Serata in grande stile e pubblico d’èlite al teatro dell’Unione per la “Petite Messe Solennelle”

di ANNA MARIA STEFANINI-

VITERBO- Un pubblico d’èlite ha partecipato ieri, 24 novembre, allo spettacolo  “Petite messe solennelle” (Piccola messa solenne), una composizione sacra di Gioachino Rossini, al teatro dell’Unione.
C’erano, fra gli altri, il prefetto di Viterbo Antonio Cananà, il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza col.Carlo Pasquali,il console del Touring Club Vincenzo Ceniti, il consigliere Paolo Moricoli e poi ancora Simona Tartaglia, Sebastian Serafini, delegato di Viterbo dell’Accademia Mauriziana, Sandro Jacoponi, figlio del poeta Cesare e presidente della nuova associazione culturale Vetus Urbs, appassionati e curiosi.

La composizione fu scritta nel 1863.
La versione originale della Petite messe è stata presentata per la prima volta in tempi moderni al Rossini Opera Festival di Pesaro nell’anno 1997 e l’esecuzione ha avuto, come giusta dedica, la memoria del conte Jacques Pillet-Wills, morto un anno prima.

La Petite messe solennelle fu scritta per dodici cantanti, di cui quattro solisti, due pianoforti e un armonium. Rossini la volle anche orchestrare, nel 1867, sia perché spinto da più parti ma, soprattutto, ritenendo che se l’orchestrazione fosse stata fatta da qualcun altro musicista dopo la sua morte, l’opera non avrebbe avuto quella caratteristica per cui la scrisse.
A Viterbo, al teatro dell’Unione, come ricorda il console Ceniti, è stata proposta 4 volte.

Scritta all’età di 71 anni nel 1863 a Passy, la Messe è giustamente annoverata tra le migliori composizioni del genio di Pesaro e considerata una sorta di testamento spirituale. Con una scrittura assai originale Rossini riprende Bach e il contrappunto, le polifonie palestriniane alla Niedermeyer, ma si permette anche di inserire una classica aria da tenore.

Frequenze&Armonici ONLUS ha portato nello storico e meraviglioso teatro viterbese la PETITE MESSE SOLENNELLE nella prima versione del compositore per Soli, Coro, 2 pianoforti e Harmonium.

Con L’International Opera Choir (IOC) si sono esibiti i solisti Romina Cicoli (soprano), Benedetta Mazzetto (contralto), Rodrigo Ortiz (tenore) e Gianluca Lentini (basso), tutti bravissimi.

Al primo Pianoforte il M° Francesco Nicolosi, considerato oggi uno dei massimi esponenti della Scuola pianistica napoletana. Insieme a lui, al secondo pianoforte, il M° Luca Oddo. Il coro è stato preparato dal M° Giovanni Mirabile, che sarà anche all’harmonium.

L’International Opera Choir è il progetto principale di F&A, rivolto soprattutto a giovani artisti provenienti dai Conservatori e Istituti musicali europei, sia pubblici che privati, per permettere loro, attraverso l‘esperienza della coralità, di acquisire una formazione adeguata alle loro carriere future, mettendo in pratica lo studio delle diverse tecniche vocali, ma soprattutto quella di tradizione italiana.

Ha raggiunto una formazione di oltre 100 cantanti lirici, per la maggior parte under 35, che, attraverso prove settimanali, masterclasses con insegnanti di fama internazionale, gruppi di studio, partecipa a concerti ed esperienze artistiche di altissimo livello.

Un fragoroso applauso finale ha salutato una serata in grande stile al teatro dell’Unione.

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