Severino Verdacampi: per tre giorni voterò No al referendum del 20-21 settembre

VITERBO- Riceviamo e pubblichiamo: “In questi giorni un numero crescente di persone, e di prestigiose associazioni, stanno prendendo posizione per il NO al referendum che si terra’ fra tre settimane. Da don Luigi Ciotti a padre Alex Zanotelli, da Romano Prodi a Massimo Cacciari, dalle Acli all’Arci, dall’Associazione nazionale partigiani d’Italia fino a 183 illustri costituzionalisti che hanno sottoscritto un appello la cui lettura convincerebbe a votare NO chiunque abbia il dono della ragione.
Ovviamente tutte queste persone condividono alcuni motivi comuni, poi ciascuna ne propone anche altri, diversi e fin peculiari.
Anche io votero’ NO alla mutilazione del parlamento italiano imposta da Conte, Di Maio e Salvini, per le stesse ragioni per cui votai NO alla mutilazione del parlamento italiano imposta da Berlusconi nel 2006, e per le stesse ragioni per cui votai NO alla mutilazione del parlamento italiano imposta da Renzi nel 2016. Contro l’aggressione alla Costituzione e alla democrazia rappresentativa da parte di Berlusconi prima, e di Renzi poi, vincemmo. Possiamo, dobbiamo vincere anche contro l’aggressione alla Costituzione e alla democrazia rappresentativa da parte di Conte, Di Maio e Salvini.
Da semplice “quidam de popolo” enuncio qui di seguito le tre ragioni che ritengo decisive per votare NO.
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La prima ragione: perche’ preferisco la democrazia alla dittatura; perche’ preferisco il Parlamento allo squadrismo; perche’ preferisco la separazione (e quindi il bilanciamento e il reciproco controllo) dei poteri al fascismo.
Chi vuole mutilare il parlamento preferisce invece l’arbitrio del piu’ forte, del piu’ selvaggio, del piu’ brutale.
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La seconda ragione: perche’ preferisco che le leggi siano fatte attraverso una pubblica discussione ascoltando tutte le opinioni e tutte le critiche con tutto il tempo che ci vuole, e in un luogo in cui sia rappresentata la maggior parte possibile della popolazione con criterio proporzionale e quindi senza esclusione delle minoranze, poiche’ la democrazia in questo consiste: nel conflitto civilmente espresso e nella mediazione razionalmente raggiunta nel rispetto dei diritti fondamentali di tutti gli esseri umani garantiti per legge.
Chi vuole mutilare il parlamento preferisce invece che decidano tutto quattro criminali razzisti nelle segrete stanze dei bottoni nel disprezzo e a danno dell’intera umanita’.
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La terza ragione: perche’ provo disgusto ed orrore di ogni violenza e soprattutto della violenza dei potenti, e preferisco vivere in un paese in cui la legalita’ salvi le vite, in cui ogni essere umano bisognoso di aiuto sia aiutato, in cui ogni persona abbia il diritto di far valere il suo voto, in cui si possano correggere gli errori prima che abbiano conseguenze nefaste e irreversibili.
Chi vuole mutilare il parlamento preferisce invece risparmiarsi la fatica del pensiero, della comprensione, del dialogo, del riconoscimento e del rispetto delle altre persone, ed imporre la barbarie che e’ sempre distruttiva, che e’ sempre assassina.
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Per queste tre ragioni votero’ NO al referendum del 20-21 settembre 2020.
NO all’antiparlamentarismo, NO al fascismo, NO alla barbarie.
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In calce a questa dichiarazione allego l'”appello nonviolento per il NO” promosso dalla struttura nonviolenta viterbese e il testo integrale dell’appello dei 183 costituzionalisti, materiali che mi sembrano utili per l’autonoma riflessione di chi vorra’ leggere queste righe”.

Severino Vardacampi, collaboratore del “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera” di Viterbo

 

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