VITERBO – Il 4 gennaio p.v. alla GALLERIA CHIGI in Via Cavour n° 6 a Viterbo, prenderà il via con il Vernissage la mostra in SpazioTempismo con opere di sei Artisti.
Oltre alla mostra che sarà il fulcro dell’evento, si da il via a una serie di mostre preliminari itineranti che ci condurranno fino al 9 settembre 2023 con l’inaugurazione del FESTIVAL VITERBOIMMAGINE2023 che terminerà il 5 novembre. Il Festival sarà ricco di sezioni disciplinari visive con la partecipazione di autori da tutta la nazione ma anche dall’estero.
Il vernissage del 4 gennaio sarà presieduto da autorità istituzionale di Viterbo, nonché dalla presenza degli artisti delle opere esposte per affrontare la tematica del nuovo concetto artistico denominato SpazioTempismo. In questa circostanza verrà presentato il documento programmatico che ne determina le line guida, a illustrarlo sarà il Presidente, dell’associazione Culturale IL CASTELLO di Soriano nel Cimino Enzo Trifolelli e dal Direttore del Centro Studi e Ricerca della Tuscia Gianpiero Ascoli.
Ogni linguaggio, (sottolinea Enzo Trifolelli e Giampiero Ascoli) vive un costante processo di modifica per adattarsi al mondo nel quale viene usato. Pensiamo un attimo se due secoli fa avessimo utilizzato le parole smartphone, pneumatico, computer, led, digitale e molte altre ancora, nessuno avrebbe potuto intendere di che cosa si stesse parlando.
Potremmo quindi dire che non parlavamo una lingua comprensibile?
No, oggi abbiamo solo trovato parole che indicano nuovi oggetti, concetti, idee.
Introdurre e sviluppare un nuovo linguaggio e quindi nuovi concetti nell’arte, per estenderne il campo di visione, non è qualcosa che deve preoccupare, spaventare o far gridare al sacrilegio.
Si tratta soltanto del normale sviluppo di un linguaggio visivo in evoluzione.
Veniamo quindi al fulcro di questo discorso, ossia il linguaggio visivo, che comprende tutta l’arte che coinvolge lo Spazio-Tempo. Questo è un concetto che ne contiene tre al suo interno: uno che rappresenta il solo spazio, il secondo il solo tempo e il terzo, quello che ci interessa, è quello che contiene contemporaneamente sia lo spazio multiprospettico sia la continuità del tempo; lo “ SpazioTempismo”.
Da sempre all’interno di una società il linguaggio dell’immagine è un elemento culturale potentissimo. Questo perché il linguaggio dell’immagine non è soltanto un insieme di figure o elementi grafici che servono a descrivere il mondo, ma è uno “strumento” che crea il mondo perché è possibile pensare, rappresentare e parlare solo di ciò che si conosce attraverso il linguaggio; con nuovi modi espressivi si comunica e si crea ancor più.
Un linguaggio che non si modifica è un linguaggio morto, e un linguaggio che non abbraccia l’“arte”, è un linguaggio che altro non fa che descrivere il mondo chiuso nel passato.
Ecco dunque ViterboImmagine quale festival dell’immagine che vuole esplorare la comunicazione con la rappresentazione dello Spazio multi-prospettico e del Tempo con continuità; quindi non il congelamento di un istante, ma un susseguirsi continuo di istanti infiniti che determinano il fluire della “vita”.
Paola Ermini di Roma, Giampietro Sergio di Vetralla, Stefano Cianti di Ronciglione, Alessandro Scannella di Roma, Alessia Clementi di Soriano nel Cimino e Sergio Barbi di Roma sono gli Artisti che avvicinano il mondo attraverso la loro sensibilità creativa con il concetto Spaziotempistico che esplora e avvolge gli elementi.
Questo è una novità nella soluzione dell’immagine, è un “nuovo” dove emergono nuove: tensioni, linee che conducono, dematerializzazioni, distruzione e re-materializzazioni, nuovi ritmi, stati d’animo, e nuove visione onirica. Questo interagire genera un nuovo “gesto” e quindi un nuovo “segno”, che moltiplica i soggetti dando loro una vita “altra”.