Società di ricerca scientifica e formazione in ambito educativo Viterbo

VITERBO – Da lunedì 9 ottobre, negli istituti comprensivi della città di Viterbo, inizia la seconda parte dello studio sulla correlazione tra il metodo della Didattica delle Emozioni® e variazioni epigenetiche, ovvero si andrà a verificare se uno specifico programma di educazione emotiva utilizzato in classe, oltre ad abbassare i livelli di cortisolo come già verificato con successo lo scorso anno, possa apportare modificazioni importanti nell’attivazione di alcuni geni, propedeutici allo sviluppo di ulteriori enzimi e proteine del benessere.

Il progetto di ricerca, unico al mondo tanto da destare l’interesse di tutta la comunità scientifica internazionale, rientra in uno studio più vasto volto ad ottenere evidenze biologiche sulla validità del metodo della Didattica delle Emozioni®. A seguito dei risultati già ottenuti, per diffondere il metodo a livello nazionale, proprio a Viterbo si è costituita la Rete Nazionale del “Le Scuole dell’Empatia” (www.scuoleempatia.it).
Il protocollo, sottoscritto lo scorso febbraio tra il Comune di Viterbo e i sette Istituti Comprensivi della città, prevede, per le scuole che vorranno aderire, una particolare formazione dei docenti per applicare il metodo della Didattica delle Emozioni® nelle rispettive sezioni e nelle rispettive classi.
Nella sola città di Viterbo hanno aderito alla proposta formativa 530 docenti; un successo oltre ogni aspettativa.

Ma nel resto d’ Italia le cose stanno andando ancora meglio: alla Rete infatti stanno aderendo scuole di tutte le parti del Paese.
Didemo s.r.l., la società di formazione e di ricerca scientifica degli psicologi viterbesi Ulisse Mariani, Rosanna Schiralli, Mariagrazia Mari e Martina Pontani che negli anni hanno studiato e sviluppato il metodo della Didattica delle Emozioni®, sta diffondendo la Rete e l’educazione emotiva in modo capillare e con grande sforzo, in attesa che venga istituita nelle scuole di Viterbo una segreteria tecnica attrezzata.
Lo studio sulle evidenze biologiche ed epigenetiche del metodo, lo si ricorda, è condotto in collaborazione con l’Ateneo S. Raffaele di Milano, l’Università de L’Aquila, l’Università Federico II di Napoli, la Sipnei (Società di Psiconeuroendocrinoimmunologia) e il Centro Internazionale di Biotecnologie Avanzate di Napoli. Attraverso successivi prelievi salivari, i ricercatori hanno rilevato un notevole abbassamento dei livelli di cortisolo, dando la possibilità a diversi nuclei del cervello dei bambini e dei giovani di svilupparsi in modo ottimale, implementando l’empatia, l’autonomia, il rendimento scolastico e le condotte cooperative, riducendo i comportamenti aggressivi e aumentando perfino l’efficienza del sistema immunitario.
I risultati sono già stati pubblicati su riviste scientifiche prestigiose edite anche dalle più famose Università americane.
La ricerca con le suddette Università (cui da poco si è aggiunta anche l’Università di Viterbo) rappresenta per l’intera città di Viterbo un vanto ed un orgoglio.
Che la città di Viterbo si stia proponendo come un polo di ricerca, formazione e costruzione di benessere tra i bambini e i giovanissimi è inoltre un guadagno in crescita culturale e sociale per tutti gli attori di questa grande avventura.

Alla Rete Nazionale de “Le Scuole dell’Empatia”, oltre alle scuole di Grosseto, Aquileia, Roma e un circuito di asili nido sempre di Roma che sono già in Rete, si stanno interessando scuole di Frosinone, Perugia, Ancona, Brescia, Pisa Savona, Ascoli, Brindisi e perfino Lugano. E la lista si sta allungando sempre di più.

 

 

 

 

 

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