Tarquinia unita contro la violenza sulle donne

TARQUINIA ( Viterbo) – Tarquinia ha detto no alla violenza di genere. La città etrusca si è colorata di rosso il 25 novembre. L’Amministrazione comunale, in collaborazione con le scuole, il mondo dell’associazionismo, le attività commerciali e gli artisti tarquiniesi ha dato vita a un denso programma di iniziative di sensibilizzazione, che ha scandito le ore della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Dai fiocchi rossi sulle vetrine dei negozi all’inaugurazione della panchina rossa a piazza Cavour; dall’esposizione di opere di artisti tarquiniesi di fronte a palazzo Vitelleschi alla proiezione del film “Familia” per gli studenti delle quinte superiori al cinema Etrusco Arthouse con l’intervento curato dal centro di ascolto psicologico e assistenza legale “Rondini” dell’associazione Semi di Pace; dall’inaugurazione della mostra con i lavori degli studenti delle scuole medie ed elementari e medie al convegno sul “Codice Rosso” organizzato al palazzo comunale dal Lions Club Tarquinia, fino allo spettacolo serale “Le donne non piangono, le donne creano” al teatro comunale “Rossella Falk”; la comunità tarquiniese ha risposto presente, esprimendo in modo chiaro e netto il suo dissenso contro la violenza sulle donne. “Il tema della violenza sulle donne e sulle persone più fragili è un tema di responsabilità sociale e culturale, che deve coinvolgere ognuno di noi – afferma il sindaco Francesco Sposetti -. Se da una parte, la giornata del 25 novembre ci ricorda i numeri di una drammatica emergenza sociale, dall’altra ci dimostra che esiste anche la speranza che le nuove generazioni possano riuscire ad affermare valori e principi diversi, per porre finalmente un freno al fenomeno”. “È stato un giorno carico di emozioni e significato – afferma l’assessora alla pubblica istruzione Sara Corridoni -, su una problematica difficile, complessa e tragica che colpisce migliaia di persone. La città, ne sono orgogliosa, ha lanciato un messaggio fortissimo. Un ringraziamento particolare va alle associazioni di danza, teatrali, culturali e di volontariato, alle dirigenti scolastiche e insegnanti, a tutti i ragazzi e bambini, alle attività commerciali, agli artisti ceramisti, al Lions Club Tarquinia, alle associazioni Semi di Pace e Arthouse, al Centro di aggregazione giovanile e alla cittadinanza. Ciascuno ha dato il suo aiuto per organizzare le iniziative, che hanno ottenuto apprezzamenti e una straordinaria partecipazione”.

 





25 novembre. Si rinnova la testimonianza di studenti, artigiani e ceramiste contro l’orrore

di CHIARA TOSARONI-

VITERBO- 25 novembre. Si rinnova la testimonianza di studenti, artigiani e ceramiste contro l’orrore. In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, Piazza delle Erbe, a Viterbo, ha ospitato un’esposizione di Scarpette Rosse in Ceramica e altre testimonianze creative, abbracciando la manifestazione promossa e patrocinata da AiCC – Associazione Italiana Città della Ceramica, “Scarpette Rosse in Ceramica per dire no alla violenza sulle donne”.
Un’iniziativa che, quest’anno, ha visto il coinvolgimento corale di tutte le quattro Città della Ceramica della Tuscia – Civita Castellana, Viterbo, Acquapendente e Tarquinia – in sinergia con CNA Viterbo e Civitavecchia, per amplificare il NO a ogni forma di abuso contro le donne.
Nel capoluogo, Piazza delle Erbe ha fatto da sfondo al contributo artistico degli studenti del Liceo Artistico Francesco Orioli, espresso in volti di donna in ceramica, connotati da profonda drammaticità. Con loro, le immancabili scarpette rosse in ceramica, di pregevole manifattura, accompagnate dalle targhe con il 1522, numero antiviolenza e stalking.
Al centro, la figura femminile, raffigurata come sposa bambina o attraverso una serie di statuine unite in segno di fierezza e coraggio. Non solo ceramica, ma anche un quadro ispirato alla poesia di Langston Hughes, “Mother to Son”, e l’arte della legatoria, espressa nell’esposizione di un libro “scritto dalle vibrazioni che i colori provocano intimamente a chi legge”.
Forte il rimando alla simbologia viterbese, presente su una lastra in peperino con la raffigurazione del leone che impone lo stop al tempo degli abusi.
Proseguendo lungo la strada della ceramica, Acquapendente ha accolto un’esposizione di Scarpette Rosse in Ceramica presso la biblioteca comunale. Lo stesso ha fatto Civita Castellana, che ha organizzato, in contemporanea con l’installazione presso la biblioteca comunale, anche la presentazione di un libro dedicato alla tematica.
A Tarquinia, da Piazza Cavour, è partito un percorso artistico tra le opere in ceramica, curate da artigiani e ceramisti locali.
Ancora una volta, artigianato e scuola si uniscono contro la violenza sulle donne.




