Carbognano, costituito il Comitato per la Giornata del Giubileo della Famiglia

CARBOGNANO ( Viterbo) – Costituito il Comitato per la Giornata del Giubileo della Famiglia del giorno 1 giugno 2025.

Dal Giorno 11 gennaio, 22 marzo e 24 maggio una serie di incontri di riflessione a Nepi a cura della Diocesi di Civita Castellana.
Caposaldo di affettività  e centralità  sociale.

Se il tema principale resta il percorso, la modalità con la quale si affronta tutto questo è rappresentata dall’attività Sinodale che viene interpretata attraverso  la Pastorale. Messa così in termini di comunicazione può rappresentare un ostacolo ma se parliamo di Famiglia non possiamo non soffermarci sulla sua trasformazione nei decenni, fino a questa era, che apparentemente dovrebbe essere rappresentata come l’epoca della Comunicazione.

In realtà viviamo il momento delle solitudini, delle difficoltà, delle insidie, delle violenze di diversa natura e delle difficoltà date dalla trasformazione della stessa società e nell’incertezze date rispetto al presente ed al futuro.

Il passaggio dalla famiglia cd “patriarcale” (svuotata dal significato sociale e politico recentemente attribuitole nel variegato dibattito sul tema)  dove il sostentamento ed i bisogni veniva trovato all’interno del medesimo nucleo (prevalentemente nella società agricola) si è passati a quella nucleare che ha trovato al suo esterno le risorse economiche per il proprio “sviluppo” c’è stata la prima “frattura”.

Successivamente, prevalendo l’individualismo, la società è lentamente scivolata verso forme di chiusura di diversa natura con una decadenza progressiva dei rapporti interpersonali e con una elevata precarietà del rapporto di fiducia. Anche le condizioni della precarietà del lavoro hanno comportato un pesante stato di crisi da parte dei nuclei familiari in particolari quadranti industriali con una impossibilità a concretizzare le proprie aspettative con una conseguente diminuzione delle libertà.

Oggi siamo chiamati a redigere, oltre alla rotta ed al porto sicuro passando per le tempeste che altro non sono che il “…vivere il tempo che ci è stato dato con tutte le sue difficoltà”, un vero e proprio Piano Regolatore Sociale per le Famiglie che, attraverso tappe come la prima delle tre del prossimo 11 gennaio a Nepi organizzata dalla Diocesi di Civita Castellana -Ufficio per la Pastorale della Famiglia e l’operato dei molti delegati all’opera, darà il suo contributo alla Giornata del Giubileo per le famiglie del 1 giugno 2025 prossimo.

Una storia di rapporti, di difficoltà diffuse, di relazioni da riempire ogni giorno che segnano se non recuperate, il declino di una cultura, quella occidentale, messa sotto pressioni da diversi fattori e destinata alle esclusioni se non recupereremo per tempo tutto ciò che il passato ha tentato di insegnare.

Una continuità necessaria sulla stregua delle parole di Don Luigi Maria Epicoco che nel suo libro la Scelta di Enea e nella testimonianza valoriale della famiglia la proietta nella sua esistenza strategica quale strumento e lente di ingrandimento rispetto alla ricerca della realtà e della via che “Scarseggia di speranza e ha bisogno di guardare e di credere nella primavera in attesa sotto la neve dell’inverno che stiamo vivendo”.

Per dare sostengono a questa iniziativa e per diffonderla sotto il profilo partecipativo, iniziativa che ci è stata comunicata da Don Francesco Parroco di Carbognano, abbiamo deciso di creare un punto di incontro presso la sede di via San Filippo, per sostenere le Giornate organizzate dalla Diocesi e che culmineranno nella Giornata Giubilare dedicata alla Famiglia ed alla Vita,  presso la sede della realtà civica Insieme per Carbognano  un Comitato per la Famiglia così da avviare una serie di attività a supporto per l’intero anno Giubilare.




Famiglia e scuola contro le dipendenze con il progetto “Aula Magna”

