Svolta a Viterbo la tavola rotonda “Realtà del territorio, criticità, prospettive”, le istituzioni a lavoro contro la violenza di genere (VIDEO)

di ANNA MARIA STEFANINI-

VITERBO – Alla sala Regia del Comune di Viterbo, alle ore 16 di oggi, 24 novembre, si è tenuta la tavola rotonda intitolata ‘Realtà del territorio, criticità, prospettive”, le istituzioni a lavoro contro la violenza di genere, alla presenza del prefetto di Viterbo Gennaro Capo, del Questore Fausto Vinci, del Presidente della Provincia Alessandro Romoli, del ten. col. Guglielmo Trombetta, in rappresentanza del Comandante Provinciale dei Carabinieri di Viterbo col. Massimo Friano, della sindaca Chiara Frontini, del Comandante Provinciale della Guardia di Finanza Carlo Pasquali, della dott.ssa Paola Conti, che ha portato anche i saluti del Procuratore Capo Paolo Auriemma, dell’assessore Patrizia Notaristefano, di una rappresentante dell’Unitus che ha portato i saluti del Magnifico Rettore dell’Università della Tuscia Stefano Ubertini, del Commissario Straordinario ASL Egisto Bianconi. Ha moderato l’incontro l’avvocato Rosita Ponticiello, presidente della Camera Civile di Viterbo e Coordinatrice Nazionale della Commissione Pari Opportunità dell’Unione Nazionale Camere Civili dal 2019 al 2022.
Il presidente del Tribunale Francesco Oddi ha inviato un messaggio letto dall’assessore Patrizia Notaristefano. Presenti, fra gli altri, Marta Nori, presidente dell’associazione Kyanos , la presidente del Club Inner Wheel, Maria Teresa Batistelli Lecchini, della Fidapa Miranda Bocci, i consiglieri comunali Giancarlo Martinengo, Francesca Sanna, Umberto Di Fusco, Laura Allegrini, Antonella Sberna. Fra i presenti anche Elisa Cepparotti, il dott. Carlo Maria Scipio, le socie delle associazioni culturali, del Rotary, dei centri antiviolenza.
Alle ore 16, prima dell’inizio del convegno, l’inaugurazione a piazza del Plebiscito di un’opera realizzata da ragazze e ragazzi dell’università degli studi della Tuscia (Unitus), ove resterà fino a domani, 25 novembre ( un’installazione realizzata dalla Gender Equality Plan dell’Unitus insieme al comune di Viterbo e al centro antiviolenza dell’Università della Tuscia) e un flash mob al quale hanno partecipato la Sindaca di Viterbo, i rappresentanti delle istituzioni e delle forze dell’ordine.

Dopo i saluti istituzionali e l’intervento della Sindaca, che ha introdotto la tavola rotonda, il Prefetto e il Questore sono entrati nel vivo della conferenza. “So che c’è molto impegno da parte delle persone che siedono a questo tavolo.”- ha affermato il Prefetto. Sono fondamentali l’informazione, la formazione, le risorse e la partecipazione. Il vostro impegno va in questa direzione.”. Il Questore ha analizzato la situazione:”Io sono un tecnico della Sicurezza. Ieri a Nepi abbiamo parlato di violenza. Martedì faremo un incontro con 700 studenti dell’istituto Da Vinci ed è fondamentale il confronto con i ragazzi. Io nel 2005 arrestai Angelo Izzo, il mostro del Circeo. Molto è stato fatto, ma se siamo qui il 25 novembre, bisogna fare di più. Tutti i giorni in Italia ci sono 85 donne vittime di reato. Oltre 100 femminicidi dall’inizio dell’anno. Tutto l’anno dobbiamo lottare contro la violenza e affiancare le donne vittime di reato dall’inizio alla fine, cambiando culturalmente il modo di pensare”. Sono poi intervenuti il ten. Col. Guglielmo Trombetta dei Carabinieri di Viterbo, il Presidente della Provincia Alessandro Romoli e il col. Carlo Pasquali, il quale si è soffermato sull’aspetto economico: le donne sono vittime talvolta di ricatti economici e subdoli.
Anche all’Università della Tuscia tanto si sta facendo per la prevenzione della violenza di genere.

