Fondazione Cotarella e Fipe per la qualificazione professionale dei giovani nel settore dell’ospitalità

A Identità Milano 2024, consegnate le borse di studio di FIPE-Confcommercio agli studenti dell’Accademia di alta formazione di sala Intrecci delle sorelle Cotarella

MILANO-FIPE-Confcommercio, la Federazione italiana Pubblici Esercizi, ha assegnato oggi, nell’Arena di Identità Milano, due borse di studio a Chiara Piovaticci e Simone Ferracci, studenti dell’Accademia di alta formazione di sala Intrecci di Castiglione in Teverina (Viterbo), fondata e gestita dalle sorelle Cotarella. Le borse di studio, intitolate alla memoria dell’imprenditore e dirigente FIPE Enzo Andreis, sono state consegnate da Valentina Picca Bianchi, Presidente del Gruppo Donne Imprenditrici FIPE.

Sostenere la formazione e l’accrescimento della professionalità fa parte della mission di FIPE-Confcommercio e dell’Accademia. Secondo una recente analisi sul settore condotta dalla Federazione su dati Unioncamere-Excelsior, nel 56,7% dei casi si ricercano figure che abbiano già un’esperienza specifica, con una preferenza per la fascia di età tra i 25 e i 44 anni, a dimostrazione del fatto che le aziende privilegiano la professionalità.

Lo stesso studio, inoltre, evidenzia come le professioni relative alla ristorazione siano quelle che offrono maggiori opportunità di lavoro con 40.390 addetti richiesti nel solo mese di febbraio e 172.440 assunzioni previste tra febbraio e aprile, il 13% in più rispetto allo stesso trimestre del 2023. Un numero, questo, che rappresenta il 70% del totale previsto per l’intero settore del turismo.

“L’impegno della Federazione nella promozione dell’uguaglianza di opportunità si traduce concretamente in queste iniziative dedicate alle future generazioni di professionisti del settore”, ha dichiarato Valentina Picca Bianchi, Presidente del Gruppo Donne Imprenditrici FIPE. “Le due borse di studio assegnate oggi a due eccellenti studenti dell’Accademia Intrecci rappresentano il contributo tangibile della Federazione in favore della crescita professionale di giovani donne e uomini che stanno perseguendo il loro sogno con impegno e determinazione. Infine, un ringraziamento a Marta, Dominga ed Enrica Cotarella, che ogni giorno seguono questi ragazzi, permettendogli di esprimere il loro talento”.

“Non possiamo che essere orgogliosi dell’opportunità che FIPE-Confcommercio offre agli studenti di Intrecci di Accademia di Alta formazione di Sala di acquisire e accrescere la propria professionalità. – ha detto Marta Cotarella, Direttrice di Intrecci – Del resto, Intrecci ha proprio l’obiettivo di uscire dai luoghi comuni sulla Sala e l’Ospitalità, facendo della formazione e della professionalità dei nostri giovani le nuove regole per affrontare questo mondo, con un approccio fondato sulla qualità, sulla bellezza, sull’autenticità. Il percorso formativo che i nostri ragazzi seguono durante il corso punta proprio a una crescita che sia al contempo professionale e personale, attraverso la formula campus, affinché essi stessi possano intraprendere una strada nuova, più consapevole e farsi testimoni di questo diverso approccio alla ristorazione.”

Alla premiazione ha preso parte anche la Chef Caterina Ceraudo del ristorante Dattilo di Stromboli, 1 stella Michelin e 1 stella Green