La Coop. Soc. P.A.R.S. “Pio Carosi” di Corridonia e la Comunità Mondo Nuovo di Civitavecchia sono scese in campo insieme per attuare il Progetto “AULA MAGNA – Famiglie e Scuola in plenaria contro le dipendenze”, finanziato dal Dipartimento per le Politiche Antidroga (DPA) presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri a seguito dell’Avviso pubblico per la selezione di progetti sperimentali in ambito nazionale in materia di prevenzione delle tossicodipendenze.
Aula Magna nasce dall’esigenza di contrastare la diffusione del consumo di sostanze psicoattive tra i
giovani, un fenomeno in preoccupante crescita a livello nazionale che incide negativamente non solo sulla salute, ma anche su percorsi scolastici, relazioni familiari e benessere psicologico degli adolescenti, ma anche dal bisogno riscontrato di garantire opportunità formative in correlazione a
nuove forme di dipendenza. Nella regione Lazio sono stati coinvolti gli istituti Superiori “IISS G.
Marconi” di Civitavecchia e “IISS V. Cardarelli” di Tarquinia.
Oggi esiste una distanza tra gli adolescenti e le figure educative di riferimento (scuola, famiglia) che favorisce forme di isolamento sociale e il fenomeno del disagio giovanile negli istituti scolastici è
sicuramente in crescita e si associa a conflittualità familiari, al consumo di sostanze psicoattive, a forme di dipendenze comportamentali legate all’utilizzo di internet e ai fenomeni di ritiro sociale.
Si registrano con una frequenza sempre maggiore segnalazioni di genitori con significative criticità
gestionali in relazione ai comportamenti riferiti come problematici dei loro figli. La richiesta è di avere un supporto professionale nel rapporto con giovani e minori che presentano comportamenti
riconducibili a “vecchie” (consumo problematico di alcol o di sostanze stupefacenti) e “nuove” dipendenze (dipendenza dalle nuove tecnologie, gap, disturbi alimentari, ecc.)
Il progetto Aula Magna si propone di dare una risposta a queste sfide fornendo alle figure educative
più vicine ai giovani, come insegnanti, personale ATA e genitori, conoscenze, competenze e strumenti necessari per riconoscere tempestivamente segnali di disagio.
Attraverso Aula Magna, si intende costruire un ambiente di prevenzione attiva, in cui scuola e famiglia collaborano in modo sinergico e strutturato per supportare i giovani nel loro percorso di crescita. Grazie ad una formazione continua e a strategie pratiche di intervento, il progetto offre ai partecipanti le competenze necessarie per affrontare situazioni complesse legate all’abuso di sostanze e comportamenti a rischio rafforzando i “fattori protettivi” nei contesti educativi di riferimento.
Per farlo personale qualificato della Coop. Soc. P.A.R.S. e della Comunità Mondo Nuovo agiranno intensificando i “fattori protettivi” all’interno di famiglie e contesti scolastici, utilizzando la scuola quale mezzo di contatto. Ad essere coinvolti saranno nello specifico le scuole secondarie di secondo
grado, all’interno delle quali si prevede la costruzione, ad opera di tutti gli attori coinvolti, di Patti
Educativi di Corresponsabilità, strumenti applicativi indispensabili per la creazione di alleanze educative tra scuola e famiglia, perché consentiranno di sviluppare prassi che spesso rimangono ad
un livello teorico.
Il progetto, oltre alla formazione di genitori, docenti e collaboratori scolastici e incontri per la discussione di problematiche specifiche riguardanti singoli contesti, prevede altresì l’apertura di una
Piattaforma Digitale “AULA MAGNA”, nonché di pagine Facebook ed Instagram e la pianificazione di due Landing Page nei siti istituzionali della Coop. Soc. P.A.R.S. e della Comunità Mondo Nuovo.
Il blog di Aula Magna è uno spazio pensato per offrire contenuti informativi e di supporto a famiglie, insegnanti e professionisti interessati a comprendere più a fondo le dinamiche giovanili legate alle dipendenze e alle devianze, con approfondimenti e aggiornamenti su queste tematiche e a come intervenire. Un aiuto a interpretare meglio il mondo dei giovani e le loro sfide quotidiane sviluppando una comprensione ampia e inclusiva delle difficoltà che possono incontrare, nonché uno spazio di dialogo sicuro e riservato attraverso una live chat con i nostri professionisti. In questo spazio digitale sarà possibile esprimere dubbi, condividere bisogni, confrontarsi su situazioni specifiche o ricevere il supporto di cui si necessita garantendo un approccio altamente personalizzato.
Aula Magna è un progetto sperimentale che si propone quindi di creare un’alleanza educativa tra insegnanti e famiglie, tra insegnanti e personale non docente e di riordinare positivamente i contesti scolastici e familiari dei minori, attraverso interventi di formazione e sensibilizzazione, per
promuovere una cultura della prevenzione basata sul dialogo e la creazione di relazioni complementari con il fine di intercettare precocemente il disagio giovanile.




Famiglia sempre in cima ai valori degli italiani ma emergono anche nuovi ideali

ROMA – L’onestà, anzitutto; poi il rispetto degli altri; quindi, la famiglia, seguita dal rispetto delle regole e dallo spirito di generosità. Sono i principali valori che gli italiani dichiarano di aver ricevuto dalla famiglia e reputano cardine nella propria vita. Quando poi si chiede loro di sceglierne uno prevalente su tutti, gli italiani indicano al primo posto la famiglia (25%) seguito di poco dall’onestà (23%). E, a prescindere da quale sia quello più importante, la quasi totalità degli abitanti del Belpaese (97%) è concorde nel dichiarare che ci sono sicuramente valori tramandati dalla famiglia che si sono rivelati fondamentali nella propria vita. Quando si parla, poi, di valori scoperti sulla base della personale esperienza, nel corso della propria vita, emergono le nuove sensibilità, traccia del cambiamento culturale più recente: la parità di genere e il rispetto della natura sono entrambi al 23%, seguiti da cultura e conoscenza (22%), amicizia e rispetto del diverso (entrambi al 19%).

Questo quadro emerge dall’indagine “Valori, donazioni e lasciti solidali” realizzata da Walden Lab-Eumetra per il Comitato Testamento Solidale su un campione rappresentativo di italiani di 25+ anni (circa 46,5 milioni, in base ai dati Istat). I risultati della ricerca sono stati presentati oggi a Roma, nell’ambito dell’evento dal titolo “Lascito Solidale – Un ponte tra passato e futuro” organizzato dal Comitato Testamento Solidale, con il patrocinio e la collaborazione del Consiglio Nazionale del Notariato, in occasione della Giornata internazionale del Lascito Solidale, che ricorrerà il prossimo 13 settembre.

Un panel di esperti ha fatto il punto sullo stato della solidarietà in Italia a partire proprio da quanto emerso dall’indagine. Nella prima parte dell’evento, in cui sono stati presentati i risultati della ricerca “Valori, donazioni e lasciti solidali”, sono intervenuti Rossano Bartoli, Portavoce del Comitato Testamento Solidale; Paolo Anselmi, Fondatore e Presidente di Walden Lab e Docente di Marketing Sociale presso l’Università Cattolica di Milano e Flavia Fiocchi, Consigliere Nazionale del Notariato con delega al Notariato per il sociale. Nella seconda parte, durante il talk “Lascito solidale: Un ponte tra passato e futuro”, sono intervenuti Emanuela Di Pietro, Presidente del Comitato Testamento Solidale; Luca Vallario, Psicologo, Psicoterapeuta, Didatta Collegio Europeo di Scienze Psicosociali (ECOPSYS) – Napoli e Docente Associazione per la Ricerca in Psicoterapia Cognitivo Interpersonale (ARPCI), Roma e Paolo Apolito, Antropologo, Università Roma Tre. L’evento è stato moderato della giornalista Francesca Romana Elisei.

LA FAMIGLIA SALDAMENTE AL VERTICE DELLA PIRAMIDE VALORIALE DEGLI ITALIANI
La famiglia, cellula costitutiva della società italiana, si conferma inamovibile dal vertice della piramide: è il primo tra i valori che gli italiani dicono di aver ereditato ed è prima anche nel ruolo di tutela e promozione dei valori stessi per il 75% degli italiani, che la reputano il soggetto che più si sta impegnando in questa missione. Subito dopo la famiglia, troviamo il Terzo Settore insieme alla scuola, entrambi al 65%.

