di GIUSEPPE INTAGLIATA-
VITERBO- Il consiglio comunale di Viterbo ha approvato un emendamento proposto dal Partito Democratico per avviare uno studio di fattibilità su un nuovo parcheggio multipiano interrato sotto Pratogiardino. La proposta nasce come alternativa al progetto iniziale che prevedeva la realizzazione di un parcheggio interrato presso il Sacrario, già inserito nel piano triennale delle opere pubbliche.
Nonostante i fondi PNRR fossero stati destinati all’opera al Sacrario, il progetto si è arenato a causa della presenza di materiale di riporto sotto l’asfalto, che avrebbe comportato un aumento significativo dei costi di realizzazione. Per questo motivo, il PD ha suggerito di valutare altre opzioni, tra cui Pratogiardino o, in alternativa, il parcheggio delle Fortezze.
In passato, un progetto simile sotto Pratogiardino era stato bloccato a causa della presenza di tagliate etrusche. Tuttavia, i dem ritengono che l’area possa offrire una soluzione valida, con la possibilità di realizzare fino a 400 posti auto. Secondo Alvaro Ricci (PD), l’opera sarebbe sostenibile economicamente vendendo almeno 100 parcheggi.
Il progetto ha suscitato un acceso dibattito. Andrea Micci (Lega) ha espresso il timore che la proposta su Pratogiardino possa far naufragare definitivamente quella del Sacrario. L’assessore all’urbanistica Emanuele Aronne ha cercato di rassicurare, spiegando che entrambi i progetti restano sul tavolo: “Non si sta abbandonando l’idea del Sacrario, ma è giusto approfondire anche Pratogiardino, che sarebbe un’opera straordinaria. Se uno dei due progetti si concretizzerà, sarà già un successo”.
Nonostante le spiegazioni di Aronne, gran parte dell’opposizione si è mostrata scettica. L’emendamento è stato approvato grazie ai voti favorevoli della maggioranza e del PD, mentre gli altri consiglieri si sono astenuti.
Con il via libera agli studi su Pratogiardino, si apre una nuova fase di analisi tecnica ed economica per valutare la fattibilità dell’opera. Tuttavia, restano da sciogliere i nodi relativi alla compatibilità con il piano triennale e alla reale sostenibilità dei costi. La sfida sarà ora quella di tradurre le idee in realtà, cercando di bilanciare le esigenze del territorio con le risorse disponibili.
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