ROMA- “Salvo un’unica eccellenza, la neurochirurgia del S.Andrea, reiteratamente maltrattata da Zingaretti, gli ospedali del Lazio, compresi quelli di Roma, sono fuori dalla classifica dei migliori nosocomi internazionali e si piazzano male nella graduatoria nazionale. Purtroppo non è una notizia.
Non per i medici, costretti ad un super lavoro continuo per la carenza di personale che non viene assunto. Non per i tecnici che si confrontano ogni giorno con gravi carenze di macchinari e con strumenti tecnicamente obsoleti. Non per i sanitari dei Pronto Soccorso, che oltre a somministrare le prime cure, devono continuare a seguire i pazienti per giorni, sostituendosi ai reparti specialistici che non hanno letti e personale per prendere in carico i pazienti. Non per gli operatori del 118, che vedono requisire le barelle delle ambulanze e sono loro malgrado obbligati a ritardare altri interventi. Non per i malati, che attendono mesi e mesi prima di una visita specialistica e affrontano costi e disagi per andarsi a curare in altre regioni o in strutture private. Non per i medici vincitori di concorso (peraltro pochissimi sono quelli che vi partecipano), che rinunciano all’incarico e optano per un lavoro all’estero o in altre zone d’Italia.
La classifica stilata dalla rivista statunitense Newsweek, cancella definitivamente la narrazione trionfalistica di Zingaretti, gli alibi e gli annunci per la propaganda elettorale. La sinistra al governo della regione ha palesato lacune incolmabili in capacità progettuali e organizzative. Sia nella capitale che nelle provincie, sia nei grandi centri che nelle zone nell’interno, la rete ospedaliera è stata fortemente ridimensionata, senza minimamente potenziare la medicina territoriale”. Così in un comunicato Giancarlo Righini consigliere regionale del Lazio di Fdi.