Rave di Mezzano, Ciambella difende il Prefetto Bruno: “Astorre spara su chi compie il proprio dovere”

VITERBO – La consigliera comunale critica il segretario regionale del Partito Democratico dopo le dichiarazioni sul rave di Mezzano. Si continua a parlare del rave abusivo sul lago di Mezzano. Dopo che il segretario del Pd laziale Bruno Astorre ha chiesto pubblicamente le dimissioni del Prefetto di Viterbo Giovanni Bruno, additato dal senatore come unico responsabile della mancata prevenzione, interviene la consigliera comunale Luisa Ciambella: “Per il grande rispetto che ho delle forze dell’ordine e di tutte gli uomini e le donne che servono in divisa lo Stato – afferma – ho evitato di esprimere una posizione nei giorni scorsi sul Rave di Mezzano. Ho seguito, come tutti, con grande attenzione un’operazione delicatissima conclusa con efficienza e capacità dalle forze dell’ordine della nostra provincia e dal rappresentante del Governo. Nonostante ciò parte della politica locale e nazionale non ha resistito alla tentazione di una facile strumentalizzazione e demagogica ricerca di facili like”.
“Gli uomini impegnati nelle operazioni erano circa 150 o poco più per ogni turno sul fronte Viterbo e si confrontavano fin dalle prime luci dell’alba con oltre 4000 partecipanti al raduno con le loro peculiari caratteristiche, tutte poco tranquillizzanti. Situazione ancora più complessa per la presenza di numerosi bambini ed eventi imprevisti (ad esempio la nascita di un bimbo). L’ennesimo rave susseguitosi negli anni che conferma la necessità di un forte coordinamento internazionale che metta le basi per la prevenzione e favorisca a livello nazionale interventi incisivi impostati alla precauzione e alla riduzione del danno”.
“Ma oggi dopo le dichiarazioni del Senatore Bruno Astorre, segretario regionale del mio stesso partito, in aperto contrasto con la posizione ufficiale ed approfondita dell’On. Borghi, membro della segreteria del Segretario Letta e responsabile nazionale per la sicurezza, mi vedo costretta ad esprimere la mia profonda contrarietà per le sue superficiali affermazioni contro il Prefetto Giovanni Bruno per la gestione del rave di Mezzano. Contrarietà ancora più forte per non aver avuto la sensibilità di informarsi sulla realtà dei fatti da quegli operatori che giorno e notte hanno seguito la delicatissima vicenda. Non posso peraltro tacere che insieme a tanti altri amici del partito democratico avremmo gradito che il Sen. Astorre si ricordasse della Tuscia non per dichiarazioni strumentali, richieste o di forma, ma per difendere il nostro territorio dall’assalto per esempio dei rifiuti, dalla minaccia delle scorie nucleari e dall’assalto deturpante del patrimonio naturale da impianti di fotovoltaico ed eolico, per non parlare delle vicende della geotermia e potrei continuare. Insieme ai cittadini, attendiamo un determinato e forte impegno del Sen. Astorre per fare luce su le eventuali responsabilità di “concorsopoli” ed eventualmente perseguendo gli eventuali responsabili politici, nonché per un serio impegno, come il segretario nazionale ha ribadito più volte, a garantire che le liste a cui il PD partecipa per le prossime elezioni amministrative, siano trasparenti e al di sopra di ogni sospetto. Caro segretario, portiamo rispetto per gli uomini e le donne che in divisa hanno operato per la sicurezza dei cittadini come i fatti anche dal punto di vista sanitario dimostrano. La prossima volta, forse, prima di impegnare il PD regionale in queste battaglie, preoccupiamoci di più di servire la verità ed il bene comune della Tuscia rispetto ad altre eventuali aspettative”.
Luisa Ciambella Consigliere comunale PD Viterbo




La consigliera Ciambella (Pd): “Un ordine del giorno per aiutare la popolazione afgana”

VITERBO- La consigliera comunale del Pd, Luisa Ciambella scrive: “Dodici bambini afgani diversamente abili e senza famiglia, due sacerdoti e 5 suore si trovano al centro di Kabul, stanno per essere trasferiti in Italia per tramite della Croce Rossa Internazionale con l’impegno della CRI, del Ministero degli Esteri Italiano e del Ministero della Difesa.

Mi auguro che l’operazione, non semplice, riesca e che i talebani consentano l’accesso alla aeroporto. Come arriveranno in Italia avranno bisogno di un posto che li accolga e di una Comunità che li aiuti e li sostenga. Nel mio ordine del giorno chiedevo un impegno in tal senso del comune di Viterbo. Ora c’e’ anche una possibilità concreta di operare. Sono a disposizione del sindaco Giovanni Maria Arena per fornire tutti gli elementi certa che vorrà con l’intero Consiglio sostenere questo sforzo umanitario a favore di bambini soli e senza nessuna possibilità di sopravvivenza nel loro Paese”.




Ciambella (Pd): “Interrogazione urgente al sindaco Arena su un condominio rimasto senza ascensore per questioni burocratiche”

VITERBO- Riceviamo e pubblichiamo: “Ho appreso nella giornata di ieri (13/7/2021) che per questioni burocratiche che potrebbero essere risolte in un battibaleno, ma che invece non vengono affrontate, un condominio, abitato prevalentemente da persone di una certa età, resta senza ascensore e per le famiglie che vi abitano si prospetta un assurdo Ferragosto di disagi. Il comune con una ordinanza ha pensato di aver risolto il problema tenendo bloccato a casa questi inquilini.

Accade in via Marini 6B. “Venerdì 30 luglio – racconta un inquilino – l’ascensore è stato fermato con un’ordinanza comunale firmata dal dirigente comunale Manetti a seguito di un verbale di un ente incaricato”. Ciò sarebbe avvenuto nonostante “non vi fosse un problema gravissimo di sicurezza: l’impianto è stato sottoposto infatti a tutte le migliorie necessarie. Il problema, a detta dell’ingegnere che ha svolto il sopralluogo, è che in caso di guasti, laddove l’ascensore andasse al piano -1 (locale di pertinenza dell’ Aci), il manutentore avrebbe difficoltà di rapido accesso poiché non in possesso della chiave della serranda esterna sulla via di accesso al locale”. L’inquilino racconta quindi che in verità tutti i problemi, nati da quando è stata cambiata la ditta che si occupa della manutenzione dell’impianto, appaiono ai condomini piuttosto capziosi. Lo dimostrerebbe la richiesta di rifare la fossa di accesso allo stesso, cosa mai avvenuta prima d’ora, nonostante “l’ingegnere che ha svolto il sopralluogo abbia detto che a lui starebbe anche bene che l’Aci lasciasse la chiavi ad un’agenzia di vigilanza”. Ma allora perché non si fa così? Fatto sta che ci sono 15 famiglie in seria difficoltà: “Stamattina – racconta sempre l’inquilino – sono dovuto uscire per fare la spesa e al rientro, arrivato al terzo piano, ho iniziato a sentire la fatica dovuta all’età, per cui mi son fermato un po’ sulle scale per riprendermi. Non è per me una situazione facile, per questo il mio appello a nome di tutto il condominio. Non sono l’unico con questi problemi: al secondo piano vive una donna sui 90 anni, al terzo c’è una signora di 92, invalida al 100%, e al 5° un uomo di 83. Senza considerare le famiglie con bambini sui vari piani. L’Italia va in vacanza e noi restiamo bloccati a casa”. Caro Sindaco comprendo che ha un nuovo giro di poltrone da organizzare ma queste persone peraltro in età avanzata non possono essere lasciate sole e peraltro sotto Ferragosto. Chiedo il suo intervento immediato e una risposta che sia orale e scritta”.
Luisa Ciambella
Consigliere comunale

