Save the Children, circa un bambino su 3, tra i 6 e i 10 anni, usa lo smartphone tutti i giorni

In Italia circa un bambino su tre tra i 6 e i 10 anni (il 32,6%) usa lo smartphone tutti i giorni, una tendenza in costante aumento negli ultimi anni (nel 2018-2019 erano il 18,4%) e con una netta prevalenza al Sud e nelle Isole, dove la quota sale al 44,4%, oltre 20 punti percentuali in più rispetto al 23,9% del Nord.

Il 62,3% dei preadolescenti (11-13 anni), oltre tre su cinque, ha almeno un account social: il 35,5% ne ha uno su più social e un ulteriore 26,8% soltanto uno. E questo nonostante la legge (il GDPR) preveda che siano necessari 14 anni (13 anni con l’autorizzazione dei genitori) per fornire il consenso al trattamento dei propri dati online necessari ad aprire un account e, di conseguenza, le principali piattaforme abbiano stabilito il limite minimo di 13 anni per aprire un account sui social media.

Il 31,3% dei ragazzi e delle ragazze di quest’età è connesso online con i suoi amici attraverso chat, chiamate, videochiamate più volte al giorno, il 5% lo è continuamente. L’82,2% dei preadolescenti usa internet per scambiare messaggi, poco meno del 40% per inviare e ricevere mail, quasi 1 su 5 (il 18,5%) per leggere giornali o siti di informazione, l’11,3% per esprimere opinioni su temi politico-sociali, il 9,6% per seguire corsi online.

Questi alcuni dei dati diffusi oggi da Save the Children in occasione del lancio della campagna sull’Educazione Digitale, per promuovere un accesso pieno, competente e sicuro alla rete, la cui importanza è resa evidente anche dagli episodi di cronaca che vedono adolescenti e giovani coinvolti in casi di cyberbullismo, hate speech, condivisione di immagini intime senza consenso e altre forme di violenza. I dati sono contenuti nel brief “Educare al digitale. Dati utili per adulti consapevoli”, a cura del Polo Ricerche dell’Organizzazione. La campagna comprende inoltre una guida con consigli utili per genitori e altri adulti di riferimento affinché possano accompagnare bambine, bambini e adolescenti, aiutandoli a vivere la dimensione online con un adeguato livello di autonomia e protezione.

“Bambini, bambine e adolescenti crescono oggi in una dimensione onlife, in cui il mondo materiale e quello digitale si intrecciano, ma ciò non significa che abbiano gli strumenti necessari per rapportarsi consapevolmente con l’universo online. La rete, infatti, può rappresentare una straordinaria opportunità di apprendimento e socializzazione, permettendo ai più giovani di esplorare e sviluppare nuove competenze, ma anche nascondere rischi di fronte ai quali i ragazzi non possono essere lasciati soli. Serve un’azione collettiva e strutturale, che parta proprio dalla sensibilizzazione degli adulti e crei un’alleanza ampia tra famiglie, scuola, istituzioni, imprese e società civile, e che intervenga a colmare le disuguaglianze digitali così presenti nel nostro paese. I divieti da soli rischiano di rivelarsi inefficaci e addirittura controproducenti, e potrebbero spingere i minori verso spazi digitali più rischiosi e meno regolamentati, oltre che scoraggiare un dialogo tra adulti e minori sulla vita online”, dichiara Daniela Fatarella, Direttrice generale di Save the Children.

“Il ruolo dei genitori e degli adulti di riferimento è determinante per un utilizzo sicuro e critico e per la prevenzione di rischi come il cyberbullismo e altre forme di violenza perpetrate on-line. Per questo motivo abbiamo voluto lanciare una guida con consigli e strumenti utili destinata proprio a chi ogni giorno può e deve accompagnare i minori nella dimensione online. Allo stesso modo, come i recenti tragici casi di cronaca hanno reso evidente, è fondamentale l’introduzione di percorsi obbligatori di educazione all’affettività e alla sessualità a scuola, che affrontino temi come il rispetto dell’altro, il consenso, l’identità di genere, l’orientamento sessuale, perché ragazze e ragazzi possano vivere in modo sano le relazioni, sia nell’ambiente fisico che in quello digitale. È fondamentale che siano attuate pienamente le regole esistenti, con l’individuazione da parte delle istituzioni europee e nazionali di sistemi di age verification efficaci e rispettosi della privacy, e che sia definito da parte dell’Unione Europea di un chiaro quadro legale per stabilire le responsabilità delle piattaforme nella prevenzione dei rischi di abusi sui minori online”, conclude Fatarella.

Il cyberbullismo, l’adescamento online e la dipendenza

Il cyberbullismo rappresenta uno dei rischi che bambine, bambini e adolescenti possono incontrare online. Nel 2024 i casi di cyberbullismo trattati dalla Polizia Postale sono aumentati del 12%, passando dai 284 del 2023 ai 319 dello scorso anno. La fascia d’età più colpita è quella tra i e 14 e i 17 anni che, con 220 casi trattati, costituisce il 68,9% dei casi trattati. Nello stesso anno sono stati 2.809 i casi di pedopornografia online trattati dalla Polizia Postale, con un incremento del 6% rispetto all’anno precedente.

Preoccupa anche la crescita del numero di casi di adescamento di minori online, che sono stati 370 (con un aumento del 5% rispetto al 2023). La fascia d’età più colpita è quella tra i 10 e i 13 anni (il 55,7% dei casi).

I minori che utilizzano i social media, inoltre, possono sviluppare comportamenti come l’incapacità di controllare il tempo che vi si trascorre o sentimenti di ansia quando non possono accedervi. Comportamenti che interessano maggiormente i pre-adolescenti. A 11 anni, il 15,6% delle ragazze e il 14,1% dei ragazzi fa un uso problematico dei social. A 13 anni, la quota maschile scende all’11,3% mentre quella femminile sale al 20,5%, a 15 anni la percentuale maschile scende ulteriormente all’8,8% per i ragazzi e si attesta al 18,5% per le ragazze.

Oltre ai social, la vita online dei ragazzi abbraccia anche l’universo dei videogame. Tra i preadolescenti maschi, l’84% scarica giochi online (75% tra le ragazze). Al crescere dell’età, tra i 14 e i 16 anni, il gaming coinvolge ancora l’81% dei ragazzi ma scende al 64% tra le ragazze. A volte anche queste attività possono nascondere dei rischi: l’uso problematico dei videogiochi coinvolge il 30,9% degli 11enni e il 19,8% delle 11enni, il 28,9% dei 13enni e il 18,4% delle 13enni, riducendosi poi a 15 anni, con il 22,1% dei ragazzi e il 15,1% delle ragazze.

Perché ogni bambina, bambino e adolescente possa affrontare con maggiore consapevolezza le sfide e i potenziali rischi del web e coglierne appieno le opportunità, è fondamentale dare loro gli strumenti necessari per potenziare le competenze digitali e relazionali: competenze informatiche di base, ma anche la capacità di costruirsi un’identità digitale, e conoscenze che permettano di navigare con consapevolezza e spirito critico tra le informazioni, e di riconoscere e rispettare le diversità e le relazioni con l’altro.

Le competenze digitali

Tuttavia, il quadro delle competenze dei ragazzi in ambito digitale in Italia presenta luci e ombre. Da un lato, si sono registrati dei progressi tra i preadolescenti e gli adolescenti negli anni dopo la pandemia e oggi – secondo l’indagine ICILS del 2023 – il 14% degli studenti di terza media non ha raggiunto le competenze digitali minime, in miglioramento rispetto al 24% del 2018 e in linea con altri Paesi come Svezia e Norvegia (14%), Spagna e Germania (15%). In Italia emergono però significativi divari territoriali: se nel Nord Ovest la quota di studenti di terza media che non ha raggiunto le competenze digitali minime è stata dell’8%, nel Nord Est e al Centro del 9%, al Sud sale al 17% e nelle Isole al 32%: dati che mettono in luce il persistere di una diffusa povertà educativa digitale tra i ragazzi e le ragazze. Inoltre, in Italia la quota di studenti che raggiungono i livelli di competenze più elevati (livello 3 e 4) è pari al 10,3%, più bassa rispetto ad altri Paesi UE, mentre la maggior parte (il 54%) degli studenti raggiunge almeno il livello 2.

Per quanto riguarda le fasce di età più alte, secondo i dati Eurostat, il 55,8% dei 16-19enni in Italia raggiunge le competenze di base o superiori, a fronte del 66,5% della media UE, con una percentuale migliore tra le ragazze (58,8% rispetto al 53% dei ragazzi), ma registrando ancora – come nel caso degli studenti di terza media – un divario tra Nord (59,7%) e Sud (50,6%).

