Si scontrano due velivoli dell’Aeronautica militare: deceduti i due piloti

GUIDONIA – Due aerei ieri mattina si sono scontrati all’altezza di Guidonia Montecelio ieri mattina. I due velivoli sono precipitati su un prato non lontano da via Longarina. I piloti che erano a bordo sono deceduti nello schianto.

Sul posto sono giunti la  polizia, i carabinieri ed il personale del 118, ma per i due piloti non c’è stato più nulla da fare. L’incidente ha coinvolto due aerei militari d’epoca, appartenenti al 60esimo Stormo dell’Aeronautica Militare. In base a quanto si apprende uno dei due velivoli è precipitato su una auto parcheggiata a poca distanza da alcune abitazioni, mentre l’altro mezzo è caduto su un campo. Non risultano altri feriti. Alcuni testimoni raccontato che il pilota avrebbe fatto qualcosa per evitare i palazzi, schivandoli. L’incidente è costato la vita al tenente Colonnello Giuseppe Cipriano ed al maggiore Marco Maneghello, due uomini appartenenti al 60esimo Stormo dell’Aeronauta militare. Il generale dell’aeronautica Silvano Frigerio ha riferito che la collisione tra i due aerei precipitati a Guidonia “è avvenuta nella fase che precede l’atterraggio” e i due mezzi erano impegnati “in un’attività addestrativa che coinvolgeva in tutto quattro velivoli. L’ipotesi per ora è la collisione in volo che ha determinato la caduta dei due aerei ma l’inchiesta accerterà le cause”. Ha poi aggiunto: “Erano piloti esperti, volavano su diversi mezzi. Da molti anni erano in forze al 60esimo Stormo e al Gruppo volo di Guidonia. Il tenente colonnello Giuseppe Cipriano, nato nel 1975 a Taranto, era istruttore di volo, il maggiore Marco Meneghello era nato a Taranto nel 1977, tutti i piloti dell’Aeronautica sono addestrati anche a manovre per preservare l’incolumità delle persone, ma l’indagine in corso lo appurerà”.

In una nota il procuratore di Tivoli, Francesco Menditto ha affermato: “Pur essendo in corso i doverosi accertamenti, dalle prime ricostruzioni è ragionevole ipotizzare che il velivolo caduto nella strada di un centro abitato sia stato lì direzionato dal pilota per recare il minor danno possibile a cose e persone, tanto che i danni sono stati limitatissimi. Diversamente, una precipitazione sugli edifici ai lati della strada avrebbe causato numerose vittime”.

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