La gerarchia dei valori cambia poco anche se si pensa a quelli da trasmettere ai discendenti e alle future generazioni: nelle prime cinque posizioni ritroviamo l’onestà (39%), il rispetto degli altri (36%) e, ancora, la famiglia (30%), seguiti dal rispetto delle regole (22%) e dalla generosità (21%);
Una menzione speciale per la gentilezza, che viene riconosciuta come valore ricevuto in eredità dal 14%, scoperto con l’esperienza dal 17% e da tramandare ai posteri dal 19%, attestandosi così come l’unico valore in crescita nelle tre domande, segno della percezione di una carenza di questo valore nella società contemporanea.

Se si chiede poi agli italiani, quale simbolo del nostro mondo vorrebbero lasciare a chi verrà dopo di noi, mentre 6 su 10 non riescono a indicare un oggetto che rappresenti i valori importanti, tra coloro che rispondono – il 41% – è elevato il numero di coloro (108) che fanno riferimento a un valore o a una qualità e non ad un oggetto/prodotto: il rispetto, l’onestà, la pace, la sincerità, la conoscenza, l’unità della famiglia, la libertà, l’amore tra i più citati. Ma c’è anche chi cita un oggetto “materiale”: tra i più gettonati, libri, elementi naturali come alberi e fiori, la casa di famiglia, un simbolo religioso come un crocefisso o un testo sacro, oggetti con un elevato valore simbolico (la bandiera italiana, la Costituzione/il Codice Civile, il fazzoletto scout…) o con un valore affettivo/familiare (un orologio, un bracciale, un quadro).

I PROTAGONISTI DELLA VITA DEL PAESE: UN GRANDE RUOLO PER IL NON PROFIT
Spostandoci dalla dimensione individuale a quella collettiva, chi potrebbe rendere migliore la nostra società? Gli italiani non hanno dubbi: in primo luogo i cittadini (88%) e il Terzo settore (87%), seguiti da enti locali (84%), Europa (80%), mass media e governo (entrambi al 79%), PMI (77%) e grandi imprese (76%), Chiesa (73%) e infine banche (67%). Ma passando dal potenziale al reale, chi lo sta concretamente facendo? Qui il Terzo settore torna prepotentemente primo con il 77%, con un profondo distacco da tutti gli altri attori: Chiesa (48%), cittadini (47%), Europa (42%), PMI (41%), enti locali (39%), mass media (34%), grandi imprese (33%), governo (27%) e infine banche (22%).

Nel gap tra aspettative e percezioni, dunque, l’unico attore che mantiene una coerenza di posizione è il Non Profit. Gli italiani lo considerano un faro per la tenuta sociale e ne riconoscono la grande rilevanza per il contributo che dà alla realizzazione di una società migliore (84%), dal punto di vista culturale per i valori che rappresenta e promuove (82%), dal punto di vista economico per il valore dei servizi che produce (76%). Per l’83% degli intervistati, il Non profit interpreta e trasmette valori indispensabili per la tenuta e la coesione della nostra società; per l’82% rappresenta un modello alternativo di società, basata sulla cooperazione piuttosto che sulla competizione; l’81% pensa che sopperisca alle istituzioni nel dare risposta ai bisogni più urgenti.

CONTINUA A CRESCERE LA CONOSCENZA DEL LASCITO SOLIDALE (+12% IN 5 ANNI)
Guardando alla propensione degli italiani a fare testamento, per 7 su 10 si tratta ancora di un tema lontanissimo: nel 2024 stabile e maggioritaria è la percentuale di chi è decisamente contrario (71% vs 72% nel 2023), così come resiste quel 18% che lo ha già fatto o è intenzionato a farlo (19% nel 2023).

Ma continua ad aumentare la conoscenza del lascito solidale, che cresce di ben 12 punti percentuali in 5 anni: nel 2024 l’84% degli over 50 sa cosa sia un lascito testamentario a sostegno di cause benefiche e ne ha sentito parlare (vs 82% nel 2023, 79% nel 2022, 73% nel 2021, 72% nel 2020). In concreto, sono 6,3 milioni gli italiani (24% degli over 50) che hanno un orientamento positivo verso il lascito solidale: il 2%, più di mezzo milione di individui, ha già previsto un lascito nel proprio testamento, ma soprattutto cresce in modo significativo (dal 19% al 22%, pari a oltre 5,7 milioni di persone) la percentuale di quanti si dichiarano propensi a prenderlo in considerazione. Per il restante campione, il 30% è indeciso (35% nel 2023) e il 46% è sfavorevole (44% nel 2023).

Il lascito si conferma un “affare di famiglia”: 7 italiani su 10 coinvolgerebbero i parenti più stretti nella scelta (68%) e solo il 18% dichiara che prenderebbe questa decisione da solo. La prima decisione da prendere insieme ai familiari riguarda l’importo o il bene da destinare al lascito solidale (64%), l’organizzazione da supportare (42%), Il numero e la tipologia di cause da sostenere (21%).

“I dati ci raccontano come, in uno scenario di crescente incertezza, il Terzo Settore goda di grande fiducia tra gli italiani, che gli riconoscono un ruolo veramente decisivo nella costruzione di una società migliore – dichiara Rossano Bartoli, Portavoce del Comitato Testamento Solidale e Presidente della Lega del Filo d’Oro – Sono notizie che ci lasciano ben sperare: è indubbio come le organizzazioni del Terzo Settore svolgano un ruolo cruciale in molte aree dove spesso le istituzioni non riescono ad arrivare, offrendo supporto e servizi essenziali a comunità e individui in difficoltà. Il loro impegno quotidiano per il bene comune, la loro capacità di rispondere rapidamente alle emergenze sociali e di innovare nelle soluzioni sono elementi che contribuiscono significativamente alla costruzione di una società più equa e solidale. Siamo consapevoli che il lascito solidale continua ad essere scelto solo da una minoranza di italiani. Tanti italiani in più rispetto al passato, però, ora sanno che esiste questa forma di solidarietà; negli ultimi undici anni, il Comitato ha accompagnato l’opinione pubblica in un percorso di conoscenza e consapevolezza sul lascito solidale, di cui oggi vediamo i frutti. Il lavoro da compiere è ancora tanto, il nostro impegno continua”.