Avere competenze digitali significa anche saper navigare tra le informazioni disponibili e conoscere i meccanismi che regolano le piattaforme. Particolarmente preoccupante il dato dell’indagine PISA dell’OCSE del 2022, per il quale appena la metà dei 15enni è in grado di valutare la qualità delle informazioni trovate in rete, non essendo dunque in grado di riconoscere una fake news da una fonte attendibile.

La campagna sull’Educazione digitale

Con la nuova campagna di sensibilizzazione sull’Educazione digitale, Save the Children vuole contribuire a un accesso competente e sicuro al digitale, fornendo a genitori e altri adulti di riferimento una guida per accompagnare bambini e ragazzi nella dimensione online.

La guida contiene suggerimenti utili, divisi per le diverse fasce d’età – 5-8 anni, 9-11 anni e 12-14 anni – su come stare accanto a bambine, bambini e adolescenti nelle loro esperienze sulla rete, quali regole e buone pratiche introdurre, come consigliarli nell’impostare i propri account social e proteggere le identità online. Ma anche altri approfondimenti e informazioni importanti come quali sono le responsabilità per le grandi piattaforme dettate dal Digital Services Act e il ruolo della scuola e dell’alleanza scuola-famiglia, centrali anche per lo sviluppo delle competenze digitali.

Promuovere una cultura digitale consapevole significa investire nel futuro delle nuove generazioni, affinché possano vivere il web come uno spazio di crescita, condivisione e rispetto reciproco.

Dal 10 al 13 aprile sono previste inoltre le giornate di sensibilizzazione sui canali editoriali Rai e con il supporto informativo di Rai per la Sostenibilità-ESG., con spazi di appello e approfondimento nei diversi programmi del palinsesto.

Tra i testimonial della campagna l’attore Cesare Bocci, Ambasciatore dell’Organizzazione, e l’attrice Tosca D’Aquino.

Parte della campagna anche un video esperimento sociale ideato dall’agenzia CiaoPeople “La recita con un fine”. Protagoniste del video alcune famiglie invitate ad assistere alla recita scolastica dei figli, ignare che la canzone che i bambini cantano parla dei rischi e delle opportunità del digitale.

I programmi di Save the Children

Con il programma Educazione e Didattica Digitale, Save the Children promuove i diritti digitali di bambini, bambine e adolescenti, con particolare attenzione ai contesti di vulnerabilità, collaborando in maniera continuativa con le scuole secondarie di primo e secondo grado e coinvolgendo nel 2024 più di 3.000 studentesse e studenti e circa 700 docenti.

Connessioni Digitali, sostenuto dalle società del gruppo Crédit Agricole in Italia, è uno dei progetti di riferimento del programma che ci vede impegnati nel contrastare la povertà educativa digitale attraverso lo sviluppo delle competenze digitali nelle scuole secondarie di primo grado.

A seguito delle prime 99 scuole (49 al Sud e nelle isole, 24 al Centro e 26 al Nord) coinvolte in un percorso biennale dal 2021 al 2024, altre 50 scuole potranno beneficiare di percorsi didattici biennali integrati nell’insegnamento dell’educazione civica, di strumenti per la valutazione degli studenti, di formazione specifica per i docenti e dell’allestimento di aule innovative e tecnologiche. Connessioni Digitali nella sua prima edizione ha visto la realizzazione di una valutazione d’impatto, prima nel suo genere a livello nazionale su progetti di educazione digitale. La valutazione ha evidenziato un significativo incremento delle competenze digitali, il rafforzamento del ruolo dei docenti nella progettazione e nella valutazione (più dell’80% dei docenti coinvolti riferisce un aumento delle competenze e della motivazione) e l’efficacia di una metodologia basata sull’interazione e il coinvolgimento attivo degli studenti nella costruzione del sapere.

L’impegno nel contribuire all’innovazione didattica e alla valorizzazione del ruolo di studentesse e studenti nella transizione digitale, ha portato, inoltre, una nuova progettazione di UndeRadio, attivo dal 2012 nelle scuole secondarie con una web radio sul tema delle discriminazioni. Dalla scorsa edizione, il podcast viene scelto come strumento didattico, si promuove la diffusione di un kit metodologico realizzato in collaborazione con Chora Media e la realizzazione di un Hackathon per sottolineare l’importanza di spazi di espressione e protagonismo nella scuola. Anche UndeRadio, dal corrente anno scolastico è sostenuto dalle società del gruppo Crédit Agricole in Italia.

All’interno del progetto Generazioni Connesse, che vede Save the Children parte di un consorzio nazionale coordinato dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, sono state più di 500 le scuole di ogni ordine e grado che nel solo 2024 hanno adottato un’ePolicy per un utilizzo sicuro e positivo degli strumenti digitali e la corretta gestione delle problematiche relative all’online da parte del sistema scolastico e in un’ottica di alleanza educativa.

Il Programma sulla Tutela Online mira, inoltre, a contrastare lo sfruttamento e l’abuso sessuale delle persone minorenni online, sostenendo attività per un’ambiente digitale più sicuro, promuovendo i diritti di bambini, bambine e adolescenti nello sviluppo delle tecnologie e assicurando la formazione di professionisti dell’infanzia e dell’adolescenza sui temi dei rischi online. Fin dal 2002 è attivo Stop-It, un servizio di hotline che consente di segnalare, anche anonimamente, la presenza di materiale pedopornografico online, tramite la piattaforma dedicata, in collaborazione con il Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia On-line (C.N.C.P.O) del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni della Polizia di Stato. Tramite l’operatività della piattaforma Stop-it, Save the Children fa parte del network internazionale di hotline denominato INHOPE, che le rappresenta e le riunisce, cooperando con le Forze di Pubblica Sicurezza, EUROPOL ed INTERPOL allo scopo di contrastare il fenomeno della pedopornografia online.




Incontro sul fenomeno bullismo e il cyberbullismo con gli studenti delle scuole medie di San Lorenzo Nuovo

SAN LORENZO NUOVO (Viterbo)- Oggi, presso la Sala Consiliare “Pio VI” del Comune di San Lorenzo Nuovo, si è svolto un incontro formativo rivolto agli studenti della scuola secondaria di primo grado del paese. L’iniziativa, organizzata in collaborazione con la Federazione Sindacale di Polizia, ha visto la partecipazione della Dirigente Scolastica dell’Istituto Omnicomprensivo di Grotte di Castro, Dott.ssa Billi Luciana. Durante l’incontro sono stati approfonditi i temi del bullismo e del cyberbullismo, con l’obiettivo di sensibilizzare i giovani su queste importanti problematiche sociali.

Sono stati illustrati i principali aspetti legati al fenomeno del bullismo, mettendo in evidenza le conseguenze penali e giudiziarie derivanti da tali comportamenti. Durante l’incontro, sono stati forniti agli studenti strumenti e conoscenze utili per riconoscere e difendersi da situazioni di bullismo, nonché per promuovere una cultura di rispetto e inclusione. Sono stati inoltre presentati i vari interventi e le misure di supporto alle vittime, con particolare attenzione alla prevenzione e al contrasto del bullismo nelle scuole.

Un tema centrale dell’incontro è stato il rafforzamento della rete tra le Istituzioni e il mondo della scuola. È stata sottolineata l’importanza di un lavoro congiunto per la creazione di un ambiente sicuro e protetto per i giovani, dove ogni forma di bullismo possa essere affrontata tempestivamente.

L’incontro ha rappresentato un passo significativo nel processo educativo e formativo degli studenti, con l’obiettivo di sensibilizzare e incrementare le competenze civiche dei giovani, favorendo una crescita responsabile e consapevole.

Il Comune di San Lorenzo Nuovo ribadisce il suo impegno nella promozione della cultura del rispetto, della legalità e dell’inclusione sociale, continuando a promuovere iniziative che coinvolgano attivamente le giovani generazioni nella costruzione di una comunità più solidale e rispettosa.

Comune di San Lorenzo Nuovo




Cyberbullismo, Rocca: “Felici di sostenere Camper del Moige contro piaga sempre più dilagante”

ROMA – «Dialogo, confronto, comprensione delle ragioni dell’altro: questi sono alcuni degli “antidoti” al bullismo e al cyberbullismo.  Una piaga sempre più dilagante a cui le Istituzioni devono dare risposte concrete e immediate. Bisogna parlare ai giovani, senza retorica. Il Camper del Movimento dei Genitori Italiani (MOIGE) è un punto di riferimento importante che porta, in ogni territorio del Lazio, il supporto e l’assistenza psicologica nelle scuole. Siamo felici di sostenerlo e di aver consegnato gli attestati di partecipazione al progetto “Giovani Generazioni” agli alunni degli Istituti “Alessandro Volta” di Latina e “Alda Merini” di Rieti, insieme agli Assessori Simona BaldassarreGiuseppe Schiboni e alla Consigliera Chiara Iannarelli. In un mondo che tende sempre più a dividere, soltanto il riconoscimento della diversità, intesa come dono e ricchezza, può salvarci da un futuro di solitudine e di esclusione». Lo scrive su Facebook, il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca.




