di Redazione –
Domenica 4 marzo, dalle 7 alle 23, i maggiorenni residenti nel Lazio riceveranno, oltre alle schede rosa e gialla per Camera e Senato, anche una terza scheda, verde, per eleggere il Presidente e i 50 Consiglieri della Regione Lazio (nota: il Presidente è anche Consigliere, ndr).
In lizza per la presidenza ci sono:
- il governatore uscente Nicola Zingaretti, appoggiato da una coalizione di centrosinistra composta da sei liste (Pd, Civica per Zingaretti, Liberi e Uguali, + Europa, Lista Insieme, Centro Solidale per Zingaretti);
- Stefano Parisi per il centrodestra (Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Energie per l’Italia, Noi con L’Italia);
- il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, indipendente di centrodestra sostenuto da liste civiche (Lista Pirozzi e Lista Nathan);
- Jean Léonard Touadì, sostenuto dalla lista di Beatrice Lorenzin (Civica Popolare);
- Roberta Lombardi (M5S);
- Mauro Antonini (CasaPound);
- Elisabetta Canitano (Potere al Popolo);
- Stefano Rosati (Riconquistare l’Italia);
- Giovanni Paolo Azzaro (Democrazia Cristiana); N.B.: nel viterbese la lista non è stata ammessa dagli uffici competenti.
La legge, modificata nel gennaio 2017, prevede parità di genere e divieto di terzo mandato. Vincerà chi prenderà più voti in un unico turno, quindi senza ballottaggio, in un sistema per l’80% proporzionale (40 seggi consiglieri) e per il 20% maggioritario (10 consiglieri).
A differenza delle votazioni per Camera e Senato, qui sarà possibile il voto disgiunto, cioè ad un candidato presidente e ad una lista che non lo sostiene. Sono previste inoltre le preferenze di genere, ovvero si possono indicare fino a due candidati consiglieri, purché di sesso diverso.
L’elettore può, a scelta, votare:
- a) per un candidato alla carica di Presidente della Regione, tracciando un segno sul contrassegno o sul nome del candidato prescelto, senza alcun voto ad una lista circoscrizionale;
- b) per un candidato alla carica di Presidente della Regione, tracciando un segno sul contrassegno o sul nome del candidato prescelto, e per una delle liste circoscrizionali ad esso collegate;
- c) disgiuntamente per un candidato alla carica di Presidente della Regione, tracciando un segno sul contrassegno o sul nome del candidato prescelto, e per una delle liste circoscrizionali ad esso non collegate;
- d) per una lista circoscrizionale senza alcun voto al candidato Presidente della Regione collegato. In tal caso il voto si intende validamente espresso anche a favore del candidato Presidente collegato.
Il voto di preferenza si esprime scrivendo il cognome, ovvero il nome e cognome, dei candidati compresi nella lista medesima.
Attenzione, nel caso di espressione di due preferenze una deve riguardare un candidato di genere maschile e l’altra un candidato di genere femminile indifferentemente dall’ordine, pena l’annullamento della seconda preferenza.
Qualora l’elettore esprima il voto a favore di un candidato alla carica di Presidente della Regione e per più di una lista, è ritenuto valido il solo voto al candidato Presidente e nulli i voti di lista.
Nota relativa alle preferenze: esse vanno espresse scegliendo esclusivamente candidati appartenenti alla lista cui si è dato il voto; nel caso si votasse una lista e si indicasse la propria preferenza per candidati non appartenenti ad essa, sarà considerato valido il solo voto di lista e nulla invece l’indicazione della/e preferenza/e.