Ciambella, “Per il bene comune”: “Rendere pubbliche le informazioni fornite alla Commissione europea sulla gestione dei rifiuti nel Lazio e Roma”

VITERBO- Riceviamo e pubblichiamo: “Il movimento “Per il Bene Comune” chiede che la Regione Lazio renda pubblici le informazioni e gli approfondimenti forniti alla Commissione europea nell’ambito della procedura di preinfrazione Eu Pilot 9541 sulla “Gestione dei rifiuti nel Lazio e a Roma”. Lo riteniamo un atto di trasparenza nei confronti della provincia di Viterbo costretta a ricevere in questi mesi montagne di rifiuti dalle altre province del Lazio, a colpi di ordinanze e sulla base di norme quanto mai nefaste per il nostro territorio adottate il 5 agosto 2020 con il nuovo Piano di gestione dei rifiuti della Regione Lazio. Condividere quelle informazioni rappresenta inoltre un atto di correttezza verso i candidati sindaci e consiglieri alle prossime elezioni amministrative che si svolgeranno a Viterbo, in modo che tutti abbiano una fotografia precisa sui conferimenti e sappiano sin da ora con cosa ci si dovrà confrontare.
Infatti, in merito alla procedura aperta da Bruxelles sui rifiuti nel Lazio, da una relazione trasmessa nei giorni scorsi dalla Giunta regionale al Consiglio regionale si apprende che “con nota del 27 agosto 2021, la Commissione europea ha chiesto ulteriori precisazioni su alcuni aspetti del nuovo Piano in vista di una riunione congiunta che si è tenuta in data 14 ottobre 2021 presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. In risposta a queste ultime richieste, la struttura regionale competente ha fornito informazioni ed approfondimenti sull’analisi dei flussi dei rifiuti e relativi destini confrontandoli con i dati previsionali del Piano; ha fornito dati e informazioni sui fabbisogni di trattamento/smaltimento e sulle capacità impiantistiche regionali, sui procedimenti autorizzativi in corso finalizzati ad allineare le capacità impiantistiche al relativo fabbisogno e sulle ulteriori attività volte all’attuazione del Piano”.
Quante tonnellate di rifiuti vengono conferiti a Viterbo dal resto del Lazio? Quante ancora ne arriveranno? Riproponiamo, infine, due domande poste più volte in Consiglio comunale da Luisa Ciambella, alle quali non è mai seguita una risposta: quali controlli vengono svolti sull’immondizia all’ingresso della discarica? Che risultati hanno prodotto queste analisi?
Si faccia chiarezza una volta per tutte”.
#perilbenecomune #ambiente #rifiuti #cittadininonsudditi #trasparenza




Ciambella: “Medici di famiglia lasciati soli ad aiutare i pazienti sotto una montagna di carte e funzioni amministrative”

VITERBO- Riceviamo da Luisa Ciambella e pubblichiamo: “Non si può restare in silenzio di fronte al grido di dolore lanciato nei giorni scorsi dai sindacati dei medici di medicina generale Smi-Snami-Sumai, che hanno proclamato lo stato di agitazione della categoria. A due anni di distanza dall’inizio della pandemia e nel mezzo della quarta ondata è inaccettabile che il personale sanitario impegnato in prima linea contro il virus si trovi a lavorare in queste condizioni. Una situazione alla quale si aggiungono anche intimidazioni e minacce da parte di alcuni pazienti, episodi questi ultimi finiti in un esposto, che riguardano la richiesta al medico di prescrivere il vaccino o certificare l’esenzione su patologie fuori dalle linee ministeriali o di assumersi la responsabilità diretta e personale per quanto riguarda eventuali effetti avversi.
I medici di famiglia denunciano condizioni di lavoro insostenibili: 12-14 ore di attività giornaliera; per ciascuno una media di diverse decine di pazienti affetti da Covid da seguire a domicilio, ai quali vanno aggiunti pazienti congiunti, contatti da tracciare, isolare, quarantene. “Nel corso della quarta ondata – spiegano nella loro nota Smi-Snami-Sumai – siamo nella confusione assoluta, con sovrapposizioni di funzioni che nulla hanno di clinico: dalla registrazione dei tamponi per l’ottenimento dei Green pass oltre alle più disparate certificazioni (rientro a scuola o al lavoro; ripresa attività sportiva dopo infezione più o meno critica; esenzioni dalla vaccinazione)”.
I medici di medicina generale non vogliono essere chiamati eroi, perché sanno di essere lavoratori che fanno il loro lavoro. Vorrebbero solo essere rispettati. Ora hanno inviato una pec contenete tutte le loro istanze sia alla Regione Lazio sia alle Aziende sanitarie locali, compresa quindi quella di Viterbo. L’appello è a dare loro tutto il supporto di cui hanno bisogno per “onorare” al meglio il camice, sgravandoli dalle eccesive funzioni burocratiche che si sono visti assegnare. E’ giunta l’ora di agire veramente, non basta la solidarietà. Da troppo tempo i medici di famigli sono in prima fila. Non è umano chiedere loro di continuare a lavorare in queste condizioni”.




