Scoperto un raro atto di Ranuccio Farnese il Vecchio, nonno di Papa Paolo III, rogato in Bagnoregio nel 1435

Ho rinvenuto ieri 4 maggio 2022, presso l’Archivio di Stato di Viterbo, un interessante atto del notaio Giovanni Paolo del fu Ser Angelo da Bagnoregio, rogato il 25 agosto 1435.
L’atto è conservato nell’Archivio Notarile di Acquapendente, protocollo n° 358 carte 26 recto/28 recto.
Il notaio Ser Giovanni Paolo dopo aver iniziato la sua professione in Bagnoregio si trasferì ad Acquapendente dove furono versati i suoi protocolli quando cessò la sua attività; anche il padre doveva essere stato un notaio infatti viene ricordato dal figlio come “Ser Angelo”.

Questo lungo atto del 1435 è molto interessante perché una delle parti è addirittura Ranuccio Farnese il Vecchio, nonno di Papa Paolo III Farnese (1534-1549) e, cosa davvero rara, è ricordato anche il suo patronimico ( = il nome del padre) ovvero “di Pietro”.
Con questo atto il Prudente viro Pietro di Ser Giovanni di Vannuzio (è il nome del nonno paterno) da Bagnoregio, un ricco possidente di questo castro, per proprio piacere e per i buoni meriti e graziosi servizi che dichiara di aver avuto e ricevuto, e che spera fin da ora di avere anche in futuro, dal Magnifico e Potente Signore Ranuccio di Pietro de Farnesio, e per l’amore e l’affetto che sente verso il detto Magnifico Signor Ranuccio e Angelo suo figlio, nonostante un’altra donazione fatta al predetto Magnifico Signore Ranuccio, diede, donò e fu elargito e a titolo di donazione, in modo irrevocabile, con atto tra vivi, concesse in proprietà perpetua al Magnifico Signore Ranuccio per lui e i suoi eredi, una vigna con terra accanto in contrada “Ontorone”, inoltre una casa con un mulino per fare l’olio posta nella città di Bagnoregio in contrada “Civita”, inoltre un prato posto in contrada del Piano di Spenere, inoltre un orto in contrada “Calleno” (seguono una serie di formule notarili di rito) con tutte le loro pertinenze, diritti e azioni.
Il donatore giura sui Santi Vangeli, toccate corporalmente con la mano le (Sacre) Scritture, di considerare ratificata e stabilita la donazione che non sarà revocata, in qualsiasi tempo, per ingratitudine e contro le predette cose (scritte nell’atto) promette di non venire, di diritto e di fatto, sotto pena di cento fiorini aurei.
L’atto è rogato nella città di Bagnoregio in contrada “Civita” cioè nella casa del notaio Giovanni Paolo, casa che ha sopra la sua cantina vicino la via pubblica e vicino ad altre case dello stesso notaio e la via vicinale; sono presenti come testimoni i prudenti viri Angelo di Antonio di Bocca, Zatassana(?) di Ser Giovanni di Pietro, Blasio di Angelo di Antonio di Blasio, Maziotto di Golo e Parisio del Signor Francesco tutti di Bagnoregio.

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