Vitorchiano dice “no” alla violenza sulle donne

VITORCHIANO ( Viterbo) – Il 25 novembre 2024 si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e il Comune di Vitorchiano, come ogni anno, vuole accendere un riflettore sul tema del femminicidio perché il tema della violenza di genere non passi inosservato. Anche in questa occasione sarà realizzata un’installazione in Piazza Umberto I, dove è già posizionata da tempo la panchina rossa, simbolo delle donne vittime di violenza e brutalmente uccise per mano di uomini.

Come ogni anno ci ritroviamo qui a ricordare il 25 novembre – afferma il sindaco Ruggero Grassotti – e a ricordare tutte le vittime di femminicidio che purtroppo anche nel 2024 sono numerose: novanta fino ad ora, cinque nell’ultima settimana. Tra gli ultimi casi, quello di Aurora, una ‘bambina’ di soli tredici anni picchiata e gettata dal balcone dal suo fidanzato (o carnefice?) di quindici anni, che forse ha più di altri smosso le coscienze irrompendo quasi con prepotenza in tutte le nostre case. Non è più possibile parlare di femminicidio solo un giorno all’anno: le istituzioni, la scuola e noi tutti dobbiamo impegnarci affinché non si abbassi mai la guardia nel riconoscere quei campanelli d’allarme che troppo spesso non vengono riconosciuti dalle stesse vittime. Il senso di comunità è molto importante perché ognuno di noi può e deve fare la sua parte, proprio per questo voglio ricordare che le porte del Comune di Vitorchiano sono sempre aperte e che l’assistente sociale è disponibile nei giorni di martedì, mercoledì, giovedì e sabato. Faremo tutto ciò che è possibile per aiutare le donne che si trovano in tali situazioni“.

Il femminicidio di Aurora – interviene l’assessore Ester Ielmoni – ci ha fatto molto pensare, soprattutto per la giovanissima età dei protagonisti, simile a quella dei miei due figli. Un’altra morte annunciata, quasi come un copione che ormai conosciamo bene. Nonostante le pressanti richieste delle tante associazioni che lavorano sul campo e conoscono bene la mentalità che porta a questa strage, perché ormai di strage dobbiamo parlare, le istituzioni si scandalizzano quando si chiede di fare prevenzione lavorando sull’educazione di bambini e bambine per cambiare dalle basi la cultura maschilista, patriarcale e sessista, che impedisce ogni vero cambiamento. La stessa che fa credere agli uomini che le donne siano di loro proprietà e purtroppo alle donne stesse che il senso del possesso sia una delle tante declinazioni dell’amore“.

Quanto ancora dobbiamo aspettare mi chiedo? – prosegue Ielmoni – Ritengo incredibile come una donna non sia libera di vivere la propria vita, come si possa pensare che un essere umano sia proprietà di qualcun altro, come sembri impossibile tutelare una donna che ha sporto denuncia, che si debba accettare passivamente che qualcuno si arroghi il diritto di poterti possedere, eliminare. Credo che sia inoltre arrivato il momento che anche gli uomini si facciano carico insieme a noi di questo dramma, che non è una cosa ‘di donne’, ma li riguarda in prima persona, perché solo se saremo uniti e complici riusciremo a compiere una vera rivoluzione ‘sentimentale’. La morte è il prezzo più alto pagato dalle donne che si trovano a che fare con la violenza maschile, ma non è l’unico. I soprusi, infatti, hanno molte forme e quando si manifestano per la prima volta sono spesso quasi irriconoscibili. Anche perché, nella maggior parte dei casi, il carnefice è colui che dice di amare: un marito o un fidanzato. Stalking e aggressioni verbali e psicologiche sono i primi campanelli d’allarme. Spesso queste donne hanno difficoltà a contraddire a lasciare e a denunciare questi uomini. Il messaggio che vogliamo dare a ogni donna è: ‘Non sei sola!’“.