 




Ciambella (Pd) su rifiuti e fotovoltaico: “Basta con le bugie che il sindaco e la sua maggioranza stanno raccontando”

di WANDA CHERUBINI-

VITERBO- La consigliera comunale del Pd, Luisa Ciambella insieme al presidente di Italia Nostra, Adrian Moss, hanno tenuto questa mattina una conferenza stampa nel cortile di Palazzo dei Priori per fare il punto “sulle bugie che le istituzioni, in particolare Arena con la sua maggioranza, stanno raccontando ai cittadini a partire dai rifiuti”.  Ciambella ha parlato della “farsa della discarica di Monterazzano dello scorso 2 agosto”, in quanto “le date fanno la differenza”.  Presentando, quindi, un articolo di Ciociaria Oggi del 31 luglio 2021, ha letto come la Regione Lazio aveva già fatto l’ordinanza che a tutt’oggi non è scaricabile dal sito della Regione per i problemi di hacheraggio. “Già due giorni prima del 2 agosto si sapeva che i rifiuti di Roma sarebbero andati altrove. Inoltre, i rifiuti di Frosinone, fino al 30 settembre saranno conferiti nella discarica di Viterbo. Già il 31 luglio- incalza Ciambella – avevano questa certezza sulla base dell’ordinanza di Zingaretti. La Saf Colfelice è autorizzata a conferire 140 tonnellate al giorno presso la discarica Ecologica di Viterbo. Prima erano 100 tonnellate al giorno. Ora sono diventate 140″. Ciambella prosegue: “Ho letto una dichiarazione del sindaco Arena che dice di aver avuto rassicurazioni per cui quando la discarica viterbese sarà esaurita ci porteranno fuori i rifiuti senza costi aggiuntivi. Alla Befana ci credono solo i bambini”. Poi la consigliera del Pd parla del “giallo” della capacità residua della discarica viterbese: “Due mesi fa era 165 mila metri cubi, mentre nell’ordinanza si parla di 124.868 metri cubi. Quindi 40 mila metri cubi in meno. Quado finirà questo gioco dell’Oca? Abbiamo bruciato il fatto di essere comune virtuoso e la capacità di avere un’autonomia della discarica di altri 6-7 anni”.  Ciambella si chiede perché vi sia tutta questa omertà sui rifiuti e dà una risposta: “Da una sentenza del Tar del 29 luglio del 2021 la società Risa di Latina ha avuto il suo impianto rotto ed il commissario ad acta ha stabilito di portare i suoi rifiuti a Viterbo, ma siccome c’è un costo, Latina si è opposta. Il piano rifiuti del 2020 stabilisce che in presenza della rilevata carenza impiantistica, si prevede la possibilità di utilizzare impianti di altro Ato, tra cui quello di Ecologia Viterbo. Di fatto è stata così firmata una cambiale in bianco per farci sotterrare dai rifiuti. Il nostro sindaco poteva fare ricorso al Tar, invece, ha fatto la farsa col pennacchio di fronte alla discarica lo scorso 2 agosto. Nel 2020 invece si è votato in Regione per un piano di emergenza rifiuti con Viterbo diventata pattumiera della Regione Lazio. Qui ci sono responsabilità specifiche. Ma le bugie non finiscono qui – prosegue Ciambella – In un’interrogazione da me presentata in consiglio comunale, i primi di giugno dico al sindaco che il 18 aprile è stata ricevuta dalla Regione Lazio una lettera in cui si diceva che sarebbe stata realizzata una piattaforma all’Acquarossa di rifiuti pericolosi e non. Ma nessuno sapeva nulla. La regione chiedeva di verificare se avevano necessità di interrogazioni e verifiche ed avevano 30 giorni di tempo per farlo. Perché non hanno scritto alla Regione? Il termine per rispondere è scaduto il 18 giugno scorso. Arriva anche la seconda lettera della Regione Lazio che dice al Comune che deve pubblicare l’avviso di realizzazione della piattaforma sull’albo pretorio ed anche in questo caso hanno tempo 30 giorni per impugnare l’atto. Ma l’avviso non c’è. E’, quindi, inutile oggi presentare un ordine del giorno penoso in cui si dice che la piattaforma non la vogliamo. Forse è stato deciso a tavolino di trasformare Viterbo da distretto etrusco a distretto di rifiuti. Si parla tanto di termalismo, di turismo lento, quando è di pochi giorni fa il riconoscimento delle terme di Montecatini quale patrimonio universale dell’umanità da parte dell’Unesco. Da noi questo termalismo dove è? C’è il rischio vero che tutto il quadrante nord venga trasformato in una distesa di silicio e pale eoliche. L’impianto dell’Acquarossa ha un costo di 21 milioni di euro. Secondo voi queste società hanno tempo da perdere?”. La consigliera comunale poi illustra un ordine del giorno presentato dalla stessa ieri e che si augura di poter discutere nel corso del prossimo consiglio comunale del 10 agosto, dove elenca su strada Teverina che sfocia su strada Ombrone, gli impianti già autorizzati: bio- digestore  all’Acqua rossa, in territorio contiguo a Ferento e una piattaforma per il trattamento dei rifiuti pericolosi e non per una capacità  di circa 250 mila tonnellate l’arte, quindi, di gran lunga superiore alla necessità della nostra città oltre che del consorzio stesso.  Proseguendo l’elenco troviamo Pian di Giorgio con un impianto fotovoltaico di quasi 100 ettari zona Ferento; realizzazione di una stazione elettrica a Grotte Santo Stefano per la connessione della rete di trasmissione nazionale legata all’impianto fotovoltaico di Pian di Giorgio, stazione alla quale si andranno a collegare altri impianti fotovoltaici e che, una volta autorizzata, farà da calamita per numerosi altri progetti di questo genere; impianto di TMB le Fronaci,  progetto per un ulteriore biodigestore tra Viterbo e Bagnoregio, zona Pratoleva di 500 smc/h; impianto fotovoltaico già autorizzato in località Rinaldone di 73,3 ettari, non lontano dall’Acquarossa; impianto fotovoltaico con iter autorizzatorio aperto per un impianto fotovoltaico nelle località di Spessa e Pozzitella, tra Viterbo e Montefiascone, di circa 60 ettari. Infine, quattro pale eoliche tra Viterbo, Bagnoregio e Montefiascone di cui una già autorizzata dalla Provincia di Viterbo a cui il sindaco di Bagnoregio si è dovuto opporre ricorrendo al Tar non ottenendo la sospensiva lo scorso 4 agosto. Sempre nel comune di Viterbo sono stati autorizzati i seguenti impianti di fotovoltaici nell’ultimo anno e mezzo: Cipollaretta (101 ettari), Petrignella (17,5 ettari), San Cataldo (8,53 ettari).

