Sanità, Ricci (Fials): “Ritardi inaccettabili nelle aziende ospedaliere della Regione Lazio”

VITERBO – Riceviamo da Vittorio Ricci (segretario regionale Fials Viterbo) e pubblichiamo: “Con nota n. 46/SR23 del 06-09-2023, rimasta senza riscontro, la scrivente organizzazione sindacale aveva rappresentato alle SS.LL., la difficile situazione sanitaria in cui si trovano i lavoratori dipendenti delle aziende ospedaliere/Asl della Regione Lazio.
A rendere ulteriormente complessa tale condizione, oltre agli aspetti già segnalati relativi alla lentezza nella definizione dei piani triennali del fabbisogno del personale ed all’inaccettabile ritardo nella prosecuzione ed omogeneizzazione del percorso di stabilizzazione dei lavoratori, si aggiunge purtroppo, la impossibilità per le aziende di rideterminare i fondi contrattuali del comparto in ragione di quanto disposto dal CCNL.
Si evidenzia in particolare, come sia fondamentale l’incremento previsto per i fondi del CCNL di cui agli art. 102 (incarichi, progressioni economiche e indennità professionali) e 103 (premialità e condizioni di lavoro) rispettivamente fino ad euro 143,68 e 68,41 annui pro-capite, applicati alle unità di personale in servizio al 31-12-2018. Il mancato finanziamento dei citati fondi vanifica di fatto ogni possibile beneficio per i lavoratori, in termini di salario accessorio e rappresenta la condizione determinante per l’avvio, già in netto ritardo, delle trattative nelle Aziende ospedaliere/Asl della Regione Lazio.
Si rileva inoltre, la mancata liquidazione da parte di codesta Regione Lazio, di Euro 3.216.000, (art 117 comma 4), nonostante questa Fials, avesse in data 30-05-2023 argomentato formalmente come richiesto, la proposta di ripartizione di detto fondo, secondo quanto previsto al comma 293 della legge 234/2021. Lo spirito del legislatore nella citata norma, è stato quello di attribuire un riconoscimento economico “ per le particolari condizioni del lavoro svolto dal personale della dirigenza medica e dal personale del comparto sanità, dipendente dalle aziende e dagli enti del servizio sanitario nazionale, operante nei servizi di pronto soccorso “ e quindi, in prima linea impegnati a fronteggiare il sovraffollamento del pronto soccorso.
A distanza di quasi 5 mesi, non vi è traccia di vedere liquidato il dovuto ai lavoratori della
dirigenza e del comparto dei pronto soccorso. Si chiede pertanto alle SS.LL., un incontro urgente, per definire tali importanti argomenti, che hanno generato tra i lavoratori notevole malcontento e che costringeranno questa organizzazione sindacale, se tale situazione dovesse perdurare, ad intraprendere azioni di lotta conseguenti”.

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