di WANDA CHERUBINI-
VITERBO- Si è svolta questa mattina, a Villanova, presso il centro pastorale, la Terza giornata della stampa in occasione della festa di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti e comunicatori, dal titolo “Sinodalità e speranza per il territorio”, organizzata dalla Diocesi di Viterbo in collaborazione con l’Ucsi (Unione cattolica stampa italiana) di Viterbo. Don Emanuele Germani, direttore dell’ufficio comunicazioni della diocesi di Viterbo e parroco di Villanova, ha coordinato la mattinata, introducendo i lavori. “Questa giornata diocesana nasce tre anni fa e si è realizzata con l’intenzione del nostro Vescovo, che ringraziamo, anche per la sua presenza costante. Oggi rifletteremo su tre tematiche molto attuali: persona, lavoro e ambiente”. E’ stata, quindi, la volta del Vescovo Orazio Francesco Piazza, che dopo aver ringraziato i giornalisti per il servizio prestato ha evidenziato come in questo periodo, l’esperienza giubilare, ci permette di partire da un profilo spirituale che dona senso a ciò con cui ci andiamo a confrontare. “Ho delineato tre macroaree su cui dobbiamo riflettere – ha spiegato Mons. Piazza – le persone e le relazioni, la dimensione economica ed il mondo del lavoro e l’ambiente. Il nostro è un territorio su cui l’attenzione deve essere molto alta. La comunicazione è sicuramente importante e decisiva. Non dobbiamo però essere solo osservatori che rendono conto, ma produrre focus di riflessioni. Giorgio
La Pira diceva: la politica deve concentrarsi sulle problematiche della povera gente, valorizzare la dimensione economica, riqualificare la bellezza della città”. Il Vescovo ha poi annunciato il prossimo incontro del 30 aprile pomeriggio per la giornata della festa del lavoro con tutte le sigle sindacali ed ha evidenziato come la trama sociale della città sia molto lacerata. Ecco, quindi, il senso della giornata di oggi: partire dal disagio per arrivare al progetto, senza fermarsi al semplice rilevare un disagio, ma indicando cosa potrebbe essere propositivo. Ha poi toccato il tema dello spopolamento dei borghi e l’accorpamento dei servizi. “Ho fatto scelte pastorali puntando dritto a quello che è la coesione, la responsabilità, la collaborazione, creando strutture che rispondano a questi limiti – ha concluso il Vescovo- E’ un’esperienza ecclesiale che ha a che fare con la realtà di un ambiente.
Vorrei che entraste in queste prospettive da giornalisti, individuando gli elementi più importanti per ogni macroarea indicata su cui allertare la nostra attenzione”.
Dopo una piccola pausa caffè, si sono così costituti i tre gruppi di lavoro: il primo “Persona e qualità delle relazioni” è stato coordinato dal giornalista Pierluigi Vito, il secondo “Economia solidale e lavoro” dalla giornalista Wanda Cherubini ed il terzo “Custodia del creato” dal giornalista Luca Antonelli. Al termine dell’incontro, i tre referenti hanno illustrato gli spunti di riflessione che sono emersi. Pierluigi Vito ha evidenziato la solitudine dei giovani, ma anche degli adulti, con relazioni che si sfilacciano e che impoveriscono il territorio, non alimentando la vita sociale, ma al contrario la carenza di voglia di incontrarsi, portando ad una spirale di depressione che riguarda i ragazzi, ma anche gli adulti. Tutto ciò si può attribuire all’impatto tecnologico, ma fino a un certo punto. Quindi, emerge la necessità di portare avanti una battaglia contro le varie forme di solitudine con proposte sia culturali che religiose. Il focus, quindi, sulla necessità di uscire dalla solitudine per costruire relazioni che danno frutti.
Il secondo tavolo di lavoro, coordinato da Wanda Cherubini, ha analizzato l’economia ed il lavoro, evidenziando come nella Tuscia non ci sia soltanto il fenomeno del caporalato a destare preoccupazione, ma come il problema si concentri sulla necessità di fornire il salario giusto, come previsto dalla dottrina sociale della Chiesa, un salario cioè che permetta di fare una vita dignitosa. In ambito agricolo, in particolare, non solo questo salario giusto non c’è, ma per i migranti c’è un salario da fame, con lo sfruttamento. Altro problema sollevato quello degli imprenditori che non trovano personale e che è stato affrontato analizzando sempre il problema del giusto salario, visto che ormai la maggior parte dei giovani sono diplomati o laureati e, quindi, chiedono dei salari che rispettino la loro formazione e la loro persona. Inoltre, si è parlato della disoccupazione, altra piaga rilevante e di come gli stessi concorsi pubblici abbiano allungato a 29 anni l’età massima per parteciparvi, visto la grande richiesta di lavoro tra le persone anche più grandi. Il tavolo di lavoro ha poi analizzato il mondo della scuola ed i vari accorpamenti scolastici, sottolineando come quando in un piccolo paese si chiude una scuola il paese stesso muoia. Il territorio della Tuscia, oltre ad essere prettamente agricolo, vive però anche di molte realtà artigiane con lavori che si tramandano di
generazione in generazione, mentre altri lavori vengono del tutto a sparire. Il salario giusto, in tutti i settori, resta il focus su cui puntare per rispettare in primis la dignità della persona. Infine, l’ultimo tavolo di lavoro, coordinato da Luca Antonelli, ha trattato il tema dell’ambiente e della custodia del creato, che deve essere visto con scelte individuali e collettive. Anche in questo ambito, analizzando la realtà di Viterbo, fortemente agricola, si è posto l’accento sulla problematica dei pesticidi, del fotovoltaico e di come tante iniziative nella Tuscia siano volte a sviluppare una cultura di conservazione del creato, a partire dal festival sull’ecologia integrale di Montefiascone, giunto alla quinta edizione che andrebbe più valorizzato. Si parla di ecologia integrale anche con l’università della Tuscia e la sua facoltà di
Agraria che rappresenta un punto forte cardine del territorio. Infine, si è evidenziata l’importanza del coinvolgimento delle stesse istituzioni, partendo dalla scuola con corsi ad hoc, dei biodistretti e delle biblioteche comunali che offrono rassegne stampa e riviste specializzate sul tema. Il giornalista può sensibilizzare l’opinione pubblica, facendo una comunicazione corretta. L’evento si è concluso con i saluti di don Emanuele che ha annunciato come i temi analizzati ed i focus individuati saranno oggetto di approfondimento da parte del Vescovo Piazza, che verrà a trattarli nella sua trasmissione “Parole in prospettiva” in onda sui canali social della diocesi di Viterbo.