Nell’ordine del giorno, quindi, Ciambella impegna il sindaco e la giunta a redigere insieme alla Provincia di Viterbo per collazionare una mappatura di tutte le istanze e gli iter in corso relativi alla realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili e impianti per il trattamento dei rifiuti sul territorio comunale e provinciale; a prendere contatti con la Regione Lazio per poter avere tutte le informazioni utili dal tavolo tecnico sulla moratoria approvata dal consiglio regionale del Lazio; a opporsi ad ogni modo alla realizzazione della piattaforma dei rifiuti in zona Acquarossa e comunque a votare no alle conferenze dei servizi della piattaforma per il trattamento dei rifiuti e dei biodigestori ed a chiedere la valutazione cumulativa degli impianti. Infine chiede di opporsi al procedimento per l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio attivato dalla Provincia di Viterbo su richiesta della Regione Lazio per la posa del cavidotto di media ed alta tensione e per le aree destinate alle opere di connessione necessari per il collegamento dell’impianto fotovoltaico di Pian di Giorgio alla rete elettrica nazionale, procedimento che interessa oltre che i privati anche alcuni terreni del comune di Viterbo  e la cui data per opporsi scade il 17 agosto. Infine, ad attivare ogni possibile azione giuridica per fermare i rifiuti da Roma e dalle altre province al fine di conservare la parte residua della nostra discarica ed attivarsi per trovare una soluzione definitiva per il dopo saturazione della discarica di Monterazzano, per non portare i rifiuti fuori regione e quindi non far lievitare i costi della Tari.

Ha preso, quindi, la parola Adrian Moss, che ha detto sulla moratoria della Regione Lazio: “Questa moratoria blocca per 8 mesi gli impianti fotovoltaici in attesa di definizione delle zone idonee e non idonee. Il suolo è una risorsa non rinnovabile. Ci troviamo con questi impianti industriali da fonti rinnovabili che compromettono risorse non rinnovabili. Il Mibact è l’ente preposto a pronunciarsi sulla validità di un impianto o meno”. Inoltre Moss sottolinea come la VIA vada fatta sul cumulo dei progetti. “Si tratta – ha evidenziato- di oltre 50 impianti fotovoltaici, più abbiamo i rifiuti, le scorie nucleari, si tratta di un cumulo senza precedenti che deve essere valutato insieme”. Sulla transizione ecologica poi dice: “Transizione ecologica significa ridurre l’impatto dell’uomo sull’ambiente, sul suolo, sulla biodiversità. Una vera transizione ecologica potrebbe essere ridurre la C02 e la cattura della C02 atmosferica. Nella Tuscia ci sono molte possibilità di Carbon Capture, come l’utilizzo della canapa. Un’altra strategia è l’edilizia low carbon, sfruttando i borghi, i casali già esistenti, utilizzando il legno, la pietra. Poi c’è la possibilità del fotovoltaico integrato, come la filiera corta. Gli agricoltori sono gli eroi della Tuscia. Vanno aiutati a creare una agricoltura più sostenibile e meno impattante. L’industrializzazione del paesaggio etrusco non è transizione ecologica”.




Ciambella (Pd) in merito alla decisione del sindaco Arena di presentarsi domani alla discarica di Monterazzano: “Caro sindaco, meglio tardi che mai, anche se ha scelto la modalità peggiore, quella della presa in giro”

VITERBO- La consigliera comunale del Pd, Luisa Ciambella interviene in merito alla presenza di domattina del sindaco presso la discarica di Monterazzano: “Caro sindaco Arena, meglio tardi che mai, anche se ha scelto la modalità peggiore, quella della presa in giro. Infatti in casi come questo non si va a fare la farsa in mezzo alla strada, si pretende di sedersi ai tavoli decisionali per portare a casa il risultato e soprattutto non si fa due mesi dopo l’allarme che peraltro ho lanciato più e più volte in consiglio comunale nell’indifferenza di tutti. Ha fatto il gioco della Regione fino ad oggi, non si sa bene perché ha voluto giocare il ruolo insulso di chi tra i due litiganti si e’ beccato tutti i rifiuti. Senza nemmeno protestare, si immagini con quale certezza e serenità a Roma sapevano di poter “contare su di noi”. Si noi, quel territorio desolato a cui regalare rifiuti, scorie nucleari, impianti fotovoltaici, eolici e biodigestori, piattaforme per smaltimento rifiuti anche pericolosi come se piovesse … senza che nessuno se ne preoccupasse. Non deve essergli sembrato vero. Quando ricapita una classe dirigente e delle istituzioni addomesticate come queste. Trasversalmente unite nella irrilevanza politica per i cittadini. Mai un atteggiamento fu più colpevole. Così caro Sindaco, si e’ caricato di una responbilità che le sarà politicamente fatale e questo mi dispiace dal punto di vista umano perché’ rischia di pagare per tutti. Nel frattempo che faceva spallucce, la nostra discarica che avrebbe garantito l’ autosufficienza alla nostra provincia per oltre 6/7 anni si è ridotta moltissimo e rischia di esaurirsi a breve. Non si inventi nulla, questa è una responsabilità tutta sua e della sua maggioranza che solo dopo che i buoi sono scappati fa finta di reagire. E’ già troppo tardi non cerchi di mistificare come sempre. Si ricordi: una responsabilità solo sua che ha scelto di non difendere il suo territorio e di chi ci rappresenta a livello regionale che ci ha venduto a Roma e non solo. Sarebbe interessante capire in cambio di cosa. Ma siccome tutto scorre e tutto accade, tempo al tempo….”.




Ciambella (Pd): in località Acquarossa triste sorpresa: il rischio di una nuova piattaforma di trattamenti rifiuti

di WANDA CHERUBINI –

VITERBO – Località Acquarossa, sorpresa triste. A comunicarlo la consigliera comunale del Pd, Luisa Ciambella, che spiega: “Questa campagna rischia di ospitare una piattaforma di trattamenti di rifiuti liquidi e solidi, pericolosi e non, su 22 mila metri quadrati. Nessuno sapeva nulla. Sopra c’è il rischio dei 96 ettari di fotovoltaico a Ferento oltre al biodigestore. C’è una lettera protocollata della Regione Lazio del 22 aprile scorso in cui comunica al comune di Viterbo e ad altre istituzioni l’inizio dell’iter autorizzatorio della piattoforma per i  rifuti in questa zona.  Nessuno ha sentito il dovere di dirci nulla. Chiedo al sindaco il perché di tanta omertà quando i cittadini devono essere informati ed essere consapevoli di ciò che accade. Qui sotto si trovano due falde acquifere che si chiamano Legarelle e Sanguinara che confluiscono nel torrente Vezza. Questa falda sembrerebbe che si trovi in superficie. Sappiamo che questi impianti devono stare a distanza prevista per legge dalle falde acquifere. Qui rischiamo che si entri addirittura nell’impianto. Questo sta diventando l’asse della morte: a Pian di Giorgio , 96 ettari di fotovoltaico e biodigestore, qui piattaforma di lavorazione e stoccaggio rifiuti, poi Casale Bussi, andando avanti sulla strada Teverina arriviamo a Bagnoregio per trovare  biodigestore  di cui stanno autorizzando il tutto, poi un alto impianto di fotovoltaico di 67 ettari e le 4 pale eoliche di cui una già autorizzata dalla provincia di Viterbo. Possibile che tutto questo accada a caso? Possibile che società che investono parecchi soldi vengono a investire in un territorio che non sia predisposto all’accoglimento di questi impianti? Io dico di no. E’ ora di farla finita, Pretendiamo dai nostri rappresentanti chiarezza e che si battano per tutelare il territorio in tutto e per tutto”.  Ciambella ha interrogato questa mattina, nel corso del consiglio comunale, il sindaco Arena su questo impianto di trattamento rifiuti nuovo. “Nessuno sapeva nulla – dice – ed addirittura neanche gli uffici,  anche se la Regione Lazio ha inviato una lettera protocollata tre mesi fa. Io non ho più parole!”.




