Sant’Andrea: tornano i pesci di cioccolato da regalare il 30 novembre

di REDAZIONE-

VITERBO- Torna, come tradizione, il 30 novembre la festa di Sant’Andrea ed immancabili in questi giorni fanno bella mostra di sé dalle vetrine delle pasticcerie gli inimitabili pesci di cioccolato, che, la sera tra il 29 ed il 30 novembre, vengono fatti trovare ai bambini. Oltre alla classica cioccolata, che può essere fondente o al latte, si trovano pesci anche di marzapane. I pesci, avvolti nella colorata carta stagnola e con all’interno una sorpresa, non vengono regalati soltanto ai più piccoli, ma anche agli adulti. Si tratta di una tradizione prettamente viterbese. I più piccoli credono che sia proprio Sant’Andrea a passare per le case e per lui lasciano sul davanzale della finestra o sulla porta di casa, su un piattino,  del pane, dei biscotti e dei mandarini e al mattino vi trovano il pesce.  Sant’Andrea era il fratello di Simon Pietro, il santo pescatore. In particolare, la tradizione di regalare il pesce di Sant’Andrea è particolarmente sentita nel quartiere di Pianoscarano, dove si trova l’antica chiesa dedicata al Santo. In passato era lo stesso parroco a lasciare dei pesci di cioccolata nell’acquasantiera per i più piccoli. La chiesa di Sant’Andrea, di origine romanica, venne restaurata nel 1902 dall’architetto viterbese Filippo Pincellotti. Sant’Andrea è venerato anche in provincia, soprattutto a Canino, di cui è patrono: qui nel pomeriggio del 29 novembre si svolge la tradizionale “scampanata” : i bambini e gli adolescenti attraversano il centro storico trascinando decine di barattoli di metallo, legati con fili di ferro e corde. L’obiettivo è fare più rumore possibile, in modo tale che, secondo la tradizione, sant’Andrea senta e ricambi facendo soffiare un forte vento così intenso da far cadere a terra tante olive in modo tale che donne e bambini possano recarsi a raccoglierle l’indomani. Altre tradizioni sono presenti a Latera, Marta e Tessennano.

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