Università Unimarconi

Storia, tradizione, fede, impegno: il presidente del Comitato Pro Venerdì Santo di Bagnaia Angelo Ciccarelli parla della spettacolare Rievocazione Storica

di ANNA MARIA STEFANINI-

BAGNAIA (Viterbo)- Venerdì 29 marzo, dalle ore 21,30, si rievoca la passione di Cristo lungo le vie del centro del centro di Bagnaia. Si tratta di una tradizione storico-religiosa e cultuale molto sentita, profonda e commovente, portata avanti con passione e impegno dalla parrocchia, gli abitanti, le associazioni e le confraternite. Un evento nato nel 1618, che vedrà quest’anno la partecipazione di ben quattrocento figuranti in costume e con armi rievocative percorrere le vie del centro storico nell’oscurità del borgo, illuminato soltanto da circa cento fiaccole.

L’evento attira visitatori da tutte le regioni circostanti. I viterbesi e i bagnaioli sono particolarmente legati a questa tradizione. toccante e coinvolgente. Le strade strette del centro storico si trasformano in un palcoscenico vivente, in cui vengono ricreate scene della Passione di Cristo.

Gli abitanti del luogo, vestiti con costumi d’epoca, interpretano con fervore e devozione i vari ruoli dei personaggi, dal tradimento di Giuda all’agonia di Gesù, dalla crocifissione alla sua sepoltura.

La processione attraversa le stradine del borgo antico, accompagnata da canti sacri e da una solenne atmosfera di preghiera e riflessione. Le facciate delle case sono addobbate con drappi e fiori, mentre le finestre si riempiono di spettatori commossi e rapiti dall’emozione del momento.

La rievocazione storica del Venerdì Santo a Bagnaia non è solo un evento folkloristico, ma un’occasione per la comunità locale di rinnovare la propria fede e di riflettere sul significato profondo della Pasqua cristiana. È un momento di condivisione e di unità, in cui le differenze si annullano di fronte alla spiritualità e alla tradizione.

Per chiunque abbia la fortuna di assistere a questa suggestiva celebrazione, il Venerdì Santo a Bagnaia rappresenta un’esperienza unica e indimenticabile, capace di lasciare un’impronta indelebile nel cuore di chiunque vi partecipi.

Il presidente e il segretario del Comitato Pro Venerdì Santo
hanno rilasciato a TusciaTimes un’ intervista, ricordando la storia, il percorso e le tappe principali della preparazione e della rievocazione, spiegando anche come e dove sarà consigliabile parcheggiare e le novità.

La rievocazione storica è una delle più antiche: nasce dunque nel lontano 1618, ad opera del medico ternano Michelangelo Carrocci, trapiantato nel borgo di Bagnaia per motivi professionali e nella figura giuridica della Confraternita di San Carlo, come è attestato nelle “MEMORIE ISTORICHE del CARONES”, che sensibile al problema del tempo, ideò, per tenere unita la propria gente, il rivivere nel senso cristiano e del sentimento umano, la sorte di Cristo nella sua Passione e Morte.

La Rievocazione è entrata nella storia del paese, la sua rappresentazione fu sospesa, solamente, per eventi bellici.  Fu definitivamente ripristinata con umili mezzi, solo ed esclusivamente per fede di alcuni uomini, in maniera speciale da parte del benemerito Vincenzo Cencioni, che per molti anni e con pochi mezzi di fortuna, coadiuvato da un manipolo di volenterosi paesani, riuscì ad organizzare la Passione del Signore in poche sequenze di quadri.

Dopo la morte di Vincenzo, fu il figlio Pietro e il cugino Giovanni Maria a portare avanti il lavoro iniziato.

Essi, con grande entusiasmo e spirito di sacrificio, ampliarono la processione rendendola sempre più bella e commovente.

Nell’anno 1967 fu costituito il “Comitato Permanente del Venerdì Santo”.

Il Comitato è composto da alcune persone volenterose e dinamiche che, sulla scia dei loro predecessori, intendono così portare avanti con umiltà e sacrificio quanto ereditato, con immutati amore e devozione.

 

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