I sindacati uniti contro le aggressioni alla polizia penitenziaria

VITERBO – I sindacati Sappe, Fns Cisl, Uspp, Cnpp e Cgil  hanno scritto una lettera al dipartimento amministrazione penitenziaria per chiedere che si fermino le aggressioni alla polizia penitenziaria. “In un solo turno- scrivono le OO.SS – ben 4 agenti in servizio a Regina Coeli di Roma hanno subito due aggressioni da quei detenuti ritenuti “utenti” in orari diversi, riportando lesioni per  con prognosi di oltre 30 giorni.

Altri due agenti presso il carcere di Velletri hanno subito sempre nella stessa giornata un’aggressione da quei detenuti ritenuti “utenti”, riportando altrettante prognosi per lesioni gravi. Probabilmente qualcosa, alcune scelte della politica prima e  e dell’amministrazione dopo, stanno creando nell’utenza la convinzione che tutto può essere fatto in carcere.

Occorre innazitutto prendere in esame le cause per le quali sono aumentate in questi anni le aggressioni a danno del personale. La vigilanza dinamica, l’osservazione psichiatrica e quant’altro introdotti negli istituti rappresentano un pericolo concreto di quanto già annunciato in ogni sede dalle stesse sigle che paventavano rischi di aggressioni nei confronti del personale.

Il nostro compito è quello di permettere al personale di polizia penitenziaria di poter lavorare nelle migliori condizioni, ma oggi questo non è possibile non per scelte nostre, ma per le vostre scelte.

Questo non è più tollerabile e, quindi, le scriventi dicono basta a questo modo di gestire una popolazione di “ristretti”. Per questi motivi a partire da subito valutiamo ogni iniziativa a tutela del personale di polizia penitenziaria sul territorio con  contestazioni in ogni sede a partire davanti al carcere di Regina Coeli per il prossimo 16 marzo.

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