Sospeso l’ultimo sussidio del reddito di cittadinanza: 169mila famiglie colpite

di REDAZIONE-

L’INPS ha inviato un SMS di sospensione del reddito o pensione di cittadinanza a 169mila famiglie beneficiarie che non soddisfano i nuovi requisiti stabiliti dalla normativa. Queste famiglie non hanno componenti disabili, minori o persone over 65 all’interno del nucleo familiare, come richiesto dalle nuove regole.

La situazione è particolarmente critica in Campania, la regione con il più alto numero di beneficiari, dove quasi 37.000 persone hanno ricevuto l’SMS di sospensione. In questa regione, si sono verificati incidenti minori e molte persone hanno chiesto chiarimenti sulle nuove normative.

In tutta Italia, il numero di famiglie che hanno ricevuto il reddito o la pensione di cittadinanza a giugno è stato di poco più di un milione (1.010.536), con una spesa complessiva di 571,6 milioni di euro. Le persone coinvolte in queste famiglie sono 2.115.944.

Il governo ha apportato modifiche alle misure nel 2023, causando una forte diminuzione delle richieste rispetto allo stesso periodo del 2022, con un calo del 45,94%. Nonostante ciò, il sud del paese continua ad essere la zona con il maggior numero di beneficiari, con due terzi del totale.

La preoccupazione è diffusa tra i beneficiari, e molti hanno protestato e cercato chiarimenti all’INPS. Anche i sindaci delle città coinvolte sono preoccupati per l’impatto della sospensione sui loro progetti e interventi a favore della comunità.

Il problema coinvolge anche gli assistenti sociali, che temono il rischio di aggressioni a causa della sospensione dei sussidi. L’assessore al Welfare del Comune di Napoli ha invitato i cittadini a non recarsi ai servizi sociali per chiedere informazioni, poiché non sarebbe utile.

Le persone che hanno perso il reddito di cittadinanza e sono considerate occupabili, tra i 18 e i 59 anni di età e senza persone disabili o minori a carico, potranno ricevere 350 euro al mese come supporto alla formazione al lavoro tramite i Centri per l’Impiego e l’INPS.

Per gli altri casi, si attende l’attivazione del nuovo assegno di inclusione dal 1° gennaio 2024, che riguarderà coloro che hanno minori, anziani o disabili a carico.

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