“Come Notariato lavoriamo con grande entusiasmo al progetto di diffusione della cultura del lascito solidale e registriamo con orgoglio il crescente interesse degli italiani verso uno strumento così importante per sostenere cause benefiche e per portare una visione positiva ed altruista nella società – dichiara Flavia Fiocchi, consigliere nazionale del Notariato con delega al Notariato per il sociale – Negli ultimi cinque anni, la consapevolezza sul tema è cresciuta del 12% tra gli over 50, segno che sempre più persone riconoscono l’importanza di pianificare tramite testamento la devoluzione del proprio patrimonio, in modo responsabile e consapevole. Ma c’è ancora molto da fare: il 71% degli italiani considera il testamento un argomento distante e poco rilevante. Questo dimostra quanto sia necessario continuare a informare e sensibilizzare i cittadini sui vantaggi di una buona pianificazione testamentaria. Il nostro impegno, come notai, è quello di continuare a promuovere la cultura del testamento, ed in particolare del testamento solidale, fornendo ai cittadini gli strumenti di conoscenza necessari per far sì che la volontà del testatore sia riportata in modo chiaro nel rispetto della legge e venga pertanto sempre rispettata”.

Il Comitato Testamento Solidale, nato nel 2013 per opera di 6 Organizzazioni promotrici, è impegnato da oltre un decennio nel coinvolgimento del mondo del Non Profit in importanti attività di studio del settore, di informazione e di sensibilizzazione. Attualmente il Comitato conta 28 associazioni aderenti: AIL, AISM, Fondazione Don Carlo Gnocchi, Fondazione Lega del Filo d’Oro, Save the Children, Airalzh – Associazione Italiana Ricerca Alzheimer, Aiuto alla Chiesa che Soffre, Amref, Associazione Luca Coscioni, Centro Benedetta d’Intino, Comitato Italiano per l’UNICEF Fondazione ETS, Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro ETS, Fondazione Humanitas per la Ricerca, Fondazione L’Albero della Vita ETS, Fondazione Mission Bambini ETS, Fondazione Operation Smile Italia ETS, Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, Fondazione Progetto Arca, Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica ETS, Fondazione Telethon ETS, Fondazione Umberto Veronesi, Greenpeace, Istituto Pasteur Italia, San Patrignano, Smile House Fondazione ETS, Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS-APS, VIDAS.
Accedendo al sito www.testamentosolidale.org è possibile avere un’esaustiva panoramica sui progetti e le iniziative realizzate dalle associazioni non profit che aderiscono al Comitato Testamento Solidale e scaricare la Guida ai lasciti solidali che offre informazioni ampie e dettagliate sull’argomento.




Un contributo fino a 1.000 euro a sostegno della genitorialità

Bologna- Un contributo fino a 1.000 euro a sostegno della genitorialità, per i figli e i familiari dei professionisti del lavoro. Lo lancia Epar, l’ente paritetico di riferimento di Cifa e Confsal, con l’obiettivo di sostenere il comparto degli studi professionali. 

Dalla retta dell’asilo nido o della scuola dell’infanzia per figli con meno di sei anni, fino a quella delle Rsa per familiari anziani e disabili, la misura comprende anche specifici interventi terapeutici o di assistenza per familiari affetti da grave disabilità. Presentata in anteprima al Festival del lavoro di Firenze il 18 maggio scorso, sarà attiva dall’1 giugno, comprendendo appunto un importo massimo finanziabile di 1.000 euro.
L’idea di riservare delle risorse per i dipendenti degli studi professionali dei consulenti del lavoro “nasce dal fatto che sempre più le nostre associazioni di categoria e i nostri enti bilaterali puntano alla salvaguardia del lavoratore e alla persona, affinché il loro benessere personale e familiare sia quanto più garantito”, spiega Manlio Sortino, presidente di Epar. In questo senso il voucher è “l’ennesimo strumento promosso dalla cultura della bilateralità del sistema Cifa-Confsal per sostenere il benessere e la serenità dei lavoratori degli studi professionali e dei professionisti del lavoro in genere e per favorire la conciliazione dei tempi vita-lavoro, in un’ottica work life balance che coinvolga e tuteli l’intera sfera familiare”.
Per questo è fondamentale la collaborazione tra le parti sociali, aggiunge il presidente dell’associazione di imprese Cifa, Andrea Cafà: “Come Cifa e Confsal siamo impegnati a costruire un modello collaborativo che trova sintesi nei nostri enti bilaterali Fonarcom, Epar e Sanarcom. Due sistemi associativi con un unico obiettivo. L’attività che sviluppiamo si fonda sui valori espressi dalle nostre parti sociali ma, da un punto di vista operativo, si esprime nella nostra bilateralità”.
Cafà, che ha presentato il dispositivo nel corso di un incontro dedicato alla parità di genere al Festival del Lavoro di Firenze, introdotto con un videomessaggio della ministra per la Famiglia Eugenia Roccella, ricorda che “va bene la formazione, perché dobbiamo creare la cultura, ma poi servono azioni concrete come questo voucher e serve adesso a dare vita ad una realtà del welfare territoriale, creare una rete dei servizi per il lavoro perché non ci sarà parità di genere se non si sostiene la genitorialità”.
Soddisfazione viene espressa anche dal segretario generale della Confsal, Angelo Raffaele Margiotta: “Misure di questo genere non servono solo al lavoratore ma migliorano anche il clima aziendale e portano a una migliore produttività”.



Famiglia rischia di annegare a Pescia Romana a causa di azione irresponsabile: un atto pericoloso con conseguenze gravi

di REDAZIONE-

PESCIA ROMANA (Viterbo)- Una tranquilla giornata a Pescia Romana è stata sconvolta da un incidente spaventoso che ha coinvolto una famiglia con cinque bambini. Sabato pomeriggio, nei pressi della Caletta del Moro, due uomini hanno preso un’incredibile decisione: hanno rotto la foce del fiume Tafone, scavando con le mani per unire le acque fluviali con quelle del mare. Questo atto incosciente ha portato a conseguenze pericolose e potenzialmente fatali.

