Successo di partecipazione ai “Pomeriggi Touring” con il padre carmelitano Giovanni Grosso

di MARIA ANTONIETTA GERMANO –

VITERBO – Ieri 28 febbraio, ultimo venerdì del mese, nella sala conferenze del Museo della ceramica della Fondazione Carivit (Palazzo Brugiotti) si è svolto con successo il secondo incontro della quindicesima edizione dei “Pomeriggi Touring” sul  tema “Mendicanti a Viterbo. I Carmelitani. Ordine presente a Viterbo già dal XIII sec. E di cui si è persa memoria.

Ospite del pomeriggio l’eccellente relatore il padre carmelitano Giovanni Grosso, già priore provinciale dell’Ordine e attualmente preside dell’Institutum Carmelitanum, docente al Teresianum e allo Studium del dicastero degli Istituti religiosi, e presidente dell’Associazione italiana dei professori di Storia della Chiesa.

L’incontro è stato introdotto da Vincenzo Ceniti curatore del nuovo  Club di Territorio di Viterbo del TCI che dopo la conferenza introduttiva di Luciano Osbat  (31 gennaio) ha accolto padre Giovanni Grosso precisando: “Questa sera padre Grosso ci parlerà dei Carmelitani scalzi (che non andavano a pieni nudi). A Viterbo c’è una via, anzi un vicolo degli Scalzi, chi sa dove si trova?” Risposte vaghe e divertenti. Con tanti applausi.

Padre Giovanni Grosso, indossato l’abito dei carmelitani, dal tavolo dei relatori, ha messo subito in evidenza il tema del giorno e con numerose slide e dovizia di particolari ha illustrato date e documenti storici sui Carmelitani  nati, verso la fine del XII secolo, da un gruppo indefinito e non identificato di laici, pellegrini crociati, che stanchi della guerra o desiderosi di attendere l’ultima venuta del Signore che, secondo la mentalità apocalittica doveva avvenire a Gerusalemme, si sono ritirati sulla montagna.

La narrazione inizia con le tre presenze dei Carmelitani a Viterbo, la prima nel convento-chiesa di Santa Maria del Carmine, presso la porta omonima (dove attualmente è la sede del 118), poi nella chiesa di San Giovanni Battista (conosciuta come gli Almadiani) e successivamente, agli inizi del Seicento, nell’ex convento di piazza Fontana Grande, la cui chiesa dei Carmelitani Scalzi fu destinata da fine Ottocento al Duemila, a Corte d’Appello-Tribunale.

Un po’ di storia. L’Ordine nasce alla fine del  XII, primissimi anni del XIII secolo, sul Monte Carmelo. Luogo su cui Elia ha vissuto.  Eremiti, chiedono al patriarca di Gerusalemme una formula di vita. Nel 1247 scrive quella che sarà la Regola del Carmelo; la conferma della Regola è concessa da Innocenzo IV il 1 ottobre del 1247, poi la chiesa approva l’Ordine. La struttura, originariamente di tipo eremitico (cellette separate, silenzio, preghiera e lavoro e obbedienza al priore), comincia a diventare sempre più una organizzazzione di tipo mendicante, simile a quella dei francescani e domenicani (anche degli agostiniani) e diventa Ordine Mendicante.

Al termine della esaustiva conferenza prende di nuovo la parola Vincenzo Ceniti: “Abbiamo rivisitato la storia della città…Abbiamo ascoltato questa carrelata storica che ci informa che cosa accadeva a Viterbo in quei tempi, a Porta del Carmine, a piazza del Sacrario, e quello che purtroppo succede nella chiesa di piazza Fontana Grande. Il Club di Territorio di Viterbo del TCI  ha inviato una lettera all’attenzione della Sindaca Chiara Frontini (una settimana fa) per far notare che sarebbe utile che la chiesa fosse destinata a un polofunzionale di cultura. Il Comune invece risponde mettendendo a posto gli spazi degli Almadiani (chiesa sconsacrata nei primi del ‘900). Ricordo che nei primi anni del ‘900 era una palestra di pugilato, e in seguito luogo per raccogliere le immondizie.  Per fortuna poi ci fu una pulizia che fece l’Ente del turismo di allora  per cercare di recuperare la chiesa. Negli anni ’70 ci fu una manifestazione e la prima mostra enogastronomica di Viterbo, collegata ad un concorso sempre enograstronomico. E ora, per piazza Fontana Grande  rimaniamo in attesa”. Applausi e ancora applausi.

Nei prossimi appuntamenti di “Mendicanti a Viterbo”(ogni ultimo venerdì del mese fino a maggio), si succederanno sul podio dei “Pomeriggi” autorevoli relatori.

28 MARZO 2025 – Antonio Coccolicchio, provinciale dei Padri Domenicani, parla dell’Ordine  fondato da san Domenico e delle soluzioni architettoniche proposte da  nuovi stilemi gotici introdotti a Viterbo nel XIII sec. che dettero luogo  a modalità di costruzione, ancora riconoscibili  in molti monumenti della città, come la  Loggia del palazzo dei Papi.

11 APRILE 2025 – Filippo Sedda (bibliotecario) e Francesco Nocco (docente universitario), trattano dell’Ordine dei Francescani la cui presenza a Viterbo dette luogo fin dal XIII sec. a nuovi movimenti culturali, creando solide basi per la fratellanza e la solidarietà.

30 MAGGIO 2025 – Rocco Ronzani, agostiniano, Prefetto dell’Archivio Apostolico Vaticano, affronta il tema degli Agostiniani e del loro insediamento a Viterbo, indagando sui  processi storici verificatisi nel Cinquecento con lo scisma di Lutero.  provinciale dei Domenicani del Centro Italia, Filippo Sedda e Francesco Nocco esperti dei Francescani e Rocco Ronzani Agostiniano, Prefetto dell’Archivio Apostolico Vaticano.

I Pomeriggi Touring si avvalgono del patrocinio della Fondazione Carivit che li ospita da alcuni anni negli spazi di palazzo Brugiotti a Viterbo e della collaborazione di Fidapa, Inner Wheel e Associazione culturale Nimpha.

 

 

 

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