Il Comune di Vitorchiano anche quest’anno appenderà alle finestre del palazzo comunale il banner che riporta proprio questo messaggio e il numero anti-violenza 1522, istituito dal Dipartimento per le Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri.




Acquapendente celebra la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne

ACQUAPENDENTE ( Viterbo) – Acquapendente celebra lunedì 25 novembre 2024 la Giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne con un pomeriggio di iniziative incentrate sul tema. Alle ore 17.30, presso la Biblioteca Comunale in Via Cantorrivo, sarà inaugurata la targa in ceramica, realizzata nell’ambito del più vasto progetto “Scarpette rosse in ceramica per dire no alla violenza sulle donne”, giunto all’ottava edizione e promosso dall’Associazione Italiana Città della Ceramica (AICC), rete nazionale di cui il Comune, grazie alla sua affermata tradizione ceramica, fa parte. La targa è realizzata dalla ceramista Francesca Rossi in collaborazione con l’associazione Dark Camera, soggetto gestore delle Officine delle Arti e dei Mestieri di Acquapendente.

Abbiamo aderito all’iniziativa di AICC realizzando una targa in ceramica, dove è riportato il numero anti-violenza e stalking 1522 – commenta la vice sindaca Monica Putano Bisti – e abbiamo scelto la Biblioteca Comunale perché è un luogo in pieno centro e perché, ogni giorno, accoglie numerosi frequentatori di tutte le età, dai bambini agli adulti, in modo che chiunque passerà davanti all’ingresso possa sapere che le donne non sono sole“.

A seguire, sempre presso la Biblioteca, continuano gli spettacoli a cura di Teatro Studio, nell’ambito di “Sinergie. Il festival delle biblioteche” promosso dal Sistema Bibliotecario Lago di Bolsena e finanziato mediante i contributi regionali della legge 24/2019 – Piano interventi 2023. Per l’occasione viene proposto il reading musicale “Se dico donna…”, un titolo che prende spunto dal primo proverbio-luogo comune del pensiero sulle donne con cui le attrici irrompono in scena attraversando la platea. I testi che seguono sono tratti da “Tutta casa, letto e chiesa” di Franca Rame, ancora perfettamente in grado di dialogare col presente. L’altro riferimento testuale è il frammento del più ampio monologo di Giuliana Musso, dal titolo “Nati in casa”, che in maniera spassosa, comica, ma corrosiva, mette al centro il corpo della donna e il controllo esercitato su di esso dal mondo maschile. L’altra autrice, Luciana Bellini, racconta le donne degli anni ’50 nel contesto contadino e offre la possibilità di cogliere i nodi alla base degli atteggiamenti culturali che tutt’oggi nutrono resistenze e preconcetti.

La forma espressiva predominante è quella propria della lettura scenica espressiva, dialogante o ad una voce, ma la performance si arricchisce anche di momenti di recitazione a memoria utilizzando il monologo, per dar vita ad alcuni personaggi e ricorrendo ad una delicata interazione col pubblico. I brani scelti, recitati con grande autoironia ma anche con “passione caustica” dalle due interpreti Enrica Pistolesi Daniela Marretti, entrano lentamente in relazione col pubblico, per poi viaggiare con un ritmo sempre più incalzante e coinvolgente, assicurando un “divertimento catartico”, sia nel pubblico femminile che in quello maschile. Grazie alla poesia del grande cantautore, e grazie alla sensibilità del musicista e del cantante, si ricrea un’armonia e prende voce la tenerezza del maschile, quel maschile che sa esattamente cosa sia la donna e che ogni giorno le cammina rispettosamente al fianco. Regia di Daniela Marretti, assistenza tecnica di Luca Pierini.

Oggi ricordiamo le donne che hanno sofferto e che hanno trovato la forza di chiedere aiuto, ma vogliamo anche lavorare per costruire una società in cui nessuna donna debba mai più subire violenza – afferma la consigliera delegata alle pari opportunità Serena Tini – La violenza contro le donne è una piaga che colpisce profondamente le famiglie e la società intera e combatterla richiede l’impegno di ognuno di noi: istituzioni, associazioni, scuole, ma anche semplici cittadini.




25 novembre, il Teatro San Leonardo ospita lo spettacolo “Storie di Donne di Storia”

VITERBO – In occasione della Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, la Consigliera di Parità della Provincia di Viterbo, la Consigliera delegata alle Pari Opportunità e l’Assessore alle Politiche Sociali e all’Educazione del Comune di Viterbo invitano la cittadinanza a partecipare a un evento di sensibilizzazione che si terrà domenica 24 novembre 2024, alle ore 17:00, presso il Teatro San Leonardo, in Via Camillo Benso Conte di Cavour 9, a Viterbo.

