Santa Rosa 2023, una delegazione del Sodalizio dei facchini oggi a Palmi per la festa della Varia

di WANDA CHERUBINI-

VITERBO- Una delegazione del Sodalizio dei facchini, composta dal presidente Massimo Mecarini, dal capo facchino Sandro Rossi e da Aluisi, Gemini, Latilla e Favetta, si sono recati oggi a Palmi (RC) per assistere alla Festa della Varia.La Varia di Palmi è un evento popolare di grande rilievo che celebra Maria Santissima della Sacra Lettera, patrona e protettrice della città di Palmi. Questa affascinante festa si tiene annualmente l’ultima domenica di agosto, ma con una cadenza pluriennale. L’obiettivo principale dell’evento è di rappresentare l’Assunzione della Vergine Maria in cielo, e ciò avviene attraverso un imponente carro votivo che percorre le strade del centro cittadino.

371132136_684859883682678_2180041332676079780_nL’origine della Varia di Palmi risale all’11 gennaio 1582, quando il senato di Messina donò un prezioso capello appartenente alla Madonna agli abitanti di Palmi. Questo gesto rappresentava un segno di profonda gratitudine, poiché la città calabrese aveva aperto le sue porte ai numerosi sfollati messinesi colpiti dalla terribile peste iniziata nel giugno del 1575, che aveva causato migliaia di vittime. Da quel momento, la devozione verso la Madonna della Lettera divenne particolarmente intensa tra gli abitanti di Palmi.

Le prime tracce documentate della festa della Varia di Palmi risalgono al XVII secolo. Questa tradizione perdurò fino al 1872, anno in cui venne sospesa a causa di decreti comunali. Tuttavia, nel 1900 la festa venne riportata in auge grazie all’ingegno di Giuseppe Militano, un inventore che progettò l’enorme carro che ancora oggi sfilza durante l’evento. Questo carro è portato rigorosamente a spalla da volontari, noti come “mbuttaturi”, che sono ben duecento e si dedicano con grande dedizione a questa fatica.

370914689_684860113682655_8662374977979037829_nUn momento di grande orgoglio e riconoscimento per la Varia di Palmi è giunto nel 2013, quando l’evento è stato inserito nel patrimonio orale e immateriale dell’umanità dall’UNESCO. Questo riconoscimento non tiene conto solo dell’aspetto religioso, ma anche di quello culturale, artistico, enogastronomico e sociale legato alla festa. Il prezioso capello della Madonna è conservato in una teca all’interno della concattedrale di San Nicola, simbolo tangibile di una devozione che affonda le radici nella storia e nell’identità di Palmi.

Il nostro Sodalizio dei facchini di Santa Rosa è oggi presente a Pami perchè la Varia di Palmi fa parte dell’associazione “Rete delle Grandi Macchine a Spalla Italiane,” fondata nel 2006, che raduna quattro importanti festività religiose cattoliche italiane: la nostra Macchina di Santa Rosa di Viterbo, la Festa dei Gigli di Nola, la Varia di Palmi per l’appunto e la Faradda di li Candareri di Sassari. Questa rete di celebrazioni uniche ha ricevuto un riconoscimento di prestigio essendo stata inserita, nel 2013, nel patrimonio culturale immateriale dell’umanità dall’UNESCO.

L’origine di questo progetto risale al 2005, quando Patrizia Nardi, l’attuale coordinatrice e responsabile, avviò un’iniziativa di scambio culturale tra cinque comunità: Viterbo, Nola, Palmi, 370976338_684860600349273_517575767272463075_nSassari e Gubbio (quest’ultima si ritirò successivamente per presentare una candidatura autonoma). Nel 2006, il progetto fu formalizzato dalle istituzioni comunali attraverso il “Protocollo di Nola.”

A partire dal 2010, con la collaborazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, la Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, le Soprintendenze Regionali e l’UNPLI, venne avviato un processo di prospettiva UNESCO. Questa iniziativa portò all’inclusione delle quattro feste della Rete nella candidatura per il riconoscimento come “Patrimonio Orale e Immateriale dell’Umanità UNESCO.”

Nel 2011, l’Ufficio Patrimonio UNESCO del Ministero dei Beni Culturali accettò la proposta di candidatura, competendo con altre undici proposte. Nel 2012, la Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO selezionò la Rete come l’unica candidatura italiana per il 2013, presentandola al Salone Internazionale del Libro di Torino.

Questa unione delle quattro grandi macchine a spalla italiane rappresenta un’opportunità straordinaria per condividere e preservare la ricca tradizione culturale e religiosa del paese. L’inclusione nel patrimonio immateriale dell’UNESCO sottolinea l’importanza di queste festività nel tessuto stesso dell’identità italiana e dell’intero patrimonio culturale globale.

(Nella foto di copertina: La delegazione del Sodalizio dei facchini di Santa Rosa con l’assessore Floris, il sindaco di Palmi Ranuccio ed il prof. Morales).

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