di MARIELLA ZADRO-
VITERBO- Lunedì 26 agosto, nella programmazione per la festa di Santa Rosa, don Gianni Carparelli e don Mario Brizi, con l’Associazione Beato Barbari e la Comunità di Santa Maria Nuova, si sono riuniti in preghiera presso il Santuario per ricordare la vocazione di due “Santi” viterbesi: Rosa e Domenico.
La celebrazione è iniziata con il Santo Rosario recitato da alcuni componenti l’associazione e il coro parrocchiale ha sottolineato i momenti più significativi.
Don Gianni, nell’omelia ha presentato le due figure.
“Rosa e Domenico, ognuno nel suo tempo, con il suo stile, ma con lo stesso intento, quello di incontrare Dio. A distanza di 500 anni, questi gli anni che intercorrono tra la loro esistenza (Rosa 1245 Domenico 1754) e considerando che proprio il 4 settembre Domenico ha riconosciuto la sua vocazione, li unisce un legame molto significativo.
Rosa camminando per le strade della città nascondendo nelle sue mani il pane che portava ai bisognosi incurante dei pericoli; Domenico, che non ha avuto paura di girare l’Europa, arrivare fino in Inghilterra, dove dicono i contemporanei, lo prendevano in giro per il suo modo “strano” di parlare la lingua, ma era una lingua che tutti capivano, perché fatta di attenzioni, di gentilezza, di comprensione verso i deboli”.
Concludendo: “Noi siamo impegnati a seguire questi nostri esempi e nella liturgia celebriamo l’incontro tra il mistero divino ed il mistero umano, per diventare dono gradito al Dio e a servizio della comunità”.
Per l’occasione, tutti i presenti, accogliendo l’invito fatto dal vescovo Orazio Francesco Piazza durante l’inaugurazione della mostra “Fra le mura del chiostro”: “Credo che sarebbe un bel segno che la città si coalizzasse per sostenere il ripristino quanto prima di questa meravigliosa realtà che non è una casa di pietra, ma di persone, la chiesa è casa tra le case. Quindi, un appello che faccio, perché sono preoccupato, tenteremo tutte le strade e sarebbe un bel segno che la città si sentisse motivata per affrontare questo problema”; tutte le offerte raccolte, sono state devolute per questa nobile causa.