Ciambella (Pd) sui rifiuti: “Bisogna impedire la saturazione della nostra discarica mediante ordinanza immediata di Zingaretti”

di WANDA CHERUBINI-

VITERBO- La consigliera comunale del Pd Lusia Ciambella si è recata oggi a Bolsena ed ha individuato sul crinale del lago 12 pale da una parte e 6-7 dall’altra ed anche una mini pala eolica. “Mi sono sentita ispirata e leggendo le dichiarazioni del sindaco e degli esponenti politici che ieri hanno incontrato il prefetto di Roma sull’accoglienza dei rifiuti in Tuscia, penso che noi nasciamo probabilmente per essere considerati sudditi. Sono oltre due mesi che chiedo spiegazioni al sindaco e soltanto oggi sono tutti allarmati. Nel frattempo la nostra discarica, che ci avrebbe fatto stare in autosufficienza per i prossimi 7-8 anni,  è prossima a saturazione. Bisogna agire: basterebbe un’ordinanza del governatore del Lazio per cessare il trasporto di questi rifiuti nella nostra discarica. Perché non si dà vita a quei contratti che l’assessore Valeriani ha detto un mese fa che stavano perfezionando per portare i rifiuti fuori da Roma e dal Lazio?. Perché non farlo subito? Perché aspettare di arrivare alla saturazione della nostra discarica? Avremmo assunto il nostro ruolo di  sudditi della Regione Lazio  e saremmo costretti anche noi a mandare i nostri rifiuti fuori con immediati rincari sui costi dell’immondizia, quindi, sulla Tari. Se c’è qualcosa da chiedere a gran voce è quella di impedire con un’ordinanza, che il governatore Zingaretti può fare immediatamente, la saturazione della nostra discarica. Qui continuano a trattarci da sudditi e non lo meritiamo!”.




Regione Lazio, 11 mln di buoni servizio per le persone non autosufficienti

ROMA – La Regione Lazio stanzia ulteriori 5 milioni di euro a sostegno dell’Avviso per l’erogazione di Buoni Servizio finalizzati ai servizi di assistenza per le persone non autosufficienti nel territorio della Regione Lazio. Pertanto le disponibilità per l’Avviso ammontano complessivamente a 11 milioni di euro. A darne notizia è l’Assessore alle Politiche Sociali, Welfare, Beni Comuni e ASP Alessandra Troncarelli.

L’erogazione dei Buoni Servizio è stata prevista mediante l’Avviso reperibile all’indirizzo https://www.efamilysg.it/. A poter usufruire dell’intervento sono coloro che si prendono cura di familiari non autosufficienti e l’ammontare massimo del Buono servizio è di 700 euro mensili per un totale di 12 mensilità.

“Abbiamo deciso di incrementare le risorse per far fronte alle tante domande pervenute, situazione che testimonia come il provvedimento si sia rivelato un efficace strumento di aiuto e supporto per i cittadini – spiega l’assessore alle Politiche Sociali, Welfare ed Beni Comuni e Asp, Alessandra Troncarelli -. Aumentando il budget, puntiamo ad allargare la platea dei beneficiari per soddisfare le richieste e non lasciare nessuno indietro”. “Con questa misura, in favore di quanti si prendono cura di persone non autosufficienti per il pagamento delle spese relative ai servizi di assistenza socio-sanitaria, intendiamo fornire prestazioni integrative e non sostitutive dei servizi già attivati nei territori, incrementando e migliorando l’offerta degli interventi rivolti a persone con limitazioni dell’autonomia. In egual modo, inoltre, supportiamo coloro che assistono i più fragili garantendo la possibilità di conciliare gli impegni quotidiani e lavorativi con l’aiuto alla persona accudita”.

I Buoni Servizio sono spendibili per accedere alle seguenti prestazioni:

– assistenza domiciliare, con l’esclusione di attività sanitaria, erogata da enti accreditati;

– centri diurni socio assistenziali autorizzati e servizi semiresidenziali autorizzati;

– assistente familiare, con la/il quale è stato sottoscritto un regolare contratto di lavoro.

Il contributo può essere utilizzato, per il pagamento delle spese sostenute relative ai servizi sopra descritti, a partire dal mese di Gennaio 2021. La persona non autosufficiente, destinataria del servizio, deve essere residente in uno dei comuni della Regione Lazio; il richiedente del contributo deve essere residente o domiciliato nel territorio regionale; entrambi devono essere in possesso dei requisiti specificati nell’Avviso.

La domanda di partecipazione può essere presentata esclusivamente online, accedendo all’apposita piattaforma efamily al seguente indirizzo http://buoniservizio.efamilysg.it/, a partire dalle ore 12:00 del 3 maggio 2021 ed entro le ore 23:59 del 30 novembre 2021. Per usufruire dei Buoni Servizio, gli enti accreditati, i centri diurni e i servizi semiresidenziali devono essere registrati alla piattaforma efamily al seguente indirizzo https://buoniservizio.efamilysg.it/, a partire dalle ore 12:00 del giorno 3 maggio 2021.

La nota con la comunicazione dell’incremento delle risorse è reperibile al seguente link https://www.efamilysg.it/buoni-servizio-non-autosufficienza/avviso-pubblico.html




