A Castel d’Asso una “particolare” Domenica delle Palme (VIDEO)

di MARIELLA ZADRO-

CASTEL D’ASSO-  Con La Domenica delle Palme, si ricorda l’entrata trionfante di Gesù a Gerusalemme, inizia la Settimana Santa, durante la quale si ripercorrono con varie rievocazioni, gli ultimi giorni della vita terrena di Cristo.
L’episodio rimanda alla celebrazione della festività ebraica di Sukkot o “Festa delle Capanne” dove i fedeli salivano al tempio portando in mano un mazzetto di rami d’albero: la palma, il mirto e il salice; attualmente sostituito con un ramoscello d’olivo.
A Castel d’Asso, nella chiesetta intitolata a S. Maria Mater Amabilis, Don Gianni dopo aver benedetto i ramoscelli d’ olivo nel prato antistante l’ingresso, alla presenza di un nutrito gruppo di fedeli, con una breve simbolica processione, sono entrati in chiesa per la Santa Messa.
Con meraviglia dei presenti, si è unito al corteo una famiglia di pellegrini, con una bimba di tre anni e un bimbo di uno, dal sorriso coinvolgente, provenienti dalla Germania, percorrendo la Via Francigena, erano diretti a Roma per la Santa Pasqua.
Avevano trascorso la notte presso l’Ospitale del Pellegrino, via San Pellegrino, n.49, nel cuore del quartiere medievale, dove dal mese di marzo a fine settembre, la Parrocchia di Santa Maria Nuova offre ospitalità.
La liturgia della domenica è stata arricchita dalla lettura del “Passio” (la descrizione degli avvenimenti a Gerusalemme nella Settimana Santa) e don Gianni, sempre attento a cogliere il significato profondo dei momenti liturgici, ha sottolineato con la lettura della poesia “The donkey, l’Asino” di Gilbert K.Chesterton il ruolo dell’umile animale che entra trionfante a Gerusalemme portando in groppa Cristo, come metafora del più vilipeso degli esseri umani, possa trovare il riscatto e la sua gloria, nel servire in silenzio il Signore.
Anche i grandi artisti, hanno rappresentato questo passaggio con un dipinto: Giotto, nel ciclo di affreschi dedicato alle “Storie di Gesù e di Maria”, nella Cappella degli Scrovegni a Padova, ha raffigurato l’asinello crociato amiatino, mentre porta in groppa Gesù che entra a Gerusalemme.
Al termine e dopo aver condiviso un momento conviviale, la famiglia dei pellegrini ha posato per la foto ricordo accanto al cippo dei 100 km e apposto il timbro ufficiale sulle loro credenziali, ha salutato affettuosamente e ricomposto zaini ed il carrellino per il trasporto dei figlioli, sotto una leggera pioggia, sono partiti alla volta della città Santa.

 

 




Incontro di preghiera nella chiesina rurale di Castel d’Asso

di MARIELLA ZADRO .

VITERBO – La prossima domenica 4 agosto, alle ore 10:00 presso la chiesetta di Castel d’Asso, Don Gianni Carparelli con un gruppo di fedeli, incontreranno alcuni ospiti dell’Agriturismo Bicoca – Casaletti dei Pastori di Viterbo.

Il gruppo associato a Fede e Luce è una diramazione de l’Arche day-break fondato da Jean Vanier e seguito da Henri Nouwen.

Il progetto è rivolto a persone disabili a volte in modo grave.

“È ricchezza per noi, sostiene don Gianni, aiutare le persone a entrare nel mistero della Fede adattandosi a loro e non viceversa. Saranno attori principali. Sono oasi di bellezza cristiana e umana. Ci adatteremo a loro e al termine della preghiera, condivideremo una colazione”.




Viterbo, la Torre di Castel d’Asso e la sua vista mozzafiato

di SIMONE CHIANI-

MERAVIGLIE DELLA TUSCIA – Ultimo baluardo di un castrum costruito in epoca medievale, sita in un luogo colmo di storia e natura, posta su un pianoro in grado di regalare una vista unica su tutta la Tuscia, sorge l’antichissima Torre di Castel D’Asso.
La costruzione domina il territorio, appunto, sulla punta del pianoro che domina la confluenza del Riosecco nel Freddano, come rudere di un antico castello. In questa zona era posta in età etrusca (nel V sec. a.C. circa, ma probabilmente ancora prima) un’acropoli che dominava un abitato dell’omonima civiltà.

