Supplici, di Euripide, al Teatro dell’Unione il 24 marzo

VITERBO – Sette grandi attrici, Francesca Ciocchetti, Matilde Facheris, Maria Pilar Pérez Aspa, Arianna Scommegna, Giorgia Senesi, Sandra Zoccolan, Debora Zuin, interpretano le madri, il coro e i vari personaggi in Supplici di Euripide, nell’adattamento e regia firmati da Serena Sinigaglia, al Teatro dell’Unione domenica 24 marzo ore 18, appuntamento in programma nell’ambito della stagione nata dalla collaborazione tra il Comune di Viterbo e ATCL – Circuito multidisciplinare del Lazio sostenuto da MIC – Ministero della Cultura e Regione Lazio.

A partire dal testo originale di Euripide, la drammaturgia curata da Serena Sinigaglia e Gabriele Scotti, ha rielaborato la nuova traduzione realizzata appositamente da Maddalena Giovannelli e Nicola Fogazzi. Tra gli interventi, si segnala l’inserimento in forma mimetica di brani di altri autori, tra cui Emil Cioran, Nicolò Machiavelli e Platone, con un risultato complessivamente compatto e potentemente significante.

Diverse altre professionalità hanno concorso a comporre la struttura dello spettacolo, tra cui Francesca Della Monica per i cori e l’elaborazione dei canti, Alessio Romano per i movimenti coreografici, Lorenzo Crippa per il sound design e le musiche originali e Alessandro Verazzi per il disegno luci.

NOTE DI REGIA

«Amo i classici da sempre: con essi imparo cos’è il teatro e cos’è l’essere umano. Con i contemporanei imparo a conoscere la realtà presente e l’epoca in cui vivo. Insomma, classico e contemporaneo si riguardano, si specchiano l’un con l’altro, si nutrono a vicenda. Come tradizione e innovazione.

Da anni voglio affrontare “Le supplici” di Euripide: adesso è arrivato il momento di farlo. Il crollo dei valori dell’umanesimo, il prevalere della forza, dell’ambiguità più feroce, il trionfo del narcisismo e della pochezza emergono da questo testo per ritrovarsi intatti tra le pieghe dei giorni stranianti e strazianti che stiamo vivendo. È incredibile quanto una scrittura che risale al 423 a.C. risuoni chiara e forte alle orecchie di un cittadino del terzo millennio.

La democrazia ateniese fa acqua da ogni parte, contraddice i suoi stessi valori, è populismo che finge di affermare i sacri valori della libertà. È manipolazione a tratti persino grossolana, si chiama democrazia ma assomiglia troppo ad un’oligarchia. Sembra lo strumento migliore per scansare le responsabilità e restare ad ogni costo sempre e comunque impuniti. È la legge del più forte, anche se apparentemente garantisce spazio e parola a tutti. Le supplici sono le sette madri degli eroi uccisi presso le porte di Tebe. Giungono ad Atene per implorare Teseo: recuperi i cadaveri dei vinti, dei figli uccisi, a costo di fare guerra a Tebe che non li vuole restituire.

Tebe sotto la tirannide di Creonte, Atene sotto la democrazia di Teseo. Ancora una volta una stranezza: può essere la democrazia in mano ad una persona sola? Non è una contraddizione in termini?

Il discorso tanto caro a Euripide, che parla di pacifismo e amore tra i popoli, di dolore e di pietà di queste madri che hanno perso i figli, di un intero paese che ha perso i propri eroi, si intreccia con un sottile ragionamento politico, capace di rendere questa tragedia un unicum per l’antichità.

Sette madri, sette attrici: Francesca Ciocchetti, Matilde Facheris, Maria Pilar Pérez Aspa, Arianna Scommegna, Giorgia Senesi, Sandra Zoccolan, Deborah Zuin.

Queste attrici straordinarie, a cui mi lega un lungo sodalizio artistico, interpreteranno dunque il coro delle supplici e saranno anche, di volta in volta, i diversi personaggi della tragedia: Teseo, l’araldo tebano, Etra, Adrasto, il messaggero, il coro dei bimbi, Atena.

Un rito funebre che si trasforma in un rito di memoria attiva, un andare a scandagliare le ragioni politiche che hanno portato alla morte i figli e più in generale alla distruzione dei valori dell’umanesimo. Che siano le donne a compiere questo viaggio di ricostruzione e conoscenza mi è parso necessario e naturale» Serena Sinigaglia

SUPPLICI

di Euripide

traduzione di Maddalena Giovannelli e Nicola Fogazzi

drammaturgia a cura di Gabriele Scotti

regia di Serena Sinigaglia

con Francesca Ciocchetti, Matilde Facheris, Maria Pilar Pérez Aspa, Arianna Scommegna, Giorgia Senesi, Sandra Zoccolan, Debora Zuin

cori a cura di Francesca Della Monica

scene di Maria Spazzi

costumi e attrezzeria di Katarina Vukcevic

luci di Alessandro Verazzi
assistente alla regia Virginia Zini

assistente alle luci Giuliano Almerighi

musiche e sound design di Lorenzo Crippa
movimenti scenici e training fisico a cura di Alessio Maria Romano

assistente al training Simone Tudda

produzione ATIR – Nidodiragno/CMC – Fondazione Teatro Due, Parma
con il sostegno di NEXT ed. 2021/2022 Progetto di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo
in collaborazione con Cinema Teatro Agorà, Cernusco sul Naviglio

Biglietti
Platea: Intero € 26,00 + € 2,50 prev. – Ridotto € 24,00 + € 2,50 prev.

Palco centrale 1° fila: Intero € 24,00 + € 2,50 prev. – Ridotto € 22,00 + € 2,50 prev.

Palco centrale 2° fila: Intero € 22,00 + € 2,00 prev. – Ridotto € 20,00 + € 2,00 prev.

Palco laterale 1° fila: Intero € 20,00 + € 2,00 prev. – Ridotto € 18,00 + € 2,00 prev.

Palco laterale 2° fila: Intero € 18,00 + € 2,00 prev. – Ridotto € 16,00 + € 1,50 prev.

Palco lateralissimo: Intero € 14,00 + € 1,50 prev. – Ridotto € 10,00 + € 1,00 prev

Teatro dell’Unione

piazza Giuseppe Verdi – Viterbo

La biglietteria del Teatro è aperta dal martedì al sabato con orario 10.00 – 13.00 e 15.00 – 19.00.

Aperto anche di domenica, con gli stessi orari, solo in caso di spettacoli o altre attività.

Chiuso il lunedì.

Per informazioni www.teatrounioneviterbo.it e teatrounioneviterbo@gmail.com

Tel. 388.95.06.826

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Instagram @teatrounione

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