Ciambella (Pd) sulle risorse Pnrr di cui la provincia non ne beneficerà

VITERBO- Riceviamo da Luisa Ciambella (Pd) e pubblichiamo: “Mi preme condividere una riflessione molto amara per la nostra provincia che mi sono ritrovata a fare dopo aver saputo che il Governo italiano ha stanziato per contrastare la deindustrializzazione nel nostro Paese, risorse PNRR, a fondo perduto, per totali 130 milioni di euro, in tre anni e la nostra provincia non ne beneficerà. Nel caso della nostra Regione i fondi arriveranno a supporto delle aziende di alcuni consorzi e distretti per tutte le province del Lazio tranne Viterbo. A benficiarne saranno: il Consorzio per lo sviluppo industriale del Lazio Meridionale, il Consorzio per lo sviluppo industriale del Sud Pontino, il Consorzio per lo sviluppo industriale di Roma –Latina, il Consorzio per lo sviluppo industriale Piceno Consid, il Consorzio per lo sviluppo industriale di Frosinone, il Consorzio industriale della provincia di Rieti. Pensate a Magliano Sabina ne potranno usufruire, nella confinante Civita Castellana no. La mia riflessione non vuole criticare la scelta positiva del Governo, tanto più scagliarsi verso altri territori, ma vuole proporre una riflessione introspettiva delle responsabilità tutte nostre, tutte viterbesi. Detta così potrebbe sembrare una ennesima maledizione degli Etruschi a cui siamo stati condannati ma approfondendo si capisce che è molto peggio. Infatti questi fondi sono stati stanziati secondo i criteri di una legge del 1950, la n. 646, la famosa Cassa del Mezzogiorno dove per ragioni culturali di isolamento voluto dalla classe dirigente feudale e latifondista dell’epoca, Viterbo non è mai confluita. Così facendo si è detto no allo snodo autostradale e quello ferroviario che come ben sappiamo ha trovato ubicazione nella vicina Orte. Ecco, entrare a far parte della Cassa del Mezzogiorno è stato visto come un modo per rischiare una qualsiasi apertura al mondo che assolutamente non si riteneva necessaria. Tutto questo ha generato ritardi importanti nei decenni successivi fino ad arrivare ad oggi ma questa mentalità anni ‘ 50 purtroppo non ci ha ancora abbandonato. Infatti la politica che ci rappresenta a livello nazionale e regionale davanti ad una opportunità come quella di dare risorse a fondo perduto anche alle nostre aziende, in un momento peraltro dove l’aumento dei costi dell’energia elettrica sono esorbitanti e stanno inginocchiando tutto il settore delle aziende energivore, invece di seguire gli iter parlamentari e intervenire per tamponare una mancanza, seppur atavica, rispetto al non fare parte di quel criterio di assegnazione fondi, magari presentando un emendamento, come pure in passato è stato fatto (ricordo l’estensione degli ammortizzatori sociali del cosiddetto pacchetto Treu che come criterio ebbero sempre il fare parte della Cassa del Mezzogiorno ma non facendone parte Viterbo ci fu chi pensò con un emendamento di chiedere il suo inserimento così da rimuovere questa discriminazione e garantirne l’opportunità) nulla ha fatto. Nel silenzio più assordante tutto procede come nelle province depresse tipiche di latitudini diverse. D’altronde non sarebbe difficile pretendere di incrociare il tasso di disoccupazione e le percentuali di fallimento delle nostre aziende, immagino. Penso a tutti gli imprenditori della Tuscia, a tutti gli insediamenti industriali della Tuscia, in modo particolare a quello di Civita Castellana, del Poggino, dell’Acquarossa, e quelle anche dei cosiddetti insediamenti produttivi apparentemente minori dove fioriscono aziende innovative e all’avanguardia, esempi di innovazione nel mondo ma che ogni giorno lottano per la sopravvivenza. Mi chiedo, con una politica che sia in sinergia con la realtà della società che rappresenta tutto questo sarebbe accaduto? Si sarebbe trovato il modo di garantire le stesse opportunità anche ai nostri industriali che come e più dei colleghi regionali e nazionali rischiano ogni giorno di fallire? Il mio appello a tutte le persone di buona volontà, ad ogni categoria che rappresenti il nostro tessuto sociale a partire da chi come gli imprenditori produce ricchezza, ma non sarà ora di cambiare registro? Possibile rassegnarci e dare delega a chi con il cappello in mano va a trattare a Roma solo per questioni particolari e non per lo sviluppo di una intera terra che ha potenzialità immense ma che è stata da sempre saccheggiata proprio per volontà dei propri governanti?
Chi poteva proporre emendamenti, percorsi legislativi che superassero questo impedimento cosa ne pensa? Cosa ne pensano le associazioni datoriali e la Camera di commercio? Non è giunto il momento di cambiare rotta? Di mettersi tutti dalla stessa parte, quella del territorio? Il gioco del non è mai colpa nostra ma degli altri e la volontà di non volersi mai assumere responsabilità nel segno del “Bene comune” è il vero virus che i cittadini non possono più tollerare e che rischia di uccidere veramente”.