“Bevi responsabilmente” con Fipe e Anm la buona movida arriva a Viterbo

VITERBO- È stato presentato oggi a Viterbo “Bevi Responsabilmente”, il progetto nato nel 2021 dall’intesa tra FIPE-Confcommercio, la Federazione italiana Pubblici Esercizi, e l’Associazione Nazionale Magistrati, per diffondere la cultura del divertimento sano e responsabile. Da marzo 2023 il progetto ha il patrocinio della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.
All’evento di presentazione, che si è svolto oggi presso la sala Benedetti della Provincia di Viterbo, hanno partecipato come relatori in ordine di intervento: Elia Grillotti, Presidente FIPE Confcommercio L. N., Massimiliano Siddi, Sostituto Procuratore presso il Tribunale di Viterbo, Francesco Rebuffat, Area Legale-Legislativa e tributaria FIPE, Chiara D’Orazio gestore Depero Club, Giacomo Testa Gestore EAT Viterbo, Umberto di Fusco, Capo di Gabinetto del Comune di Viterbo, Claudio Patara Commissario Capo della Polizia di Stato, Loredana Badini Vice Presidente Confcommercio Lazio Nord, Francesco Bafundi, Coordinatore Confcommercio Lazio Nord VT.
Hanno aderito all’invito: il Vice Prefetto Aggiunto Luca Mecchia, il Dirigente della Polizia Stradale David Michelazzo.
L’iniziativa mira a favorire un vero e proprio patto tra associazioni, istituzioni e imprese dei Pubblici Esercizi per sensibilizzare clienti e gestori dei locali attraverso la cultura del bere consapevole e responsabile.
“Con Bevi Responsabilmente vogliamo dare una risposta concreta al fenomeno della malamovida. Bere non significa sballarsi, significa convivialità, condividere un’esperienza gustativa con gli altri che ha spesso a che fare con la storia del territorio e con il racconto che il gestore di un bar, di un ristorante e di qualsiasi altro locale autorizzato alla somministrazione può e deve fare per creare cultura. Sta alla nostra professionalità trasferire il concetto che dietro ad un prodotto di qualità che sia un cocktail, un distillato, un vino, una birra o qualsiasi altra cosa c’è un lavoro di studio, di ricerca che non può essere improvvisato e che ne determina il prezzo. E’ necessario un cambio di mentalità anche sul rientro a casa dopo una serata in cui si è consumato alcol. In conseguenza del Covid, sono aumentati i servizi di delivery grazie ai quali è possibile ricevere al proprio domicilio cibi e bevande quindi, perché non pensare di utilizzare un servizio per prenotare il nostro rientro a casa dopo una serata in cui si sono consumati alcolici? oppure perché non accordarsi prima su chi dovrà astenersi dal bere per riportare a casa se stesso ed i propri amici in sicurezza?” ha dichiarato Elia Grillotti Presidente di FIPE Confcommercio Lazio Nord.




Sconfiggere la violenza di genere grazie all’intervento dei pubblici esercizi

di LUCA BERNARDINI –

VITERBO – Questa mattina, alle 11.15, presso la Sala Conferenze della Provincia di Viterbo, si è tenuta una conferenza di presentazione del progetto #sicurezzaVera, ideato da FIPE Confcommercio, la Federazione italiana dei Pubblici esercizi, in collaborazione con il Gruppo Donne Imprenditrici della FIPE e la Polizia di Stato.

Presenti all’incontro il questore Fausto Vinci, il presidente FIPE Viterbo Marco Bevilacqua, l’assessore Notaristefano, il presidente nazionale Gruppo Donne Imprenditrici FIPE Valentina Picca Bianchi, il dirigente divisione polizia anticrimine Amelia Priaro e il sostituto procuratore della Repubblica Paola Conti.

“Importante presentare questo progetto, arrivato già a 29 presentazioni in altrettante città di tutta Italia”. Così è intervenuto il presidente Fipe Viterbo Marco Bevilacqua.

Come affermato successivamente dal questore Vinci, “con questo progetto abbiamo consolidato il rapporto con i pubblici esercizi”. Per Vinci, diffondere la cultura di genere è uno dei punti fondamentali portati avanti dalla Polizia, e rendere dei pubblici esercizi dei “presidi di sicurezza a favore di tutte quelle donne che si sentono minacciate o sono in pericolo”, conclude il questore, è una prerogativa di grande importanza.

A rappresentare il Comune di Viterbo è stata chiamata l’assessore alle politiche sociali Patrizia Notaristefano, la quale ha affermato che “il lavoro dell’amministrazione è quello di andare a trovare un sistema di prevenzione efficace ed immediato”. Con #sicurezzaVera, continua l’assessore, “questo obiettivo appare sempre più limpido”.

Durante la conferenza è intervenuta per un rapido intervento il viceprefetto Anna De Luna, la quale ha espresso grande entusiasmo per questa iniziativa, “la soluzione ad un problema ormai troppo presente sul territorio”.

Lasciata la parola alla presidente nazionale Gruppo Donne Imprenditrici FIPE Picca Bianchi, nonché ideatrice del progetto #sicurezzaVera, l’attenzione si è concentrata sulla storia e la genesi del piano. Per Picca Bianchi, “sentire da ogni parte d’Italia tutti che ripetono questo argomento è elemento d’orgoglio per noi”.

Continua Picca Bianchi, “sul territorio nazionale sono presenti circa 118.000 partite IVA rosa, dato che fa capire la crescita delle donne imprenditrici”.

La presenza del pubblico esercizio sul suolo cittadino è una caratteristica tipica dell’Italia, un paese che è sempre stato radicato e affezionato a queste realtà.

Con questa iniziativa, continua il presidente nazionale Gruppo Donne Imprenditrici FIPE, “l’attività pubblica, oltre ad essere un focolare per amici e famiglie, diventa un bastione per tutte le donne in pericolo”.

