di WANDA CHERUBINI-
VITERBO- Poche le personalità che sono state a Palazzo dei Priori per seguire il trasporto della Macchina di Santa Rosa. In elenco vi erano una sedicina di ambasciatori stranieri, che, però, fino alle ore 21 non erano ancora arrivati in Comune. In compenso la maggior parte dei politici regionali e nazionali è stato ospite in Prefettura e in Provincia.
Il vice premier Matteo Salvini è sceso sotto la Macchina insieme a Roberto Vannacci.
Si sono visti a Palazzo dei Priori l’europarlamentare Antonella Sberna, la consigliera comunale Luisa Ciambella, la consigliera comunale Alessandra Troncarelli, la consigliera comunale Laura Allegrini, il consigliere regionale Enrico Panunzi, la madrina del trasporto, Miss Mondo Italia, Lucrezia Mangilli.
Tra gli ospiti della Provincia anche il presidente dell’Ordine dei giornalisti del Lazio, Guido D’Ubaldo, che è stato subito gentilmente accolto dal presidente della Provincia Alessandro Romoli, accompagnato da Mario Mancini, membro dell’Ucsi di Viterbo. D’Ubaldo era stato affascinato dal trasporto dello scorso anno e quest’anno non ha voluto perdersi il trasporto della nuova Macchina, che gli è molto piaciuta.
Presente a Palazzo dei Priori Monsignore don Fabrizio Turriziani Colonna, avvocato rotale e cappellano dell’ordine di Malta della delegazione di Frosinone, insieme all’avvocato Roberto Saccarello. Monsignor Turriziani Colonna ha detto: “La città è in subbuglio per questa festa che non è solo religiosa, ma che prende anche la tradizione, l’arte, la bellezza, l’architettura, è una protezione delle arti e una proiezione circa la dimensione più religiosa di questa Santa un po’ misteriosa ed affascinante del passato. Manifestazioni simili ci sono con Santa Rosalia a Palermo e Sant’Agata a Catania, che hanno qualcosa di simile che dura giorni e giorni e poi in Messico e Brasile e nei paesi sud America. Mi aspetto stasera un’emozione nuova, essendo nuova questa Macchina, non venendo per la prima volta a vedere il trasporto”.
Presente anche il Conte Avati, che ha detto: “E’ impressionate la Macchina in sè. Ho visto altri due trasporti, è una meraviglia, un evento internazionale. Mia moglie ha una proprietà a Montalto di Castro. La prima volta ho visto il trasporto nel 2018, poi nel 2019 ed adesso vedremo la nuova Macchina. Questa tradizione fa parte di tradizioni cristiane radicate nel territorio, nella cultura di un popolo e sarà difficile considerare questo tipo di manifestazioni come un insulto ad altre culture”.
Sofia Rovati, proprietaria dell’isola Bisentina, anche lei presente a Palazzo dei Priori, ha affermato: “E’ la prima volta che seguo il trasporto, sono emozionatissima, ho visto i facchini passare ed adesso aspetto la Macchina. Non sono originaria della Tuscia. Quest’anno ho seguito la Barabbata a Marta, Santa Cristina e ho voluto aggiungere Santa Rosa per concludere l’anno in bellezza. Rimango sempre molto impressionata da come la Tuscia e i viterbesi vivono le tradizioni soprattutto in un un mondo ed in un’Italia che si apre al nuovo, giustamente, ma perde molto del suo. Per cui vedere una passione che resiste e le persone che ci credono così tanto è travolgente e coinvolgente”.
“Dies Natalis” è stata accolta da un fragoroso applauso appena giunta in piazza del Comune con le persone che hanno fatto a turno dalle finestre di Palazzo dei Priori per ammirarla e scattarsi selfie. La Macchina ha eseguito una girata e tre quarti dedicati ai facchini scomparsi: Antonio Marinelli, Angelo Vocioni, Domenico Leonzi, Mario Morucci detto Giacchettino e Mario Ceccariglia. E anche ai viterbesi “illustri” che ci hanno lasciato quest’anno: Giovanna Bonucci, moglie dello storico capofacchino del Pilastro, Pino Loddo), la poetessa e scrittrice Rosanna De Marchi, Marco Curione, cameramen di Provideo, il giornalista Walter Selva, la dottoressa Eva Goldoni e Alberto Casciani, figlio di Maurizio, presidente per anni di Eta Beta). Una volta che la Macchina è ripartita, i presenti sono scesi nel cortile di Palazzo dei priori dove ad attenderli c’era un ricco buffet.