Ciambella, scuole e Covid: “Rispetto per il lavoro dei dirigenti scolastici”

VITERBO – Riceviamo da Luisa Ciambella (Pd) e pubblichiamo: “Mi preme prendere posizione a tutela del ruolo dei dirigenti scolastici e della scuola in generale nel far fronte al momento difficilissimo che si sta vivendo con i contagi tra gli studenti, un quarto del totale dei positivi quasi ogni giorni in provincia di Viterbo e una percentuale alta di classi in quarantena. La ricostruzione apparsa su un quotidiano nazionale che vorrebbe i presidi inerti nel far partire la Dad e addirittura protagonisti di uno scaricabarile ai danni delle Asl, mi sembra infondata e lontana dalla realtà. Lo dico sia da amministratore che da genitore.
Proprio in queste ore, come capita in tantissime famiglie, ho visto arrivare in casa il virus, con altissima probabilità proveniente proprio dalla scuola. Ebbene: le notizie si rincorrono, i casi di positività in crescita costante e quotidiana, ma le comunicazioni e il coordinamento del cambiamento della tipologia di lezione sono costanti, precisi e gestiti anche con una prontezza di spirito che è degna di nota. Ci sono stati nel corso della pandemia momenti in cui realmente le cose non funzionavano, situazioni al limite del “fuori controllo”, ma non all’indirizzo delle scuole. Lo sport tanto in voga oggi di trovare sempre qualcuno da trucidare e sbattere in prima pagina e quasi sempre prendersela con chi è in prima fila per i nostri figli lo trovo inopportuno e colpevole.
Una riflessione, invece, sempre in senso costruttivo, l’avrei fatta anche a livello di sistema locale, non a caso la sera prima della ripartenza delle scuole i dubbi sul mantenerle chiuse aumentavano. Forse prevedere un rientro a scuola chiedendo a tutti gli studenti un tampone almeno antigenico a scopo preventivo avrebbe impedito questa intensità del proliferare di casi, ma detto questo dobbiamo portare rispetto per le persone che sono state gettate in prima linea e che con la massima professionalità rispondono ai nostri figli, garantendone un presente e un futuro che sia il migliore possibile”.
Luisa Ciambella




Nuove istanze per la realizzazione di campi fotovoltaici, l’intervento di Ciambella (Pd)

VITERBO- La consigliera comunale del Pd, Luisa Ciambella ha scritto su Facebook: “Mentre l’amministrazione Arena non ha ancora realizzato quel piano vincolistico con le aree non idonee all’installazione di grandi impianti Fer (rinnovabili industriali), continuano a piovere sul nostro territorio nuove istanze per la realizzazione di campi fotovoltaici. Le ultime riguardano un impianto da 135 ettari tra Grotte Santo Stefano e Celleno, un impianto da 70 ettari dalle parti di Castel d’Asso (ve ne ho parlato ieri) e un impianto da 10 ettari vicino al carcere di Mammagialla.
Ho riportato ancora una volta la questione in Consiglio con una interrogazione. Oltre alla questione fotovoltaico, ho chiesto se gli uffici sono a conoscenza di eventuali progetti di “mega eolico” (vedi Tuscania con torri alte più di 200 metri o Castel Giorgio, appena oltre il confine provinciale) anche sul nostro territorio comunale. Sotto il mio intervento. Buon ascolto a chi sarà interessato”.

https://www.facebook.com/luisa.ciambella/videos/1033062690869396

 




Ciambella (Pd) risponde alle accuse di Marini: “Mi vedo costretta a tutelare la mia onorabilità davanti a tante falsità e calunnie”

VITERBO- Riceviamo dalla consigliera comunale del Pd, Luisa Ciambella e pubblichiamo: “Quanto sostenuto dal Consigliere Giulio Marini nel suo comunicato apparso su alcune testate giornalistiche locali con titoli di questo tenore “Talete, le cifre comunicate da Ciambella sono sballate” e simili, è una intenzionale mistificazione della realtà come si può facilmente verificare dalla registrazione del mio intervento in Consiglio comunale disponibile sul canale YouTube del Comune e qui sotto. Marini arriva a ribaltare la realtà ed essendo amministratore di lungo corso la cosa non può che essere voluta. Pertanto mi vedo costretta a tutelare la mia onorabilità davanti a tante falsità e calunnie, ho già dato mandato ai miei legali di procedere in ogni sede nei confronti del consigliere Giulio Marini affinché possa, in futuro, calibrare meglio le sue parole. Il collega Marini è sempre una continua scoperta, è stato infatti insolito vederlo nei panni dell’avvocato di ufficio di Talete su questioni che emergono da atti che lui non solo sembra ignorare ma cerca di distorcere e sentire il suo “assordante silenzio” su cose altrettanto gravi come la questione ambientale e rifiuti che la nostra Tuscia sta vivendo. Questioni queste che a differenza dell’acqua ricadono nelle sue specifiche competenze. Questa politica ci ha abituato a tutto, pertanto alle persone per bene che denunciano in solitudine con gli atti le anomalie di questo sistema non resta che rivolgersi ai tribunali”.

https://www.facebook.com/luisa.ciambella/videos/197028429304235




La consigliera Ciambella (Pd) interviene sulla prossima installazione di divieti di sosta in via Pinzi al Pilastro

VITERBO- La consigliera comunale del Pd, Luisa Ciambella spiega: “Per gli abitanti del quartiere Pilastro i disagi non sembrano finire mai. Anzi. Ogni giorno se ne aggiungono di nuovi. L’ultima segnalazione mi è arrivata da alcuni cittadini che nei giorni scorsi hanno notato l’installazione da parte degli operai del Comune di alcuni paletti in via Pinzi. Andando a verificare sull’albo pretorio è apparsa una ordinanza dalla quale emerge che verranno installati dei divieti di sosta e un senso unico proprio in via Pinzi, nella parte compresa tra i civici 7,9,11 e 13. Il problema è che nell’elaborare questo atto si sarebbe dovuto tenere conto del fatto che la zona interessata risulta essere ad alta densità demografica.
Benissimo gli interventi alla viabilità, ben vengano i divieti di sosta per consentire ai mezzi di soccorso e della nettezza urbana di svolgere al meglio il proprio lavoro, ma se diventa tutto un divieto di sosta, ad eccezione di uno stallo personalizzato per disabili, i cittadini giustamente si chiedono: dove potremo parcheggiare? Non viene fatta menzione infatti nell’ordinanza di stalli per le auto.
Cosa ne pensano l’assessore e il sindaco? Ho già presentato una interrogazione, ma al momento non ho ancora ricevuto risposta. Io posso pure attendere, i cittadini però meriterebbero maggiore attenzione”.




