Aquiloni per la Palestina

Gli aquiloni volteggiano sopra di noi con i colori della bandiera di Palestina. Un gesto, tanto piccolo e leggero, da suscitare persino incertezza per la distanza tra il fare e il sentire.
A volte ogni parola è di troppo per ricordare a noi tutti che a Gaza la vita è un inferno per uomini, donne, bambini.
Assistiamo a un genocidio portato avanti dallo stato di Israele con la complicità di un Occidente decadente e corrotto. La politica della vecchia Europa con una ipocrita e falsa parvenza di complesso di colpa per i crimini nazisti commessi nei confronti degli ebrei, legittima e giustifica un nuovo genocidio, rifornendolo di armi e menzogne.
L’hybris del nostro mondo calcolante, quando proprio non ha potuto nascondere l’evidenza, ha elencato a margine e distrattamente, un numero irrisorio di vittime. Numeri gelidi, senza ricordi, senza volti. Non ci sono nomi né storie per i bambini palestinesi. Purtroppo, lo spettacolo nostrano non è all’altezza della situazione.
Mentre il dolore a Gaza è reale, per la vita e la morte non c’è farsa né rappresentazione.
Respingiamo il solo pensiero che si possa fare a qualsiasi palestinese ciò che non sarebbe mai fatto a un israeliano o occidentale.
Da mesi assistiamo al massacro di esseri umani palestinesi, chiedendoci ma dov’è la comunità internazionale, a quale comunità ci si può appellare?
Abbiamo capito che esiste solo quella dei popoli, dei soggetti pensanti e sensibili che con sguardo innocente e autentica solidarietà, difendono il popolo Palestinese da questo potere maligno, vessatorio, oltraggioso!
E’ difficile uscire dall’isolamento, ritrovare la fiducia in se stessi.
Oggi più che mai la compassione, letteralmente il “patire insieme” non è una pratica da delegare, non può essere una prerogativa delle anime belle.
Forse in questo consiste la militanza del cuore. L’unica che valga la pena per rivendicare una Palestina libera.
Venerdì 26 Luglio – ore 19
Percheggio “Largo San Paolo” in Via S. Paolo – Viterbo
(adiacente al McDonald’s fuori Valle Faul)
Comitato di Lotta Viterbo
S.I COBAS Viterbo
Tuscia in Lotta
Confederazione COBAS Viterbo
UDAP- Unione Democratica Arabo Palestinese
GPI- Giovani Palestinesi d’Italia




Tarquinia, Aquiloni in volo a “PAGINEaCOLORI”

TARQUINIA ( Viterbo) – Aquiloni in volo per il finale di “PAGINEaCOLORI”. La 17esima edizione del festival della letteratura illustrata e delle arti visive dedicata al vento si concluderà domenica 30 aprile con “FESTADIVENTO”. Al casale ApeVelka, sulla strada provinciale Litoranea, nella località balneare di Spinicci a Tarquinia, dalle 14,30, i volontari dell’Associazione Aquilonisti di Alta Quota saranno ad aspettare le famiglie e i bambini per costruire aquiloni da far volare poi in riva al mare. “Sulla spiaggia i piccoli, insieme ai loro genitori, potranno godere dell’incanto del mare e di un cielo colorato da tante forme diverse – sottolinea la direttrice artistica Roberta Angeletti -. Inoltre, si potranno ammirare le evoluzioni acrobatiche degli aquiloni professionali, che “danzeranno” sulle ali del vento grazie agli amici dell’associazione”. Nata nel 1988 a Cisterna di Latina l’Associazione Aquilonisti Alta Quota ha al suo attivo numerose manifestazioni svolte in tutta Italia e in Europa. Impegnata in ambito sociale, ha realizzato progetti di solidarietà in molte zone del mondo. Per partecipare alla festa degli aquiloni è indispensabile la prenotazione chiamando il 328 7368333 o scrivendo a laboratoripagineacolori@gmail.com. Il festival “PAGINEaCOLORI” è organizzato con il sostegno del Comune di Tarquinia (assessorato alla cultura e biblioteca comunale “Vincenzo Cardarelli”), della Regione Lazio (Laziocrea) e dell’UniCoop Tirreno – Sezione Soci Etruria, in collaborazione con l’associazione di promozione sociale Dandelion, l’IISS “Vincenzo Cardarelli” di Tarquinia, il Centro di aggregazione giovanile (Cag) di Tarquinia e la Società Tarquiniense d’Arte e Storia.