Safer Internet Day 2025: MOIGE in prima linea contro il cyberbullismo riparte da Cisterna di Latina il tour della sicurezza web nelle scuole

In occasione del Safer Internet Day 2025, il Moige rinnova con determinazione il suo impegno contro il cyberbullismo e i pericoli della rete, oggi presso il Comune di Cisterna di Latina si sono svolte le attività di formazione rivolte a studenti, docenti e genitori, dell’Istituto Plinio il Vecchio, a disposizione anche il centro mobile antibullismo del Moige: un ufficio itinerante dotato di personale specializzato che raggiunge scuole e comuni per coinvolgere direttamente studenti, docenti e famiglie in attività di prevenzione e contrasto ai fenomeni di bullismo e cyberbullismo. Questo servizio itinerante ha il vantaggio di raggiungere anche le cittadine più lontane, offrendo un’opportunità unica di formazione e sensibilizzazione.

Il Moige ha lanciato anche una campagna social di informazione sulla sicurezza online, coinvolgendo testimonial di rilevanza nazionale: Carlo Conti, Alessandro Borghese, Casa Surace, Angelica Massera, Lorenzo Baglioni, Jack Nobile, Sespo, pikapalindromo, martinaejaa e Iris Di Domenico. Attraverso video, post e storie, gli influencer hanno invitato i loro follower a riflettere sull’importanza di un uso sicuro e consapevole di Internet, diffondendo consigli pratici per prevenire i pericoli del web e combattere il bullismo online. L’obiettivo è formare i minori sui rischi connessi alla rete e promuovere comportamenti responsabili e positivi online.

Secondo i dati della Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica, nel 2024 sono stati registrati circa 12.000 attacchi informatici, con una tendenza in continua crescita. Il 72% dei ragazzi italiani tra i 13 e i 17 anni è attivo sui social media, con un incremento del 15% rispetto al 2023 (Istat, 2024). Inoltre, oltre il 46% dei minori ha dichiarato di essere stato vittima di bullismo o cyberbullismo almeno una volta nella vita (EU Kids Online, 2024). Tra i fenomeni emergenti, l’Internet Addiction Disorder (IAD) sta acquisendo sempre più rilevanza, portando a una crescente dipendenza tra i giovani, che minaccia le loro relazioni sociali e li isola dal mondo reale. Parallelamente, il cyberbullismo sta aumentando, con un forte picco di aggressività soprattutto tra i ragazzi tra i 13 e i 24 anni. Il cattivo uso della rete è anche responsabile di episodi di violenza, abusi su animali e adescamenti minorili (Indagine conoscitiva sul degrado materiale, morale e culturale nella condizione dei minori in Italia, con focus sulla diffusione di alcool, nuove droghe, aggressività e violenza, 2024).

La portata di questi fenomeni sottolinea la necessità di un’informazione e formazione adeguate, che coinvolgano docenti e alunni e genitori, trasformando la sicurezza online in un’opportunità di riflessione e confronto. Questo rappresenta un momento di crescita importante per tutta la comunità scolastica e civile.

“Durante questa importante occasione, vogliamo ribadire l’importanza di un uso sicuro e consapevole di Internet e delle tecnologie da parte dei minori. È fondamentale che i giovani siano protetti dai rischi legati alla privacy, al cyberbullismo e alla disinformazione. La sicurezza online è una responsabilità di tutti noi, e solo con l’impegno di tutta la società e delle istituzioni possiamo garantire un ambiente digitale più sicuro per le future generazioni”, ha dichiarato Antonio Affinita, direttore generale del Moige.

Da oltre 15 anni il Moige si dedica alla promozione di un uso consapevole di Internet e delle nuove tecnologie, con l’obiettivo di tutelare ragazzi, genitori e insegnanti di ogni età. La sicurezza online non riguarda solo i minori, ma anche tutte le persone che, a causa di una formazione digitale insufficiente, rischiano di diventare vittime di crimini informatici. Negli ultimi otto anni, grazie al sostegno di aziende, enti e donatori, il Moige ha raggiunto oltre 1.900 scuole, coinvolgendo 432.250 studenti, 11.800 docenti e 864.500 genitori. È stata altresì creata una rete nazionale di 8.583 “Giovani Ambasciatori”, giovani formati sui temi del contrasto al bullismo e alla sicurezza online, che operano come sentinelle e formatori nelle scuole, sensibilizzando i loro coetanei e prevenendo episodi di bullismo.




Unicef su giornata contro il bullismo e il cyberbullismo

In occasione della Giornata contro il bullismo e il cyberbullismo l’UNICEF ricorda che in Italia circa il 37% dei bambini e giovani sono esposti a messaggi di odio e oltre il 34% sono esposti a immagini cruente e violente[1] e lancia lo speciale video “Rompi il silenzio, ferma il bullismo” con protagonista Camilla Mancini.
Secondo il Report UNICEF La condizione dell’Infanzia nell’Unione Europea 2024, circa un terzo dei bambini di 10 anni residenti nell’UE (nel 2021) non era in grado di stabilire se un sito web fosse affidabile. In un’indagine condotta nel 2020 in 15 Paesi dell’UE, circa il 10% dei bambini di età compresa tra i 9 e i 16 anni che utilizzano Internet ha dichiarato di aver subito cyberbullismo almeno una volta al mese nell’ultimo anno. Una media compresa tra l’8 e il 17% dei ragazzi tra i 12 e i 16 anni ha visto contenuti dannosi online. Una media del 13% dei ragazzi tra i 12 e i 16 anni ha subito richieste sessuali indesiderate alcune volte nell’ultimo anno.
“Come UNICEF Italia oggi vogliamo ricordare che Il bullismo e il cyberbullismo rappresentano sfide cruciali e richiedono interventi educativi per proteggere i giovani e promuovere comportamenti sani e un uso responsabile delle tecnologie” – ha dichiarato Carmela Pace, Presidente dell’UNICEF Italia. “Il bullismo e il cyberbullismo sono comportamenti aggressivi, intenzionali e ripetuti, caratterizzati da uno squilibrio di potere tra chi lo esercita e chi lo subisce che possono causare gravi disagi emotivi alle vittime.”
L’UNICEF Italia per la giornata lancia il video con protagonista Camilla Mancini “Rompi il silenzio, ferma il bullismo” per invitare i bambini, i giovani e tutti coloro vittime di bullismo o cyberbullismo a condividere le proprie esperienze e a chiedere aiuto. Camilla Mancini ricorda che “chiedere aiuto è un atto di coraggio, non di debolezza”.
Script del video: “SE NON MI PASSI I COMPITI INVIO A TUTTI QUELLA TUA FOTO”, “VATTENE O TI FACCIO VOLARE LO ZAINO”, “NON PUOI VENIRE CON NOI SEI TROPPO BRUTTA”: Quante volte e quanti di noi hanno ascoltato queste parole…Dure, pesanti… Sono Camilla Mancini e da bambina anche io ho ascoltato e sofferto per quelle parole, ma la mia storia personale mi ha insegnato qualcosa di importante, qualcosa sulla quale vorrei poter convincere bambini, bambine e adolescenti: è importante condividere il dolore, anche se non è facile, perché attraverso la condivisione del dolore si può rinascere. Come è successo a me. Confidarsi con un insegnate, con un genitore significa cominciare ad uscire da quella solitudine. Perché quando il dolore è condiviso pesa di meno. Hai diritto ad essere ascoltato e aiutato, fai un primo passo e scoprirai che non sei solo. Rompi il silenzio, ferma il bullismo.”
[1] Tratto dall’indagine “L’esposizione dei bambini e degli adolescenti a messaggi di odio e immagini violente online” dell’UNICEF Global Office of Research and Foresight basata su analisi svolte su 31.790 bambini e adolescenti di età compresa tra 12 e 16 anni di 36 paesi (anche l’Italia) che hanno partecipato a uno dei sondaggi Disrupting Harm, EU Kids Online o Global Kids Online tra il 2016 e il 2021. Si basa anche su dati secondari sull’accesso individuale a Internet provenienti dal database degli indicatori ICT dell’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (2022). L’edizione italiana è stata curata dall’UNICEF Italia.
Nelle foto: Camilla Mancini, protagonista del video UNICEF “Rompi il silenzio, ferma il bullismo”.
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A Viterbo un convegno per parlare di bullismo e cyberbullismo (VIDEO)