Ciambella (Pd): “Viterbo sempre più pattumiera del Lazio, ora anche dal Tmb di Aprilia?”

VITERBO – La consigliera comunale del Pd, Luisa Ciambella scrive: “Da Roma all’impianto di trattamento di Aprilia e poi da lì a Viterbo. Manca solo l’ufficialità dell’accordo, dice stamani il quotidiano #LaRepubblica. Alle spalle della Tuscia trovata un’altra volta la soluzione ai problemi della gestione rifiuti della Regione Lazio e di Roma. Sindaco di Viterbo e presidente della Provincia ne erano informati? Le cose stanno veramente così? E’ normale che i viterbesi debbano apprendere queste notizie dai giornali? Cosa faranno ora i nostri rappresentanti? Dopo la sfilata estiva a Monterazzano con tanto di fascia assisteremo anche a quella invernale?
Da Repubblica di oggi: “Per trovare la quadra e uscire dal rebus degli sbocchi, il Campidoglio e Ama puntano sul Tmb della Rida di Aprila. Manca soltanto l’ultimo via libera, ma l’intesa già c’è. Roma porterà inizialmente 250 tonnellate al giorno di rifiuti indifferenziati nel pontino per poi arrivare a quota 300. Ma i quantitativi, specie in vista della super produzione prevista per le feste di Natale e più in generale per il mese che va dall’8 dicembre al 6 gennaio, possono salire ancora fino a un massimo di 600 tonnellate…
(…)Tornando all’accordo con la Rida (..,) ci sono già il via libera della Regione e dell’Arpa. Manca soltanto un ultimo via libera della Ecologia Viterbo, l’atto con cui la società proprietaria della discarica dell’alta Tuscia dà l’ok al conferimento dei rifiuti trattati dal Tmb di Aprilia. Una formalità, come auspicano tutti i protagonisti dell’intesa. Oggi se ne saprà di più”.
Subito il #referendum per cambiare la norma che ha “condannato” Viterbo ad essere la pattumiera del Lazio.




Ciambella (Pd), trasporti: “Viterbo è il capoluogo più caro su scala regionale per il costo abbonamento annuale studenti”

VITERBO- Riceviamo dal consigliere comunale del Pd, Luisa Ciambella e pubblichiamo: “La scorsa settimana durante la seduta del Consiglio comunale ho chiesto all’amministrazione Arena di intervenire per ridurre il costo dell’abbonamento annuale studenti (autobus #Francigena): 160 euro a Viterbo, il più alto nel Lazio. Da non confondere con il costo del servizio scuolabus (scuole dell’obbligo del Comune), che invece varia in base all’Isee, come giustamente faceva notare l’assessore all’Istruzione. Ma si parla, appunto, di due servizi diversi.
Il dato emerge da uno studio della #Uil pubblicato nei giorni scorsi sulle tariffe del trasporto pubblico locale (anno 2021). Tra le voci prese in analisi c’è anche l’abbonamento annuale studenti. Se si esclude Frosinone, di cui viene riportato un dato su base mensile e quindi parziale, Viterbo è il capoluogo più caro su scala regionale, davanti a Roma (130/150 euro), Latina 143,35 euro e Rieti 124 euro. In quest’ultimo caso una differenza di quasi 40 euro.
Il costo di 160 euro per l’abbonamento annuale studenti a Viterbo trova riscontro anche sul sito Internet della società Francigena, scorrendo le voci della pagina “biglietti e abbonamenti”:
➡https://www.francigena.vt.it/…/biglietti-e-abbonamenti_47/
Ripeto, non ci si riferisce al Servizio Scuolabus, per i cui costi è prevista quest’altra tabella:
➡https://www.francigena.vt.it/it/servizi_29/scuolabus_38/
Ho chiesto comunque al Comune di verificare i dati e nel caso di intervenire con politiche più adeguate e in linea con la situazione difficile che stanno vivendo le #famiglie e i nostri ragazzi.
Allego per completezza anche lo studio della Uil:
➡https://www.uil.it/NewsSX.asp?ID_News=2390&Provenienza=3
➡https://www.uil.it/documents/Tariffe%20TPL.pdf




Rinnovabili, ufficiale il via libera per l’impianto non lontano da Ferento: lo annuncia la consigliera Ciambella