Dopo il periodo etrusco, nel luogo assunse il controllo l’Impero Romano, che denominò “Axia” la città del luogo (da qui “l’Asso” di “Castel d’Asso”). La roccaforte fungeva quasi certamente, in età repubblicana, da baluardo di difesa militare. Viene ricordata addirittura da Cicerone nel Pro Caecina come “castellum” collocato “in agro Tarquiniensi“.

In seguito alla scomparsa dell’Impero Romano, la zona perse di importanza per recuperarla in parte solo nel medioevo, precisamente durante l’arco che va dal IX al X secolo d.C., poiché entrò a far parte di una disputa territoriale tra Viterbo e Roma, in cui ebbe la meglio la città dei Papi.

Per visitare la Torre, non lontana dal centro di Viterbo, è necessario arrivare con l’autovettura nei suoi pressi e poi spostarsi per soli 2 minuti a piedi, senza particolari difficoltà. Salire nella torre è altrettanto semplice: la scalinata in metallo ha anche una ringhiera d’appoggio.

Il panorama dall’alto, a 360 gradi, regala emozioni uniche: si può vedere gran parte della Tuscia fino, addirittura, nelle giornate più nitide, al Monte Argentario in Toscana.

Per raggiungere il luogo:
Insediamento Minore – Necropoli Rupestre di Castel D’Asso
https://maps.app.goo.gl/YBMzZL1r6mi1Q1kE7




Convegno per l’istituzione del parco archeologico e naturalistico (VIDEO)

di MARIELLA ZADRO-

VITERBO- Norchia, uno dei siti più complessi, che tra la fitta vegetazione nasconde dei veri tesori, sin dalla sua prima scoperta risalente al 1811 dal Padre domenicano Pio Semeria e resa nota dal nostro studioso Francesco Orioli, testimonianza unica nel suo genere, tanto da essere appellata la Petra d’Italia.
Castel d’Asso, una necropoli che si sviluppa in un centinaio di metri, dove troviamo le Tombe Orioli, Grande, Ceisis e Tetnie Urinates, delle quali siamo certi della corretta attribuzione. La caratteristica principale delle tombe è quella di essere del tipo a dado con vano di sottofaccia chiuso e con un unico accesso.
Grotta Porcina, centro etrusco caratterizzato da un’architettura rupestre, con una monumentalità molto rara, con 28 metri di diametro. Percorsa dalla via Clodia di epoca romana, in età medioevale e poi moderna, diventò luogo di produzione e dal quale prese il nome.
Da qui l’idea di riunire questi tre siti di straordinaria importanza storica e ambientale, in un parco archeologico-naturalistico, argomento del convegno svolto giovedì 9 maggio presso la sala auditorium “Aldo Perugi” di Valle Faul a Viterbo.
Luciano Proietti, presidente dell’associazione ArcheoTuscia ADV ha ringraziato tutte le autorità presenti: il prefetto Gennaro Capo, il questore Fausto Vinci, il presidente della provincia Alessandro Romoli , la sindaca Chiara Frontini, i consiglieri regionali del Lazio Giulio Zelli e Daniele Sabatini, l’on.Mauro Rotelli, Elisabetta De Minicis della fondazione Carivit e la soprintendente dell’Etruria meridionale, Margherita Eichberg.
Presenti in sala diversi amministratori dei comuni limitrofi e una rappresentanza dei Carabinieri.
Ha introdotto il convegno Roberto Oriolesi, presidente dell’associazione Salviamo Norchia.
“In questi tre siti, si trovano monumenti unici, vogliamo renderli ancora più fruibili ai visitatori. Naturalmente, senza sottovalutare l’importanza dell’ambiente, ricco di flora e fauna con specie rare”.
Elisabetta De Minicis ha sottolineato la disponibilità della Fondazione Carivit a sostenere e finanziare progetti, che hanno come obiettivo la tutela dei beni storici che arricchiscono le proposte culturali del nostro ricco territorio.
L’interesse per questo progetto è stato confermato dalla sindaca Frontini, il presidente Romoli, il prefetto Capo e dal questore Vinci, considerandolo come momento di studio, al quale dovrà seguire un approdo concreto.
La sovraintendente Margherita Eichberg ha comunicato la costante attenzione rivolta per questi siti e rinnova la disponibilità a collaborare, per trovare soluzioni atte alla maggiore valorizzazione degli stessi.

