Save the Children, nel mondo 2 bambini su 5 che iniziano la scuola non saranno in grado di leggere

Obiettivi di sviluppo sostenibile: Save the Children, nel mondo 2 bambini su 5 che iniziano la scuola non saranno in grado di leggere entro l’età di 10 anni, 31,6 milioni di bambini nati tra oggi e il 2029 non sopravvivranno abbastanza per festeggiare il loro quinto compleanno, 4 su 5 vivranno un evento climatico estremo, a meno che i leader mondiali non intraprendano azioni concrete.

Sono alcuni dei dati che emergono dalla piattaforma di Save the Children lanciata oggi, il Child Atlas, per evidenziare la disuguaglianza infantile nel mondo. Alla luce di questi risultati devastanti, l’Organizzazione esorta i leader riuniti al vertice sugli SDGs di New York tra il 18 e 19 settembre a trasformare le promesse in azioni, investire in servizi e sistemi che mettano al primo posto i bisogni e i diritti dei bambini, sbloccare i finanziamenti necessari per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile e includere i minori affinché possano partecipare attivamente alle decisioni che li riguardano

A margine del vertice UNGA, Save the Children organizza un evento il 21 settembre per esplorare i modi in cui la collaborazione multi-stakeholder, con le aziende soprattutto, possa promuovere gli obiettivi di sviluppo sostenibile

Il mondo stenta a raggiungere i 17 Obiettivi delle Nazioni Unite entro il 2030, mettendo così a rischio la vita e il futuro di milioni di bambini e bambine a meno che i leader non adottino piani concreti per accelerare il progresso. Lo afferma Save the Children, – l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine a rischio e garantire loro un futuro – che ha lanciato oggi il Child Atlas, un nuovo strumento di raccolta dati che evidenzia la disuguaglianza infantile.

Gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) – un programma d’azione basato su 17 Obiettivi concordati da tutti i 193 Stati membri delle Nazioni Unite (ONU) nel 2015 per il miglioramento del sistema globale– hanno raggiunto il punto medio di attuazione, ma appena 1 su 10 di essi è sulla buona strada per essere raggiunto entro il 2030.

I dati del Child Atlas[1] (http://www.childatlas.org/), mostrano che 392 milioni dei 922 milioni di bambini – ovvero 2 su 5 – che inizieranno la scuola nei prossimi sette anni non saranno in grado di leggere e comprendere un semplice testo entro l’età di 10 anni[2]. Con riferimento all’Obiettivo 4, incentrato sulla garanzia che tutti i bambini ricevano un’istruzione di qualità, questa statistica rivela come la maggior parte dei minori nel mondo continuerà a perdere opportunità se i leader globali non intraprenderanno azioni drastiche per correggere la rotta.

Sulla base degli attuali ritmi di progresso, secondo il Child Atlas di Save the Children, nei prossimi 7 anni – il tempo rimasto al mondo per raggiungere gli SDGs – dei 942 milioni di bambini nati tra oggi e il 2029, 31,6 milioni non sopravvivranno abbastanza per festeggiare il loro quinto compleanno[3]; mentre più di 1 bambino su 5 sarà rachitico a causa della malnutrizione[4]. Inoltre, dei 414 milioni di ragazze che finiranno la scuola primaria entro il 2030, 67 milioni si sposeranno prima di compiere 18 anni[5] e 4 bambini su 5 – pari a 2,6 miliardi – vivranno almeno un evento climatico estremo[6].

Il Child Atlas, lanciato oggi, può essere utilizzato per generare nuove statistiche che misurano il progresso globale rispetto a diversi indicatori di obiettivo, consentendo inoltre agli utenti di esplorare i diversi modi in cui la disuguaglianza influisce sulla vita dei bambini, di comprendere la relazione tra diversi fattori e di ascoltare come i minori descrivono i problemi che si trovano ad affrontare.

Alla luce di questi risultati devastanti, Save the Children esorta i leader mondiali che si riuniscono a New York il 18 e 19 settembre a definire rinnovati impegni supportati da piani concreti per accelerare i progressi verso il raggiungimento degli SDGs. L’Organizzazione invita i leader a trasformare le promesse in azioni, ad investire in servizi e sistemi che mettano al primo posto i bisogni e i diritti dei bambini, a sbloccare i finanziamenti necessari per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile e ad includere i minori affinché possano partecipare attivamente alle decisioni che li riguardano.

“Se gli Obiettivi di sviluppo sostenibile verranno raggiunti, nel 2030 il mondo apparirà nettamente diverso da quello in cui viviamo adesso. Non ci sarà povertà estrema, verrà raggiunta l’uguaglianza di genere, ridotta la disuguaglianza e intraprese le azioni urgenti per combattere il cambiamento climatico. Tuttavia, a meno di sette anni dalla fine, i bambini stanno vivendo crisi multiple e sovrapposte come non ne abbiamo mai viste prima. La fame, i conflitti, le disuguaglianze, la povertà e la crisi climatica minacciano la sopravvivenza, la protezione e il diritto all’apprendimento dei più piccoli. Gli SDGs rappresentano la migliore bussola di cui disponiamo per tracciare una via d’uscita e per costruire un pianeta più verde e più equo per tutti i bambini. La partecipazione dei minori è fondamentale per perseguire con successo gli Obiettivi di sviluppo sostenibile e, in ultima analisi, per garantire i loro diritti, tra cui quello di esprimere le proprie opinioni e partecipare al processo decisionale pubblico su questioni che riguardano la loro vita” ha dichiarato Inger Ashing, CEO di Save the Children International.

“I dati sono strumenti cruciali per analizzare la situazione attuale: aiutano i leader a prendere decisioni migliori e ad allocare le risorse in modo efficace. Esaminando dati disaggregati su molti indicatori chiave, il nostro nuovo Child Atlas consente ai leader mondiali e alla società civile di comprendere meglio perché alcuni gruppi di bambini restano indietro e come la disuguaglianza e la discriminazione stanno influenzando il progresso verso gli Obiettivi di sviluppo sostenibile, oltre che di monitorare i tassi di miglioramento” ha concluso Ashing.

Save the Children ha contribuito a definire gli Obiettivi di sviluppo sostenibile e la relativa Agenda 2030, che riconosce i bambini come agenti di cambiamento. Gli SDGs sono stati adottati da tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite nel 2015 e delineano un progetto condiviso per la pace e la prosperità per le persone e per il pianeta, con un appello urgente all’azione da parte di tutti i Paesi – ad alto, medio e basso reddito – in una partnership globale.

Inoltre, Save the Children sottolinea la necessità cruciale di un approccio di collaborazione multi-stakeholder con i giovani, il settore privato, le istituzioni e le organizzazioni internazionali. Questo sarà il tema centrale di un evento che si terrà giovedì 21 settembre a New York, dal titolo ““Catalyzing Change. Companies and Youth Accelerating the SDGs”, al quale parteciperanno Istia, un giovane delegato del Bangladesh, la presidente del Consiglio di amministrazione di Save the Children International, Angela Ahrendts, DBE, il presidente e amministratore delegato di Save the Children US, Janti Soeripto, la responsabile del Global Compact delle Nazioni Unite per i diritti dei lavoratori, Griet Cattaert, nonché i rappresentati di aziende partner come Accenture, Lavazza group, P&G e Salesforce.

 

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