Stabilizzazione personale precario, interviene Alessandro Stella (Confael)

VITERBO – Riceviamo da Alessandro Stella (Confael Viterbo) e pubblichiamo: “Facendo seguito all’interrogazione a risposta scritta, promossa dal consigliere regionale e vicepresidente della commissione sanità, Fabio Capolei, al Consiglio Regionale del Lazio in data 19 ottobre 2021; stante la missiva indirizzata al Ministro della Salute e al Presidente della Conferenza delle Regioni da parte del Segretario Nazionale del comparto Sanità Conf. A. E. L. Egidio Gubbiotto, dove si denuncia la difficile situazione nella quale si è costretti a lavorare (27 ottobre 2021); considerata l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri, del disegno di legge recante il Bilancio di previsione per l’anno finanziario 2022 e il Bilancio pluriennale per il triennio 2022 – 2024 (in data 29 ottobre 2021), all’interno del quale, relativamente all’ambito sanitario, viene sancito che gli enti del S. S. N. sono autorizzati a mettere in atto procedure di stabilizzazione del personale assunto a tempo determinato durante l’emergenza pandemica, accogliendo di fatto la proposta avanzata dalla F. I. A. S. O. (Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere):

la scrivente O. S. chiede alla Direzione Strategica di codesta A. S. L. di prendere una netta posizione a riguardo e di provvedere al più presto, sollecitando gli organi regionali se necessario, all’elaborazione di procedure volte alla stabilizzazione del personale infermieristico e socio sanitario assunto a tempo determinato, per fronteggiare l’emergenza pandemica.
Qualora non dovesse manifestarsi la volontà, da parte dell’amministrazione di codesta A. S. L. o degli organi regionali, di recepire quelle che sono le indicazioni del Governo, perseverando nel lasciare i servizi sanitari di Viterbo, e di tutta la Regione Lazio, in stato di grave insufficienza organica, la scrivente O. S. è pronta a organizzare iniziative di rimostranza nelle sedi opportune, invitando a partecipare tutti i lavoratori interessati e la cittadinanza intera, che non deve dimenticarsi degli sforzi fatti da tutti i lavoratori della sanità, di cui gran parte sarà lasciata a casa senza un lavoro e che, come riflesso cagionerà una gravissima insufficienza di personale addetto all’assistenza dei malati e un ulteriore impoverimento dei servizi sanitari erogati.

Restando in attesa di un prontissimo riscontro porgiamo distinti saluti”.

 

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