di MARIELLA ZADRO-

VITERBO- Il prossimo 7 e 8 febbraio sarà la Giornata Nazionale contro il Bullismo e il Cyberbullismo a scuola e giornata mondiale per la sicurezza in rete. Oggi, mercoledì 5 febbraio, nella sala Regia di Palazzo dei Priori, un incontro per parlare di queste problematiche promosso da Inner Wheel club Viterbo – Distretto 208 Italia – International Inner Weel, in collaborazione con ANPE – Associazione nazionale pedagogisti italiani con il patrocinio del Comune di Viterbo.
“Il ruolo dell’educazione nella prevenzione al bullismo e cyberbullismo” questo il titolo del convegno che ha visto alternarsi i relatori : Rosita Ponticello, avvocato presidente Onorario Camera Civile Viterbo e presidente Rotary Club Viterbo; Rosa Maria Purchiaroni, Psicopedagogista PhD, Docente presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata e Università Pontificia Salesiana di Roma; Marisa Nicolini Psicologa e Psicoterapeuta Casa di Cura Villa Rosa di Viterbo; Marta Nori presidente Associazione Kyanos Centro Antiviolenza Penelope; Anna Maria Onelli, Pedagogista socia ANPE e Gianluca Di Pietrantoni, Criminologo Forense.
Ha moderato l’incontro Monica Lecchini, presidente ANPE del Lazio, Marche ed Abruzzo e docente presso la scuola elementare di Vasanello; nella presentazione dei relatori ha rivolto alla numerosa platea i saluti della presidente nazionale ANPE M. Angela Grassi, assente per impegni di lavoro.
In sala presenti il consigliere Umberto Di Fusco, il presidente Fidapa BPW Giuliana Ceso e molte associate in rappresentanza delle singole associazioni.
I saluti istituzionali dalla sindaca Chiara Frontini che ha sottolineato l’importanza del convegno: “Un tema strategico per il presente e futuro della società in cui viviamo. È doveroso, come amministrazione, stare accanto ai giovani della nostra città e trovare insieme le strategie per affrontare queste problematiche. Buon lavoro a voi tutti, in particolare ai ragazzi che vedo numerosi”.
Un saluto, dall’assessore alle Politiche Sociali e all’ Educazione Rosanna Giliberto, che ha evidenziato l’alto profilo dei relatori, che in questa giornata si alterneranno e l’importanza della prevenzione.
“Noi adulti, ha concluso l’assessore, e non solo gli operatori delle scuole, dobbiamo aiutare i ragazzi ad aumentare la consapevolezza per sviluppare la sensibilità. Un percorso per dare senso, un significato, una direzione”.
Il Commissario della Polizia di Stato Giulio Cristofori, ha ricordato il programma degli incontri che la Polizia ha messo in campo per prevenire queste problematiche, ricordando con quanta partecipazione il personale preposto viene accolto nelle scuole.
Ha concluso i saluti la presidente Inner Wheel club Viterbo – Distretto 208 Italia – Maria Teresa Batistelli Lecchini, che non solo ha ringraziato la sindaca Frontini e gli amministratori comunali per l’ospitalità, i professionisti, le autorità per i loro interventi, ma in particolare, i professori e gli alunni delle scuole presenti.
In sala gli alunni della classe 2AM indirizzo Moda Istituto “F. Orioli” con le docenti Alba Stella Paioletti, Laura Cerasa, M. Barbara Lecchini, alunni e docenti delle scuole di Grotte Santo Stefano, Orte, Montefiascone e Soriano nel Cimino.
Tutti gli studenti sono stati ben rappresentati da Luca Cecchini e Leonardo Pezzato della Consulta Provinciale Studentesca, rappresentanti l’uno dell’I.I.S.S. “Carlo Alberto Dalla Chiesa” di Montefiascone e l’altro dell’Istituto “F.lli Agosti” Agraria di Bagnoregio, che hanno presentato un logo realizzato per ricordare la giornata del 7 e 8 febbraio.

Rispetto, affetto, un corretto linguaggio, la prevenzione, coraggio, i rapporti sociali, ingiuria, molestie, questi gli argomenti trattati dai singoli relatori.
L’avv. Ponticello ha ripercorso, coinvolgendo i ragazzi in un dialogo, le tappe della legge 29 maggio 2017, n. 71, Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo; la sua applicazione e i ruoli della famiglia e della scuola.
La psicopedagogista Rosa Maria Purchiaroni ha parlato principalmente di prevenzione, in particolare dell’importante ruolo dell’educazione socia-affettiva nella prima infanzia.
La psicologa Marisa Nicolini, inizialmente ha illustrato i processi cognitivi e comportamentali per poi rapportarli ai comportamenti dell’adolescente; le condotte antisociali e le implicazioni educative.
Marta Nori, sulla base dell’esperienza acquisita nel centro antiviolenza Penelope, ha impostato il suo intervento spiegando le conseguenze che, principalmente una donna deve affrontare quando si parla di violenza di genere, da quella fisica, a quella psicologica, istituzionale ed economica.
Al termine delle relazioni, Anna Maria Onelli, autrice del libro “Per non soffrire più, bulli vittime e pericoli del web” ha presentato le finalità del suo scritto, che mira a coinvolgere famiglie, docenti, educatori con un duplice obiettivo: l’uno di tipo “preventivo” riguardante la conoscenza del fenomeno, i segnali presenti in un bambino bullizzato, i rischi procurati ai minori da un cattivo uso della tecnologia in generale e dei social in particolare; l’altro di tipo “riparativo” consistente nel suggerire azioni e persone cui rivolgersi in caso di emergenza.

 

 




Giornata contro il bullismo e cyberbullismo, il Comune di Tarquinia promuove due incontri di approfondimento con le scuole

TARQUINIA ( Viterbo) – Per la Giornata nazionale contro il bullismo e cyberbullismo, l’assessorato alla Pubblica istruzione del Comune di Tarquinia organizza due importanti incontri per approfondire il tema del contrasto a fenomeni che coinvolgono sempre più giovani. Gli eventi sono rivolti agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado e si terranno al teatro comunale “Rossella Falk”. “È importante non limitarsi soltanto a reagire, ma soprattutto a prevenire i fenomeni di bullismo e cyberbullismo, che sono in costante crescita tra i ragazzi – afferma il sindaco Francesco Sposetti –. Come istituzioni, siamo chiamati a mettere a disposizione gli strumenti necessari per affrontare con consapevolezza e responsabilità sia le dinamiche sociali in presenza che quelle virtuali, sensibilizzando le famiglie, i docenti e i giovani stessi su questi temi, con l’obiettivo di creare una cultura del rispetto e della solidarietà che possa davvero arginare la violenza in tutte le sue forme”.

“Il bullismo e il cyberbullismo sono problemi complessi che necessitano di un impegno condiviso tra scuole, famiglie e istituzioni – afferma l’assessora alla pubblica istruzione Sara Corridoni -. Sono convinta che sia fondamentale far comprendere ai giovani i pericoli del web e le conseguenze di comportamenti violenti. Le scuole devono essere luoghi di crescita, confronto e dialogo, e con i due incontri vogliamo offrire momenti di riflessione e approfondimento per riconoscere e contrastare questo fenomeno sociale sempre più in crescita”.
Mercoledì 5 febbraio, alle 11,30, si svolgerà l’incontro “Insieme contro il bullismo e il cyberbullismo: riflettiamo, confrontiamoci e agiamo” per le scuole secondarie di primo grado. Interverranno Paolo Pirani, avvocato e membro dell’organismo di controllo dell’Unione Camere Penali Italiane (UCPI; Antonio Mancini, criminologo e commissario di Polizia; Claudia Rossetti, psicologa e psicoterapeuta familiare. Con la finalità di incentivare i ragazzi una cultura del rispetto e della legalità, i relatori affronteranno, ciascuno con le proprie competenze, il bullismo evidenziando come non sia solo un problema personale, ma un fenomeno che incide sull’intera società e che, per contrastarlo, richiede un approccio integrato, attraverso strumenti legali, educazione e interventi preventivi mirati.
Venerdì 7 febbraio, alle 11 avrò luogo la conferenza “Cyberbullismo: strategie e prevenzione per un benessere digitale” per il biennio delle scuole secondarie di secondo grado, con una serie di interventi a cura del Centro di Psicologia Integrata per il Benessere (CEPIB). Parteciperanno come relatrici la dottoressa Giada Fiume, fondatrice di CEPIB, le dottoresse Sabrina Pontani, Monica Bilello, Valentina Biagini e Mara Minciotti, psicologhe e psicoterapeute, che mostreranno luci e ombre del web, in vista di un maggiore benessere digitale e migliore consapevolezza in rete. Sempre il 7 febbraio, in collaborazione con il Cinema Etrusco Arthouse, sarà proiettato alle 10,15 il film “Il ragazzo dai pantaloni rosa” per gli studenti delle scuole secondarie di primo grado. Un’occasione per sensibilizzare i giovani sui temi della diversità e dell’inclusione, in un contesto educativo e culturale.