 




Il 9 maggio il convegno per istituzione di un parco naturalistico e archeologico Norchia, Castel d’Asso e Grotta Porcina

VITERBO- L’associazione culturale Salviamo Norchia ODV, organizza il Convegno, Tutela e Valorizzazione del Patrimonio Culturale della Tuscia, per l’istituzione di un Parco Naturalistico e Archeologico, Norchia, Castel d’Asso, Grotta Porcina, che si terrà il giorno 9 maggio 2024 alle ore 15,30 presso la sala auditorium “Aldo Perugi” di Valle Faul, della Fondazione Carivit Viterbo.
Per Salviamo Norchia ODV
Il Presidente
Dott. Roberto Oriolesi




Ultimi 100 chilometri da Viterbo per arrivare sulla tomba dell’apostolo Pietro

di MARIELLA ZADRO-

CASTEL D’ASSO (Viterbo)- Sabato 20 aprile nella bellissima zona di Castel d’Asso, in prossimità della chiesa rurale dedicata a Santa Maria Amabilis, è stato innagurato un cippo, che indica 100 chilometri rimanenti dalla tomba dell’Apostolo Pietro, nella città del Vaticano.
Il Cippo, alto un metro, in peperino, è un’opera dell’artigiano Errichiello Arcangelo è segna un importante traguardo per coloro che percorrono la via Francigena, che fin dal medioevo e ancora nell’era moderna, è attraversata dai pellegrini che si dirigono a Roma.
Il cippo è stato progettato sul modello dei Mojon che si trovano lungo i cammini verso Santiago di Compostela, luogo dove è sepolto un altro grande Apostolo, san Giacomo il maggiore.
La pietra miliare è stata ideata dall’Associazione Amici della Via Francigena di Viterbo, con l’aiuto dell’Associazione Amici del Beato Barberi, è stata posizionata all’interno del giardino della chiesa mariana.
L’Associazione Amici della Via Francigena è composta da volontari e pellegrini che hanno fatto della loro passione una missione: quella di accogliere i pellegrini, dare loro un riparo per la notte all’Ospitale del Pellegrino di Viterbo e fornire assistenza spirituale e materiale per vivere con maggior entusiasmo il loro pellegrinaggio.
In particolare, ogni secondo sabato del mese, viene celebrata la Benedizione del Pellegrino nella chiesa di san Pellegrino (attualmente nella chiesa di Santa Maria Nuova perché l’altra in restauro) dove viene rilasciata la Credenziale del Pellegrino sulle vie della fede a coloro che desiderano percorrere la Via Francigena o il Cammino verso Santiago di Compostela.
Il vicepresidente degli Amici della Via Francigena, il pellegrino Vincenzo Mirto, ha percorso ben diciasette volte la Via Francigena per arrivare alla Basilica di San Pietro ad limina Petri, partendo ogni volta da una località diversa lungo questa antica via di pellegrinaggio e a breve ripartirà per la sua diciottesima volta.
Sarà questo il punto di partenza del prossimo cammino compiendo così i chilometri necessari per ricevere ancora una volta il Testimonium, attestato di fine pellegrinaggio, rilasciato dagli uffici della canonica di San Pietro in Vaticano, a dimostrazione che la Via Francigena è una via di fede.
Ora, una volta giunti a Viterbo, i pellegrini francigeni e romei, possono scegliere di percorre la via Francigena, utilizzando l’antica strada Signorino ed effettuando una deviazione di circa cinquecento metri, possono visitare la chiesa mariana di Castel d’Asso, mettere il timbro sulla credenziale e ammirare il Cippo del centesimo chilometro.
Presenti oltre ai componenti del direttivo dell’associazione promototrice, Luciano Proietti, presidente Associazione ArcheoTuscia, Sandro Toso, presidente dell’Associazione Amici del Beato Barberi e diversi componenti la comunità della chiesina rurale.
Caso ha voluto che, mentre si svolgeva questa breve cerimonia d’inaugurazione, sono arrivati due pellegrini inglesi che, con vero piacere hanno condiviso il momento e si sono intrattenuti con i presenti raccontando il loro cammino.

Per maggior informazioni per ricevere la benedizione e le credenziali consultare il sito www.amicidellaviafrancigenaviterbo.com.




Muore giovane operario agricolo a Castel d’Asso: disposta autopsia

di REDAZIONE-

CASTEL D’ASSO (Viterbo)- Un tragico evento ha colpito una piccola comunità nei pressi di Castel D’Asso, dove un giovane operaio agricolo di 33 anni, Sidike Toure, ha perso la vita in seguito a un improvviso malore sul luogo di lavoro. Il tragico episodio ha avuto luogo martedì mattina, quando Toure si è accasciato a terra durante il suo turno di lavoro, senza riprendere conoscenza nonostante i tentativi disperati di rianimazione da parte dei soccorsi intervenuti tempestivamente.

