Successo per Orvieto Cinema Fest 4^ edizione. I cortometraggi vincitori

Orvieto (TR) – Si è conclusa con successo la quarta edizione di Orvieto Cinema Fest, il primo festival internazionale di cortometraggi Made in Umbria che, dal 21 al 25 settembre in modalità ibrida, con mostra e proiezioni in presenza al Teatro Mancinelli e panel tematici sul web, ha valorizzato il film breve nella sua essenza ponendo particolare attenzione alle voci registiche emergenti; evento promosso dall’omonima Associazione di Volontariato “Orvieto Cinema Fest”  e dal Comune di Orvieto co-organizzatore e sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto.

Anche quest’anno i caratteri distintivi di Orvieto Cinema Fest – rassegna pensata e organizzata da un gruppo affiatato tutto di giovani ragazze: Sara Carpinelli e Stefania Fausto, le due fondatrici, e Francesca Bonfanti e Valentina Dalmonte – si sono evidenziati nella selezione dei lavori in gara.

Nel rispetto delle norme sanitarie vigenti ma con il desiderio di vivere un momento di incontro tra i professionisti del settore e gli amanti del cinema, le tre serate si sono svolte in presenza ed hanno regalato emozioni condivise con ospiti nazionali e internazionali creando connessioni tra culture, stili e modalità di espressione diverse.

Durante le tre serate di giovedì, venerdì e sabato, il pubblico composto da appassionati provenienti da varie parti d’Italia, addetti ai lavori e ospiti d’eccezione ha avuto la possibilità di visionare i 26 cortometraggi finalisti nella suggestiva cornice del Teatro Mancinelli.

Sono state cinque le premiere italiane proiettate durante il festival Adel, Kids Say Whatever, Last Meal, Zonder Meer, Atto di Dolore una world premiere, Nuvole Passeggere dell’italiano Stefano Cipani, che torna al cortometraggio dopo il successo di Mio fratello rincorre i dinosauri e altre proiezioni giunte ad Orvieto avendo già raccolto un ottimo riscontro di critica e pubblico, come L’incanto e Freikörperkultur, già presenti nella selezione di Venezia 78.

A presentare la cerimonia di premiazione, sabato sera, è stato il critico cinematografico, Boris Sollazzo che prima di chiamare sul palco i giurati presenti in sala Adriano Valerio, regista di fama internazionale e Presidente di Giuria, e l’attrice Erica Del Bianco e annunciando i vincitori, quattro premi ufficiali, due speciali e quattro menzioni, ha affermato: “mi permetto di dire solo una cosa  prima di chiamare le due ideatrice e fondatrici che fanno parte di questo collettivo al femminile, che fa un piccolo miracolo ogni anno. Questa è una realtà straordinaria in una città sensibile alla cultura e al cinema, ma senza delle professioniste come loro non potreste avere questa meraviglia. Lo dice uno che in venticinque anni di carriera ha visto centinaia di festival, e questo è uno dei più belli in assoluto”.

I premi ufficiali e le motivazioni:

  • Best National: Freikörperkultur, di Alba Zari (2021), Italia

“Per la capacità di generare un flusso emotivo di rara potenza utilizzando pochi elementi narrativi. Le immagini sono avvolgenti, come l’infinità umanità che permea la poesia di Sandro Pivotti e la sua interpretazione. Questa storia di disperazione è anche un atto di grande fiducia nel cinema”.

  • Best International: Good German Work di Jannis Alexander Kiefer (2020), Germania

“Per la capacità di accendere una luce inedita su uno dei periodi più bui della storia e di offrire allo spettatore uno sguardo ironico e disincantato che, filtrato dal pretesto del mezzo cinematografico, non chiede per sé né condanna né riscatto ma riesce a ottenerli entrambi, con una leggerezza che sfiora più volte la risata”.

  • Best Animation: Nuvole Passeggere di Stefano Cipani (2021), Italia

“Incredibilmente potente, animato utilizzando il rotoscope e splendidamente realizzato: è tecnicamente impressionante, è intelligente, è divertente. La storia è raccontata in modo genuino, emotivo e spensierato – il che la rende ancora più toccante dato che è basata su una spaventosa storia vera – un altro ricordo di quelle tragedie dimenticate della prima guerra mondiale”.

  • Best Short Film: Zonder Meer di Meltse Van Coillie (2021), Belgio

“Uno straordinario racconto di formazione, che interroga la tragicità di una scomparsa attraverso lo sguardo innocente di una bambina. Ogni elemento del linguaggio cinematografico, dalla fotografia alla ricerca sul suono alle interpretazioni, è perfettamente misurato e converge in un mosaico di grande intensità”.

Premi speciali:

  • Premio Best Music: Gioja22, di Stefano De Felici (2020), Italia – musiche di Phase Duo
  • Premio MyMovies: L’Incanto, di Chiara Caterina (2021), Italia

Motivazione di Gianluca Guzzo, fondatore di MyMovies: “Per la capacità di tessere un arazzo di voci e immagini in grado di raccontare in modo inedito un’Italia nascosta e segreta. Per il coraggio nell’affrontare il rapporto fra gli esseri umani e la morte in modo viscerale, rivelando un’identità autoriale forte e precisa e costruendo un paesaggio italiano in nero tanto inquietante quanto suggestivo”.

Menzioni speciali:

  • Gioja 22 di Stefano De Felici (2020), Italia

“Per la capacità di farsi veicolo di un bellissimo gesto estetico e politico. E per il linguaggio che alterna con sapienza crudo realismo e raffinato onirismo”.

  • Ecorce di Samuel Patthey e Silvain Monney (2020), Svizzera

“Un’animazione ipnotica, splendidamente disegnata e completamente coinvolgente con una colonna sonora potente e autentica. I disegni si muovono, si sviluppano e cambiano in modo così bello da essere così forti e commoventi – inizi quasi a sentire di essere lì nella vita reale – vivendo la vita quotidiana (e anche i traumi) di queste persone”.

  • I’m Not Telling You Anything, Just Sayin’ di Sanja Milardović

“Un quadro famigliare ruvido e delicato al tempo stesso, all’interno del quale le due protagoniste riescono a reggere, in precario equilibrio su un filo invisibile, tutte le contraddizioni e i non detti di cui si compongono i rapporti più profondi, dove l’amore passa anche attraverso la capacità di scontrarsi, accettarsi, sorreggersi, affidarsi”.

  • La Tecnica di Clemente De Muro e Davide Mardegan (2020), Italia

“Un lavoro dal sapore autentico e genuino, grazie al quale il regista riesce a fondere con naturalezza l’ingenuità dei due protagonisti e le atmosfere evocate dal paesaggio circostante fino a renderli una cosa sola, capace di catturare lo spettatore e riportarlo ai ricordi cristallizzati della prima adolescenza, dove tutto era più semplice, più forte e più vero”.

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