Attraverso l’applicazione Youpol, se il titolare o un dipendente di un pubblico servizio vede un evento di possibile violenza, può segnalare il tutto alla Polizia con l’hashtag #FIPE.

 




“Bollette in Vetrina”: Confcommercio FIPE Lazio Nord aderisce all’iniziativa

VITERBO- FIPE, la Federazione dei Pubblici Esercizi di Confcommercio, lancia un’operazione di trasparenza a livello nazionale affinché cittadini e clienti di bar e ristoranti comprendano la gravosa situazione in cui versano queste attività. Nei prossimi giorni, i pubblici esercizi associati riceveranno una cornice da appendere nelle loro vetrine per esporre le ultime bollette del gas e dell’energia elettrica.
“Le attività hanno retto l’impatto dell’aumento dei costi dell’energia elettrica, triplicati rispetto all’anno passato” – dice Marco Bevilacqua vice presidente FIPE Lazio Nord – “perché fino ad ora, hanno fatto solo dei piccoli ritocchi ai listini prezzi facendo gravare su se stesse i rincari energetici che, sommati a quelli delle materie prime, non permettono più il sostentamento dell’attività d’impresa e ciò che ne consegue a livello occupazionale. I gestori dei pubblici esercizi sono costretti a scegliere tra l’aumento dei listini o la chiusura dell’attività, ecco perché la nostra Federazione sta chiedendo a gran voce al Governo di estendere il credito d’imposta previsto per le imprese energivore e gasivore anche ai pubblici esercizi”.

 




Gender gap, le donne di Fipe collaborano con la Global Thinking Foundation

MILANO-Anche nel mondo della ristorazione e del turismo in generale, ad aver pagato il conto più salato della pandemia sono le donne: 183mila lavoratrici del settore costrette ad abbandonare la loro attività, per rimanere a casa con i figli in dad o perché, avendo contratti spesso part time o stagionali, non sono state chiamate in servizio a causa della crisi.

Non solo. Se è vero, infatti, che i numeri del settore certificano che il 51,4% della forza lavoro di bar e ristoranti è composto da donne, è vero anche che solo il 28,7% dei locali è a titolarità femminile. Una percentuale che nel 2021 è destinata ad assottigliarsi ulteriormente proprio a causa delle chiusure post pandemia.

Dati che fotografano un gender gap a tutti gli effetti sia tra le lavoratrici che tra le imprenditrici, tanto che il fenomeno è stato messo nel mirino del Gruppo Donne di Fipe-Confcommercio, deciso a invertire il trend, ricorrendo al supporto anche della Global Thinking Foundation, fondazione creata nel 2016 e presieduta da Claudia Segre per sostenere l’alfabetizzazione finanziaria delle fasce più deboli della società, donne comprese.

“Quello di raggiungere l’uguaglianza di genere in tutte le sue forme e manifestazioni è uno degli obiettivi di sostenibilità che si è data l’Unione europea entro il 2030 – spiega Valentina Picca Bianchi, presidente delle Donne di Fipe -. Per farlo è indispensabile che i corpi intermedi, come la Federazione, cessino di considerare il proprio ruolo come puramente sindacale. È necessario che si facciano carico di percorsi di empowerment, necessari a sviluppare una cultura d’impresa femminile. Anche perché una cosa è sicura: la ristorazione avrà un futuro se saprà professionalizzarsi e adottare un approccio manageriale alla filiera, al lavoro e al servizio alla clientela. E in queste attività, è inutile negarlo, le donne hanno una marcia in più”.

“Nel Paese dei divari di genere, da quello salariale a quello digitale, le imprenditrici hanno espresso con progetti mirati e lungimiranti la loro capacità di andare oltre le difficoltà della crisi economica provocata dalla pandemia – sottolinea Claudia Segre, -. FIPE guida la ripresa economica con l’impegno di tutte loro unite da consapevolezza, determinazione ed un senso di appartenenza ad un settore cruciale per il nostro Paese. Il nostro biglietto da visita, fatto di accoglienza, ospitalità e di concretezza”.