L’iniziativa vedrà la messa in scena dello spettacolo/concerto “Storie di Donne di Storia”, un progetto del Quartetto d’Arti che unisce teatro e musica in una formula coinvolgente e unica. Attraverso letture e brani musicali, lo spettacolo rende omaggio a figure femminili straordinarie che hanno lasciato un segno indelebile nella storia della Letteratura, Filosofia, Scienza, Musica, Pittura, Politica e Poesia.
Protagonisti della serata saranno Daniela Di Renzo (voce e testi), Eleonora Giosuè (violino), Emiliano Begni (pianoforte e voce) e Roberto Boarini (violoncello).
“Storie di Donne di Storia” esplora sia la dimensione pubblica di donne che hanno contribuito alla crescita sociale e spirituale delle società, sia la loro sfera emotiva e personale. Attraverso le loro storie, vengono raccontate passioni e ideali che le hanno spinte ad agire per il bene comune, spesso mettendo a rischio la propria vita.
La lotta contro la violenza sulle donne è una priorità che coinvolge tutte le istituzioni e richiede un impegno collettivo. Eventi come questo rappresentano un momento cruciale per riflettere sull’importanza della parità di genere e per riaffermare l’obiettivo di costruire una società più giusta e rispettosa.
L’ingresso è libero fino a esaurimento posti, e la partecipazione della cittadinanza è particolarmente gradita per sottolineare l’urgenza e la rilevanza di questo tema.



Le clementine antiviolenza: progetto Unitus- Confagricoltura il 21 novembre

VITERBO- Giovedì 25 novembre si svolgerà la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Per l’occasione l’Unitus, in collaborazione con Confragricoltura, alle orr 10,30, in via Santa Maria in Gradi, a Viterbo, distribuirà le clementine antiviolenza, in memoria di Fabiana e di tutte le donne vittime di violenza. Il ricavato delle vendite andrà a favore del centro antiviolenza di Viterbo.




Tarquinia dice “no” alla violenza sulle donne

TARQUINIA ( Viterbo) – Tarquinia dice no alla violenza sulle donne. Per il 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, l’Amministrazione comunale, in collaborazione con le scuole e varie realtà e associazioni del territorio, presenta una serie di eventi di sensibilizzazione sul tema. “L’iniziativa “#maipiùsilenzio” coinvolgerà tutta la comunità tarquiniese – afferma l’assessora alla pubblica istruzione Sara Corridoni -, iniziando dai consiglieri comunali di maggioranza e minoranza, assessori e il sindaco che hanno voluto realizzare un video per lanciare un messaggio chiaro e forte contro quella costituisce una piaga sociale in Italia e nel mondo”.

La città si “tingerà di rosso” con i fiocchetti che saranno esposti dalle attività commerciali del centro storico. La giornata si aprirà a piazza Cavour con l’esposizione di opere di artisti locali coordinati dall’Associazione Italiana Città della Ceramica Tarquinia, che promuove l’iniziativa “Scarpette rosse in ceramica”. Al Cinema Etrusco Arthouse, dalle 9, verrà proiettato il film “Familia”, per gli studenti delle quinte superiori, cui seguirà l’intervento a cura del centro di ascolto psicologico e assistenza legale “Rondini” dell’associazione Semi di Pace. Nella sala consiliare del palazzo comunale, dalle 16,45, si terrà il convegno dal titolo “Codice rosso – Applicazioni pratiche, uso degli strumenti informatici, profili socio-culturali e prospettive di miglioramento”, organizzato dal Lions Club Tarquinia, con la collaborazione della Camera penale di Civitavecchia “Attilio Bandiera”, e moderato dall’avvocato Paolo Pirani. Al teatro comunale “Rossella Falk”, alle 21,30, si terrà lo spettacolo di beneficenza a ingresso con offerta libera “Le donne non piangono, le donne creano” curato dall’Aps Kyanos, in collaborazione con associazioni sportive, teatrali, musicali e culturali tarquiniesi. Il ricavato della rappresentazione sarà devoluto alle attività del centro antiviolenza “Penelope”
Dal 25 al 30 novembre, nella galleria del Salone delle Feste di palazzo Bruschi Falgari, sarà allestita una mostra che riprende il titolo dell’iniziativa “#maipiùsilenzio” con gli elaborati realizzati dalle scuole di ogni ordine e grado di Tarquinia. L’esposizione sarà visitabile negli orari di apertura della biblioteca comunale “Vincenzo Cardarelli”: dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 12:30 e dalle 15 alle 18. “È fondamentale riflettere su questa tematica, coinvolgendo scuole, istituzioni, associazioni, cittadini, giovani e anziani – sottolinea l’assessora Corridoni -. Per questo motivo invito tutti a partecipare alle iniziative, per dare un segnale forte e univoco per dire basta alla violenza sulle donne e perché sia finalmente intrapreso un percorso per un cambiamento sociale e culturale radicale nella società contemporanea”.



