di MARIELLA ZADRO-
FARNESE (Viterbo)- “Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto meraviglie. Gli ha dato vittoria la sua destra e il suo braccio santo. Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza agli occhi delle genti, ha rivelato la sua giustizia”.
Con il canto del salmo 98, le suore clarisse di Farnese, hanno accolto domenica 11 agosto, presso la chiesa di Santa Giacinta Marescotti il vescovo Orazio Francesco Piazza, don Flavio, don Roberto Fabbiani, don Giorgio, don Antonio, don Gianluca e don Roberto Bracaccini per ricordare, nel giorno della sua morte (11 agosto 1253) Chiara d’Assisi, al secolo Chiara Scifi, fondatrice dell’ordine delle Clarisse (Sorelle Povere di Santa Chiara).
Religiosa italiana, nata ad Assisi da nobile famiglia nel 1193, stretta collaboratrice di Francesco d’Asssisi, fu canonizzata santa nel 1255 da Alessandro IV nella cattedrale di Anagni.
Presenti tra il numeroso pubblico suor Francesca Pizzaia, madre superiora delle francescane alcantarine di Viterbo, l’avv. Roberto Saccarello in rappresentanza dei Cavalieri di Malta, la consigliera Alessandra Croci per il comune di Viterbo e la consigliera Angela Ferranti per l’amministrazione comunale di Farnese.
Nell’omelia del vescovo Piazza, prima di delineare l’opera di questa santa figura che è Chiara d’Assisi, ha rivolto un ringraziamento a tutte le suore presenti, come testimonianza attiva del loro operato.
“Chiara è una donna del suo tempo, una donna che nel medioevo parte da un principio condiviso: la persona che cambiando il proprio stato sociale, concorre nella condivisione comunitaria”
“Inoltre, ha proseguito il vescovo, preghiamo in ricordo di Chiara, che accanto all’unità rappresentata dalla comunità, emerga anche la povertà in senso esistenziale”.
Particolare molto significativo, durante la cerimonia ogni suora ha acceso un lumicino che simbolicamente andava ad alimentare quella lucerna sempre accesa che è fatta di accoglienza, d’ ascolto, di condivisione nel vissuto quotidiano.
La cerimonia si è conclusa con un momento conviviale e la visita al chiostro interno della chiesa ed il monastero di San Bernardino.