VITERBO- La consigliera comunale del Pd, Luisa Ciambella scrive:”Torno ad aggiornarvi sui progetti per le rinnovabili industriali nella nostra provincia, così numerosi da preoccupare agricoltori e imprenditori del turismo. Per l’impianto di 93 ettari non lontano dall’area di #Ferento (più stazione elettrica tra Grotte Santo Stefano e Vitorchiano) è ufficiale il via libera.
Dopo il parere positivo concesso dalla conferenza dei servizi il 30 settembre, nei giorni scorsi l’iter si è formalmente concluso con la pronuncia di compatibilità ambientale da parte dell’area Via della Regione Lazio (determina G13097 del 27 ottobre) e a seguire con la pubblicazione in albo pretorio dell’autorizzazione unica della Provincia di Viterbo (numero registro generale 2149 del 28 ottobre).
La moratoria approvata ad agosto dalla Regione che prometteva di mettere in stand-by i maxiprogetti per le rinnovabili su terreni agricoli in realtà ha cambiato poco e niente. In particolare, per il fotovoltaico la norma prevede solo la sospensione delle installazioni fino ad aprile 2022. Le autorizzazioni invece stanno andando avanti normalmente.
A cosa serve una moratoria del genere? E’ stato detto che in questo modo i Comuni avranno il tempo per fare quello che in molti casi non è stato ancora fatto: individuare le aree idonee e non dove ubicare questi maxi impianti industriali. Giustissimo. Ma se nel frattempo i procedimenti autorizzatori non si fermano o addirittura arrivano a conclusione, come possono i Comuni mettere eventuali vincoli anche su aree che risulterebbero già impegnate? E’ un controsenso. Anche fosse così, ne scaturirebbe una quantità infinita di ricorsi, con tutti i costi che ne derivano. La moratoria a quel punto sarebbe addirittura dannosa.
Alla luce di tutto ciò, è possibile parlare di #pseudomoratoria? L’obbligo da parte dei Comuni a individuare le aree non idonee per le rinnovabili esisteva già da prima. Per quanto mi riguarda, da mesi come consigliere comunale sto facendo di tutto per sollecitare l’amministrazione di Viterbo in questo senso. Amministrazione che è colpevolmente in ritardo. Detto questo, non si può neanche scaricare tutto sui Comuni. Troppo facile. Pensiamo ad esempio a quelli più piccoli. “Il ministro per la Transizione Ecologica Cingolani ha dato alle Regioni sei mesi di tempo per individuare le aree idonee dove mettere gli impianti”. E’ quanto riportava il Corriere della Sera il primo novembre in un articolo a firma di Milena Gabanelli e Fabio Savelli. Chiedo: la Regione Lazio per quanto le compete direttamente cosa sta facendo?
Al di là di Ferento (ricordo il sit-in molto partecipato a maggio fuori dall’area archeologica), la cosa che più mi provoca dispiacere è che questa moratoria ha creato molte aspettative in cittadini, associazioni, comitati. Attese che invece sono state tradite. Anche così la politica perde di credibilità.




Ciambella (Pd): “No al progetto di un gigantesco parco eolico intorno a Tuscania”

VITERBO- La consigliera del Pd, Luisa Ciambella scrive sulla sua pagina Facebook: “Immaginate di svegliarvi una mattina nell’azienda agricola che è stata dei vostri genitori, la stessa tramandata da generazioni, e di scoprire che vicino a voi potrebbero sorgere 16 pale eoliche alte ciascuna 250 metri. Come vi sentireste? Oppure, immaginate di aver investito tutti i risparmi di una vita per trasferirvi dalla città in un territorio che conserva ancora tutte le sue caratteristiche rurali originarie, e che invece improvvisamente potrebbe assumere i connotati veri e propri di un’area industriale tra stazioni elettriche di accumulo e trasmissione, cavidotti, recinzioni, tralicci, nuova viabilità. Quanto varrebbe ancora il vostro investimento? Non vi sentireste ingannati? E ancora: i turisti che sceglievano gli alberghi e gli agriturismo della zona per venire a fotografare le bellezze naturali, storiche e archeologiche (è in corso tra l’atro l’iter per il riconoscimento Unesco al progetto del Geoparco degli Etruschi) non rimarrebbero sconcertati nel rivedere quel paesaggio che tanto amavano completamente trasformato? Ritornerebbero più a farvi visita?
Insomma, voi non provereste preoccupazione per il vostro futuro e per quello del territorio in cui vivete?
E’ più o meno ciò che stanno vivendo tanti cittadini che hanno già inviato al Ministero della Transizione ecologica 160 osservazioni per dire no al progetto di un gigantesco parco eolico intorno a #Tuscania, al confine con i comuni di Canino, Tessennano e Arlena di Castro, ma che sarà visibile anche da altri punti della Tuscia.
Coloro che hanno scritto al Ministero sono persone con nomi e cognomi, di cui però sembra non interessarsi nessuno. L’iter è partito da più di un anno. Al di là degli aspetti tecnici, domando: in tutto questo tempo, pur nelle limitazioni dovute al Covid, qualcuno ha provato mai ad ascoltare questa gente? Provincia e Regione, due degli enti che da qui a breve in conferenza dei servizi dovranno esprimere il proprio parere sul progetto, si sono mai interessate di capire direttamente dai diretti interessati lo stato d’animo e le ragioni di chi teme di perdere tutto: dall’attività che uno svolge fino alla quiete? Temo di conoscere la risposta. Alcuni di loro mi hanno contattata e spero di incontrarli a breve. Vi terrò aggiornati.
L’iter del progetto intanto è ripartito a seguito della presentazione di alcune integrazioni richiesta dal Ministero della Cultura alla società proponente. IMPORTANTE: a partire dalla data del 12 ottobre i cittadini hanno 30 giorni di tempo per fornire nuovi elementi conoscitivi o valutativi, . Chi ne possiede, si deve quindi attivare subito. L’invio delle #osservazioni può essere effettuato mediante posta elettronica certificata al seguente indirizzo:
cress@pec.minambiente.it
Nella mappa in viola i punti in cui dovrebbero sorgere i 16 aerogeneratori alti 250 metri intorno a Tuscania; in arancione le 9 pale eoliche già esistenti tra Arlena e Tessennano; in fucsia il parco eolico di Piansano. Nella foto il paesaggio tra Pian di Vico, San Giuliano e il Formicone, interessato a una parte del mega parco eolico (foto Adrian Moss)
#saveTUSCIA #eolico #paesaggio #cittadininonsudditi #perilbenecomune #passaparola #facciamorete




