Standing ovation per il Quartetto Pražák e Sandro De Palma in concerto al Palazzo Chigi di Viterbo

di MARIA ANTONIETTA GERMANO –

VITERBO – Un inno all’amore è quello ascoltato ieri, 14 febbraio, nel  magnifico concerto dal titolo “San Valentino in Musica” che si è svolto nel cinquecentesco Palazzo Chigi di Viterbo (via Chigi 15), inserito nel ciclo delle Dimore Storiche del Lazio e sede dell’Associazione Musicale Muzio Clementi.  Lo straordinario e acclamato concerto ha di fatto anticipato il Festival de “I Bemolli sono Blu-Viterbo in Musica / Racconti sonori a Palazzo Chigi” che sarà svelato in una prossima conferenza stampa.

Protagonisti assoluti del fantastico e irripetibile concerto sono stati il Quartetto d’archi Pražák (Jana Vonàškova e Vlastimil Holek, violini, Josef Kluson, viola, Michail Kanka, violoncello) ed il maestro Sandro De Palma al pianoforte, i quali con la loro maestrìa hanno trasmesso al pubblico in simbiosi perfetta, atmosfere d’amore, nostalgia, gioia e passione ed armonie barocche tutte legate a due grandi capolavori quali il Quartetto per archi in sol minore, op. 10  di Claude Debussy (1862 -1918) e il Quintetto per pianoforte e archi n. 2 in la maggiore, op. 81 di Antonín Dvořák (1841-1904). Due opere diverse per stile e ispirazione ma di assoluta bellezza e intensità.

In apertura di serata, tra le luci soffuse della sala, il virtuosismo collettivo del  gruppo degli archi (violini, viola e violoncello) porta all’ascolto degli appassionati melomani il Quartetto di Debussy, musica di pura emozione che sembra riflettere le infinite sfumature dell’amore, come ha  spiegato nell’introduzione al concerto il direttore artistico del festival Sandro De Palma:“Nel primo movimento, i motivi si intrecciano come un dialogo tra due amanti, a volte armonioso, a volte tormentato. Nel secondo, la vivacità ritmica evoca il gioco, il corteggiamento, quella leggerezza che accompagna l’innamoramento. Ma è nel cuore dell’opera, con il movimento lento, che Debussy raggiunge una profondità emotiva straordinaria. Qui, il tempo sembra fermarsi, come se ci trovassimo sospesi in un momento di pura contemplazione. E, nel finale, l’energia esplosiva e le armonie luminose ci ricordano che l’amore è anche forza, vitalità e rinascita”. Al termine dell’esecuzione scrociano gli applausi calorosi del pubblico.

Nella seconda parte del concerto, dopo la sensualità di Debussy, entra in scena il ruolo virtuosistico del piano che con il gruppo degli archi (violino, viola e violoncello) porta al pubblico il calore e la vitalità delle radici boeme di Dvořák con il Quintetto per pianoforte e archi n. 2 in la maggiore, op. 81. L’esecuzione perfetta degli interpreti di altissimo livello ha reso godibile e coinvolgente l’ascolto di ogni movimento, che va dalla dolcezza dell’Allegro ma non tanto al fascino malinconico del Dumka dove il compositore ci ricorda un amore perduto ma nel finale ci regala un inno alla vitalità e all’armonia che solo l’amore può offrire.

Tanti sono stati gli applausi del numeroso e compente pubblico, anche a scena aperta, che hanno portato i fantastici musicisti a concedere un bis.

L’evento è promosso dall’Associazione Musicale Muzio Clementi, ha il contributo della Regione Lazio, Ministero della Cultura ed il patrocinio del Comune di Viterbo-Assessorato alla cultura, della Fondazione Carivit e del Touring Club Italia e si svolge con l’ausilio di sponsor tecnici quali Pianoforti Di Marco, arch. Giovanni Cesarini, Carramusa Group, Balletti Park Hotel.

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