Santuario etrusco Piana del Lago, “Nello scavo ritrovamenti importanti. I reperti conservati alle carceri papaline”

di LIA SARACA –

MONTEFIASCONE ( Viterbo) – “E’ stata una campagna interessante e ricca, con ritrovamenti importanti: un insediamento dell’Età del Bronzo, ex voto, delle terrecotte architettoniche, piccoli bronzi e tante monete”.

Vincent Jolivet dell’Ecole Normale Supérieure di Parigi, direttore delle ricerche archeologiche del santuario etrusco alla Piana del Lago, tira le somme degli studi scientifici effettuate quest’anno, il secondo consecutivo dopo l’apertura avvenuta la scorsa estate.

Lo scavo archeologico ha riaperto il 5 luglio scorso ed è rimasto attivo fino al 6 agosto per poi essere ricoperto con un apposito tessuto a protezione della struttura fino al prossimo anno.

“La cosa più interessante è stata la stratigrafia del santuario – prosegue Jolivet – si è andati molto avanti sotto i livelli di età ellenistica e, in una zona particolare, si arriva direttamente alla protostoria,  all’età del bronzo. Il santuario arcaico probabilmente si trova nelle vicinanze e non nell’area riportata alla luce alla fine del secolo scorso”.

Terminato lo scavo del tempio che guarda verso il lago, mentre per l’altro tempietto  gli studi proseguiranno il prossimo anno. “Altra cosa interessante – rileva il direttore – è il ritrovamento del giacimento da dove provengono i grossi blocchi della fondazione del tempio ellenistico. Blocchi irregolari e pesantissimi prelevati dal deposito situato a ridosso del sito”.

La riapertura degli scavi voluta dalla Sovrintendenza archeologica belle arti paesaggio Etruria meridionale

“Sono veramente convinta che il lago di Bolsena sia un punto fondamentale nella storia archeologica dell’Etruria meridionale – sottolinea la dirigente della Soprintendenza, Maria Letizia Arancio -. Da funzionario ho quindi cercato di promuovere la ricerca scientifica proprio perché ritengo che questo sia un luogo tra i più interessanti, senza nulla togliere ad altri grandi centri. I rinvenimenti e la ripresa delle indagini alla Piana del Lago, le ultime ricerche al Gran Carro e l’arrivo a Gradoli dell’università dell’Illinois per lo studio di una importante villa romana individuata intorno al 2010, dimostrano che il lago di Bolsena sta diventando al centro dell’attenzione con rivelazioni importanti e numerose. Questa è la cosa interessante e fondamentale: che partano progetti seri di ricerca per mettere nel giusto valore quella che è una realtà archeologica importantissima dell’Etruria. Penso che la Tuscia interna sia uno dei territori con un patrimonio veramente importante”.

La Fondazione Rovati sponsor della ricerca scientifica effettuata in questo secondo anno

“La Fondazione Rovati, quest’anno, ha sponsorizzato la campagna di scavo del santuario etrusco – aggiunge Jolivet – , una collaborazione preziosa senza la quale forse non sarebbe stato possibile portare avanti le ricerche. Rimaniamo in contatto e speriamo di proseguire anche l’anno prossimo. La riapertura dello scavo alla Piana del Lago rientra nel quadro della concessione triennale della Soprintendenza ed è dovuta in particolare alla volontà della responsabile Maria Letizia Arancio”.

I reperti del santuario alla Piana del Lago conservati presso le Carceri Papaline alla Rocca dei papi

“I reperti ritrovati presso il santuario estruso rimangono a Montefiascone – termina Jolivet – custoditi dalla Soprintendenza presso le Carceri Papaline dove giungerà anche il materiale degli scavi precedenti. I reperti saranno restaurati, studiati e catalogati in funzione di una pubblicazione che speriamo possa avvenire in tempi brevi. Una sorta di deposito – laboratorio dei reperti, comprensivo del materiale ritrovato nelle prime ricerche nel 2002 – 2003 contenuto in circa 250 cassette”.

 

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