Focus su bullismo e cyberbullismo per gli studenti del Liceo Scienze Umane del San Benedetto di Tarquinia

TARQUINIA (Viterbo)- Ieri, 25 ottobre, l’Istituto San Benedetto di Tarquinia ha ospitato un incontro formativo su bullismo, cyberbullismo, uso di sostanze psicotrope e altre tematiche d’attualità, coinvolgendo gli studenti del Liceo delle Scienze Umane – Indirizzo Economico Sociale. Grazie alla presenza di Maurizio Paliani, Presidente della Sezione locale dell’Associazione Nazionale della Polizia di Stato (A.N.P.S.), e del Commissario di Pubblica Sicurezza Antonio Mancini, vice dirigente del Commissariato di Tarquinia, i ragazzi hanno avuto l’opportunità di confrontarsi direttamente con figure esperte in materia di sicurezza e prevenzione.

incontro bullismo liceo San Benedetto Tarquinia

L’incontro è stato organizzato in due moduli distinti, ciascuno pensato per affrontare i temi chiave e rendere i ragazzi consapevoli dell’importanza di comportamenti positivi e responsabili nella vita di tutti i giorni. Le problematiche del bullismo e del cyberbullismo, spesso all’ordine del giorno nella vita degli adolescenti, sono state affrontate in modo interattivo e con un approccio diretto, stimolando domande e riflessioni da parte degli studenti.

Questo evento formativo ha voluto essere un’esperienza di crescita per i giovani dell’Istituto, offrendo strumenti utili per navigare le sfide moderne e prevenire fenomeni negativi. Con queste attività, l’Istituto San Benedetto si conferma attento alle necessità dei suoi studenti, incoraggiandoli a sviluppare una maggiore consapevolezza verso sé stessi e il mondo che li circonda.




Bullismo e Cyberbullismo, un fenomeno sempre più in crescita

ROMA- Il fenomeno del bullismo è uno dei problemi più preoccupanti nelle scuole per gli alunni, in particolare modo a partire dai 10 anni, tra le principali ragioni, perché passa inosservato. Da alcuni decenni, il fenomeno del Cyberbullismo (bullismo in rete commesso per mezzo di social e chat) è motivo di preoccupazione per le famiglie , molte scuole già prevedono informazione e interventi, promosse dal Ministero dell’Istruzione e del Merito e dal Ministero della Salute, è pertanto necessario puntare sulla prevenzione. Il bullismo avviene in tutti i contesti e in tutti i Paesi, e si manifesta in modo diverso a seconda delle caratteristiche delle vittime e degli aggressori e del contesto socioculturale, senza per questo diminuire la sua pericolosità per i preadolescenti (10-12 anni) e gli adolescenti (13-16 anni).

“Un insulto una tantum non può essere considerato bullismo, ma quando si verifica ripetutamente inizia un processo che può durare a lungo, con la conseguente sofferenza psicologica della vittima. Se avviene online (Cyberbullismo) è ancora più pericoloso, poiché spesso anonimo e con un effetto di moltiplicazione dovuto al funzionamento dei social) In numerose occasioni, la vittima tace il bullismo, accettando una posizione di inferiorità rispetto all’aggressore che non ha la forza di affrontare o denunciare. Spesso, né gli insegnanti, né le famiglie sono a conoscenza della situazione, il che ne rende ancora più difficile l’individuazione. I testimoni (coetanei della vittima) sono spesso informati sui fatti, ma hanno paura di parlarne con gli adulti per paura di diventare a loro volta vittime o di essere esclusi dal loro gruppo”, spiega Adelia Lucattini, Psichiatra e Psicoanalista Ordinario della Società Psicoanalitica Italiana.

Una ricerca su oltre 25.000 studenti dal 2002 al 2022 del Cyberbullying Research Center stima che il 15 % dei preadolescenti e il 27% degli adolescenti sia stato vittima di Cyberbullismo. Uno studio pubblicato su Psychological Intervetion ha rilevato le aggressioni verbali (tra il 20% e il 37% insulti, diffusione di voci ed esclusione sociale) e aggressioni fisiche, furti e danni alla proprietà (tra il 6% e il 20%). Tale studio ha accertato che l’età di 12 anni (con un intervallo tra 11 e 14) è quella con la maggiore frequenza di bullismo. Il bullismo, il cyberbullismo e la violenza in generale rivolto non solo agli alunni, ma anche a insegnanti e genitori, sono aumentati. Per quanto riguarda, la varianza della differenza tra scuole pubbliche e private, non ci sono differenze tra i due tipi di ambiente. Il bullismo si verifica in tutte le scuole, indipendentemente dalle caratteristiche socioculturali e religiose.

In Italia, i dati dell’ Osservatorio Indifesa realizzato da Terre des Hommes (2024) Il 65% dei giovani dichiara di aver subito una qualche forma di violenza, tra questi il 63% ha subito atti di bullismo e il 19% di cyberbullismo. Un numero in crescita secondo studi comparativi dal 2011 al 2022.

“Il rischio di essere vittima di bullismo è di avere problemi emotivi che possono essere individuati in modo valido e affidabile in una fascia di età particolarmente sensibile (tra gli 11 e i 13 anni). Tuttavia, poiché si manifesta durante il percorso scolastico, è necessario essere sempre attenti ai possibili cambiamenti di comportamento, abitudini e del conseguente rendimento nella vita degli alunni.

La rilevazione degli episodi di bullismo e cyberbullismo, la prevenzione e l’intervento più precoce possibili, devono essere un elemento continuo e costante in tutte le scuole, in caso da potenziare, laddove si ravvedano ulteriori necessità. Se la vittimizzazione diventa cronica, le conseguenze sui ragazzi oggetto di queste violenze sono diverse e pesanti. Le vittime possono sviluppare sintomi psicologici, ansia sociale e attacchi di panico; isolamento con autoesclusione e allontanamento dai coetanei; fobia scolastica e rifiuto della scuola con molte assenze; bassa autostima, perdita di sicurezza e fiducia negli altri. Altri effetti negativi sono difficoltà di concentrazione e basso rendimento scolastico, depressione, disturbi alimentari, autolesionismo. Inoltre, le vittime hanno problemi emotivi più severi, rispetto alle non-vittime o ai bulli. Cosa fare?” evidenzia Lucattini, “parlare con i propri figli e cercare di comprendere comportamenti insoliti, chiusura, depressione, paura, insonnia. Avvalendosi, se i disturbi sono seri e di difficile gestione, del counseling psicoanalitico familiare. Parlare con la scuola in merito a qualunque episodio di cui si venga a conoscenza in modo da rafforzare l’alleanza e la forza del rapporto genitori e insegnanti”.




Cyberbullismo Svelato, in arrivo il primo convegno della rassegna ‘La Società della Paura: Vivere Costantemente in Guerra’

Nell’ambito della rassegna ‘La Società della Paura: Vivere Costantemente in Guerra’, sabato 11 maggio alle ore 18.30, si svolgerà il convegno denominato ‘Cyberbullismo Svelato – Strategie di prevenzione ed intervento per un futuro digitale sicuro’ presso il Tempio di Santa Maria Maddalena a Capranica Prenestina (Roma). Primo di un’importante serie di eventi che, come ogni anno, sono fortemente voluti da don Davide Martinelli, parroco della Basilica.

Si intitola ‘La Società della Paura: Vivere Costantemente in Guerra’ ed è la rassegna che pone i riflettori su una serie di tematiche piuttosto rilevanti sulle quali occorre fare maggiore luce, soprattutto se consideriamo il fatto che, tali complesse e codeste situazioni complicate, fanno parte della vita quotidiana di ogni individuo di qualsiasi età.

Difatti, il primo convegno ha posto le basi per discutere delle sfide, dei trionfi e delle opportunità che si hanno in età adolescenziale, un’età in cui non si è sempre consci di quello che potrebbe riservare il futuro a un giovane ragazzo.