Consiglio comunale di Viterbo: ordine del giorno di condanna ai fatti di Roma e solidarietà alla CGIL e alle forze dell’ordine

VITERBO – Riceviamo e pubblichiamo da parte della consigliera comunale del Pd Luisa Ciambella il testo dell’ordine del giorno che pochi minuti fa il consiglio comunale di Viterbo ha approvato all’unanimità. “Il voto unanime ha mostrato una compattezza del Comune tutto che ha condannato i gravi fatti dello scorso sabato a Roma ad opera di gruppi di estrema destra – ha

commentato Ciambella – L’ordine del giorno nello specifico ha impegnato  il Consiglio a condannare le violenze che si sono registrate sabato scorso nella capitale e l’attacco fascista alla della Cgil, ha espresso vicinanza alla Cgil e a tutti i sindacati che ogni giorno sono in prima linea nella difesa dei diritti dei lavoratori. E ancora il consiglio, si è impegnato a mobilitarsi e testimoniare fermamente il  fermo no alla violenza e la  ferma condanna ad ogni rigurgito fascista. Senza nessun cedimento o sottovalutazione perché la democrazia e la pace sociale non devono mai essere messe in discussione da alcuno ma difese da ogni Istituzione ad ogni livello sempre.

Ordine del Giorno
Oggetto: Condanna netta del Consiglio comunale di Viterbo agli attacchi squadristi ai danni della CGIL nazionale di sabato 9 ottobre 2021 a Roma. No ad ogni forma di violenza, no a minimizzare ogni rigurgito fascista.

Quanto accaduto sabato scorso a Roma durante la manifestazione “No Green Pass”, degenerata in atti di violenza e vandalismo, fino all’assalto alla sede della Cgil, richiede una presa di posizione chiara e netta da parte del Consiglio comunale di Viterbo. Oltre al messaggio di condanna già partito dai massimi rappresentanti dello Stato e dalle più alte sedi istituzionali, è necessario che questa assise faccia sentire la propria voce, senza e senza ma, contro episodi che rappresentano un attacco diretto alla nostra democrazia. E quindi alla libertà di tutti noi.
Il segretario generale della Cgil Maurizio Landini ha parlato a questo proposito di una “azione squadrista e fascista”, “una ferita democratica, un atto di offesa alla Costituzione nata dalla Resistenza, un atto che ha violentato il mondo del lavoro e i suoi diritti”. Parole che condivido. Come condivido a pieno la richiesta di sciogliere l’organizzazione neofascista Forza Nuova, i cui vertici tra cui il leader Roberto Fiore sono stati arrestati a seguito degli scontri di sabato. Istanza già tradotta dai parlamentari del Pd in una mozione aperta a tutto il parlamento, peraltro già sottoscritta da parlamentari di gruppi politici diversi.
Sabato scorso, oltre alla sede della Cgil, abbiamo visto anche l’assalto al pronto soccorso dell’Umberto I e il tentativo da parte dei facinorosi di raggiungere le sedi istituzionali, attacco fallito grazie all’opposizione delle donne e degli uomini delle forze dell’ordine, che negli scontri hanno riportato numerosi feriti. A loro va tutta la nostra vicinanza e solidarietà.
Si parla adesso di una operazione studiata a tavolino. “Un piano nero contro le città”, così titolava ieri il quotidiano La Repubblica in prima pagina. “Roma – riporta un articolo – doveva essere solo il primo step, la prima tappa di un tour guidato dai neofascisti in altre città d’Italia dove esportare furore e devastazione”.
Va ricordato, che Forza Nuova in passato ha organizzato eventi anche nella nostra provincia. A Marta nel 2006 si svolse il cosiddetto “campo d’azione”, il raduno annuale del movimento di ultradestra con la partecipazione di formazioni estremiste di mezza Europa. E che nel 2015 Forza Nuova rivendicò l’affissione di alcuni cartelli fuori dalle sedi dei comuni di Viterbo e Montefiascone contro il ddl per la cittadinanza per i minori stranieri. Mentre anche in anni più recenti lo stesso Fiore è stato attivo nel nostro territorio in occasione di campagne elettorali.
Con l’ordine del giorno, si chiede di impegnare il Consiglio a condannare le violenze che si sono registrate sabato scorso nella capitale e l’attacco fascista alla della Cgil, a esprimere vicinanza alla Cgil e a tutti i sindacati che ogni giorno sono in prima linea nella difesa dei diritti dei lavoratori. Si impegna il consiglio a mobilitarci e testimoniare fermamente il nostro fermo no alla violenza e la nostra ferma condanna ad ogni rigurgito fascista. Senza nessun cedimento o sottovalutazione perché la democrazia e la pace sociale non devono mai essere messe in discussione da alcuno ma difese da ogni Istituzione ad ogni livello sempre”.