Una testimone oculare ha condiviso l’esperienza drammatica sui social media, raccontando che la famiglia stava cercando di attraversare da un lato all’altro quando improvvisamente l’acqua agitata del mare si è fusa con quella del fiume. Le correnti violente e le onde pericolose create da questa fusione hanno reso impossibile il passaggio. Con coraggio, la famiglia ha cercato di portare in salvo i bambini dall’altro lato, affrontando il pericolo delle correnti. Tuttavia, un’amica è rimasta bloccata sulla sponda opposta.

Fortunatamente, la signora bloccata ha chiesto aiuto ai residenti della zona, che l’hanno soccorsa con una barca e l’hanno portata in salvo. Questo atto eroico ha evitato una tragedia maggiore. La signora ha espresso la sua gratitudine nei confronti di coloro che l’hanno aiutata e ha espresso la sua preoccupazione per l’irresponsabilità dei due uomini che hanno creato questa situazione pericolosa. La sua testimonianza riflette il sentimento generale di indignazione e incredulità nei confronti di un atto così pericoloso e incosciente.

L’azione di scavare un canale a mani nude tra il fiume e il mare è stata definita “follia pura” dalla testimone, e giustamente così. Questo gesto non solo ha messo a rischio la vita di una famiglia innocente, ma ha anche creato un pericolo potenziale per chiunque si trovasse nella zona.




Giornata della Famiglia, Baldassarre: “Per la Regione Lazio è la priorità”

ROMA – “Oggi è la Giornata internazionale della Famiglia, una data che sta particolarmente a cuore a questa Giunta, che ha messo le famiglie in cima alle proprie priorità. Perché la famiglia è la più piccola cellula costitutiva della società. E se la famiglia sta bene, la società sta bene.

La famiglia è memoria e radici di un popolo, attraverso i nonni; è il presente del lavoro, delle mamme e i papà che ogni giorno portano avanti il Paese; è il futuro, grazie ai più giovani, che ambiscono a costruire un’Italia migliore.

La famiglia è amore gratuito, luogo di dialogo, crescita e confronto fra generazioni; è luogo di cura, dei più fragili, ma anche cellula fragile di cui noi tutti dobbiamo prenderci cura. Le famiglie sono in difficoltà: dal caro bollette alle politiche di conciliazione tra i tempi di vita e lavoro. Per questo, la Regione Lazio mette la famiglia al centro. Per aiutarla nei processi di inclusione sociale dei più deboli, delle nuove povertà, dei malati; per promuovere politiche giovanili e garantire le pari opportunità; con una fiscalità che sostenga le famiglie e le rilanci dal punto di vista economico.

Celebriamo la famiglia, dunque, rinnovando il nostro impegno a sostenerla ogni giorno con politiche pubbliche all’altezza delle sfide che ci attendono e delle ambizioni di tutti i cittadini del Lazio”.

Lo dichiara in una nota, a nome della Giunta della Regione Lazio, Simona Baldassarre, Assessore Cultura, Pari Opportunità, Politiche giovanili e della Famiglia, e Servizio civile, in occasione della Giornata internazionale della Famiglia 2023.




INPS: Prestazioni a sostegno della famiglia

ROMA – Aggiornamento all’anno 2021

ASSEGNI AL NUCLEO FAMILIARE
Rispetto all’anno precedente il 2021 ha segnato una sostanziale stabilità del numero di beneficiari di assegni al nucleo familiare tra i lavoratori dipendenti del settore privato. Per questa categoria di lavoratori, dal 1° aprile 2019, la domanda di Assegno per il Nucleo Familiare dei dipendenti privati di aziende non agricole deve essere presentata direttamente dal lavoratore all’Inps in modalità telematica e questo cambiamento potrebbe aver determinato, vista la gestione diretta da parte dell’Istituto, un maggior rigore sulla concessione della prestazione. Per le altre categorie si rileva nel 2021 una flessione del numero di beneficiari rispetto all’anno 2020 più accentuata degli anni passati.
Analizzando la distribuzione per area geografica, nel 2021, la maggior parte dei beneficiari tra i lavoratori dipendenti del settore privato e tra i lavoratori domestici si è distribuita nelle regioni del Nord, mentre le restanti tipologie si sono concentrate nel Mezzogiorno: in particolare il 76,0% dei beneficiari dei lavoratori agricoli si è concentrato nelle regioni del Sud dell’Italia.
L’importo medio annuo dell’assegno nel 2021 per i lavoratori agricoli è risultato pari a 1.811 euro e si è confermato più alto rispetto alle altre tipologie di lavoratori. Inoltre, l’importo medio si conferma costantemente più elevato per il genere maschile, tranne per i pensionati del settore privato per i quali risulta pari a 740 euro/anno per le donne e 524 euro/anno per gli uomini.

CONGEDI DI MATERNITA’ E PATERNITA’ E CONGEDO PARENTALE
Nel 2021, il numero di beneficiarie di indennità di maternità tra i lavoratori dipendenti del settore privato (compresi i lavoratori agricoli), che hanno iniziato nell’anno a percepire l’indennità, si è mantenuto pressoché costante rispetto all’anno precedente, dopo che nel 2020 era fortemente diminuito rispetto al 2019 (-6,5%); in controtendenza il numero di beneficiarie tra i lavoratori parasubordinati per i quali si registra un aumento negli ultimi tre anni. Anche tra le altre categorie di lavoratori nell’ultimo anno di analisi, si sono registrate lievi variazioni rispetto all’anno precedente.
Nel 2020 e nel 2021, a causa della diffusione della pandemia da COVID-19 e in conseguenza dei provvedimenti di sospensione dei servizi educativi per l’infanzia e delle attività didattiche nelle scuole, si sono succeduti più interventi normativi che hanno introdotto i “congedi COVID-19”, destinati in alcuni casi solo ai lavoratori dipendenti, in altri anche ai lavoratori della Gestione separata e ai lavoratori autonomi.
Tra i lavoratori dipendenti, i beneficiari di congedi parentale e congedi Covid-19 sono stati circa 304mila con in media 52,5 giornate autorizzate di congedo parentale e 8,9 di congedi Covid; mentre i lavoratori autonomi che hanno beneficiato complessivamente dei congedi sono stati circa 1.400 e i lavoratori contribuenti alla Gestione separata circa 1.000.
Il 62% dei beneficiari (circa 18.000) di congedi Covid-19 dell’anno 2021 tra i lavoratori dipendenti del settore privato sono donne e risiedono al Nord; complessivamente il 19% di uomini (circa 5.300) è ricorso a questa tipologia di congedo, solo il 4% di uomini risiede nelle regioni del Centro e del Sud dell’Italia.