#SaveTuscia, manifestazione a Bagnoregio contro fotovoltaico ed eolico selvaggi

di WANDA CHERUBINI-

CIVITA DI BAGNOREGIO (Viterbo) – Un sit-in al belvedere di  Bagnoregio contro la trasformazione del territorio in una landa industriale per la produzione energetica.  L’evento, organizzato dalla consigliera comunale del Pd, Luisa Ciambella insieme ad Adrian Moss, associazioni, comitati e cittadini, si è svolto questo pomeriggio al Belvedere di Civita di Bagnoregio. “Siamo in questo posto perché sta accadendo una cosa terribile: le città gioiello etrusco diventano sfregio delle pale eoliche – ha esordito Ciambella – Non è un caso che siamo a Bagnoregio a parlare di questo tema. Abbiamo 4 richieste per 4 mini pale eoliche da 100 metri l’una, con 4 richieste di autorizzazioni diverse, da 4 società diverse di cui 3 compartecipate. Lo dice il “Fatto quotidiano” ed anche il Consiglio di Stato dice che è stato un modo per frammentare la richiesta di autorizzazione e raggirare la norma. Ciò ha portato al fatto che la prima pala eolica il 22 febbraio scorso è stata autorizzata dalla provincia di Viterbo. E’ di questi giorni la notizia che in Sicilia un impianto fotovoltaico molto potente è stato bloccato dall’Ue. Ci devono essere degli strumenti a portare l’Ue ad agire anche sulle scelte locali. Il Fatto quotidiano ci ha raccontato questa triste storia, ma anche Italia Nostra ci dice che l’Unesco non fa girare le pale eoliche francesi. Il tribunale, partendo dalla sollecitazione di cittadini e associazioni ambientaliste, ha bloccato ciò perché l’Unesco stesso ha deciso di preservare il territorio. Questo ci deve convincere che dobbiamo fare corpo comune, in particolare con le istituzioni. Noi rischiamo entro qualche mese di avere una cinta muraria di silicio dentro il teatro romano di Ferento. Noi siamo nella condizione per cui ogni soggetto chiede un pezzetto, ma che ogni pezzetto riconduce alla complessità del territorio. Quando alla fine avranno raggiunto i loro risultati e saranno autorizzati questi impianti ci renderemo conto del danno fatto. Io noto nei sindaci una preoccupante timidezza. C’è la necessità di preservare. C’è timidezza ed addirittura i sindaci non fanno gli atti pianificatori, ovvero non decidono dove vi sono le aree di pregio,  dove non fare impianti. Nel frattempo i soggetti economici fanno il loro lavoro e vanno avanti. Dico a tutti i 60 sindaci della provincia di alzare la testa e di non arrivare all’iter giudiziario già iniziato e dire che è ormai troppo tardi, Abbiamo 6 mila km di autostrade, distretti industriali dismessi, tetti di zone non vincolate, dove fare questi impianti, ma non dobbiamo sottrarre suolo all’agricoltura di qualità. E’ veramente incoraggiante per certi aspetti che ci sono studi legali come un gruppo di avvocati sardi che fanno della lotta alla preservazione di zone come questa un motto. Loro sono già intervenuti per Pian di Vico ed anche per questa zona. Uno studio legale che non è locale che si prende la briga di andare a combattere nei tribunali per andare a difendere anche il nostro territorio sicuramente è una lezione per tutti noi che di fatto troppo spesso siamo portati a sonnecchiare. Quello che vuole partire da qui è un appello forte alle istituzioni, ai cittadini a dire che siamo consapevoli di quello che sta accadendo e non crediamo a questo modo di amministrare così debole. Non possiamo continuare a far finta di nulla”. Ciambella poi fa una riflessione: “Questa è una provincia meravigliosa che sta da troppo tempo prendendo tutta l’immondizia da Roma. Noi siamo una provincia ad oggi sotto assedio per tutti gli impianti fotovoltaici, eolici e bio metano e nessuno dice nulla. Siamo rassegnati ad essere la pattumiera del Lazio e del Paese. Non possiamo permettere a nessuno di poterci vendere a Roma. Siamo arrivati ad un punto che si va a Roma col cappello in mano per vedere cosa si può portare a casa per interessi particolari. Non è un modo esagerato di raccontare una storia, purtroppo è la storia. Non ci sono altre vie che quelle della partecipazione civica. Che cosa chiediamo? Intanto ai sindaci di fare i loro piani regolatori, di individuare le aree pregiate, di non arrivare dopo i fuochi. Nel frattempo serve una moratoria, ovvero lo Stato, in assenza di un atto pianificatorio di un Comune, non può autorizzare la Regione per questi impianti. Chiediamo poi la possibilità di essere consapevoli ai cittadini. Potete essere cellule virtuose di questo ragionamento perché possiamo contribuire a far nascere quella mentalità diversa che non abbassa la testa. Questa partita oggi sembra combattuta con delle armi spuntate, ma io credo che se riusciamo ad incidere insieme su queste scelte potremo aver anche la chance di cambiarle le cose, ma ci dovremo credere noi, altrimenti saremo vittime di un sistema che si autoalimenta di noi”.

Tra i relatori anche Francesco Cozza Caposavi,  il vice presidente del consorzio turistico lago di Bolsena: “Con l’alibi del green stanno cercando di distruggere questo paesaggio. la transizione ecologia cosa vuol dire? Una transizione verso il green. Non vi basta, qui è tutto green. Non abbiamo bisogno della transizione ecologica ma di migliorare tutto ciò che è stato abbandonato: non abbiamo infrastrutture. Noi operatori turistici per spostare una finestra o creare una piscina dobbiamo fare trafile incredibili, mentre aziende che non conosciamo hanno possibilità di mettere pale eoliche o fotovoltaici senza problemi. Lo skyline del lago di Bolsena è stato seriamente compromesso dalle pale eoliche e non ho visto un ritorno economico per gli operatori turistici. E’ come al solito un investimento di pochi che ha un ritorno per pochi. Abbiamo parlato tutti di bellezza. Unica chiave del nostro territorio, ma io la chiamo bontà dei nostri prodotti e se noi pensiamo di inficiare la bontà di questo territorio con l’alibi del green siamo tutti matti. Andassero dove c’è il cemento, a fare il fotovoltaico, fatelo sui tetti di Roma. Con l’avvento del led che cosa ce ne faremo di tutta questa energia poi? La porteranno fuori. In due secondi hanno prestiti ed autorizzazioni e si sta creando anche una concorrenza sleale. Perché poi sono sempre aziende da fuori? Se noi vogliamo aprire un museo veniamo additati come sognatori pazzi mentre se viene uno da fuori e vuole fare pale eoliche sembra il genio”.

C’è stato poi il collegamento telefonico con l’on. Vittorio Sgarbi, non presente questo pomeriggio per problemi di salute. “Un luogo al mondo che amo è Civita di Bagnoregio – ha esordito- E’ un luogo assoluto e la fortuna che ha avuto in tempi recenti dà il senso che è un giusto baluardo della sua popolarità nella diffusione del suo nome che è stato conseguente alla resistenza di minaccia di scomparire sotto il crollo della rupe. La Tuscia è diventata per me una seconda pratia perché negli anni in cui venivo a Bagnoregio e Bomarzo, 50 anni fa,  ho sentito quei luoghi come luoghi del cuore. La Tuscia è diventata un luogo sempre più conosciuto e dopo Bagnoregio anche Sutri è un luogo di alto richiamo. Ma ci sono anche tanti altri luoghi della Tuscia che non sono inferiori per bellezza e richiamo al Salento e Cilento. Ci dovrebbe essere una zona franca, in tutta l’Italia dall’eolico. La battaglia deve essere radicale, una guerriglia. Spero che il destino mi porti a diventare ministro di questa Repubblica per creare un vincolo a tutta la Tuscia, deve essere un nostro obiettivo. Sono addolorato di avere avuto questa debolezza fisica perché il mio spirito, la mia anima sono da 20 anni contro questa violenza, volontà di distruggere. Transizione degli idioti, si chiama paesaggio ed è sacro! Si parla di impatto ambientale e si pensa di mettere le pale eoliche a Tuscania, devono mettersele nel culo! Andremo dal presidente della Repubblica, che ha parlato finalmente di paesaggio, cioè dell’idea di una bellezza della natura nella sua integrità e purezza. Indicazione precisa di una vocazione agricola che l’Europa deve rispettare. Sono terre agricole, della poesia, occorre salvaguardarle come un bene dello spirito. Per difendere il paesaggio bisogna essere faziosi. Non si distrugga la memoria come vogliono fare ad esempio nel Molise. Io spero di avere in voi dei combattenti pronti a combattere fino a occupare il Quirinale per difendere la Tuscia e l’Italia, la bellezza. Tutto il resto sono tentativi di mediazione che non dobbiamo accettare. Quello è l’orrore,  noi siamo la bellezza. Sono con voi, con Italia nostra e gli amici della bellezza, gli altri sono nemici”.




