VITERBO – Era il 6 novembre 1997 quando a Viterbo si parlò per la prima volta delle Foibe con un convegno organizzato dal Circolo Reale della Tuscia con il patrocinio del Comune d Viterbo.
“Si parlò di Foibe – ricorda Aldo Quadrani, coordinatore provinciale del Circolo Reale della Tuscia – non più come delle cavità carsiche, come i governi democristiani e di centrosinistra degli Anni Cinquanta e a seguire avevano sempre fatto credere, ma di Foibe come le tombe di tanti Italiani in cui le orde titine comuniste gettarono i nostri Connazionali colpevoli solamente di essere Italiani.
Il dramma continuò con lo spostamento degli esuli Italiani nel suolo patrio che, dopo aver abbandonato con molte peripezie le terre italiane della ex Jugoslavia, si videro sbeffeggiati e internati da un governo accondiscendente verso i cosiddetti alleati comunisti.
Sono passati da quel convegno solamente venti anni e la nostra Città ha sempre tenuto vivo il ricordo di quei tragici avvenimenti con cerimonie, convegni, mostre e intitolazione di una piazza con relativo cippo dedicato ad un nostro concittadino, Carlo Celestini.
Dal 2004 lo Stato Italiano ha finalmente riconosciuto l’immane tragedia istituendo la solennità civile del 10 febbraio quale “giorno del ricordo” in onore di tutte le vittime delle Foibe.
La costituzione poi del “Comitato 10 febbraio” ha ricordato annualmente il ricordo dei nostri Martiri con incontri e studi su quello che a tutti gli effetti fu considerato un tentativo di genocidio.
Domenica 12 febbraio alle ore 11:00 presso il piazzale Martiri delle Foibe Istriane si terrà la commemorazione ufficiale del Giorno del Ricordo”.