La ferrovia regionale Roma-Civita Castellana-Viterbo è al centro di una grave polemica a causa delle pessime condizioni del servizio, che hanno causato un forte sfogo da parte dei pendolari. La combinazione di caldo, ritardi e soppressioni ha reso la situazione insostenibile per gli utenti che la utilizzano quotidianamente.
La situazione è diventata particolarmente critica il 17 luglio, quando il servizio è stato interrotto a causa di un guasto e i pendolari sono stati costretti ad aspettare invano le navette fuori dalla stazione di piazzale Flaminio. Secondo il comitato dei pendolari della Ferrovia Roma Nord, le navette promesse non sono mai arrivate, lasciando i passeggeri in una situazione di grande disagio.
Il comitato ha denunciato il trattamento vergognoso riservato ai pendolari, definendo il servizio ferroviario come il peggiore d’Italia. Da diversi giorni, decine di corse sono state sopprime senza alcuna comunicazione ufficiale, e di recente, la stazione di Flaminio è stata chiusa a causa della mancanza di treni. Le poche corse in circolazione non offrono nemmeno l’aria condizionata, rendendo i viaggi estremamente difficili e insopportabili.
Le condizioni precarie e il mancato coordinamento tra le diverse entità coinvolte nella gestione della ferrovia, come Cotral e Astral, hanno spinto i pendolari a minacciare di presentare una denuncia formale per l’interruzione del servizio pubblico.
Il portavoce del comitato, Fabrizio Bonanni, ha sottolineato che le condizioni attuali sono indecenti e che nemmeno metà delle corse è garantita. Il comitato ha chiesto ripetutamente alla Regione Lazio, compresi il presidente e l’assessore ai trasporti, un maggiore coordinamento per evitare tali situazioni, ma finora le richieste sono rimaste inascoltate.