Ciambella sulla questione discarica: “Non bisogna più permettere alla politica che ci rappresenta ad ogni livello di venderci a Roma”

di WANDA CHERUBINI-

VITERBO – Il consiglio comunale di questa mattina è stato incentrato sulla discarica di Monterazzano, dopo che è arrivata la notizia della bocciatura da parte del Tar del ricorso del Comune di Viterbo contro il suo ampliamento.  La consigliera comunale del Pd, Luisa Ciambella si è sfogata dicendo: “E’ da un mese che cerco di avere dal sindaco delucidazioni sulla capienza della discarica e notizie sul ricorso e stamattina è diventata la priorità per tutti. Il sindaco ha la responsabilità di non essersi imposto politicamente, imponendo anche a livelli regionali il rispetto per il nostro territorio  e questo comporta due cose: da una parte che ha vanificato la strategia lungimirante sulla politica dei rifiuti degli anni ’90 che ha portato alla realizzazione della discarica e dell’autosufficienza della nostra provincia e quella di Rieti che poteva durare almeno per altri 7-8 anni, possibilità vanificata perché il primo cittadino non si è imposto politicamente con la Regione. Perdura poi ancora il giallo della capienza della discarica che ancora non è stato risolto: il sindaco Arena stamani continua a dichiarare che è la stessa di 7 anni fa, quando la Regione, attraverso i suoi dirigenti,  parla alla stampa e parla di dicembre. La seconda cosa è che i viterbesi, quando sarà esaurita la discarica, dovranno pagare ulteriormente la Tari non per il servizio, ma per i costi del contenimento in discarica, che dovranno essere portati fuori Viterbo nell’attesa di fare un’altra discarica e questo sappiamo bene che cosa significa anche dal punto di vista ambientale. Tutti continuano a dire che non è giusto, ma va bene. Qui c’è da alzare la testa e di non permettere più alla politica che ci rappresenta ad ogni livello di venderci a Roma. Questo non è più possibile. Dove si andranno a nascondere tra 3-4 mesi quando la discarica sarà veramente esaurita? Che senso ha cotinuare a mandare i rifiuti a Viterbo? E’ una incapacità di porsi su tavoli e chiedere per i propri cittadini e questa è una cosa gravissima!”. La consigliera Ciambella è anche intervenuta anche in merito a quanto annunciato dall’assessore regionale ai rifiuti, Valeriani che ieri,  in una riunione plenaria sulla questione della criticità dei rifiuti di Roma, ha detto che la Regione per il suo grande senso di responsabilità  ha prodotto un’altra ordinanza che per altri 15 giorni manda l’immondizia a Viterbo. “Perdonatemi – incalza Ciambella – Qui gli unici che hanno dimostrato responsabilità nei confronti degli altri ma irresponsabilità nei confronti dei viterbesi sono gli amministratori locali, comunali e regionali. Ora basta, bisogna che il sindaco faccia il suo. I cittadini sappiano che oltre alla questione dell’acqua avranno anche quella dei rifiuti. Così le piaghe le avemmo quasi tutte in una provincia in cui si vuole obbligare la sede dello stoccaggio delle scorie nucleari, in cui le energie rinnovabili stanno fiorendo in maniera barbara come un assedio. Questa  la capacità di questa classe dirigente, è ora di finirla”.




A Tarquinia Lido la consigliera Ciambella spiega come compilare il reclamo per bollette Talete

di Redazione –

TARQUINIA ( Viterbo) – A Tarquinia Lido, da questa mattina, in piazza delle Nereidi la consigliera comunale del Pd, Luisa Ciambella ed il comitato “Genitori ambiente e salute” spiegano ai cittadini come compilare il reclamo per le bollette Talete, reclamo previsto dalla carta dei servizi della stessa società. “Diffondiamo voce,  in tanti hanno già risposto. Al lavoro per i diritti dei cittadini”- afferma Ciambella.




Anci: Ciambella a Decaro, in crisi tutti amministratori locali

ROMA – Secondo la consigliera comunale di Viterbo, Luisa Ciambella “una riforma concepita
per esaltare il potere locale  ha trasformato l’elezione diretta del Sindaco nel collo di bottiglia della democrazia comunitaria. Le assemblee elettive hanno perso il ruolo che un tempo avevano, troppo facilmente classificato sotto la sigla di assemblearismo improduttivo. I consiglieri comunali sono ormai degli amministratori di serie B: le cose che contano le decide e le gestisce il vertice
municipale, ovvero il ‘sistema’ (giunta, dirigenza amministrativa e manager delle societa’ partecipate) che ruota attorno al Sindaco con tutte le limitazioni del caso, avendo certe le responsabilita’ ma non le risorse. L’effetto e’ quello di una evidente frustrazione collettiva, dato che il confronto nelle aule consiliari ignora a questo punto il valor  della dialettica positiva tra maggioranza e opposizione. I due schieramenti misurano, per ragioni diverse, il ‘ricatto’ di una disposizione che impedisce di correggere strutturalmente il percorso amministrativo, essendo la sfiducia al Sindaco foriera di scioglimento del Comune”. Per l’esponente Pd “Varrebbe dunque la pena che un’Associazione fedele alla sua storia come l’Anci, che nasce all’alba del Novecento, per rappresentare un momento di solidarieta’ a tutto campo tra gli amministratori locali, dedichi un adeguato spazio a cio’ che viene emergendo in questa notte delle autonomie locali. La prossima Assemblea annuale guadagnerebbe allora prestigio se fosse animata da questo interrogativo sull’ubi consistam della ‘repubblica delle autonomie’. Proviamo a fare un salto in avanti”.(AGI)




La troupe di “Mi manda Rai 3” oggi a Viterbo sui rincari delle bollette idriche

di WANDA CHERUBINI-

VITERBO- Oggi a Viterbo c’è stata la troupe di “Mi manda Rai 3” per i rincari sulle tariffe idriche e la presenza di arsenico nelle acque. Presente la consigliera comunale del Pd, Luisa Ciambella, insieme al responsabile del comitato dei cittadini,  Riccardo Bettini che ha chiesto di ricalcolare le bollette che sono altissime. “Noi stiamo facendo una campagna anche grazie all’intervento della consigliera Ciambella perchè è necessario fare chiarezza. Invitiamo a compilare i moduli del reclamo. Sono tante le richieste che ci hanno inviato e sono oltre 57 i reclami già inviati alla società. La Talete non ci ha risposto. Il problema – ha aggiunto – è che le fatture sono assolutamente illeggibili. Non c’è una redazione grafica che permette una leggibilità semplice delle fatture, come avviene per altri operatori. A me, ad esempio, è  arrivata una bolletta di 650 euro con una sorta di conguaglio ma non era comprensibile il punto da dove era partito il conguaglio dove finisce e con quale tariffazione veniva fatto. Il sistema informatico acquistato poi sembrerebbe non a regola d’arte”.  Vincenzo Rienzi del Codacons ha evidenziato: “Ci sono già delle sentenze del tribunale di Viterbo che per eccessivi consumi pregressi  hanno stabilito che i cittadini devono riavere indietro i soldi. Questo è quello che stiamo facendo: proponendo un’azione volta a accertare l’effettiva pendenza di determinati importi per i cittadini che vengono normalmente colpiti da tariffe a dir poco impressionanti. Dall’altra parte abbiamo presentato un esposto alla Procura di Viterbo se sia accertato il limite imposto dalla normativa europea rispetto alle emissioni di arsenico captate nei vari comuni. Vogliamo capire se queste emissioni superiori allo zero possano essere nocive per i cittadini ed agire di conseguenza”.

