Santuario Piana del Lago, si chiude il 7 agosto la concessione triennale dello scavo

di LIA SARACA-

MONTEFIASCONE (Viterbo) – Il santuario etrusco – romano di Piana del Lago è stato il protagonista della conferenza di martedì 2 agosto. Nella cornice della Rocca dei papi, gli archeologi Vincent Jolivet, Edwige Lovergne e Martin Jaillet dell’Ecole Normale Supérieure di Parigi, responsabili dei lavori, hanno fatto il punto delle ricerche di questi ultimi tre anni, illustrando nel merito la campagna di scavo.

Il 7 agosto prossimo si chiude infatti la concessione triennale dalla Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale. Gli scavi sono stati organizzati dal Mibact con la Soprintendenza archeologia, il Polo museale del Lazio, l’Ecole normale supérieure-Paris, l’Ecole pratique des hautes etudes de Paris, l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, il comune di Montefiascone e la Fondazione Rovati.

L’incontro, promosso dal Comune con il patrocinio dei Lions Club Montefiascone Falisco Vulsineo, è stato introdotto dal consigliere delegato alla cultura Renato Trapè e dal neo presidente Lions, Emilio Carelli.

“Abbiamo voluto questo incontro – ha detto Trapè – per conoscere i lavori effettuati. Noi ci siamo insediati nell’ottobre scorso e, sostanzialmente, degli scavi non sappiamo nulla. Ci è sembrato giusto che si parlasse del sito, delle ricerche effettuate con gli archeologici che spiegheranno l’importanza dell’area di Piana del Lago”.

Di seguito, i tre archeologi hanno illustrato nel vivo gli scavi effettuati, i risultati ottenuti e i reperti ritrovati in gran quantità e tutti di grande importanza. Che saranno restaurati, studiati e poi catalogati. Tra questi una trentina di monete tra cui un esemplare rarissimo con raffigurato un delfino. Ritrovamenti e materiali di pregio che rafforzano la convinzione di aver individuato un’area di culto importante ben più estesa.

“Siamo grati di questo incontro – ha detto Jolivet – che ci dà l’occasione di illustrare l’importanza del santuario. C’è ancora molto da riportare alla luce. L’anno prossimo non chiederemo un’altra concessione per darci il tempo di studiare il materiale e anche di capire cosa si deve fare”.

Jolivet ha aggiunto: “Bisogna prendere delle decisioni per evitare che il sito venga nuovamente ricoperto dai rovi. Una soluzione potrebbe essere l’installazione di una tettoia di protezione. Si può pensare poi di estendere lo scavo, vicino ci sono altre strutture architettoniche e qualcosa d’importante”.

Infine, Jolivet ha auspicato una “sinergia tra il Comune e la Soprintendenza che è un attore importante in questa vicenda per riuscire a instaurare un dialogo e decidere la cosa migliore per il sito”.

A questo proposito, Trapè ha concluso: “C’è la volontà di collaborare con la Soprintendenza. Come amministrazione faremo del tutto perché questa opera possa continuare”.

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