Fa seguito il secondo, durante il quale si discuterà di Cyberbullismo Svelato e delle strategie di prevenzione e dell’intervento atto a garantire un futuro digitale sicuro. Ai primi due seguiranno: le molteplici dimensioni della società della paura; gli aspetti sociali e culturali della paura; un altro convegno basato sulle risposte e le soluzioni alle varie problematiche presentate; le prospettive future e le azioni concrete e, infine, un altro convegno che avrà come tema principale il femminicidio e l’importanza di spezzare il silenzio.

L’evento
Si tratta di una lodevole iniziativa che pone i riflettori su tutto ciò che deriva dalla navigazione sul web, mettendo in risalto i pericoli a cui si è esposti (soprattutto i giovani), alle vicissitudini e alle ingenti problematiche che possono nascere anche per un semplice dispetto tra ragazzi. Una serie di interventi che approfondiranno i vari aspetti e le molteplici sfaccettature che il web presenta, facendo risultare, il convegno in oggetto, un valido aiuto per chi ancora non riesce a orientarsi e non riconosce gli inganni, le difficoltà e le grane che si può generare dal traffico web o, anche semplicemente, venendo in contatto con un sito poco affidabile o con un internauta che, apparentemente benevole, ci induce ad avere fiducia in lui.

Sarà, dunque, interessante prendervi parte e comprendere il lato oscuro di internet o, per meglio dire, di taluni individui che si celano dietro la maschera dell’intelligenza artificiale o di un ‘world wide web’ non verificato.

Questioni generate, talvolta, dalla superficialità, dalla poca conoscenza o dall’apparenza di ciò che si palesa dinanzi ai nostri occhi sullo schermo di un pc o del nostro cellulare/dispositivo portatile.

Tali fattori implicano, poi, una serie di dilemmi che sfociano nella problematica individuale e che, successivamente, possono comportare questioni ben più gravi che potrebbero condizionare persino un’intera esistenza. Per tale motivo, il suddetto convegno approfondirà quanto di seguito riportato, al fine di preservare e tutelare il benessere di ogni utente che, navigando sul web, non vuole incappare in spiacevoli ‘incontri’:

Impatto psicologico del cyberbullismo e strategie di prevenzione

Intervento e supporto legale

Casi e testimonianze

Discussione

Onde evitare fraintendimenti, basterà pensare all’immane dolore o al modo in cui il web potrebbe rovinare la vita di un giovane ragazzo sia dal punto di vista psicologico e sia dal punto di vista sociale, soprattutto se non vi è un valido supporto che riesce ad aiutarlo e, soprattutto, se si considerano i social come ‘l’agorà’ del mondo, perché non v’è cosa più errata, dato che l’agorà (come quella dell’antica Grecia) è il simbolo del ritrovo dei cittadini del mondo che si parlano incontrandosi di persona e osservano la realtà racchiusa in uno sguardo (furbo o innocente che sia).

I relatori del convegno
Nel corso del convegno, vi saranno una serie di interventi moderati dall’Avv. Chiara Fedeli, Vice Presidente CODACONS, la quale darà voce alle diverse relatrici che accentueranno la tematica trattata e che, come di consuetudine, indurranno alla riflessione coloro che ivi saranno presenti. Tra queste annoveriamo:

Dott.Ssa Annarita Duca – Psicologa

Dott.Ssa Roberta Felli – Psicologa e Psicoterapeuta

Avv. Piera Ponzo – Presidente Ass. Spazio Neutro APS

Ancora una volta, la figura della Donna diviene rilevante in talune circostanze e discussioni volte alla sensibilizzazione, alla prevenzione e all’altruismo, dunque, al fatto di tendere una mano a coloro che hanno bisogno di aiuto, alle voci inascoltate, ai silenzi inespressi, alle parole soffocate dalla violenza e al timore di non sapere quale sia il modo migliore di agire al fine di contrastare il fenomeno dianzi menzionato, ormai tarlo della società odierna.

 




7 febbraio 2024: no al bullismo e al cyberbullismo, l’impegno di “Semi di pace”

TARQUINIA (Viterbo)- In questa giornata celebrativa contro il bullismo è d’obbligo una riflessione approfondita per diffondere e sensibilizzare ragazzi e famiglie su una problematica che sta diventando una vera e propria emergenza.
Sempre più spesso i nostri ragazzi si rendono protagonisti di episodi di prevaricazione, attraverso violenze fisiche, verbali e psicologiche su una vittima designata, solo perché più fragile e non in grado di difendersi. Che siano bulli, spettatori o complici inconsapevoli sembrano agire incondizionatamente, senza conoscere limiti e senza considerare la gravità e le conseguenze delle loro azioni sull’altro. Specialmente quando sono in gruppo questi individui perdono capacità, senso critico e più drammaticamente il controllo di sé.
Con la diffusione capillare del web, il bullismo ha trovato terreno fertile per espandersi ed è diventato cyberbullismo: un modello di bullismo adattato alla rete. Sono nati così nuovi modi perversi e fantasiosi di agire la violenza; sul web si compiono atti illegali sentendosi protetti dall’anonimato e dalla non conoscenza reale della vittima. Nell’ultimo periodo della pandemia la rete è stata per molti un rifugio all’interno del quale si nascondono trappole insidiose. I nostri giovani potrebbero incorrere in pericoli e infilarsi in situazioni tragiche da cui poi è difficile uscire, più difficile che nel reale.
Purtroppo in fase evolutiva il confine tra il mondo reale e quello virtuale non è così netto e si interseca con la realtà. Difendersi dalle insidie del web significa rendersi consapevoli del fatto che negli ambienti digitali si è contemporaneamente fruitori e creatori di contenuti. Spessissimo manca la consapevolezza di ciò che si sta facendo e delle relative conseguenze. Tutto ciò è grave e preoccupante, e pone grossi interrogativi al mondo degli adulti e delle istituzioni.
Dove sono finiti valori come il rispetto del prossimo, la compassione, la comprensione, la valutazione delle conseguenze di una azione su un essere umano? Paradossalmente questi concetti apparentemente anacronistici assumono una valenza molto attuale. Oggi dobbiamo coltivare più efficaci modalità di interazione con nostri ragazzi come l’ascolto attivo, il dialogo, l’empatia, la riflessione argomentativa, in un confronto tra generazioni per poter raggiungere nuove consapevolezze.
Anche Semi di Pace con il Progetto Rondini dedica una attenzione particolare ad argomenti significativi che possano aiutare genitori, docenti e adulti di riferimento a conoscere il bullismo e a prevenire il diffondersi di atteggiamenti aggressivi e violenti attraverso la presa di coscienza del fenomeno e la messa in atto di adeguate strategie educative.

Graziella Menci
Psicologa – Psicopedagogista




Safer Internet Day, le giornate per la prevenzione del bullismo e del cyberbullsimo

VITERBO – Oggi, 6 febbraio, appuntamento internazionale a Palazzo dei Priori, il 7 febbraio il flashmob “5 minuti contro il bullismo”. Settimana di sensibilizzazione e prevenzione del fenomeno del bullismo e cyberbullismo, la città di Viterbo ospiterà la II edizione dell’International Forum on Bullying and Cyberbullying. Nell’ambito della manifestazione, organizzata dall’Università di Tor Vergata e dal Comune di Viterbo, in collaborazione con l’Ufficio scolastico provinciale, è previsto l’appuntamento Move run walk against bullying, in programma il prossimo 6 febbraio alle ore 9.30 nella sala Regia di Palazzo dei Priori.

Un’occasione di formazione per i referenti sul bullismo e cyberbullismo di tutti gli istituti scolastici di ogni ordine e grado della provincia di Viterbo e di divulgazione e confronto a livello nazionale e internazionale tra esperti del mondo universitario, delle associazioni di settore, professionali e rappresentanti delle autorità educative.

