VITERBO – “To Scout… = Esplorare”. Non solo territori nuovi e sconosciuti. C’è un “esplorare” della vita e dei segreti dell’anima. Io lo scoutismo l’ho vissuto così e ho imparato tante cose convivendo con persone ora tutte adulti e professionisti affermati, padri di famiglia e nonni. E soprattutto amici e amiche sinceri. Una persona soprattutto mi ha insegnato tanto: Mino Casciani e vedrei con piacere che il ricordo di lui si trasformi in memoria grata, anche con un segno tangibile in questa città di Viterbo. Il centenario, ho confessato a tanti amici, non dovrebbe solo essere una data sul calendario, ma anche una opportunità per rivedere tanti dei valori che ci hanno aiutato a crescere come cittadini civili e presenti nel tessuto sociale. Il vescovo Piazza il 21 ottobre 2023 alla apertura delle celebrazioni ha chiesto di aiutarlo a “Mi aiutate? Mi aiutate a realizzare un progetto di amicizia sociale?” Tutti hanno risposto “SI” e hanno applaudito. Io li seguivo dal Canada dove mi trovavo per la presentazione di un libro e un intervento su “La presenza della dimensione ‘spirituale’ nei progetti di recupero”. Una società che parla di valori e poi non si impegna a costruirli e a realizzarli, è una società che chiacchiera a vuoto. Credo sia compito nostro, vostro e mio, tirarsi su le maniche e darsi da fare. Forse non sappiamo bene come, ma domandarci la domanda è un passo avanti. Cosa possiamo fare affinché la ricerca e l’esplorare non si fermi alle parole e agli applausi? Il 16 dicembre p.v., come da diversi anni, partirà da Bethlehem una torcia di luce, la “LUCE DELLA PACE”. Dal luogo che tradizionalmente è considerato la culla della presenza di Gesù, il principe della pace. Soprattutto in questi mesi guardare verso Betlemme non può non farci pensare alla Pace che non trova Pace. E’ come se quella culla fosse sempre vuota, in attesa. E’ compito nostro andare a scoprire quella culla, a ricercarla, a esplorarla, a incontrarla, a inginocchiarsi davanti alla “Luce della Pace”. Prendiamo nelle nostre mani quella luce, illuminiamoci trasformando la nostra vita in torcia vivente, illuminando di giustizia e rispetto tutto quello che ci circonda e che fa parte della nostra vita. Partirà dalla Chiesa della Natività a Betlemme. Posso invitare i miei amici a non essere solo persone che ricordano una storia, ma persone che costruiscono sentieri di pace a Viterbo: di pace, di rispetto, di accoglienza, di aiuto, di servizio? Partecipiamo all’arrivo della fiaccola, portiamola poi nelle nostre parrocchie o associazioni. La Pace non ha bandiere ideologiche o religiose. La Pace è un sogno di tutti e che desidera unire i diversi in un unico cammino. Parafrasando Papa Francesco: “… disarmiamo la lingua e le mani. Rinnoviamo i cuori e le menti, perché la parola che ci fa incontrare sia sempre ‘fratello, sorella…’ e lo stile della nostra vita diventi Shalom, Pace, Salam. AMEN”.
don Gianni Carparelli