 




Viterbo è ufficialmente la discarica del Lazio, Ciambella: “Sto intervenendo con un’interrogazione urgente in consiglio comunale”

VITERBO- Riceviamo e pubblichiamo: “Autorizzato dalla Regione l’ampliamento della discarica di Monterazzano fino a 600mila metri cubi perché lo spazio residuo si sta velocemente esaurendo a causa dei conferimenti extra dalle altre province del Lazio. Già utilizzati in un lasso di tempo inferiore ai 2 anni trascorsi dall’inizio dei conferimenti (novembre 2019) circa 190.000 mc dei 275.000 mc assentiti (determinazione del 27 settembre pubblicata stamattina sul bollettino regionale) . Il Comune di Viterbo e la provincia di Viterbo che in questi mesi non si sono mai opposti ai conferimenti dei rifiuti dalle altre province del Lazio faccia ora ricorso al Tar per dire no a questo ennesimo schiaffo al nostro territorio e alla nostra comunità. Il piano di gestione dei rifiuti approvato il 2 agosto del 2019 lo scorso prevede che in “caso di carenza impiantistica, in attesa dell’autosufficienza di Ato, l’Ato deficitario può utilizzare impianti presenti in altri Ato, fermo restando il principio di prossimità e per un periodo massimo di trentasei mesi”. Chi ha votato quel piano ha condannato Viterbo il nostro territorio, la Tuscia a essere la discarica del Lazio per i prossimi anni. Altro che turismo e agricoltura di qualità. Ricapitoliamo: rifiuti da tutto il Lazio per essere smaltiti in discarica, maxi impianti di pannelli fotovoltaici (le autorizzazioni stanno continuando a piovere perché la moratoria della Regione sospende solamente le installazioni, quindi posticipa solo il problema), la trasformazione dell’area artigianale del Poggino in un distretto dell’immondizia, anche con una piattaforma per il trattamento di rifiuti pericolosi e non. Hai voglia poi a protestare se la Tuscia viene individuata come possibile sito per il deposito delle scorie nucleari se la politica è la prima a creare le condizioni”.
Luisa Ciambella
Consigliere comunale PD




Ciambella (Pd): “La violenza con cui è stata attaccata e devastata la sede della Cgil nazionale oggi pomeriggio e le violenze nei pressi del Parlamento e del Governo sono intollerabili e inqualificabili”

VITERBO – Riceviamo dalla consigliera comunale Luisa Ciambella e pubblichiamo: “Manifestare il proprio pensiero è un diritto costituzionale rispettando però’ gli altri e pacificamente. La violenza con cui è stata attaccata e devastata la sede della Cgil nazionale oggi pomeriggio e le violenze nei pressi del Parlamento e del Governo sono intollerabili e inqualificabili.

Richiamano le violenze del ventennio, per questo occorre mobilitarci e testimoniare il nostro no ad ogni violenza e la nostra ferma condanna ad ogni rigurgito fascista. Senza nessun cedimento, con fermezza, la libertà, la democrazia e la pace non si toccano.
Chiederò al Presidente Anci, una mobilitazione dei comuni per dire fermamente che la Democrazia non si tocca. Chiedo al comune di Viterbo, cui sto inviando un Ordine del giorno in merito, che si possa arrivare ad una discussione veloce dove non ci siano distinguo sul manifestare piena solidarietà alla #Cgil e pieno sdegno per i comportamenti violenti di Forza Nuova. Davanti a fatti come questi non possono esistere timidezze. Piena solidarietà alle forze dell’ordine.

Manifestare il proprio pensiero è un diritto costituzionale rispettando però’ gli altri e pacificamente. La violenza con cui è stata attaccata e devastata la sede della #Cgil nazionale oggi pomeriggio e le violenze nei pressi del Parlamento e del Governo sono intollerabili e inqualificabili.
Richiamano le violenze del ventennio, per questo occorre mobilitarci e testimoniare il nostro no ad ogni violenza e la nostra ferma condanna ad ogni rigurgito fascista. Senza nessun cedimento, con fermezza, la libertà, la democrazia e la pace non si toccano.
Chiederò al Presidente Anci, una mobilitazione dei comuni per dire fermamente che la Democrazia non si tocca. Chiedo al comune di Viterbo, cui sto inviando un Ordine del giorno in merito, che si possa arrivare ad una discussione veloce dove non ci siano distinguo sul manifestare piena solidarietà alla #Cgil e pieno sdegno per i comportamenti violenti di Forza Nuova. Davanti a fatti come questi non possono esistere timidezze. Piena solidarietà alle forze dell’ordine”.




Autorizzato l’impianto di Pian di Giorgio, vicino a Ferento: interviene la consigliera Ciambella (Pd)

di REDAZIONE-

VITERBO – La consigliere comunale del Pd, Luisa Ciambella informa: “Oggi è giunta la notizia che mai avremmo dovuto ricevere: l’impianto di Pian di Giorgio, vicino a Ferento, è stato autorizzato questa mattina per l’installazione di 100 ettari di fotovoltatico circa. Tutto ciò è avvenuto nonostante esista una moratoria adottata dalla Regione Lazio ad agosto che doveva bloccare questi impianti fino a giugno 2022, cercando di valutare ed individuare le aree di pregio e quella lo è, dove le energie rinnovabili non sarebbero dovute mai essere installati. Questa moratoria non ha prodotto nessun effetto. L’autorizzazione è arrivata con il parere positivo del comune di Viterbo, della Provincia di Viterbo e della Regione. Solo il ministero dei Beni culturali si è opposto con un’ultima proposta di limitare i danni, almeno intorno al basolato romano”. A questo punto la consigliera Ciambella pone due domande: “La moratoria è un bluff? Lì vicino esistono analisi preliminari che parlano di potenziale contaminazione della zona per la realizzazione di una piattaforma di rifiuti pericolosi e non e la zona è la stessa. Perché la Regione cita delle analisi del 2020 e non quelle del 2021? Noi abbiamo il dovere di far approfondire questi atti e lo chiediamo al sindaco di Viterbo,  Giovanni Arena, che della salute pubblica è il primo garante per legge”.




