Sutri, da Vittorio Sgarbi una lettera ai cittadini viterbesi

SUTRI ( Viterbo) – Riceviamo da Vittorio Sgarbi e pubblichiamo: “Un appello a chi vuole che Viterbo torni ad avere il posto che merita nella storia, superando il ruolo di eterna spettatrice: il momento della rinascita culturale della città è ora, con Io apro Rinascimento. La Bellezza, come è accaduto a Sutri, può diventare ricchezza. Metto a disposizione la mia conoscenza perché Viterbo torni a essere un riferimento universale dell’ Umanità. Cos’altro deve aspettare Viterbo? Dalla Macchina di Santa Rosa, patrimonio dell’Unesco, al teatro dell’Unione, dal Palazzo dei Papi, alle terme, trascurate, con il maestoso centro storico, ridotto a contenitore della movida; con una attestata e ininterrotta vitalità culturale, attraverso i festival e l’attività di associazioni e di persone illuminate; con la ricchezza del medioevo, della spiritualità; con il paesaggio della Tuscia, non è ben chiaro per quale motivo Viterbo debba rimanere esclusa dal mondo, dimenticata, ignorata . Cultura è conoscenza, non improvvisazione, è visione e programmazione. Solo grazie al suo patrimonio, se adeguatamente comunicato al mondo, Viterbo potrebbe esistere.

L’esposizione senza criterio delle opere di Sebastiano del Piombo, per esempio, rappresenta l’ennesima occasione sprecata per la città.
E non si dovrà sbagliare con il palazzo della Banca d’Italia, attualmente in vendita e grande argomento di discussione: non basta acquisirlo, bisogna animarlo , immaginarne la funzione. Settemila metri quadrati che possono diventare un grande museo con esposizioni permanenti (penso alle Macchine di Santa Rosa, in deposito, esempi di intelligenza e devozione) e temporanee, con opere di maestri della storia dell’arte, che portino  in città la stampa e migliaia di visitatori, facciano parlare di Viterbo, generino lavoro per i viterbesi e contribuiscano a restituirle quello che è: una capitale dell’arte. È stato possibile a Sutri con il museo di Palazzo Doebbing che, in quattro stagioni espositive, ha accolto oltre  cinquantamila persone, ospitando opere di Tiziano, Bacon, Giotto, Rousseau, Ligabue, Guttuso, tra gli altri, costantemente al centro dell’attenzione della stampa  nazionale e internazionale, di televisioni e media.
Immagino, ancora, il Trasporto della Macchina di Santa Rosa onorato devotamente in  diretta sui canali Rai, come accade per il Palio di Siena. Molto altro si potrebbe dire a proposito della storia e della vita culturale della città dei Papi. Moltissimo si può e si deve fare, specie per una “straordinaria” amministrazione.
Nella mia vita ho condotto battaglie importanti, vinte, per la gloria di questo Paese, della sua civiltà, del suo patrimonio. Posso farlo anche qui. Sarò l’assessore alla Bellezza di Viterbo. La mia storia parla per me: è il momento di condividerla con i viterbesi. Il futuro di Viterbo dipende da una scelta politica giusta.
Cittadini, vi aspetto. Scrivetemi a

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