Università Unimarconi

Si rinnova la secolare processione a Maria Santissima Liberatrice, protettrice di Viterbo (VIDEO)

di MARIELLA ZADRO-

VITERBO- Oggi 26 maggio, con un atto di devozione e di affetto per la Madonna Santissima Liberatrice, Viterbo ricorda un particolare evento del 1320, quando un fenomeno atmosferico di grande portata, spaventò tutta la cittadinanza.
La popolazione, accorsa a pregare nella piccola chiesa presente dove ore c’è la chiesa e il del monastero dei frati agostiniani, (chiesa della Trinità) improvvisamente apparve l’immagine della Madonna, con la mano sinistra tiene il Bambinello e con la mano destra una rosa.
Dopo questa apparizione, la tempesta scomparve. Per ricordare questo evento, i cittadini fecero voto di celebrare, nel mese di maggio, una solenne processione che si tramanda da secoli, fino ai nostri giorni.
Il corteo, della storica processione è partito da piazza del Plebiscito per arrivare alla Chiesa della Trinità.

Hanno anticipato il baldacchino con l’immagine sacra portata a spalla dai portatori e dai facchini di Santa Rosa, i musici e sbandieratori , il Corteo Storico del Pilastro, le Confraternite, i Cavalieri Costantiniani di San Giorgio, il vescovo Orazio Francesco Piazza, i sacerdoti, la sindaca Chiara Frontini, il prefetto Gennaro Capo, il presidente della provincia Alessandro Romoli, Massimo Mecarini presidente del sodalizio, associazioni religiose e rappresentanze militari.

In chiesa si è rinnovato, da parte della sindaca Frontini l’atto di affidamento della città di Viterbo e il vescovo Piazza ha rivolto un saluto a tutti i presenti:
“Il corteo e la processione, rappresentano un momento di estrema bellezza. La Madonna Liberatrice è nel cuore di ogni viterbese e di ogni credente; è una madre, custodita amorevolmente dai padri Agostiniani. Anche portare a spalla l’immagine, è senso di coesione e di responsabilità che i portatori vivono. Noi tutti, ci rivolgiamo sempre, alla madre celeste, con gratitudine, intercessione e stupore”.
Inoltre, ricordando lo scampato pericolo del 1320, il vescovo ha sottolineato il recente “scampato pericolo” per la bomba di via Alcide De Gasperi, dove, con l’aiuto di Dio e della Madonna, militari, sacerdoti, associazioni, tutti uniti, hanno contribuito al positivo esito.

Al termine, le invocazioni per questa particolare giornata.
“La Vergine ci liberi sempre dalle incertezze e dai rischi della vita. In particolare, ci dia un cuore nuovo, senza aridità e durezza per superare l’indifferenza. Ritorniamo ad avere sensibilità umana”.

Dopo la benedizione, il canto Mira il tuo Popolo, ha unito tutti i presenti in una preghiera di ringraziamento, per la venerazione a Maria Liberatrice.

 

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