L’amministratore delegato Talete spa, Salvatore Genova ha risposto: “Ringrazio il Codacons per tenere alta l’attenzione su un tema caldo. Riguardo alle bollette, l’Ato di Viterbo è un Ato debole con dei costi alti, perché c’è una densità abitativa molto bassa, quindi un numero elevato di impianti a fronte di un numero medio di  abitanti per estensione territoriale e poi c’è il problema dell’arsenico: dal 2018 i costi di gestione dei dearsenificatori sono a carico dei cittadini. La tariffa è composta da tre voci principali: i costi operativi di gestione, di investimento ed i costi ambientali. Talete in questo momento gestisce dei comuni che hanno ceduto il servizio ed altri che fanno parte dell’Ato e quindi le tariffe che sono state approvate sulla base delle regole Arera e che sono state approvate dall’ente territoriale che governa il servizio sono delle tariffe di convergenza per tutti quei comuni che oggi non hanno affidato il servizio a Talete e c’è un piano di rientro fino al 2024”.




Interrogazione della consigliera del Pd, Ciambella su aumenti bollette dell’acqua al 45%

VITERBO- Riceviamo e pubblichiamo: “Oggetto: Interrogazione Talete s.p.a. aumenti bollette dell’acqua del 45%. “E non finisce qui…..”diceva il grande Corrado. Lo stesso vale per la Talete s.pa. Domani venerdì 28 maggio 2021 alle 10.30 tornerà a riunirsi la Conferenza dei sindaci della società idrica, all’ordine del giorno, tra le altre cose, è previsto il voto sull’istanza di aggiornamento tariffario per il terzo periodo regolatorio ai sensi dell’art. 5 comma 5.5. della deliberazione ARERA580/2019/R/IDR. In parole semplici: i sindaci saranno chiamati a votare sugli ennesimi nuovi aumenti delle bollette idriche, per la precisione incrementi che arrivano al 45%. Precisamente parliamo dei seguenti rincari che la conferenza dei sindaci dovrà votare:
1. Revisione straordinaria 2018/2019 nella quale si prevedeva a) l’adeguamento delle tariffe del 9% annuo quindi aumento del 18% complessivo retroattivo b) il recupero delle quote FONI (fondo nuovi investimenti) non ancora applicati ma di cui sindaco non si conosce l’entità. L’aumento non è definito, possiamo capire a quanto ammonta?
2. Aumento di circa il 12 % che scaturisce da un calcolo complicato che fonda la sua esistenza sul tasso di morosità che la società ha ben superiore alla media. Ce lo conferma?
3. Azioni mirate per l’adeguamento del deposito cauzionale con il raddoppio degli incassi previsti dalla precedente determinazione. Si passa infatti da una stima di 6,2 milioni di euro a 12,3 milioni di euro. E’ un incremento del 50%. Conferma sindaco?
4. Incremento del 4,6 % a natura transitoria da rialliniare con i conguagli. Abbiamo capito che ci sarà un aumento del 4,6% ci può spiegare sindaco da dove scaturisce?
5. dell’ado zione di una lev a tariffaria che prevede il recupero attraverso conguagli diluiti nel tempo dei ricavi non coperti dalla tariffa. Abbiamo capito che ci sarà un aumento ma non si specifica quanto. Possiamo sapere a quanto ammonta?
6. Ultimo aumento per gli anni 2020 e 2021 rispettivamente del 7% e del 3,25%.
Senza conoscere gli aumenti non definiti su cui speriamo di avere da lei sindaco e dal neo assessore Alessandrini risposte, i sindaci sono chiamati a votare aumenti per un totale che sfiora il 50% per la precisione il 44,85% . che si somma al 19,02% di rincari adottati con l’atto di indirizzo n. 93 del 30/12/2019 escluso il 9% previsto ma non applicato perché vincolato all’accesso al fondo.
Per non scomodare nessuno e far capire bene cosa accadrà con questo nuovo aumento del 45% prendo nuovamente in esame la mia bolletta del 2020 per una abitazione normale con 4 persone che vi vivono passerà da un costo annuo di € 439,38 circa a 580 € circa.
Chiedo a lei sindaco di non votare questa proposta. Aveva detto in consiglio comunale che sarebbe stata ARERA con i poteri sostitutivi ad approvare la tariffa, così non è, siete voi sindaci chiamati a questo ennesimo rincaro per i cittadini, già pesantemente vessati. La condizione della società non è migliorata, avete applicato i vecchi aumenti con la scusa di ricevere il finanziamento ARERA di 40 milioni di euro mai arrivati e che lo stesso nuovo amministratore unico, Ing. Genova, ha dichiarato che difficilmente sarà quella la strada percorribile. State vessando i cittadini senza dare una prospettiva alla società, o meglio avete deciso per la privatizzazione della stessa e quindi intanto vi preparate all’ennesima stangata per “persuadere meglio i nuovi soci che state cercando”? Non si macchi anche di questo “peccato” sindaco. Come è sempre abituato a fare prenda tempo e dia al nuovo assessore modo di vedersi le carte. Viste le sue esperienze pregresse potrebbe veramente aiutare ad un percorso sano e che tuteli la pubblicità dell’acqua. Per una volta si assuma la sua responsabilità. E’ ora di dire basta!”.
Luisa Ciambella consigliere comunale PD

 




Ciambella (Pd): “Caro sindaco deve esserle sfuggita la situazione molto grave che si registra anche alla scuola dell’infanzia dell’Ellera”

VITERBO – La consigliera comunale del Pd, Luisa Ciambella scrive: “Caro sindaco, mi fa piacere che “nonostante le tante incombenze quotidiane” alla fine sia intervenuto in prima persona per accertarsi che alla scuola dell’infanzia San Pietro il giardino fosse tornato fruibile, dopo la lunga interdizione dovuta alla presenza di processionarie. In Consiglio ci ha spiegato che tutte le mattine esegue un giro delle scuole cittadine per accertarsi che sia tutto a posto, ma evidentemente questa situazione deve esserle sfuggita. Ci sono volute tre settimane durante le quali il giardino si è trasformato in una giungla e due mie sollecitazioni nei suoi confronti per arrivare a risolvere il problema, ma come si dice in questi casi meglio tardi che mai. E pazienza se nel frattempo i bambini sono stati costretti a rimanere chiusi in classe senza poter svolgere attività all’aria aperta…
Vede però sindaco, le consiglio di rivedere il suo tour quotidiano nelle scuole, perché tra “le tante incombenze” deve esserle sfuggita la situazione molto grave che si registra anche alla scuola dell’infanzia dell’Ellera, dove oltre all’erba alta alcune parti del giardino sono chiuse con il nastro bianco e rosso a causa di rami caduti o pericolanti. Anche in questo caso le foto che vede sotto sono state scattate dai genitori dei piccoli alunni che si sono rivolti a me in cerca di aiuto. Trova tutte le informazioni del caso nella Pec che le ho inviato stamattina. Confido anche in questo caso in un suo celere intervento, tra una incombenza e l’altra.
Viste le numerose segnalazioni che mi arrivano, ho il timore a questo punto che la scarsa manutenzione dei giardini delle scuole sia una problema diffuso a Viterbo. Continuerò a farmi portavoce dei genitori e a monitorare la situazione nell’interesse dei cittadini e dei nostri bambini”.