PERMESSI PER LEGGE 104 E CONGEDO STRAORDINARIO
Per ciascuna delle tipologie di permesso esaminate, l’andamento del numero dei beneficiari, è tendenzialmente crescente fino al 2020 e sostanzialmente stabile nel 2021.
Nel prolungamento dei congedi parentali e nei congedi straordinari, c’è una prevalenza marcata di beneficiari di genere femminile pari rispettivamente al 77% e al 58%, mentre per le altre prestazioni emerge una sostanziale parità tra i due generi.

BONUS ASILO NIDO E FORME DI SUPPORTO PRESSO LA PROPRIA ABITAZIONE
Per entrambe le tipologie di Bonus (Bonus asilo nido e delle forme di supporto presso la propria abitazione) il numero di beneficiari e l’importo medio percepito sono cresciuti negli anni, anche in virtù dell’evoluzione normativa.
Le due tipologie si differenziano sia nel numero di beneficiari sia nell’importo erogato: infatti, mentre il bonus asilo nido viene erogato in base al numero di mensilità pagate, nelle forme di supporto presso la propria abitazione è previsto un contributo annuo per i minori impossibilitati a frequentare gli asili nido. Per l’anno 2020 si osserva un andamento particolare poiché sia il numero di beneficiari, sia il numero medio di mensilità pagate hanno subito una flessione a causa dei provvedimenti intrapresi per fronteggiare la pandemia da Covid-19, che hanno determinato la chiusura degli asili nido.

Di seguito il report INPS

 




La petizione della Protezione civile Tuscia per aiutare una famiglia in difficoltà

di WANDA CHERUBINI-

VITERBO – “Aiutiamo una famiglia a riprendersi la propria dignità, aiutiamo una famiglia a riprendersi i propri figli”. E’ questo l’appello che la Protezione civile Tuscia sta facendo per aiutare una famiglia del Viterbese in difficoltà.  A spiegarci la vicenda è Roberto Tisbi, volontario della Protezione civile, che afferma: “Stiamo parlando di una famiglia un po’ particolare con un nonno, il figlio con la compagna e due bambini piccoli di 4 e 6 anni. Purtroppo i due ragazzi non riescono a trovare lavoro e il nonno, con lo stipendio che percepisce al mese non riesce a portare avanti tutta la famiglia. La bambina ha avuto problemi di salute e sono intervenuti i servizi sociali che hanno prelevato i figli e li hanno trasferiti in una struttura. La casa dove abitavano è stata trascurata ed abbiamo deciso di fare così questa sottoscrizione per raccogliere dei fondi per questa famiglia che consegneremo all’autorità preposta”. Tisbi spiega come ha visto crescere questi bimbi che, nonostante la miseria che li ha colpiti, sono molto carini ed educati. “Cerchiamo di aiutare a inserire il padre nella società, a trovargli un lavoro. Ha 24 anni. Vogliamo aiutarli anche con un colletta alimentare. La nostra iniziativa si chiama “Aiutiamo a tornare a casa Hansel e Gretel”. Speriamo che tante persone possano aiutarci a far ricongiungere questa famiglia sfortunata. Di seguito l’Iban per la raccolta fondi.

 




Natale di solidarietà per la Lega di Viterbo: consegnati scatoloni con generi alimentati per 21 famiglie in difficoltà

di WANDA CHERUBINI-

VITERBO- Sono stati consegnati questa mattina dai rappresentanti della Lega di Viterbo insieme al gruppo del Dipartimento Lega donne per le Politiche femminili e della famiglia, da sempre attivo sul territorio nell’ambito del sociale, alcuni scatoloni per una spesa di circa 800 euro da destinare ad alcune famiglie bisognose di Viterbo. E’ questa la raccolta di solidarietà che è stata realizzata dal gruppo donne della Lega, di concerto con il senatore della Lega, Umberto Fusco, il  Capogruppo della Lega al Consiglio Comunale di Viterbo, Andrea Micci, le consigliere comunali Ombretta Perlorca ed Elisa Cepparotti, l’assessore comunale Ludovica Salcini. La neo presidente del dipartimento Lega Donne, Raffaella Fania spiega: “E’ stato un lavoro di gruppo: tutte hanno contribuito a realizzare questa raccolta in favore di queste  famiglie meno abbienti, che per nostra conoscenza sappiamo che versano in condizione di difficoltà. In ogni scatolone che abbiamo consegnato oggi, le famiglie potranno trovare generi alimentari come pelati, olio, zucchero, sale, farina, fagioli, lenticchie, caffè, marmellate, fette biscottate, pasta, cioccolata, ma anche detersivi per lavatrice, per piatti e Scottex”. La solidarietà della Lega ha riguardato anche i nostri amici a quattro zampe, raccogliendo coperte, crocchette, cucce, giochini, consegnati poi alla consigliera comunale delegata al benessere degli animali, Ombretta Perlorca, che lo scorso 9 dicembre ha inaugurato un nuovo spazio protetto per il ricovero di animali in difficoltà. Infine, ma non per ultimi, il Gruppo donne della Lega ha pensato anche ai più piccoli, raccogliendo numerosi giocattoli e peluche. Il tutto per augurare un Natale più sereno alle tante famiglie che, anche a causa di questa pandemia, si sono ritrovate a versare in condizioni economiche sempre peggiori.