“Abbiamo scelto il Comune di Viterbo per l’attenzione che sta ponendo da un anno a questa parte sulla prevenzione del disagio giovanile – spiega Carmelo Mandalari, coordinatore dell’Osservatorio sul bullismo e il disagio giovanile – CREG Università degli Studi di Roma Tor Vergata -. Un’attenzione che passa anche attraverso la costituzione della prima Rete nazionale delle scuole dell’empatia. L’obiettivo è quello di aprire un tavolo di confronto permanente, che condivida percorsi comuni di prevenzione contro ogni forma di violenza e disagio”.
Ma non è tutto.
All’interno del forum sarà presentato il flash mob “5 minuti contro il bullismo” proposto dall’assemblea provinciale dei referenti in materia e della consulta provinciale studentesca: mercoledì 7 febbraio, dalle ore 10 alle ore 11, le campanelle delle scuole di ogni ordine e grado suoneranno per sospendere le attività per almeno cinque minuti. “Quest’anno saranno i sindaci, gli assessori, i consiglieri comunali di maggioranza e opposizione a suonare la campanella per simboleggiare la presenza dell’amministrazione locale a fianco delle nuove generazioni – commenta la consigliera Rosanna Giliberto, delegata all’educazione e ai rapporti con le scuole – e a dimostrare che davanti a tematiche così importanti gli amministratori sono uniti e coesi”. L’iniziativa sarà seguita a distanza anche da istituzioni scolastiche italiane e interverranno professori dell’Università di Harvard e del North Carolina.
“Siamo fieri e orgogliosi di ospitare un evento così importante – aggiunge la sindaca Chiara Frontini – che permetterà alla nostra città di confrontare e condividere le buone prassi in ambito educativo e sociale con quelle di altre realtà nazionali e internazionali, nella ferma convinzione che bisogna lavorare costantemente sull’educazione e sulla costruzione di una cittadinanza attiva, consapevole e inclusiva”.




Safer Interney day, le giornate per la prevenzione del bullismo e del cyberbullismo

VITERBO- Il 6 febbraio appuntamento internazionale a Palazzo dei Priori, il 7 febbraio il flashmob “5 minuti contro il bullismo”. Settimana di sensibilizzazione e prevenzione del fenomeno del bullismo e cyberbullismo, la città di Viterbo ospiterà la II edizione dell’International Forum on Bullying and Cyberbullying. Nell’ambito della manifestazione, organizzata dall’Università di Tor Vergata e dal Comune di Viterbo, in collaborazione con l’Ufficio scolastico provinciale, è previsto l’appuntamento Move run walk against bullying, in programma il prossimo 6 febbraio alle ore 9.30 nella sala Regia di Palazzo dei Priori.

Un’occasione di formazione per i referenti sul bullismo e cyberbullismo di tutti gli istituti scolastici di ogni ordine e grado della provincia di Viterbo e di divulgazione e confronto a livello nazionale e internazionale tra esperti del mondo universitario, delle associazioni di settore, professionali e rappresentanti delle autorità educative.

“Abbiamo scelto il Comune di Viterbo per l’attenzione che sta ponendo da un anno a questa parte sulla prevenzione del disagio giovanile – spiega Carmelo Mandalari, coordinatore dell’Osservatorio sul bullismo e il disagio giovanile – CREG Università degli Studi di Roma Tor Vergata -. Un’attenzione che passa anche attraverso la costituzione della prima Rete nazionale delle scuole dell’empatia. L’obiettivo è quello di aprire un tavolo di confronto permanente, che condivida percorsi comuni di prevenzione contro ogni forma di violenza e disagio”.
Ma non è tutto.
All’interno del forum sarà presentato il flash mob “5 minuti contro il bullismo” proposto dall’assemblea provinciale dei referenti in materia e della consulta provinciale studentesca: mercoledì 7 febbraio, dalle ore 10 alle ore 11, le campanelle delle scuole di ogni ordine e grado suoneranno per sospendere le attività per almeno cinque minuti. “Quest’anno saranno i sindaci, gli assessori, i consiglieri comunali di maggioranza e opposizione a suonare la campanella per simboleggiare la presenza dell’amministrazione locale a fianco delle nuove generazioni – commenta la consigliera Rosanna Giliberto, delegata all’educazione e ai rapporti con le scuole – e a dimostrare che davanti a tematiche così importanti gli amministratori sono uniti e coesi”. L’iniziativa sarà seguita a distanza anche da istituzioni scolastiche italiane e interverranno professori dell’Università di Harvard e del North Carolina.
“Siamo fieri e orgogliosi di ospitare un evento così importante – aggiunge la sindaca Chiara Frontini – che permetterà alla nostra città di confrontare e condividere le buone prassi in ambito educativo e sociale con quelle di altre realtà nazionali e internazionali, nella ferma convinzione che bisogna lavorare costantemente sull’educazione e sulla costruzione di una cittadinanza attiva, consapevole e inclusiva”.




MOIGE: prosegue a Roma il web tour di “Giovani Ambasciatori per la cittadinanza digitale contro cyberbullismo e cyber risk”

ROMA- Il 27 settembre presso l’ Istituto “L. Pirelli” si terrà un webinar del MOIGE, per promuovere un uso sicuro del web e contrastare bullismo, aumentato del 10%, e cyber bullismo, cresciuto dell’8%. Fa tappa a Roma, e, più precisamente presso l’ Istituto “L. Pirelli”, il web tour di “Giovani Ambasciatori per la cittadinanza digitale contro cyberbullismo e cyber risk”, che avrà inizio alle ore 09:00 di mercoledì 27 settembre. Il progetto mira a promuovere un uso sicuro della rete e a contrastare il bullismo, aumentato del 10%, e il cyber bullismo, cresciuto dell’8%.

Secondo l’ultimo studio condotto dal MOIGE in collaborazione con l’Istituto Piepoli, più della metà dei minori in Italia (54%) ha subito prepotenze sul web o di persona. Si tratta di un dato cresciuto di ben il 10% in soli 2 anni. Il 10% dei minori (+3%) ha preso parte ad episodi di prepotenza, il 6% ha usato foto o video per offendere altre persone, e il 53% (+15% rispetto al 2020) prende abitualmente in giro uno o più amici, dicendo che, però, lui/loro sanno che lo fa per scherzare. Alla domanda su come si comportano i compagni quando assistono a prepotenze, solo il 34% risponde “aiutano la vittima”, un dato che nel 2020 era il 44%.

Comportamenti incauti, ma anche forti responsabilità dei social, che portano a valutare in modo superficiale i rischi e che mettono in pericolo i nostri figli.

“Giovani Ambasciatori per la cittadinanza digitale contro cyberbullismo e cyber risk” è la campagna del MOIGE, sostenuta da Enel Cuore Onlus, in collaborazione con Polizia di Stato, Anci, associazione nazionale comuni italiani, Un nodo blu del Ministero dell’Istruzione, CONI e Fondazione Cariplo, per rendere gli studenti più consapevoli dei rischi di internet, responsabilizzare, e stimolare docenti e genitori ad avere un ruolo di guida e controllo più attivo. In questa settima edizione sono coinvolte 300 scuole, circa 75.000 alunni, oltre 2000 docenti e 150.000 genitori sul territorio nazionale.

 




Bullismo e cyberbullismo: patentino digitale e media education nelle scuole della Regione Lazio

L’assessore Schiboni: «Risposta importante per fornire ai più giovani gli strumenti adeguati a evitare i rischi della “rete”».

ROMA- La Giunta regionale, presieduta da Francesco Rocca, ha approvato lo schema di accordo tra la Regione Lazio e il Comitato regionale per le Comunicazioni (Corecom), per l’avvio della sperimentazione in Media Education e l’istituzione del Patentino Digitale nelle scuole.

L’obiettivo è quello di promuovere attività progettuali in materia di prevenzione e contrasto del fenomeno del bullismo e del cyberbullismo. La Regione intende, infatti, supportare il Co.re.com. su due specifiche attività progettuali: la sperimentazione della Media Education nella scuola primaria e l’introduzione del Patentino digitale nelle scuole secondarie di primo grado.

La Media Education consiste in una sperimentazione pluriennale destinata agli alunni delle classi quarte e quinte delle scuole primarie, finalizzata a strutturare un valido percorso di conoscenza e di consapevolezza sull’utilizzo della rete, delle sue opportunità e dei suoi rischi.

Con il progetto “Pa.Di.”, per l’istituzione del Patentino digitale, si intende, invece, costruire un percorso di informazione e formazione dall’alta valenza educativa e formativa per gli studenti della scuola secondaria di I° grado, per fornire gli strumenti e le competenze necessarie per l’utilizzo consapevole e responsabile dei dispositivi digitali, con il coinvolgimento degli insegnanti e di adulti responsabili.

