VITERBO – “Le implicazioni giornalistiche della connessione tra la tutela ambientale e la cura della salute. Il caso della Tuscia”: il corso di formazione del Centro per gli Studi Criminologici di Viterbo, valido per il rilascio dei crediti formativi dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti, ha coinvolto tutti i presenti per le strette tematiche d’attualità sulle criticità ambientali e gli effetti sulla salute pubblica.
Nella suggestiva location storico-artistica della Sala Assemblee di Palazzo Brugiotti della Fondazione Carivit a Viterbo si è svolto, infatti, il secondo evento formativo in presenza del Csc Viterbo, presieduto da Marcello Cevoli, dopo il corso del 24 febbraio scorso sulla tutela penale ed i crimini contro il patrimonio culturale, tenutosi alla Sala Regia del Comune di Viterbo, sempre accreditato dall’Ordine Nazionale dei Giornalisti.
Relatori dell’incontro sono stati la D.ssa Antonella Litta, Medico, referente Isde-Medici per l’ambiente per la provincia di Viterbo ed il Dr. Famiano Crucianelli, Medico, presidente del Biodistretto della Via Amerina e delle Forre. A moderare i giornalisti Dr.Gaetano Alaimo (Co-direttore Area Giornalismo Csc Viterbo) e Stefano Stefanini.
La D.ssa Antonella Litta ha documentato con decine di slide tutte le criticità ambientali della Tuscia spiegando scientificamente le risultanze degli studi effettuati, in tanti anni, su problemi come l’acqua all’arsenico, l’inquinamento del lago di Vico, i pesticidi, la monocoltura del nocciolo, gli allevamenti intensivi, l’elettromagnetismo, il carbone e, ultimamente, i rischi derivanti dal Deposito nazionale di scorie nucleari in un eventuale sito della provincia di Viterbo. Tra le criticità ricordate dalla D.ssa Litta l’alto tasso di tumori nella Tuscia, lo stallo nella dearsenificazione delle acque domestiche, il talvolta scarso coinvolgimento delle istituzioni pubbliche e, in Italia, il triste primato in Europa dei bambini obesi per insana alimentazione.
Il Dr. Famiano Crucianelli, in qualità di presidente del Biodistretto della Via Amerina e delle Forre, ha relazionato sulle battaglie effettuate con il suo Ente per preservare il territorio dai rischi ambientali.
In particolare Crucianelli ha ricordato l’impatto che la diffusione della coltura del nocciolo su larga scala sta avendo sull’area del Biodistretto e sulla Tuscia in generale, venendo meno l’equilibrio dell’ecosistema locale; il Deposito nazionale di scorie nucleari, allo stesso tempo, potrebbe essere concepito proprio nei territori del Biodistretto della Via Amerina e, da qui, la mobilitazione necessaria per scongiurarlo. Crucianelli ha ricordato, inoltre, la mancata applicazione di molti articoli della Costituzione Italiana come il 9, il 32 ed il 41, quando le autorità ed il mondo dell’informazione non attengono ai loro doveri pubblici sui temi della difesa dell’ambiente (con la Riforma costituzionale inserita nella Carta), della salute pubblica e degli effetti di queste sui cittadini.
I giornalisti Dr. Gaetano Alaimo e Dr. Stefano Stefanini, invece, hanno relazionato sul tema delle migliori modalità per esprimere la comunicazione ambientale e il “caso Tuscia”, approfondendo come l’informazione locale, realizzata dando la parola agli esperti ed ai cittadini stessi, possa essere l’ultimo vero baluardo per garantire sia la consapevolezza pubblica sulle grandi criticità ambientali e gli effetti sulla salute dei cittadini che l’attuazione del principio costituzionale dell’informare e dell’essere informati.
Nella seconda parte del corso formativo organizzato dal Centro per gli Studi Criminologici di Viterbo c’è stato un intenso dibattito con i giornalisti in sala ed il pubblico intervenuto che hanno posto molte domande ai relatori per la stringente attualità dei temi trattati e la valenza nella vita quotidiana di tutti.
Il Csc Viterbo ringrazia il presidente di Fondazione Carivit Dr. Luigi Pasqualetti ed il personale della Fondazione Carivit per la cortesia e la disponibilità mostrata nella fase organizzativa dell’evento.