Manodopera straniera clandestina: arrestata famiglia di quattro persone di Ischia di Castro

VITERBO – Dalle prime luci dell’alba, i Carabinieri del Comando Provinciale di Viterbo, coadiuvati dal Nucleo Ispettorato Lavoro di Viterbo e dal Nucleo Elicotteri CC di Roma-Urbe, stanno dando esecuzione ad un’ordinanza di custodia Cautelare – emessa dal G.I.P. del Tribunale di Viterbo su richiesta della Procura della Repubblica – che dispone l’arresto di quattro persone (marito, moglie e due figli), tutte indagate, a vario titolo, per i delitti di occupazione di lavoratori stranieri clandestini, estorsione aggravata, violenza o minaccia per costringere a commettere un reato e sfruttamento aggravato della manodopera.
L’operazione odierna è l’esito di un’articolata attività investigativa, avviata nel giugno 2019, a seguito del rinvenimento a Ischia di Castro (VT), sulla pubblica via, del cadavere di un cittadino straniero.
Le indagini hanno consentito agli investigatori di far luce sulla gestione di un complesso aziendale, specializzato nell’allevamento di ovini e produzione di latte e lana, attraverso un sistema di gravissimo sfruttamento – anche attraverso intimidazioni e vessazioni – della manodopera soprattutto straniera.
Oltre ai provvedimenti restrittivi, il G.I.P., anche al fine di mettere fine alla situazione di grave sfruttamento lavorativo, ha disposto il controllo giudiziario, attraverso la nomina di due amministratori, delle cinque aziende gestite dagli indagati.




Confesercenti: “I consumi non recuperano, in sei mesi spariti 2300 euro di spesa in famiglia”

VITERBO – I consumi non recuperano. E a sei mesi dall’inizio del lockdown e dell’emergenza, il bilancio è ancora negativo: tra marzo e agosto di quest’anno, le famiglie italiane hanno speso in beni e servizi oltre 2.300 euro in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, per un totale di 59,2 miliardi di euro di acquisti ‘svaniti’ dall’avvio della crisi Covid. A stimarlo è la Confesercenti.

Dopo il blackout di marzo e aprile dovuto al fermo delle attività, i consumi sono ripartiti lentamente. I dati di cui disponiamo sinora indicano che la spesa delle famiglie, a quattro mesi dalla “riapertura”, non ha ancora ripreso un sentiero ben definito di aumento e recupero. Anche dopo il riavvio delle attività, infatti, gli italiani hanno continuato a tagliare gli acquisti: rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, nei sei mesi che vanno da marzo ad agosto la spesa media in beni non alimentari è scesa di 1.170 euro a famiglia. A ridursi sono soprattutto le spese per abbigliamento e calzature (-278 euro in sei mesi, per un totale di -7 miliardi di euro), ma si registrano veri e propri crolli anche per le spese in ricreazione, spettacolo e cultura (-195 euro, totale -5 miliardi) e mobili e arredamento (-166 euro, complessiva -4,2 miliardi). Affondano anche i consumi nei pubblici esercizi, con una flessione di 207 euro per nucleo familiare, pari ad una perdita totale di 5,5 miliardi. A pesare sui consumi anche i riflessi dell’emergenza sulla disponibilità delle famiglie. L’incertezza aumenta la propensione al risparmio di alcune; per altre, la crisi si è trasformata in una flessione consistente dei redditi da lavoro, con riduzioni del -11,3% per i dipendenti del settore privato e del -13,4% per gli autonomi. Un contesto difficile in particolare per i negozi tradizionali, se si considera che l’emergenza, oltre a ridurre la spesa totale delle famiglie, ne ha travasato una quota verso l’online. In sei mesi, la distribuzione tradizionale ha registrato complessivamente un calo delle vendite del 12,1%, che risultano praticamente dimezzate per abbigliamento e pellicceria (-41,1%). Malissimo anche i negozi di calzature (-37,8%) e bar e ristoranti (-30,3%).ali”.

I problemi riguardano anche il lavoro autonomo, secondo le rilevazioni diffuse da Istat sul mercato del lavoro nel secondo trimestre del 2020. Le stime confermano il tremendo impatto che la pandemia ha avuto sul lavoro dipendente ma soprattutto su imprenditori ed autonomi, rafforzando il recente allarme lanciato dalla Confesercenti: dal mese di febbraio, ultimo dato prima del lockdown, a luglio se ne contano 117mila in meno.

“Se le misure di sostegno messe in campo per il lavoro dipendente hanno frenato il crollo – afferma il segretario nazionale di Confesercenti Mauro Bussoni – si conferma, invece, come lo scudo protettivo a disposizione del lavoro autonomo e delle imprese non è bastato per ripararsi dai durissimi colpi inferti dalla crisi innescata dal Covid”.

“Meno consumi, meno produzione, più disoccupati – dichiara Vincenzo Peparello, presidente della Confesercenti dsi Viterbo e membro della presidenza nazionale – Si rischia una crisi irreversibile rispetto allo sviluppo e alla ripresa sociale del territorio. Bisogna fare presto con gli interventi a sostegno delle micro e piccole imprese, del commercio e degli esercizi pubblici e turistici, i settori più colpiti in assoluto. Ogni impresa che chiude -conclude Peparello – è una possibilità in meno di occupazione. Il nostro territorio è costituito da un tessuto economico che garantisce ricchezza, posti di lavoro, servizi e vivibilità delle nostre città e che rischia di essere spazzato via per sempre se non si provvede con urgenza ad invertire la rotta”




Lazio, sì al piano post Covid-19 per l’infanzia e le famiglie

ROMA – Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Mauro Buschini (Pd), impegna la Giunta “a definire un Piano per l’infanzia, l’adolescenza e le famiglie, a seguito dell’emergenza Covid-19, che metta al centro i diritti e i bisogni dei bambini e delle bambine e proponga alle famiglie, alle istituzioni, alla scuola, agli enti del terzo settore, attraverso appositi protocolli, un nuovo patto per costruire insieme le risposte migliori nel più breve tempo possibile”.