Il corpo senza vita di Sidike Toure è stato posto sotto sequestro per consentire l’esecuzione dell’autopsia, ordinata dal magistrato al fine di chiarire le cause del decesso. Sul luogo dell’incidente, oltre ai sanitari del 118, è intervenuta anche la polizia per condurre tutte le indagini necessarie.

Sidike Toure lascia la moglie e due figli, lasciando dietro di sé un dolore immenso nella comunità.




Una nuova guida per presentare la necropoli etrusca di Castel d’Asso

di MARIELLA ZADRO-

VITERBO- L’associazione culturale ArcheoTuscia presenterà, venerdì 26 maggio alle ore 17:00 presso la sala CE.DI.DO. del Palazzo dei Papi in Viterbo, la nuova guida di Castel d’Asso a cura di Luciano Proietti, Annalisa Scarponi e Umberto De Vergori.

La città e la necropoli etrusca di Castel d’Asso si estendono a circa 8 km ad ovest di Viterbo sul proseguimento della strada che conduce alle Terme dei Papi.
L’area archeologica, che comprende sia i resti di un castello medievale edificato sulle rovine dell’antica città etrusco romana di Axia, che la necropoli monumentale di tipo rupestre, è ricca di testimonianze che vanno dal periodo etrusco al medioevo.
In un ambiente estremamente suggestivo, si ha una grande concentrazione di esempi di tombe rupestri del tipo a semi dado con finte porte e vano di sotto facciata, che vanno dal IV al II sec. a.C., prime tra tutte la Tomba Orioli (II sec.a.C.) avente la camera funeraria lunga ben 17 metri e con circa 70 sepolture del tipo a fossa, e la Tomba Grande del III sec.a.C., la più ampia in assoluto tra le tombe a semi dado delle necropoli rupestri esistenti in Etruria. Lo spettacolo offerto dalle tombe intagliate nella roccia tufacea, se osservato dalla torre di fronte, è particolarmente spettacolare sotto il profilo architettonico ed ambientale, lasciando stupito il visitatore per la selvaggia bellezza che genera e per la grandiosità che l’intero complesso manifesta.

Gli autori della guida impegnati da anni sul territorio per il recupero e la valorizzazione del patrimonio storico-archeologico della Tuscia , dialogheranno con Carlo Casi e Alessandro Barelli.




A Palazzo dei Papi il 26 maggio la presentazione della nuova guida della necropoli di Castel d’Asso

VITERBO- Venerdì 26 maggio a Palazzo dei Papi (Ce. Di. Do.) con inizio alle ore 17 , l’associazione culturale Archeotuscia, presenterà la nuova guida di Castel d’Asso “La necropoli etrusca e il castello medievale”. Il libr a cura di Luciano Proietti,Annalisa Scarponi e Umberto De Vergori è edito da AR Antiquares edizioni. L’incontro sarà presentato da da Luciano Proietti e introdotto da Annalisa Scarponi. Per conto della casa editrice interverranno Carlo Casi e Alessandro Barelli.
La città e la necropoli etrusca di Castel d’Asso si estendono a circa 8 km ad ovest di Viterbo sul proseguimento della strada che conduce alle Terme dei Papi. L’area archeologica, che comprende sia i resti di un castello medievale edificato sulle rovine dell’antica città etrusco romana di Axia, che la necropoli monumentale di tipo rupestre, è ricca di testimonianze che vanno dal periodo etrusco al medioevo. In un ambiente estremamente suggestivo, si ha una grande concentrazione di esempi di tombe rupestri del tipo a semi dado con finte porte e vano di sottofacciata, che vanno dal IV al II sec. a.C., prime tra tutte la Tomba Orioli (II sec.a.C.) avente la camera funeraria lunga ben 17 metri e con circa 70 sepolture del tipo a fossa, e la Tomba Grande del III sec.a.C., la più ampia in assoluto tra le tombe a semidado delle necropoli rupestri esistenti in Etruria.
Il panorama offerto dalle tombe intagliate nella roccia tufacea, se osservato dalla torre di fronte, è particolarmente spettacolare sotto il profilo architettonico ed ambientale e lascia stupito il visitatore per la selvaggia bellezza che genera e per la grandiosità che l’intero complesso manifesta..




