di WANDA CHERUBINI-
VITERBO- Questo pomeriggio, alle 18,30, il Vescovo di Viterbo, Mons. Lino Fumagalli ha celebrato, presso il santuario di Santa Rosa, la Santa Messa per i facchini di Santa Rosa e il Sodalizio. Dopo la lettura del Vangelo secondo Matteo, il Vescovo nella sua omelia ha sottolineato il senso di tristezza presente in città, nella chiesa che risplendeva dei colori bianchi dei facchini. “Come chiesa e città sentiamo la mancanza di quest celebrazioni, ma vi auguro che sia una pausa di silenzio e di riflessione, che ci aiuti a preparare meglio interiormente il prossimo trasporto e ci aiuti a comprendere quanto il nostro rapporto con Santa Rosa sia forte. Mi sono chiesto più volte quale sia il sentimento interiore, l’animo dei facchini appena vanno sotto la Macchina in attesa della voce tonante che esclama: “Sollevate e fermi!” I facchini sono indubbiamente consapevoli del pericolo e del rischio a cui vanno incontro, ma c’è il loro cuore, una profonda consapevolezza che c’è Santa Rosa che li protegge e che per questo non devono avere paura. Credo che questo insegnamento dobbiamo rinnovarlo oggi. Non abbiate paura nel sollevare la Macchina, nel trasportarla e deporla poi davanti alla basilica. Questo senso della protezione di Santa Rosa è nella mentalità dei facchini e sono sicuro che accompagna tutta la loro vita. E’ un rapporto particolare che si instaura tra loro e Santa Rosa. Estendiamo questo rapporto a ogni settore della nostra vita”. Il Vescovo ha, quindi, sottolineato la grande forza di Rosa, una testimonianza scandalosa per i tempi, essendo donna, povera, non dotta che ha osato predicare il Signore per le vie di Viterbo e come questo deve invitarci a riflettere sull’amore di Dio. Il Vescovo Lino ha evidenziato come il coraggio di sfidare le istituzioni del tempo ecclesiastici e civili Rosa lo abbia preso dalla consapevolezza dell’amore del Signore, che ci ha detto: “Venite a me ed io vi sosterrò”. La base della vita di Santa Rosa è la fiducia nel Signore. Rosa ci dice di non avere paura. Il Signore ci dice: “Io sono con te sempre e sono sostegno e alimento della speranza. Oggi abbiamo bisogno di questa speranza. La pandemia, questo virus subdolo, ha distrutto in pochissimo tempo le nostre certezze, la nostra stessa organizzazione ospedaliera. Questo virus ci ha fatto capire come l’economia non sia l’unico fattore di civilità. Molti hanno perso il lavoro, molti lo perderanno. Avremo una generazione di poveri impensabili, dei papà che chiedono ai loro figli di lasciare l’università per trovarsi un lavoro. Forse dobbiamo fondare le nostre certezza su altri valori e realtà. La pandemia ci ha fatto toccare con mano che se siamo uniti riusciamo a risolvere le difficoltà. A Viterbo abbiamo avuto una solidarietà impensabile. In questo contesto la pandemia ha lasciato reazioni generose di molti. Se riusciamo a far sì che questo spirito di solidarietà diventi uno stile condiviso sempre avremo un futuro migliore”. Infine, rivolgendosi di nuovo ai facchini, il Vescovo Lino ha affermato: “Non abbiate paura. Insieme diamoci da fare tutti per andare incontro alle emergenze attuali e future. Sentite la Santa vicino e sentite quello che ci dice a voi e noi. Confidiamo nel Signore, non abbiate paura mai”. Con un “Evviva Santa Rosa” si è conclusa la toccante cerimonia religiosa.