E’ questo il cuore della corposa mozione presentata dal capogruppo del Partito democratico, Marco Vincenzi, che detta indirizzi alla Giunta anche in termini economici, prevedendo l’erogazione di voucher, con uno stanziamento complessivo di 20 milioni di euro, per la fruizione di servizi previsti dal piano stesso e lo svolgimento di attività quali progetti educativi sperimentali, outdoor education in aree verdi, luoghi della cultura e dello sport che possano essere all’uopo reinventati come spazi di socialità e didattica per fasce di età, a seconda delle esigenze (bio-fattorie, country camp, musei, teatri, palazzi storici, centri sportivi, oratori, centri giovanili). Il Consiglio impegna la Giunta a definire anche interventi quali: il “babysitter di condominio”; lo sharing per famiglie che garantisca un’attività ricreativa minima per bambini molto piccoli con i genitori al lavoro sia a casa che fuori, nei cortili condominiali, nei parchi o nelle piazze opportunamente pedonalizzate; l’organizzazione di attività dei centri estivi da parte di operatori professionali.

Con la mozione approvata oggi il Consiglio detta inoltre indicazioni in materia di: istituzioni educative e scolastiche; sport e cultura; minori con disabilità; donne vittime di violenza e loro figli; coinvolgimento del settore agro-alimentare e dei parchi; turismo; prevenzione sanitaria. Quanto al lavoro e al supporto finanziario alle famiglie, la Giunta dovrà “incentivare lo smart working e ogni forma di flessibilità organizzativa dei tempi di lavoro, al fine di conciliarli con quelli della famiglia”, prevedere un sostegno straordinario economico ai nuclei con figli minori e introdurre, in coordinamento con le misure del governo, un “buono/pacchetto famiglia” ovvero un contributo straordinario, una tantum, per il pagamento del mutuo prima casa e/o per l’acquisto di strumentazione didattica per l’apprendimento a distanza. Inoltre, dovrà essere favorita nelle pubbliche amministrazioni la concessione di più giorni di congedo ai papà anche in termini di permessi orari complessivi.

La mozione, approvata con alcuni emendamenti delle consigliere Roberta Lombardi (M5s) e Laura Corrotti (Lega), impegna infine la Giunta a realizzare un’apposita campagna di formazione e informazione sulle misure del piano stesso.

 




Montalto, da domani inizia la distribuzione dei buoni spesa alle famiglie

MONTALTO DI CASTRO ( Viterbo) – Inizierà da mercoledì 15 aprile la consegna dei “Buoni spesa” per l’acquisto di generi alimentari e beni di prima necessità alle persone e ai nuclei familiari in condizioni di disagio economico, legato alla situazione di emergenza sanitaria da Covid-19. L’amministrazione comunale sta predisponendo un proprio contributo di 100mila euro che andrà a sommarsi a quello del Governo e Regione per un totale di oltre 200mila euro per i cittadini di Montalto di Castro e Pescia Romana.

Il Servizio Sociale del comune da domani provvederà la consegna a casa del primo blocco dei buoni con il supporto dei volontari della Protezione civile e delle Misericordie di Montalto e Pescia. Assieme ai buoni spettanti, in busta chiusa a tutela della privacy, verrà consegnata una nota esplicativa sull’utilizzo corretto degli stessi oltre all’elenco dei punti vendita convenzionati con il comune.

Il nucleo familiare, qualora presenti anche per i prossimi mesi condizioni e requisiti per potervi accedere, può ripresentare nuova istanza per il mese di maggio essendo, a tal proposito, il bando buoni spesa valido/aperto sino alla disponibilità economica stabilita dal Comune.

Le attività commerciali che hanno aderito al sostegno alimentare tramite i buoni spesa sono: Carrefour Express; Supermercato Incoop; Caseificio Maremmaintuscia; Hurrà; Luciano & Figlio frutta e verdura; Supermercato Unicoop Tirreno; Panificio Supermercato Unicoop; Eurospin; Macelleria Nardi Mario Snc; Market Sebastiani Snc; Farmacia comunale.

 




A Viterbo Sotterranea la Befana formato famiglia che incanta grandi e bambini

VITERBO – Per tutta la durata delle festività, fino al giorno della Befana, il centro turistico Tesori d’Etruria e la sua Viterbo Sotterranea continueranno a regalare forti emozioni a piccoli e grandi con speciali visite guidate alla scoperta delle magie della Città etrusca e medioevale e di ben due percorsi underground. Esperte guide turistiche sono pronte a trasportare bambini e genitori nel fantastico mondo dell’immaginario, in un viaggio lungo oltre 3.000 anni.

Nel giorno della Befana la Viterbo Sotterranea ha in serbo anche sorprese golose e divertenti formato famiglia. Lunedì 6 gennaio, infatti, agli ospiti in visita ai sotterranei di Tesori d’Etruria, verranno offerte degustazioni di dolci prodotti delle terre etrusche.
Inoltre, per tutti i visitatori che verranno vestiti da befane e befanoni, la visita a Viterbo Sotterranea sarà completamente gratuita.
E’ un’ottima occasione per trascorrere la festa della Befana con la propria famiglia alla scoperta dei segreti sotterranei della città etrusca, accompagnati dai racconti delle guide turistiche di Viterbo Sotterranea; una visita che conduce alla scoperta di questi magici luoghi.
Sarà anche possibile partecipare ad ammalianti tour nel meraviglioso centro storico di Viterbo, l’etrusca Surna.
Viterbo Sotterranea quest’anno offre al pubblico una grande novità: oltre al classico percorso underground, si apriranno anche le porte del nuovo percorso monumentale. La Viterbo Sotterranea si è infatti arricchita di un ulteriore e straordinario circuito ipogeo, sito in via Chigi, che emoziona e stupisce non solo per la grandezza degli spazi ma anche per la suggestione che questi evocano grazie alla loro antica storia.
Dai cunicoli etruschi a quelli medioevali, dai rifugi della seconda guerra mondiale allo “studiolo” realizzato all’epoca dai tombaroli, dal “butto medioevale” alle condotte idriche etrusche, fino ad arrivare in un ambiente di grande fascino: il più antico luogo di culto sotterraneo del centro storico di Viterbo. Visibile anche un antichissimo cunicolo, di probabile uso rituale, di epoca pre-etrusca. Luoghi spettacolari che ammaliano grandi e bambini.