«Si tratta di un progetto a cui teniamo particolarmente e per questo ringrazio il presidente del Corecom, Maria Cristina Cafini, per la condivisione. Stiamo offrendo una risposta importante per fornire ai più giovani gli strumenti adeguati a conoscere quali sono le opportunità e i rischi della rete e dei social, per prevenire fenomeni di cyberbullismo e distinguere le fake news dalle informazioni corrette», dichiara l’assessore al Lavoro, all’Università, alla Scuola, alla Formazione e alla Ricerca, Giuseppe Schiboni

«Il web e i social offrono numerose possibilità di connessione tra utenti ma spesso non si conoscono le regole e le conseguenze che comporta la navigazione. La Regione Lazio ha come obiettivo quello di far acquisire alla giovane consapevolezza e responsabilità per muoversi sulla “rete” in sicurezza», conclude l’Assessore Schiboni

Nella rilevazione del Sistema di Sorveglianza HBSC Italia 2018 (Health Behaviour in School-aged Children), condotta su un campione di 58.976 minori è, infatti, emerso che i fenomeni del bullismo e del cyberbullismo sono aumentati considerevolmente negli ultimi anni e hanno interessato soprattutto i ragazzi, anche in grave peggioramento a causa della pandemia.

«Ringrazio la Regione – evidenzia Maria Cristina Cafini, presidente del Corecom Lazio – per la sensibilità dimostrata che consentirà, dall’anno scolastico 2023/2024, agli studenti delle scuole secondarie di I° grado del Lazio di avere il patentino digital, nonché, nelle classi IV e V delle scuole primarie aderenti alla sperimentazione, l’innovativa introduzione della media-education. PA.DI-Patentino digitale e sperimentazione nella scuola primaria – prosegue – sono due iniziative che proiettano verso il futuro la Regione Lazio testimoniando una forte attenzione verso i reali bisogni formativi dei più giovani».

 




Contro il Cyberbullismo il progetto dell’istituto alberghiero di Ladispoli

LADISPOLI -Una battaglia culturale ed etica: è quella da combattere contro le forme sempre più diffuse di cyberbullismo che corrono lungo le maglie della Rete trasferendo sulle piattaforme digitali la discriminazione e l’intolleranza. Uno scontro impari basato spesso su un’asimmetria di potere fra uno o più soggetti “forti” che prevaricano una persona più debole”: così la Prof.ssa Rosa Torino, Vicepreside dell’Alberghiero di Ladispoli, ha spiegato il Progetto di Educazione alla Cittadinanza Digitale in svolgimento all’Istituto Professionale di via Federici, finalizzato ad arginare le “degenerazioni della Rete”, insegnando ad usare Internet in modo consapevole e responsabile. “L’anonimato e la moltiplicazione dei messaggi consentiti dalle nuove tecnologie – ha aggiunto la Prof.ssa Torino – rendono il fenomeno ancora più grave e difficile da controllare. Per questo motivo è indispensabile alzare il livello di guardia e puntare sulla prevenzione, cominciando dalle Classi Prime e Seconde”. Ad esse è infatti rivolto il Progetto di Educazione Civica Digitale che vede impegnati gli studenti in diversi incontri con esperti, con l’obiettivo di aumentare la sicurezza nelle relazioni e nelle interazioni in Rete. “Al cyberbullismo si affianca spesso un ulteriore fenomeno altrettanto pericoloso, che alimenta il primo o ne rappresenta la conseguenza: l’hate speech, che non è sicuramente tipico solo del web, ma trova un temibile strumento di amplificazione proprio grazie alle potenzialità delle nuove piattaforme”. “E’ nostro dovere di educatori – ha concluso la Prof.ssa Torino – far comprendere ai nostri allievi che se la vita si trasferisce on-line, sulla Rete devono spostarsi allora tutti i princìpi di una sana e corretta convivenza. Anche una “comunità digitale”, in altre parole, deve trovare le sue basi nella condivisione e nel rispetto delle regole”.




L’Itt Da Vinci in prima linea contro il bullismo e cyberbullismo “Nessuno è solo”

L’ITT Leonardo da Vinci in prima linea contro bullismo e cyberbullismo: “NESSUNO è SOLO”.
Da tempo l’Istituto tecnico tecnologico Leonardo da Vinci è impegnato attivamente nel contrasto al bullismo e al cyberbullismo. Ogni anno, con l’aiuto degli studenti del Team antibullismo, le referenti del team dell’Emergenza programmano una serie di azioni che hanno lo scopo di arginare questi fenomeni.
Uno dei target di questo anno era quello di creare un cortometraggio che diventasse il marchio caratterizzante tutta la scuola, una sorta di distintivo simbolico che potesse descrivere lo sforzo intrapreso da parte di tutte le figure dell’Istituto scolastico.
Da questa idea è partito il lavoro che ha visto coinvolti tutti gli studenti membri del Team antibullismo, le referenti del progetto Nicoletta Salani e Francesca Paoletti, i ragazzi del Team per la produzione Audiovisiva guidati dal prof. Angelo Gigliotti e il prof. Francesco Salerno, scrittore e sceneggiatore del corto.
Il cortometraggio dal titolo “Nessuno è solo” uscirà il 7 febbraio in occasione della giornata internazionale della sicurezza in rete chiamata Safer Internet Day.
La première di “Nessuno è solo” si terrà il 7 febbraio alle ore 11,30. Siete tutti invitati a partecipare al seguente link https://www.youtube.com/watch?v=z5gsqXmPRxg




Torna la diretta di #cuoriconnessi, l’evento contro il cyberbullismo

VITERBO – Tutto è pronto per la diretta streaming di #CuoriConnessi in programma domani dalle 10 sul canale youtube della Polizia di Stato https://www.youtube.com/watch?v=gFmsQ50GCIc e sul sito cuoriconnessi.it

Polizia di Stato e Unieuro insieme in un grande progetto che ha l’intento di sensibilizzare e informare i giovani, gli insegnanti e i genitori su un utilizzo più consapevole e corretto della tecnologia per contrastare ogni forma di distorsione della rete.

Per il secondo anno consecutivo parteciperanno alla diretta più di 4000 scuole di tutta Italia e oltre 200.000 studenti: l’incontro è dedicato alle scuole secondarie di primo e secondo grado.

All’evento parteciperanno il Capo della Polizia Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Prefetto Lamberto Giannini, Jacopo Greco, Capo Dipartimento Risorse Umane Strumentali e Finanziarie del Ministero dell’istruzione e Giancarlo Nicosanti Monterastelli, Amministratore Delegato di Unieuro. Ospite di eccezione Paolo Crepet, Psichiatra e Ricercatore dei disagi dell’età evolutiva e ragazzi che hanno vissuto esperienze dirette di cyberbullismo. L’evento sarà condotto dal giornalista Luca Pagliari, anche autore del nuovo libro “#cuoriconnessi – Il coraggio di alzare lo sguardo”.

Lamberto Giannini, Capo della Polizia Direttore Generale della Pubblica Sicurezza

“Il momento storico che abbiamo vissuto ha sottratto ai giovani una parte significativa della loro socialità sostituita dall’uso- a volte compulsivo- della rete che, non sempre, è un luogo sicuro. In questo contesto, mettere al centro la sicurezza digitale dei ragazzi per noi è un impegno: per renderli consapevoli e indicare loro i rischi che uno spazio così importante di libertà può comportare.

#cuoriconnessi è un ulteriore strumento di informazione con cui possiamo continuare a diffondere messaggi di cautela verso le potenziali trappole della rete ed essere sempre di più un punto di riferimento per le vittime di questo fenomeno.

Giancarlo Nicosanti, amministratore delegato di Unieuro

“Le storie di #cuoriconnessi riescono a trasmettere messaggi che altrimenti resterebbero inascoltati, perché abbiamo sperimentato che i ragazzi si aprono alla verità solo se arriva da storie raccontate da chi le ha vissute in prima persona. Le testimonianze a volte drammatiche dei ragazzi raccolte in questi anni e tutti coloro che hanno visto nella nostra attività uno spunto di riflessione per avviare un percorso diverso, bastano a giustificare il nostro impegno, perché tutti possono e devono avere l’opportunità di trovare una via d’uscita. Le relazioni sono la cosa più importante: per questo la “tecnologia buona” è quella che permette di ampliare gli orizzonti ed abbattere le barriere, perché rappresenta il progresso che conta. La “tecnologia buona” è conoscenza e consapevolezza e ci deve permettere di diventare persone migliori”.

Durante l’evento, dopo il successo dei primi due libri di #cuoriconnessi, sarà presentato il terzo volume “#cuoriconnessi – il coraggio di alzare lo sguardo”, una nuova raccolta di storie che seppur diverse per dinamiche, culture e territori, sono unite da un comune denominatore: il rapporto dei giovani con la tecnologia e la rete.

Il libro è distribuito gratuitamente in 250.000 copie presso tutti i punti vendita Unieuro in Italia e presso i compartimenti della Polizia Postale e delle Telecomunicazioni nei capoluoghi di regione.

La versione digitale del libro è scaricabile gratuitamente dal sito www.cuoriconnessi.it e dai principali eBook store.