25 novembre, Mattarella: “La violenza contro le donne, fallimento di una società”

di Redazione –

ROMA – Il presidente della Repubblica interviene con un messaggio in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. “Drammatici fatti di cronaca scuotono le coscienze del Paese. Una società umana, ispirata a criteri di civiltà, non può accettare, non può sopportare lo stillicidio di aggressioni alle donne, quando non il loro assassinio. La pena e il dolore insanabili di famiglie e di comunità ferite sono lo strazio di tutti. Quando ci troviamo di fronte a una donna uccisa, alla vita spezzata di una giovane, a una persona umiliata verbalmente o nei gesti della vita di ogni giorno, in famiglia, nei luoghi di lavoro, a scuola, avvertiamo che dietro queste violenze c’è il fallimento di una società che non riesce a promuovere reali rapporti paritari tra donne e uomini“, scrive il Presidente.

“La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne richiama tutti a un rinnovato, personale, impegno. Non soccorrono improvvisate analisi di psicologia sociale a giustificare la persistenza di una piaga che non si riesce a guarire nonostante gli sforzi. Abbiamo bisogno del lavoro delle Istituzioni, delle associazioni, del mondo produttivo, della scuola, della cultura, del contributo di ciascuno, per sradicare un fenomeno che tradisce il patto su cui si fonda la nostra stessa idea di comunità. Un percorso in cui le donne e gli uomini si incontrano per costruire insieme una umanità migliore, nella differenza e nella solidarietà, consapevoli che non può esserci amore senza rispetto, senza l’accettazione dell’altrui libertà. Una via in cui le donne conquistano l’eguaglianza perché libere di crescere, libere di sapere, libere di essere libere, nello spirito della Convenzione di Istanbul, alla quale ha aderito l’Unione Europea, segno importante di una visione universale di autodeterminazione e dell’eguaglianza dei diritti delle donne e passaggio decisivo nel delineare il quadro degli interventi contro la violenza di genere”.




25 novembre, Confesercenti lancia la campagna “Red Saturday. Facciamo quadrato”

VITERBO – Confesercenti lancia la campagna “Red Saturday. Facciamo quadrato” in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne che si celebra il prossimo 25 novembre.  Una data importante: in tutto il mondo si punterà l’attenzione sulla necessaria presa di coscienza volta ad arginare il fenomeno della drammatica escalation di violenze subite da tante donne. Per questo, tutte le imprenditrici ed imprenditori che aderiranno all’iniziativa esporranno, simbolicamente, una cornice quadrata rossa sulle vetrine dei negozi in tutta Italia.

“Confesercenti è un’associazione in cui le donne rivestono importanti ruoli ed il loro contributo è fondamentale – afferma la presidente di Confesercenti Patrizia De Luise – nel commercio, nel turismo e nei servizi un terzo delle imprese è donna. Per questo vogliamo esserci anche noi, in prima fila a fare quadrato in difesa delle donne. Una presenza collettiva: sabato sarà il nostro Red Saturday”.
“Molto spesso la violenza perpetrata nei confronti delle donne è subdola – conclude De Luise – celata dietro apparenti buone maniere. Per questo chiediamo alle nostre imprenditrici ed imprenditori di partecipare numerosi alla campagna. Un modo per dire a tutte le donne che passeranno davanti ai nostri negozi ‘noi facciamo quadrato intorno a voi”.




25 novembre, l’ANVM chiede di non dimenticare le 60.000 donne italiane vittime delle “marocchinate” nel 1943-1944

ROMA – Nel 1999 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 25 novembre “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”.

