Spazio Corsaro, domenica 10 novembre, ospiterà “I Corti di Pier Paolo Pasolini” di Rosella Lisoni

CHIA (Viterbo) – Domenica 10 novembre alle ore 17.00 Rosella Lisoni, studiosa dell’opera di Pier Paolo Pasolini, presenterà a Chia (Vt), “I Corti di Pier Paolo Pasolini” con letture di Francesca Pandimiglio.

L’ evento che si terrà presso la sede di Spazio Corsaro, avra’ come focus il cinema onirico, visionario del grande regista del secolo scorso, un cinema in cui i colori, le ambientazioni surreali, fanno presagire un cambiamento di rotta nella sua filmografia.

Il tema della vita, così tragicamente intrecciato a quello della morte è il fil rouge che lega i tre cortometraggi:

  • La terra vista dalla luna (1966)
  • Che cosa sono le nuvole (1968)
  • La sequenza del fiore di carta (1968)

Già con La terra vista dalla luna (1966), episodio di Le Streghe, Pasolini era approdato ad una dimensione fantastica della storia affermando infatti “essere vivi o essere morti è la stessa cosa”. Favola surreale e comica al contempo, priva di una dimensione temporale: “C’era una volta…una fantastica favola…assai surreale e colorata e da Totò e Ninetto ben interpretata” Favola in cui la vita e la morta e si sovrappongono, si uniscono quasi fossero due facce della stessa medaglia.

Tornato dal Marocco lavorerà ancora con Ninetto e Totò per l’altro episodio di Capriccio all’italiana dal titolo Che cosa sono le nuvole (1968) con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, Adriana Asti e Domenico Modugno, lo splendido netturbino che getta i manichini nella discarica permettendo loro di scoprire e ammirare la bellezza delle nuvole e del creato. Un attimo prima di morire scopre la “stupenda meraviglia del creato”. La vita e la morte si intrecciano nuovamente come se l’una rimandasse all’altra. Teatro, musica, pittura, poesia in un cortometraggio che è pura opera poetica.

La sequenza del fiore di carta (1968) sempre con Ninetto Davoli, ora nella parte di Riccetto, e’ un episodio [del Vangelo] estremamente misterioso che ha dato adito a numerose contraddittorie. Nella Storia, suggerisce il regista, non si può essere sempre innocenti e la mancanza di coscienza porta a essere colpevoli, per questo la voce di Dio incita Riccetto a sapere, ad essere cosciente. Ninetto Davoli però, non e’ in grado di capire perché, come il fico è immaturo, innocente, per questo Dio lo condanna facendolo morire.

Vita, morte, musica, teatro, pittura, sentimento del sacro saranno questi i temi che Rosella Lisoni analizzerà tratteggiando un ritratto del regista che volge il suo sguardo”tra carne e cielo”.

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