Area Pian di Giorgio a rischio di diventare distesa di fotovoltaico: l’intervento di Ciambella (Pd)

VITERBO- La consigliera comunale del Pd, Luisa Ciambella scrive: “Chi si sognerebbe mai di autorizzare una distesa di pannelli fotovoltaici intorno a una strada romana di cui sono ancora visibili i resti? Impossibile, direte voi, in qualsiasi altra parte del mondo ringrazierebbero il cielo per la fortuna ricevuta e si lavorerebbe per valorizzare il sito dal punto di vista storico e turistico. Eppure a Viterbo rischiamo di assistere a questo se giovedì dalla conferenza dei servizi dovesse arrivare il via libera al progetto di impianto fotovoltaico di circa 100 ettari in località Pian di Giorgio.

Infatti, oltre all’impatto sul paesaggio e alla vicinanza dal teatro di Ferento, tra le criticità segnalate dalla Soprintendenza c’è anche la presenza su una particella di terreno demaniale di alcuni tratti della via Ferentiensis “che costituiva il principale asse viario di collegamento tra Viterbo e la via fluviale del Tevere all’altezza di Orte. Il comprensorio in cui la strada ricade ha occupato nella geografia dell’Etruria meridionale un ruolo di primaria importanza, trovandosi all’incrocio di due importanti itinerari di antichissima origine: il percorso nord-sud, che collegava Veio con Velza Orvieto, Chiusi e l’Etruria settentrionale, ed il tracciato est-ovest, trasversale al precedente, che congiungeva il Tirreno alla Valle tiberina, aprendosi all’Umbria e al mondo italico”.

Ma non finisce qui, la Soprintendenza nel suo parere parla di una porzione di territorio “ad alto potenziale archeologico”: “Nell’area di Pian di Giorgio sono state individuate alcune tombe a camera unica a pianta rettangolare (…),forse connesse con una più vasta area di necropoli”; sono stati individuati “due cunicoli di epoca incerta, dispersi sul terreno sono stati individuati vari frammenti di lastre di tufo, probabilmente riferibili alla copertura di fosse, frammenti ceramici di corredi tombali, databili al IV-III sec. a.C; ed è stato individuato “un complesso rustico di età romana”.




Ciambella (Pd): “Sbloccati i fondi del bonus idrico”

VITERBO- Riceviamo dalla consigliera comunale del Pd, Luisa Ciambella e pubblichiamo: “Una grande opportunità per le aziende di Civita Castellana che da sempre puntano sull’innovazione. Una buona notizia per il risparmio che porterà alle famiglie e per la tutela dei beni comuni. Grazie ad Alessia Rotta per l’impegno e il risultato raggiunto.

“Finalmente è stato approvato il decreto attuativo del bonus idrico, una misura che come Partito democratico abbiamo voluto fortemente e per la quale abbiamo molto lavorato in commissione Ambiente. Subito a disposizione quindi il Fondo da 20 milioni di euro, che permetterà di ricevere un contributo di mille euro per sostituire i vecchi sanitari e rubinetti con quelli di ultima generazione che limitano il flusso. Un’ottima notizia che permetterà di ridurre gli sprechi di acqua, salvaguardare il nostro patrimonio idrico, e di conseguenza diminuire il costo delle bollette per le famiglie italiane”.
Lo dichiara Alessia Rotta, presidente della commissione Ambiente della Camera. “I numeri dello spreco di acqua sono impressionanti, con i nuovi apparecchi potremmo risparmiare circa 414 milioni di metri cubi all’anno, con un risparmio di 665 milioni di euro per le famiglie italiane e una riduzione di 2,9 milioni di tonnellate di CO2 per minore uso di energia elettrica necessaria per l’approvvigionamento e la distribuzione. Con questo provvedimento – conclude Rotta in una nota – uniamo la difesa dell’ambiente e la salvaguardia delle risorse, con un risparmio economico per i cittadini. Dobbiamo continuare su questa strada”.

 




Fiera di Santa Rosa, Ciambella: “Assurdo farla al Poggino, Arena ci ripensi”

VITERBO– Secondo quanto appreso nelle scorse ore, il Comune di Viterbo starebbe prendendo in considerazione l’idea di far svolgere la Fiera di Santa Rosa, in programma il prossimo 4 settembre, a Poggino anziché al centro storico, luogo che da sempre ha ospitato l’evento. Confesercenti, tramite il presidente Vincenzo Peparello ed il presidente di Anva Alessandro Gregori, ha già espresso la propria contrarietà alla scelta, chiedendo al sindaco di tornare sui propri passi. La consigliera dem Luisa Ciambella, a riguardo, dichiara: “La scelta di fare la Fiera al Poggino è assurda poiché – spiega – scoraggerebbe gli operatori dato che la piazza, notoriamente, non è gettonata e, inoltre, le normative Covid consentono di poterla fare dislocata al centro storico. In moltissime città italiane – prosegue Ciambella – gli eventi tradizionali si sono tenuti, andare a colpire nuovamente un settore già stremato dalla crisi come quello degli ambulanti mi lascia perplessa e va evitato in ogni modo. Bisogna dare un segnale sia agli operatori che conciliare l’evento con le norme di sicurezza, e questo – conclude la consigliera – è possibile farlo”.