di MARIELLA ZADRO-
VITERBO- Presentato questa mattina, presso la Sala del Quattrocento nel monastero di Santa Rosa, il libro “Il processo di canonizzazione di Rosa da Viterbo” a cura di Attilio Bartoli Langeli ed Eleonora Rava del Centro Studi Santa Rosa ed edito dal Centro Studi Antoniani.
I saluti di benvenuto li ha portati Suor Francesca Pizzaia a nome delle consorelle Alcantarine, che gestiscono attualmente il monastero, ringraziando della presenza: suor Damiana presidente della Federazione Clarisse urbane, il cardinale Fortunato Frezza, la prof.ssa Alessandra Bartolomei Romagnoli e l’assessore Emanuele Aronne.
Il vescovo Orazio Francesco Piazza, ha evidenziato l’importanza di questa pubblicazione che contribuisce ad attivare il processo di canonizzazione di Rosina che, come tutti i processi, ha un’articolazione difficile.
In particolare questo della nostra patrona, iniziato nel 1252 povero di documentazione, mentre quello del 1457 ha prodotto molto materiale consultabile: registri con copia e minuta, gli atti del processo locale e diversi documenti.”
Materiale conservato e consultabile presso l’archivio storico del monastero stesso.
Il cardinale Frezza ha ripercorso, sottolineandone l’ottima composizione del libro per i dettagli e la rigorosità delle registrazioni.
Per l’assessore Aronne, conoscere gli atti del processo di canonizzazione della nostra cittadina, è una pietra miliare nella storia non solo della nostra città, ma anche del territorio.
La prof.ssa Bartolomei Romagnoli, docente presso la Pontificia Università Gregoriana, ha analizzato il contesto storico e geografico, nel percorso del processo di canonizzazione di Rosa da Viterbo, evidenziandone tutte le carenze procedurali da parte dei Procuratori e dei Notai dal 1440 al 1457.
In particolare è stato tracciato un profilo dell’umile fanciulla, capace di lottare per la pacificazione sociale.