Scorsini (First- Cisl Viterbo): “2023 anno di contrattazioni”

VITERBO – Riceviamo dal segretario Generale First/Cisl di Viterbo Alessandro Scorsini e pubblichiamo: “Qualche mese fa uscì sul “Sole 24 Ore” un articolo intitolato “Quietquitting” che letteralmente significa “abbandono silenzioso”. Che i dipendenti non abbiano a cuore le dinamiche organizzative delle proprie banche non è da generalizzare.
Sono molti infatti i colleghi che ogni giorno seguono migliaia di clienti nelle loro attività.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti, visti i risultati pubblicati in questi ultimi giorni dalle banche.
Secondo un report pubblicato da “Temenos”, gruppo specializzato in software per gli istituti di credito e quotato alla Borsa di Zurigo, il 65% dei dirigenti bancari nel mondo ritiene che le filiali siano destinate a morire entro cinque anni.
La ricerca evidenzia come la chiusura delle filiali dopo lo scoppio del Covid, le nuove tecnologie e l’aumento della concorrenza da parte di fintech ( piattaforme di super-app e giganti della tecnologia) abbiano accelerato la trasformazione digitale e innescato un cambiamento nelle priorità e nei modelli di business del settore finanziario.
“Sostengo – dichiara il segretario generale della First Cisl di Viterbo Alessandro Scorsini – che il rapporto tra Banca e cliente rimanga un tipico rapporto fiduciario, basato cioè sulla reciproca fiducia tra le parti e in cui il cliente associ la figura del dipendente a quella dell’Istituto che rappresenta. Mutui e investimenti sono settori che i clienti non si sentono di affidare a intelligenze artificiali e algoritmi. Personalmente sono convinto che come scritto sul manifesto “ADESSO BANCA” bisognerebbe istituire una commissione obbligatoria bilaterale tra banche e rappresentanti dei lavoratori per la verifica delle politiche commerciali e dei sistemi premianti, con il compito di relazione annuale all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato”.
Il segretario della Cisl Luigi Sbarra sul Tempo dichiara che “occorre un patto anti inflazione tra governo e parti sociali per ristabilire la piena indicizzazione all’inflazione di pensioni e salari. E’ necessario defiscalizzare al 100% i frutti della contrattazione e redistribuire nelle retribuzioni gli incrementi di produttività.”
Il segretario generale della First Cisl Riccardo Colombani afferma che “Le banche sono solide, è il momento di remunerare la produttività del lavoro e rimettere al centro il credito: basta tagli a filiali e occupazione. Il maggiore valore è stato creato dal lavoro, per questo ai dividendi deve affiancarsi l’incremento del salario contrattato collettivamente”.
“Il 2023 è un anno importante per le contrattazioni – continua Alessandro Scorsini- ripartirà sia la contrattazione nelle banche aderenti ad ABI che in quelle aderenti a Federcasse senza dimenticare le contrattazioni di secondo livello. E’ importante che tutti i colleghi vengano premiati per l’impegno quotidiano e per il senso di appartenenza che dimostrano. I piani industriali possono essere considerati carta straccia se poi non ci solo le persone che li rendono operativi.”

 

 

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