Oggi la benedizione degli animali: a Castel d’Asso l’ha impartita don Carparelli (VIDEO)

di REDAZIONE-

Nella chiesina rurale di Castel d’Asso questa mattina alle ore 10 si è svolta  la celebrazione eucaristica e al termine don Gianni Carparelli ha impartito la benedizione degli animali domestici, da allevamento e da lavoro. Un momento molto particolare con i fedeli che hanno portato in chiesa i loro piccoli amici a quattro zampe.

 




I carabinieri di Viterbo bloccano inizio di rave party a Castel d’Asso

VITERBO – Il Comando Provinciale Carabinieri di Viterbo, fin dagli inizi del mese di settembre, sta attuando in tutto il territorio di competenza, controlli straordinari con l’impiego di numerose pattuglie dei reparti dipendenti, supportati dai militari della Compagnia Intervento Operativo (C.I.O.) del 6° Battaglione Carabinieri Toscana.
Grazie alla presenza di un elevato numero di pattuglie dell’Arma nel comune di Viterbo e delle zone limitrofe, è stato possibile individuare un flusso di mezzi e persone che, diretti nella zona di Castel d’Asso, stavano per dare inizio ad un rave party all’interno di un fabbricato in stato di abbandono. L’evento clandestino è stato stroncato sul nascere grazie all’intervento congiunto con la Polizia di Stato.
Tra le persone in procinto di partecipare al rave party è stato fermato un giovane italiano che, sottoposto a controlli e a perquisizione, è stato trovato in possesso di alcuni grammi di droga di diversa natura, anche sintetica, destinati allo spaccio. In particolare, sono stati sequestrati allucinogeni e marijuana.
Il giovane e stato, quindi, arrestato e posto a disposizione dell’A.G..

PRESUNZIONE DI INNOCENZA
Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono fatte indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza, art 27 Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva




Vasto incendio a Monterazzano, la gente in strada per paura

di REDAZIONE-

VITERBO- Un vasto incendio si è propagato nella zona di Monterazzano poco fa, andando a lambire le abitazioni, tanto che la gente, per paura, è scesa in strada. I vigili del fuoco stanno operando con le squadre partite da Tarquinia e da Gradoli ed un’autobotte insieme alla protezione civile Tuscia Viterbo. Si sta prelevando l’acqua da un vicino laghetto con l’elicottero per domare le fiamme. Un altro incendio è divampato su Strada Montarone, vicino alle terme dei Papi. Sul posto, oltre ai vigili del fuoco con l’autobotte, ci sono anche la protezione civile  di Vetralla e la polizia locale.

 




Il sottosegretario Borgonzoni al sito archeologico di Castel d’Asso

VITERBO – Domani, venerdì 27 maggio, ci sarà la visita del sottosegretario Lucia Borgonzoni al sito archeologico della necropoli etrusca di Castel d’Asso alle ore 12:15. Borgonzoni sarà a Viterbo a sostegno della candidatura di Claudio Ubertini sindaco.




A Castel d’Asso la S. Messa per il Beato Domenico Barbieri

Michael Nazir-Ali, vescovo anglicano di Rochester in Inghilterra, poteva diventare il Primate della Chiesa Anglicana, invece lo scorso mese di ottobre ha preso la sofferta decisione di passare alla Chiesa Cattolica Romana. È un passaggio che ricorda, fatte le debite distinzioni, quello di Jhon H: Newman, anch’egli candidato ai massimi vertici della Chiesa Anglicana, che, 180 anni fa, attendeva , trepidante, l’arrivo nel suo ritiro vicino Oxford, dell’umile Passionista Domenico Barberi, per fare nelle sue mani la pesante abiura ed entrare in comunione con la Chiesa di Roma.

Il Padre Domenico (il viterbese “Meco”), sepolto nel suo Santuario in Inghilterra, non avvicinava i suoi “fratelli separati” per convertirli con la forza della spada, o piegarli con la forza delle argomentazioni teologiche (nelle quali era comunque maestro). Lo spingeva un amorevole zelo, che dichiarò ai suoi uditori nelle Midlands inglesi:” la maggioranza di voi non era ancora nata ed io già pregavo per le vostre anime. Ora io sono al centro di tutti i miei desideri terreni. Non c’è altro per me che dedicare tutte le mie facoltà al vostro benessere spirituale.”: Non era animato da proselitismo, ma dal desiderio di lavorare per gli altri, con gli altri. È questa la nuova frontiera dell’Ecumenismo, che permette di superare la diffidenza reciproca, che permette di pregare insieme, di lavorare insieme, di dialogare insieme. Questo spirito che ha permesso, durante l’Ottavario di preghiera per l’Unità dei Cristiani, di celebrare a Viterbo il Vescovo Lino a fianco dell’Arcivescovo Anglicano Ian Ernest e del Pope Ortodosso Vasile Bobita.