Ha preso poi la parola Egisto Bianconi, che ha affermato:”Ho provato a domandarmi i motivi per cui avvengono questi omicidi. Nel Nord Europa gli omicidi non sono in numero minore. Deve essere chiaro l’obiettivo che si persegue e il nostro sforzo è nell’individuare la causa per poter prevenire. I ragazzi, come i miei figli, dialogano solo col cellulare e ciò non aiuta nell’acquisizione di una crescita psicologica”.
L’ assessore alle Politiche Sociali Patrizia Notaristefano, ha evidenziato:”Oggi è stato inaugurato un tavolo permanente fra le istituzioni per affiancare le donne vittime di violenza e per prevenire altri episodi.” “Moltissimo c’è da fare – ha aggiunto – soprattutto nella prevenzione: stamattina abbiamo incontrato i giovani per insinuare la cultura del rispetto. È importante collaborare fra istituzioni, ognuno per le proprie competenze. Il tavolo permanente, istituito un anno fa, è nato sulla spinta di quanto accadeva all’epoca e perché si sentiva forte la necessità di non tornare a parlare di violenza, ma di riportare i risultati che, insieme a tutte le altre istituzioni sul territorio, siamo stati in grado di realizzare in favore delle donne vittime di violenza. Per le politiche sociali, molto ha significato mettere a disposizione un alloggio di emergenza per le donne vittime di violenza così come migliorare le procedure nei percorsi interni alla Asl e nei rapporti tra Asl e Forze dell’Ordine”. La dott.ssa Barbara Longo della ASL ha condiviso la partecipazione con la dott.ssa Salvatori, con la quale collabora. “La ASL ha una grandissima responsabilità, ma ci dobbiamo impegnare di più. La ASL si è fatta promotrice di modalità di intesa fra le istituzioni. Nel 2016 è stato sottoscritto il protocollo “Non aver paura”: dopo il pronto soccorso, la donna viene messa in protezione, anche logisticamente adeguato al percorso Rosa. La pediatria accoglie le mamme e i loro bambini. Oltre alle competenze, ci vogliono umanità, comprensione, empatia.”.
Sono intervenuti altri rappresentanti delle Forze dell’ordine: un maresciallo dei Carabinieri, che ha parlato dell’importanza della formazione, dell’attenzione nell’accoglienza delle donne vittime di violenza, della collaborazione con le scuole. Il vice questore aggiunto Vaccaro della squadra mobile ha parlato delle forme di violenza contro le fasce deboli e della prevenzione.
Marta Nori, presidente dell’associazione Kyanos, ha fornito dati del centro antiviolenza Penelope: il 67% delle donne che hanno fatto accesso al centro antiviolenza sono state molestate da italiani e il 50% ha una cultura superiore. “Nella Tuscia, va evidenziato che, oltre l’80% degli uomini che maltrattano, sono partner o ex partner. Nel 55% dei casi di donne che si sono rivolte al centro, l’uomo maltrattante è il partner e nel 33% un ex partner. La percentuale che riguarda uno sconosciuto non arriva al 2%”.

“La creazione della Casa di Emergenza del Comune è stata un’iniziativa importantissima – ha sottolineato – Dal 2023 la macchina della rete dell’azione valutativa funziona. Inizieranno a breve corsi di formazione nelle scuole per la prevenzione, ma già si facevano a Viterbo da anni, separatamente fra le istituzioni”.
La responsabile del centro antiviolenza dell’Università della Tuscia ha affermato:
“35000 donne sono nei centri antiviolenza, ma Viterbo è una città virtuosa; metterci intorno a un tavolo insieme per incontrare i nostri linguaggi non è facile. Devo ringraziare per questo l’assessore Notaristefano. Le donne devono ancora raggiungere la parità. Abbiamo iniziato a svolgere un corso di alta formazione prima sul linguaggio per non dare messaggi sbagliati. La formazione multiculturale e fare team sono fondamentali . Valorizziamo ciò che abbiamo, cercando di essere ottimisti”.

La dott.ssa Paola Conti, sostituto Procuratore, ha illustrato con chiarezza e precisione la legislazione vigente e l’iter che segue il fascicolo relativo alla denuncia di violenza, dell’ammonimento del Questore, del braccialetto elettronico. “Il problema sono i processi – ha affermato la dott.ssa Conti – spesso troppo lunghi. La nuova legge ha comunque incentivato l’accelerazione dei processi stessi”. Ha poi riportato delle statistiche: 563 procedimenti penali per violenza di genere quest’anno; 523 portati all’attenzione del magistrato. Ha infine evidenziato:
“È importante nella scuola istituire, come materia scolastica, l’educazione alle emozioni. Così come aumentare le risorse.” Sono intervenuti infine l’avvocato Cesarini dell’Ordine degli Avvocati di Viterbo e il presidente dell’associazione Campo di Marte, il dott. Enzo Palmisciano, un’associazione di uomini per difendere le donne, contro la violenza di genere, per curare l’aspetto preventivo, con un sistema di valori diversi, partendo dalle scuole e una rappresentante del comitato “Non una di meno”. prima della firma del Protocollo d’intesa, il Prefetto ha concluso i lavori evidenziando l’importanza della SINERGIA fra le istituzioni, ma anche della COMUNICAZIONE esterna (le iniziative vanno conosciute) e della FORMAZIONE (di chi si occupa della violenza di genere e per la prevenzione). “Lodevole l’iniziativa di Palmisciano. Le esperienze vanno condivise con i ragazzi. Oggi firmiamo un documento fondamentale e col tempo dovremmo mettere a sistema tutte le professionalità, con un protocollo che possa migliorare ciò che già funziona. Non dovrà essere un documento scolpito nella pietra ma modificabile e che si possa arricchire con le esperienze di ognuno”- ha concluso il Prefetto.


 

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