L’Associazione Nazionale Vittime delle marocchinate invita a ricordare anche le donne italiane che nel 1943-1944 furono violentate dai militari coloniali inquadrati nell’Esercito Francese. Gli stupri iniziarono nel luglio 1943 con lo sbarco in Sicilia e proseguirono nel 1944 in Campania, Lazio e Toscana.

“Sono trascorsi 80 anni da quegli eventi – dichiara Emiliano Ciotti, presidente nazionale dell’ANVM – domenica 25 novembre, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, invitiamo tutti a non dimenticare le 60.000 italiane violentate dai soldati alleati in generale e dai coloniali francesi in particolare.

Quello avvenuto in Italia durante la seconda guerra mondiale è stato uno stupro di proporzioni enormi – conclude Ciotti – sul quale è calato un vergognoso silenzio.”




A Celleno si parla di violenza di genere

CELLENO ( Viterbo) – Prosegue l’impegno del Comune di Celleno per la promozione di politiche di integrazione: il prossimo venerdì 24 novembre sarà dedicato alla riflessione sulla violenza contro il genere femminile e a come arginarla, trasmettendo ai giovani un messaggio di inclusività e valorizzazione delle differenze, da considerare non ostacolo ma risorsa, ricchezza e opportunità.
Presso il Convento di Celleno, a partire dalle ore 16, si terrà un incontro sui temi della violenza di genere e sulle alternative che stimolino l’inclusione e il riconoscimento della diversità come valore per una società aperta e accogliente.
Interverranno, oltre al sindaco Marco Bianchi, Amina Rahmani, Cipriana Contu, presidente di Arci Solidarietà Viterbo, Valentina Bruno, presidente dell’Associazione Erinna Onlus.
A partire dalle 17.30, in collaborazione con l’Associazione MirabilEco di Piediluco, si potrà assistere a due differenti performance, nell’ambito della manifestazione La ragazza dagli occhi d’oro, promossa dalla Direzione Generale dello spettacolo, tra i progetti speciali 2023:
presso la Chiesa del Convento l’attrice Cecilia Di Giuli, autrice di monologo tragicomico sulla condizione femminile nella società contemporanea, intratterrà il pubblico presente in sala, ingresso libero con prenotazione;
presso la Pieve adiacente alla Chiesa si svolgerà l’esibizione di Maddalena sulla Croce, interpretata da Caterina Fiocchetti su testo di Laura Perez; la performance, della durata di 10 minuti, si svolge uno ad uno, attrice/spettatore, prenotazione obbligatoria.




A Sutri lo spettacolo “Alice nel Paese delle non Meraviglie”, sabato 25 novembre

SUTRI ( Viterbo) – Il 25 novembre si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Nell’occasione il comitato Croce Rossa di Ronciglione-Sutri insieme ai Comuni di Sutri e Ronciglione, il Centro Antiviolenza Demetra, il Distretto Socio Sanitario VT4 e Ponte Donna ha il piacere di invitarvi il sabato 25 novembre 2023 alle 20:30 allo spettacolo “Alice nel Paese elle non meraviglie” che si terrà presso la Chiesa di San Francesco di Sutri, con la partecipazione di Daria Giomma e l’Inside Danza Studio.

Il tema soggetto della rappresentazione ci tocca particolarmente e vogliamo essere noi stessi, con questa rappresentazione agenti di cambiamento sensibilizzando ulteriormente la società sulla violenza e in questo periodo, più che mai, c’è bisogno di far sentire un’unica voce.
L’evento è gratuito.



25 novembre, il comando provinciale dei Carabinieri di Rieti illuminato di arancione

RIETI – Il Comando Provinciale di Rieti ieri ed oggi ha illuminato la caserma di viale de Juliis di luce arancione, colore scelto per manifestare solidarietà alle donne vittime di violenza.

E’ importante denunciare ma risultata altrettanto efficace la tempestività dell’intervento da parte delle pattuglie. Molti infatti i casi nei quali sono state scongiurate gravi conseguenze per la velocità con la quale, soprattutto nelle periferie, i militari dell’Arma, a seguito di richiesta d’intervento hanno interrotto le violenze in atto nei confronti di donne e bambini in contesti domestici prima di ulteriori estreme conseguenze. Anche in questo settore è risultata quindi determinante la prossimità e la capillarità dell’Arma poiché ha consentito di intercettare per tempo situazioni borderline e garantito il tempestivo intervento a scongiurare gravi danni all’incolumità delle persone. Fondamentale è risultata anche la stretta collaborazione, ormai consolidata, tra l’Arma dei Carabinieri e enti territoriali preposti ed associazioni che ormai da anni si occupano del problema in questo territorio.