Questo venerdì 28 gennaio, rinnovando questo spirito, l’associazione del Beato Domenico Barberi celebrerà la S Messa, a Castel d’Asso, alle ore 16:00.




A Castel d’Asso inizia la Quaresima con il rito dell’imposizione delle Ceneri

CASTEL D’ASSO (Viterbo) – Mercoledì 17 febbraio inizia la Quaresima con il rito dell’imposizione delle Ceneri. E’ una cerimonia esteriore che vuole però richiamare ad un impegno interiore di rinnovamento e di preparazione.
Quest’anno, in rispetto delle norme precauzionali per il contrasto all’epidemia, nella Chiesa di S Maria di Castel d’Asso si svolgerà alle ore 16.00 in concomitanza della S Messa.




A Castel d’Asso la S. Messa con gli “Amici del Beato Domenico della Madre di Dio”

VITERBO- Gli “Amici del Beato Domenico della Madre di Dio” si riuniscono per la celebrazione eucaristica mensile venerdì 29 gennaio 2021 alle ore 16:00, nella Chiesa di Castel d’Asso. Domenico Barberi è stato un viterbese di umili origini (era detto Meco della Palanzana) fattosi Passionista e missionario in Inghilterra, beatificato da S Paolo VI nel 1963 (in pieno Concilio) come Apostolo dell’unità dei cristiani, Le sue spoglie sono venerate ,nel suo Santuario, a Sutton (vicino Liverpool) da cattolici ed anglicani per il carisma che seppe infondere in quelle terre. A Viterbo il Gruppo di preghiera a lui dedicato si impegna perchè le sue virtù vengano riconosciute fino alla proclamazione della sua santità, come il suo convertito (ben più famoso) San J H Newman
Pace e bene




A Castel d’Asso riprese le celebrazioni festive

CASTEL D’ASSO (Viterbo) – Nella Chiesa di S Maria (Mater Amabilis) di Castel d’Asso, sono riprese le celebrazioni festive e Domenica 11 ottobre riprende anche l’Adorazione Eucaristica della seconda Domenica del mese. Per l’occasione la S Messa verrà celebrata da Don Gianni Carparelli alle ore 9:30, mentre l’ora di Adorazione comincerà alle ore 11. Persistendo l’emergenza per la pandemia sarà, purtroppo, ridotta al minimo la socializzazione: niente vieta di stringerci ancor più nella preghiera.
Inizia così anche il nuovo corso canonico della zona, con l’unione delle due Parrocchie di S Andrea e della Sacra Famiglia con Don Dante e Don Luca co-parroci della nuova realtà pastorale.




Tromba d’aria: delegazione di Fdi a Castel d’Asso con i consiglieri regionali Colosimo e Righini

CASTEL D’ASSO (Viterbo) – Lo scenario di un bombardamento. Il disastro che ha colpito la zona di Castel d’Asso dopo la tromba d’aria di domenica scorsa è ampiamente paragonabile alla devastazione di un conflitto di guerra.
Ieri il deputato Fdi Mauro Rotelli, i consiglieri regionali Chiara Colosimo e Giancarlo Righini, il consigliere provinciale Gianluca Grancini, l’assessore comunale Laura Allegrini, il capogruppo comunale Luigi Buzzi e il portavoce comunale Vincenzo Fini si sono recati sui luoghi martoriati per portare il loro sostegno ai residenti e alle aziende maggiormente colpite.

Profondamente scossi dall’entità della tromba d‘aria che, in pochi secondi, ha smantellato i tetti delle case, distrutto impianti fotovoltaici, spazzato via anni di lavoro, i vari rappresentanti istituzionali del partito si sono messi a disposizione, ognuno nel proprio ambito, per aiutare con ogni strumento a disposizione.

I consiglieri Colosimo e Righini si sono dichiarati pronti ad avviare la procedura per lo stato di calamità naturale, idem l’assessore Allegrini che ha comunicato la disponibilità dei moduli, sul sito del Comune, per l’accesso ai contributi.

La conta dei danni è pesantissima, come pure la disperazione delle persone colpite nelle case e nelle attività lavorative: concreta è la vicinanza di Fratelli d’Italia anche e soprattutto in maniera operativa.

Fratelli d’Italia – Viterbo