Fotovoltaico, Ciambella (Pd): “è arrivato l’ok a uno dei nuovi impianti previsti nel nostro territorio: 6,55 MW su una superficie di 8,53 ettari in località San Cataldo”

VITERBO – Riceviamo dal consigliere comunale del Pd, Luisa Ciambella e pubblichiamo: “I progetti per il fotovoltaico avanzano, occupando terreni agricoli e modificando il paesaggio, ma l’amministrazione Arena e la maggioranza continuano a perdere tempo, rinviando l’adozione di provvedimenti concreti per iniziare a regolamentare la materia.
E’ notizia di martedì che alla terza e ultima Conferenza dei servizi è arrivato l’ok a uno dei nuovi impianti previsti nel nostro territorio: 6,55 MW su una superficie di 8,53 ettari in località San Cataldo. Il progetto ha ricevuto parere negativo della Soprintendenza e favorevole con prescrizioni di Comune, rappresentante unico della Provincia, rappresentante unico regionale e dell’area Via. Nel frattempo in Consiglio comunale, per i soliti giochi di posizione, la maggioranza mi ha chiesto di non sottoporre il mio emendamento al voto perché sarebbero stati costretti a bocciarlo. Mi hanno chiesto di trasformarlo in raccomandazione. L’emendamento prelevava soldi già considerati dalla giunta per altre spese, la stessa giunta però ne ha riconosciuto il grande valore, ribadendo che il tema delle rinnovabili e delle loro regolamentazione è centrale e condiviso, pertanto si sono impegnati a finanziare la misura. Ho accettato, sebbene con qualche remora, perché la posta in gioco è troppo alta e ho chiesto che entro 15 giorni venga assegnato l’incarico e si inizi finalmente a lavorare a questo “piano regolatore delle rinnovabili”. Se l’amministrazione non sarà conseguente non escludo azioni eclatanti a tutela del nostro territorio.
Anche l’ordine del giorno da me presentato e arricchito da tutti in consiglio, impegnava già il Comune a provvedere ad individuare le aree dove non sia assolutamente possibile installare gli impianti, sono trascorsi oltre venti giorni e non ci sono novità. Il mio voleva essere un estremo tentativo per salvare un territorio meraviglioso come Ferento (tra i progetti in ballo ce ne è uno di circa 100 ettari vicino all’area archeologica) visto che il Comune non ha, come prevede la legge, ad oggi preso decisioni in merito. A conferma di questo troviamo la spiegazione del dirigente dell’urbanistica il quale sostiene che in assenza di programmazione non esiste altra strada che l’autorizzazione. Visto che sicuramente arriveranno altre richieste per nuovi impianti, è necessario quindi attivarsi subito per evitare di ritrovarci in futuro sempre nella stessa situazione di oggi dove tutti dicono che non si vorrebbe autorizzare ma non ci sono strumenti per impedirlo. La situazione è ancora più frustrante se si pensa che è da più di un anno che il Consiglio comunale di Viterbo si è espresso contro gli impianti fotovoltaici a terra e il consumo di suolo, grazie a una iniziativa della Lega, alla quale do merito. E’ altrettanto vero, però, che da allora non sono seguite altre azioni e solo grazie ai miei continui interventi in aula l’argomento non è sparito dai radar.
Ora la Giunta si è impegnata a varare entro quindici giorni un provvedimento più ampio che oltre ai fondi per il piano vincolistico prevederà anche le risorse per arruolare l’esperto che dovrà affiancare il Comune nelle trattative con le società delle rinnovabili per le compensazioni. Staremo a vedere. Ma deve essere chiaro che non c’è altro tempo da perdere e che anche la fiducia ha un termine”.

 




Ciambella (Pd) scrive al Prefetto Bruno: “Sulla consigliera Saltalamacchia è stato superato ogni limite del lecito e del consentito”

VITERBO – Riceviamo dalla consigliera comunale del Pd, Luisa Ciambella e pubblichiamo la lettera inviata al Prefetto di Viterbo, Giovanni Bruno: “Eccellenza, ho fatto passare alcuni giorni prima di scriverle sperando in un ravvedimento del sindaco di Bassano in Teverina, purtroppo prendo atto che ciò non e’ avvenuto.
Il dibattito politico in questi nostri tempi sta sempre più scadendo, scompare il rispetto per la persona, scompare la sacralità della sua dignità e si scivola su toni e affermazioni cosi veementi da calpestare tutto questo.
E’ facile registrare che solitamente le donne sono oggetto di questi attacchi, non a caso a Bassano in Teverina la consigliera Saltalamacchia, stimata professionista, per il semplice fatto di voler esercitare quanto il suo mandato le impone nel rispetto degli elettori, mandato garantito dalla carta costituzionale, è da tempo oggetto di durissimi e lesivi attacchi.
Eccellenza, le interrogazioni e l’accesso agli atti sono il sale della democrazia e gli unici strumenti a disposizione del consigliere di minoranza.
Chiedo a lei, è possibile che un sindaco possa ignorarle o peggio arrivare a schernire il legittimo operato della minoranza?
Eccellenza legga l’ultima nota diffusa dalla lista “per Romoli sindaco” con annessa vignetta che nei toni e nelle forme va ben oltre il confronto politico aspro, ancora peggio, se si fa riferimento alle scarse capacità cognitive degli “impropri studenti”, ignorando quanto questa patologia arrechi dolore e preoccupazione a tante famiglie. Se non si vuole rispettare il consigliere comunale, se ci viene facile aggredire verbalmente una consigliera donna, ci si fermi almeno sul rispetto delle diverse abilità che tutto possono essere tranne che oggetto di ironia.
Eccellenza, nel medioevo il feudatario aveva diritto di vita e di morte sui suoi sudditi, nella repubblica italiana il rispetto della persona è sacro e chi lo viola non può che essere censurato.
Sarebbe grave far passare il messaggio che non si deve disturbare il manovratore e chi lo fa è condannato alla pubblica gogna.
La democrazia e la libertà sono altra cosa e ritengo da cittadina prima che da donna amministratrice che sulla consigliera Saltalamacchia sia stato superato ogni limite del lecito e del consentito. Affido a lei queste mie riflessioni perché credo nello stato di diritto e sono certa che il nostro Stato ha gli anticorpi per evitare che il confronto politico diventi barbarie”.




Consiglio comunale, la consigliera Ciambella: “Il 3 maggio Arera sanziona Talete a pagare quasi 60 mila euro”

di Redazione –

VITERBO – La consigliera comunale del Pd, Luisa Ciambella, a conclusione del consiglio comunale di ieri sull’approvazione del bilancio, ha letto una nota in cui evidenziava: “Talete è stata multata per 58.800 euro. La lettera è quella firmata da Arera. La consigliera spiega: “La lettera è di Arera ed è datata 3 maggio. Arera ha commissionato una sanzione per non aver provveduto a rispondere entro i termini, sui reclami allo sportello per il consumatore energia ed ambiente e per il bonus sociale idrico”.  Ciambella evidenzia che,  in particolare che sia grave, nello specifico, la parte che riguarda il bonus idrico per le persone non abbienti, visto che va a impattare su utenti in condizione di vulnerabilità. Arera ha, quindi, come spiegato dalla consigliera, aperto un procedimento sanzionatorio per 58.800 euro. “Che tranquillamente noi utenti continueremo a pagare” – ha concluso Ciambella, che ha chiesto al presidente del consiglio comunale di girare poi questo documento  a tutti i colleghi.