“Il filo degli aquiloni”, laboratori contro il disagio giovanile

BAGNOREGIO ( Viterbo) – I ragazzi come aquiloni che volano, tenuti ancorati alla terra da un filo sottile che sono le famiglie, gli insegnanti, gli educatori. Per fare in modo che cerchino il proprio spazio nel cielo senza perdersi. È la filosofia che, da sempre, orienta l’associazione Juppiter e la cooperativa Gli aquiloni nelle iniziative dirette ai giovani. Uno degli ultimi progetti dell’associazione, finanziato dal ministero dell’Istruzione, si chiama proprio “Il filo degli aquiloni”. Destinataria delle attività, una scuola della provincia: l’istituto omnicomprensivo fratelli Agosti di Bagnoregio. L’obiettivo è stato quello di fornire ai ragazzi una valvola di sfogo: creare uno spazio di ascolto per far emergere eventuali disagi legati a violenze in famiglia o episodi di bullismo. Un delicato osservatorio sugli studenti, specialmente su quelli delle medie, preceduto da incontri con i genitori e costruito con i laboratori “Come sto” e “Il bullo e il guerriero”. Tentativi di far loro esprimere, in un’età difficile, paure e preoccupazioni laddove ne avessero, perché capissero di non essere soli: c’è sempre una mano a tenere il filo dell’aquilone. “Sono stati incontri intensi – spiegano gli educatori di Juppiter coinvolti nell’iniziativa -. Per tutto il mese di febbraio è stato un appuntamento quotidiano: ogni mattina aspettavamo i ragazzi alla Casa del vento, la nostra struttura a Bagnoregio. Un ambiente neutro, che non ricordasse loro né la scuola né la casa, perché potessero sentirsi ancora più liberi da condizionamenti. Le attività erano mirate a stimolare il dialogo; a volte sono state anche un’occasione per chiarire malintesi sorti solo perché non ci si era spiegati o si avevano dei pregiudizi. Un esercizio di ascolto e comprensione, oltre che un modo per entrare, il più possibile in punta di piedi, nelle loro dimensioni scolastiche e familiari, per capire se va tutto bene tra loro, con i prof, a casa”.
Tutti insieme faccia a faccia nella stessa stanza finché è stato possibile, cioè fino a marzo, quando l’emergenza Coronavirus ha costretto educatori e scuola a ripensare i laboratori virtualmente. Tra le iniziative, un photo contest con in palio un tablet per lo studente che catturasse la foto più bella del suo lockdown. L’ultimo atto è stato “Selfie”, un questionario compilato in forma anonima, elaborato dall’Università Milano Bicocca, per scattare una fotografia dei ragazzi, in una delle tappe più importanti della loro crescita: l’adolescenza. Conoscerli per aiutarli, era l’intento. E soprattutto: accorgersi se hanno bisogno di aiuto, anche quando faticano ad ammetterlo.
Soddisfatto il presidente di Juppiter, Salvatore Regoli: “Un’esperienza educativa e formativa forte, all’avanguardia, che coinvolge la Teverina in un’alleanza tra scuola e territorio”. Bilancio più che positivo anche per la preside dell’istituto Agosti, Paola Adami. “I nostri studenti hanno risposto bene – spiega la dirigente scolastica -. Questo era uno dei progetti dell’offerta formativa pensati per una fascia d’età particolare, un po’ più problematica dal punto di vista psicologico. È stato creato un ambiente che integra e ascolta, fondamentale per garantire la serena inclusione di tutti. Juppiter in questo è all’avanguardia: sa come creare un coinvolgimento virtuoso. Non solo i docenti detengono lo scettro dell’educazione: la scuola è solo una delle tante agenzie educative. Credo che questo progetto abbia aiutato i ragazzi a costruirsi e a crescere nel rispetto degli altri, conoscendo meglio se stessi”.