 

 

 

 




25 novembre, Aidm Viterbo: “Vicini all’universo femminile”

VITERBO – Riceviamo da Aidm Viterbo e pubblichiamo: “In occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, l’Aidm (associazione italiana donne medico) di Viterbo vuole esprimere il suo messaggio di vicinanza nei confronti di tutto l’universo femminile.

Affinché certi tristi e tragici episodi non accadano mai più, vogliamo dimostrare il nostro sostegno con questa significativa immagine: si tratta di un’iniziativa delle nostre colleghe dell’Aidm di Vicenza che hanno esposto in strada un lunghissimo percorso formato da tantissimi plaid colorati, che simboleggiano il mondo arcobaleno delle donne e la loro forza di affrontare la vita”.




25 novembre, Lega: “A Viterbo un flash mob contro la violenza sulle donne”

VITERBO – Riceviamo dalla Lega Salvini Viterbo e pubblichiamo: “Domani, 25 novembre, alle ore 18:00 presso piazza del comune Viterbo, il coordinamento comunale della Lega Viterbo, organizza un flash mob contro la violenza sulle donne. «Nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne – dice il coordinatore comunale Elisa Cepparotti – non possiamo non sensibilizzare il mondo contro questo fenomeno. C’è un allarme crescente derivante dal grande numero di femminicidi che solo l’anno scorso ha visto  una vittima  donna ogni tre giorni. Purtroppo il dato è in crescita. Ricordiamo anche che le forme di  violenza non sono solo queste, sono numerose e molteplici, a partire da quella psicologica. Il nostro flash mob è incentrato sul 1522 numero anti violenza e stalking che offre un aiuto reale per ritrovare la “luce in fondo al cuore”.




Cinquanta sfumature di violenza di genere

di ANNA MARIA STEFANINI-

VITERBO- Anche Viterbo partecipa con passione al difficile percorso di civiltà contro il femminicidio; tante le iniziative e i convegni sul tema in questa settimana. Il 25 novembre sarà infatti la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, una ricorrenza istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999. L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come data della ricorrenza e ha invitato i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG a organizzare in quel giorno attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema della violenza contro le donne.

La data della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne segna anche l’inizio dei “16 giorni di attivismo contro la violenza di genere” che precedono la Giornata mondiale dei diritti umani il 10 dicembre di ogni anno, promossi nel 1991 dal Center for Women’s Global Leadership (CWGL) e sostenuti dalle Nazioni Unite, per sottolineare che la violenza contro le donne è una violazione dei diritti umani.

E continua la lunga scia di sangue che vede centinaia di donne vittime della violenza maschile. In pratica un “terrorismo interno” non meno selvaggio e sanguinoso di quello politico o religioso; persino più insidioso, perché incubato al chiuso degli ordinari ambienti domestici.

Occorre anche considerare che non tutte le stratificazioni della violenza di genere finiscono sui giornali: quotidianamente centinaia di donne sono vittime di botte, pestaggi, soprusi, minacce e umiliazioni psicologiche.

Cosa raccontano le neuroscienze? Raccontano che la violenza è controllata dal cervello; malgrado centinaia di migliaia di anni di evoluzione nel nostro cervello resistono strutture antiche, come l’amigdala, che il neuro-scienziato americano Paul D. MacLean ha definito “cervello rettiliano”; più o meno il piccolo cervello del dinosauro. E’ esattamente da qui che hanno origine e si scatenano gli attacchi violenti. Fortunatamente l’evoluzione ci ha regalato anche una grande risorsa: la “corteccia cerebrale”, una super-struttura di circa 16 miliardi di neuroni altamente connessi; quella che chiamiamo “materia grigia”. L’arte, la scienza, la filosofia, il pensiero razionale etc., ossia tutto ciò che ci rende umani, abitano lì. Una struttura che può arrivare a “porre il veto” alle pulsioni violente.
La narrazione biblica della donna che viene a schiacciare la testa del serpente; un’immagine di straordinaria icasticità; che trova riscontri anche nelle neuroscienze.
Sfortunatamente i circuiti neurali che dalla genesi rettiliana conducono ai centri motori attuatori degli attacchi violenti, in alcuni casi, possono bypassare la zona corticale; in questi casi il passaggio dall’ira all’attacco violento è immediato e incontrollato; per questo lo chiamano “raptus”.

