di WANDA CHERUBINI-
VITERBO- Si è tenuto nel tardo pomeriggio di oggi, presso il Balletti Park Hotel di San Martino al Cimino, un interessante convegno su sport e disabilità all’interno della tre giorni del campionato nazionale di calcio a 5 degli sport paraolimpici della Fisdir. Presenti il presidente dello Zucchero filato aps, Fabio Barzellotti, il dott. Alessandro Grande, docente nei corsi di Scienze motorie e al corso tecnico di riabilitazione psichiatrica, gli assessori comunali Rosanna Giliberto (educazione e politiche sociali) ed Emanuele Aronne (sport, benessere, accessibilità degli spazi, abbattimento delle barriere architettoniche ed accessibilità del patrimonio culturale), l’atleta Lorenzo Costantini, il dott. Marco Calevi, fisioterapista motorio, il responsabile tecnico federale, Roberto Signoretto e il presidente del Lions Club di Viterbo, Paolo Cannone.
A moderare l’incontro la giornalista Wanda Cherubini, che ha esordito dicendo: “Lo sport svolge un ruolo cruciale nello sviluppo fisico, psicologico e sociale della persona. Questo è particolarmente importante per le persone con disabilità, per le quali lo sport rappresenta un’opportunità di crescita, autonomia e benessere interiore.
Lo sport facilita l’inclusione sociale, promuovendo interazioni con allenatori, compagni e avversari, contribuendo allo sviluppo di capacità relazionali. Inoltre, lo sport rinforza valori fondamentali come il rispetto delle regole, la lealtà e l’impegno per il raggiungimento degli obiettivi. Di questo ed altro parleremo questa sera con i nostri relatori”.
Ha, quindi, preso la parola Fabio Barzellotti, che ha ringraziato i presenti, ricordando l’importanza di eventi come quello che si sta disputando in questi giorni a Viterbo.
L’assessore Giliberto ha affermato: “Sono qui come assessore all’educazione che alle politiche sociali. Dobbiamo pensare più al valore educativo che le attività che portiamo avanti di sport e inclusione possono dare, la ricaduta che queste possono avere nei ragazzi cittadini di domani, che sull’aspetto legato prettamente alla disabilità. Abbiamo scelto di sostenere nel nostro percorso amministrativo tutte quelle iniziative che potessero legare lo sport all’educazione. L’educazione motoria è stata vissuta nelle nostre scuole come momento di misurazione delle potenzialità ma anche dei propri limiti. Oggi si parla di relazioni, conoscere l’altro, la percezione dello spazio, del corpo. Lo sport, in particolare quello inclusivo, deve far comprendere ai nostri ragazzi che solo rapportandosi ai propri punti di forza e limiti si possono superare quelle barriere che sembrano insormontabili”. L’assessore Giliberto ha poi ricordato come dal 2023 l’amministrazione abbia puntato tanto sull’alfabetizzazione emotiva creando una rete delle scuole dell’empatia ed uno dei risultati più importanti avuti è stato proprio nell’ambito della disabilità. “Le occasioni vissute con questo campionato italiano – ha proseguito – ci permettono di dire che se continuano su questa strada riusciamo a raggiungere dei livelli di eccellenza, pensando anche di poter realizzare un indirizzo sportivo per le scuole secondarie di primo grado, partendo già dalla scuola primaria. Questi percorsi si fanno quando ci si può confrontare con realtà vive come quelle di Fabio Barzellotti”.
L’assessore Emanuele Aronne ha ricordato come nel 1972 sua madre fondò la prima società di basket in carrozzina e come lui stesso abbia iniziato a giocare a basket in carrozzina perché serviva uno in più quando erano in 9.” Questa mattina è arrivato il messaggio del ministro Locatelli, bello, ma noi dobbiamo arrivare al fatto che arrivi il messaggio del ministro dello Sport – ha affermato- Questo è un evento sportivo, lo sport è sport, non importa chi partecipa. Quando il ragazzo segna fa esattamente come fa Ronaldo. Tra le deleghe che ho voluto c’è quella dell’abbattimento delle barriere architettoniche. Oggi si parla di barriere percettive, sensoriali, psicologiche ed il fatto che esista una Fisdir è già qualcosa che ci deve far pensare”. L’assessore Aronne ha poi ricordato l’evento “Io e te sulla stessa pedana” con la scherma, con gli atleti della Federscherma. Ha poi evidenziato come lo sport per disabili costi molto e come per alcuni sport sia anche pericoloso avvicinarsi. Ha, quindi, posto l’attenzione sull’impiantistica sportiva, un problema enorme non solo per Viterbo, perché è un’impiantistica ferma a 20 anni fa. Gli impianti dovrebbero essere rifatti tutti ex novo ed in questo servono fondi ed investimenti privati. Ha, quindi, concluso, dicendo: “La pubblica amministrazione per farcela deve prima fare un salto di qualità sulla conoscenza del problema, perché altrimenti continueremo ad investire soldi su piattaforme elevatrici nel centro storico buttando questi soldi. Prima di tutto dobbiamo fare cultura di inclusività. Le persone che vanno incluse siamo noi, perché siamo tutti dissociati e tendenzialmente molto egoisti. Il problema vero è avere la forza di capire e approfondire il problema”.
Molto significativa la testimonianza di Lorenzo Celestini, che ha raccontato di essere stato vittima di un incidente sul lavoro nel 2012 che gli è costato l’amputazione della gamba destra: “Ho avuto 4 anni di buio, avevo 21 anni quando è successo. Non sono stato fino ad allora uno sportivo. La disabilità mi ha dato la voglia di superare i miei limiti, di fare sport. Non è stato un percorso facile. Mi sono reso conto che stavo facendo soffrire anche le persone che mi stavano intorno ed ho capito di cambiare la mia visione di disabilità, di vederla non più come un ostacolo, ma come una possibilità e da lì ho iniziato a vivere. Sono grata alla vita ogni giorno perché quello che mi ha tolto mi ha fatto scoprire chi sono, di essere sereno per affrontare qualsiasi cosa. Lo sport è tuttora il mio mezzo con cui vivo. Ho iniziato con l’atletica, laureandomi anche campione italiano e poi mi sono dedicato alla sala pesi e da anni pratico il cross fit, uno sport americano che ha incluso da poco la categoria Adaptive. La cosa bella di questo sport è quella che ci sono poche persone con diabilità che lo praticano e sono costretto a gareggiare ed allenarmi con persone normodotate”.
Sono poi intervenuti il dott. Marco Calevi ed il dott. Alessandro Grande, che hanno ricordato l’importanza dello sport per tutti e soprattutto il suo valore di inclusione sociale, con le persone che si sentono accettate nella società.
Il tecnico federale Fisdr Roberto Signoretto ha ricordato come prima lo sport venisse utilizzato come pretesto per far uscire i ragazzi con disabilità da casa e come, invece, poi si sia compresa l’importanza di permette a questi ragazzi di specializzarsi nelle attività sportive a livello agonistico.
Il presidente del Lions Club Cannone ha ribadito la vicinanza, non solo economia, dei Lions ad eventi di inclusività come questo, rimarcando l’importanza di veicolare una cultura dell’inclusione sociale.
VIDEO di MARIA ANTONIETTA GERMANO