La donna vuole sottrarsi al rigido controllo del compagno? Il maschio percepisce tutto questo come una minaccia mortale al suo potere di controllo e il suo cervello rettiliano ordina la reazione di attacco; se la corteccia cerebrale viene bypassata il maschio si risveglierà dal raptus con ancora il coltello in mano e la compagna a terra in una pozza di sangue. A quel punto la corteccia cerebrale riprende il controllo della scena e il maschio-assassino non può che rendersi conto di quello che ha fatto: cercherà allora di inventare una messinscena, o andrà dai Carabinieri o ritornerà alla fase del rettile, uccidendosi.
La cruda spiegazione neuro-scientifica racconta che il femminicidio è dunque inevitabile? Non esattamente: sentite cosa dice l’importante psicologo americano Daniel Goleman (1946), l’autore di “Intelligenza emotiva”: “il temperamento non è destino…i circuiti cerebrali interessati sono straordinariamente plastici; gli insegnamenti emozionali che apprendiamo da bambini a casa e a scuola plasmano i nostri circuiti emozionali, rendendoci più o meno abili nella gestione degli elementi fondamentali dell’intelligenza emotiva…”.
Vogliamo costruire seriamente un percorso anti-violenza? Vanno benissimo le manifestazioni pubbliche ma se non investiamo sulla famiglia e sulla scuola possiamo già darci appuntamento al nuovo femminicidio e ai nuovi articoli sul femminicidio. Fortunatamente l’uomo è educabile e l’educazione può completare la volontà della donna biblica; non sprechiamo questa risorsa. Viterbo ha già iniziato: all’IC “Canevari” da anni si pratica la “didattica emotiva” e oggi, 24 novembre si svolgerà alla sala della Provincia alle ore 16,30, un convegno su questo tema.




Vetralla, l’amministrazione: “In occasione del 25 novembre invitiamo ad esporre qualcosa di arancione nelle case”

VETRALLA ( Viterbo) – Riceviamo dall’amministrazione comunale di Vetralla e pubblichiamo: “Finché ci sarà bisogno di una giornata contro la violenza sulle donne, vorrà dire che il lavoro da fare è ancora lungo. Troppe le mamme, le nonne, le fidanzate, le amanti, costrette a subire soprusi verbali e fisici, spesso consumati nella propria famiglia. Troppe le vittime che oggi ricordiamo e troppe quelle che verranno. Il 25 novembre è la giornata mondiale con cui l’Onu ha lanciato la campagna, al fine di sensibilizzare su questo tema così delicato, e per promuovere ogni azione con l’obiettivo di contrastare il fenomeno: “Orange The World”, colora il mondo di arancione. E’ per questo che l’amministrazione comunale di Vetralla, aderendo all’iniziativa, chiede la collaborazione dei propri cittadini, affinché proprio il 25 novembre ci sia qualcosa di arancione esposto o illuminato nelle proprie case, fino alla data del 10 dicembre giornata mondiale dei diritti umani. E’ un piccolo segnale ma che pone l’attenzione su un grande tema sociale e che impone uno sforzo comune e costante. Insieme possiamo essere il ponte, verso un cammino di conquista del rispetto di tutte le donne, che in ogni ambito sociale, sono valore aggiunto, capacità, intelligenza e forza”.




25 novembre, 2030 Vetralla: “Necessario diffondere la cultura dell’ascolto”

VETRALLA ( Viterbo) – Riceviamo e pubblichiamo: “Violenza di genere, fisica, verbale, psicologica, economica, questi i temi che animano la riflessione di 2030 Vetralla oltre la giornata di oggi; una giornata, quella del 25 novembre, per noi fondamentale, ma che da sola non può bastare a sostituire quel ruolo di genere imposto dalla cultura patriarcale che ciascuno di noi ha introiettato, donne e persone queer comprese, con una più sana consapevolezza emotiva e comportamentale. L’azione politica e sociale che vorremmo apportare nella nostra comunità è proprio quella di introdurre uno sguardo differenziato e più reale delle esigenze della nostra concittadina. I casi di cronaca che si susseguono, tra cui la triste scomparsa del piccolo Matias che ci ha scossi profondamente, non danno adito ad altre interpretazioni possibili. C’è bisogno di un cambiamento nelle relazioni umane, nelle coppie, nelle famiglie, ed in tutta la comunità attraverso la diffusione della cultura dell’ascolto della tolleranza e del supporto nei casi difficili”.