Intesa Sanpaolo e FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) hanno siglato un accordo a favore delle aziende associate alla Federazione che operano nel settore della ristorazione, dell’intrattenimento e del turismo

intesa sanpaolo

ROMA – Intesa Sanpaolo e FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) hanno siglato un accordo a favore delle aziende associate alla Federazione che operano nel settore della ristorazione, dell’intrattenimento e del turismo.
I destinatari sono 300.000 aziende con oltre un milione di addetti, che si trovano ad affrontare una
situazione particolarmente gravosa a seguito dell’emergenza sanitaria ed economica. L’accordo prevede finanziamenti per esigenze di liquidità, finanziamenti a sostegno della nuova imprenditoria e di quella femminile, azzeramento delle commissioni sui micro-pagamenti.
L’accordo mette al centro non solo le imprese ma anche le persone, attraverso supporti finanziari
per le famiglie degli associati, sostegni dedicati alle mamme lavoratrici, agevolazioni per acquistare gli strumenti necessari per lo studio a distanza dei ragazzi e una serie di servizi di carattere non finanziario.
“Il nostro obiettivo è quello di fornire strumenti e servizi di sviluppo per i nostri associati, per rispondere alle loro esigenze specifiche e facilitare una ripartenza il più agile possibile in questo periodo drammatico. Di fronte alle ingenti perdite subite, chiediamo interventi adeguati a tutti i livelli”, ha dichiarato Aldo Cursano, Vice Presidente Vicario Fipe e Presidente Fipe Toscana di FIPE – Federazione Italiana Pubblici Esercizi. “La partnership con Intesa Sanpaolo si inserisce in un percorso di alleanze e collaborazioni col fine di sostenere le micro, le piccole e medie imprese associate, migliorando la relazione tra banca e impresa. Apprezziamo la vicinanza di una banca che crea una corsia preferenziale per accedere al credito e alla liquidità. Il sistema bancario ha il ruolo fondamentale di sostenere le piccole e medie imprese, indispensabili per la sopravvivenza e la crescita del paese”.

 




Bianchini (M.I.O.): “Da tempo denunciamo il conflitto di interessi di Burioni, usato come esempio dalla Fipe, Stoppani si dimetta”

VITERBO- “È dal 4 maggio che denunciamo l’evidente conflitto di interessi del virologo Burioni, che da una parte lanciava allarmi sul pericolo Coronavirus e, dall’altra, intascava sostanziose consulenze per mettere in sicurezza le imprese. E il presidente di Fipe, Stoppani, anziché ascoltarci, usava le parole di Burioni come una clava, per colpire e affondare il settore che avrebbe dovuto tutelare”. Paolo Bianchini (Movimento Imprese Ospitalità) è una furia: “Oggi anche L’Espresso evidenzia il business del professor Burioni e del suo socio e il presidente Stoppani dovrebbe dimettersi immediatamente. La posizione della Fipe, prona a Burioni e al Governo, ha, infatti, dato il colpo di grazia a un comparto già duramente provato dal blocco dell’attività. Il Governo, in concreto, non ha mosso un dito, non ha dato un euro di liquidità e ha voltato le spalle a uno dei motori del Paese, quale è l’Ospitalità nel suo complesso, con la complicità della Fipe a guida Stoppani”.
“L’auspicio – conclude Bianchini – è che la parte sana della Fipe, quella che ha ben compreso gli errori di Stoppani, sfiduci subito il Presidente, costringendolo a un passo indietro. Per salvare il settore, c’è bisogno di unità e noi siamo pronti a far fronte comune con la Fipe, ma soltanto dopo la necessaria uscita di scena di Stoppani”.




Bianchini (M.I.O.): “Bene Calugi (Fipe) su nostre posizioni: linea per battaglia comune”

VITERBO – “Dopo mesi, scopriamo dalla stampa che anche il direttore generale di Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi), Calugi, ha condiviso le nostre posizioni che denunciamo da tempo: chi riapre alle condizioni imposte dal Governo lo fa al 20/30% delle sue potenzialità e, dunque, va incontro al fallimento. Calugi dimostra una sensibilità che, in un momento drammatico come questo, non possiamo non apprezzare, perché sarebbe molto utile fare fronte comune. Dispiace che il presidente di Fipe, Stoppani, abbia imboccato una direzione opposta rispetto a quella di Calugi e questo rischia di compromettere le battaglie che abbiamo posto in essere per salvare il settore”. Paolo Bianchini (Movimento Imprese Ospitalità) sottolinea che “il premier Conte finora sembra aver sposato la linea Stoppani e tutti i provvedimenti fin qui messi a punto non danno alcun sostegno vero alle imprese del settore ospitalità: Conte deve riceverci subito, perché il nostro Movimento rappresenta realmente gli operatori del comparto”.
“Decine di migliaia di famiglie – conclude Bianchini – hanno davanti il baratro, perché così non possiamo riaprire: da Milano a Bologna, da Firenze a Roma, da Ancona a Bari, da Reggio Calabria a Palermo e Cagliari, le saracinesche abbassate sono più di quelle alzate. Conte e i suoi ministri, così come le forze di opposizione, hanno il dovere di garantire una ripresa del nostro settore: stiamo minacciando proteste eclatanti da tempo e adesso, se non saremo ascoltati nelle sedi istituzionali, siamo pronti a passare dalle parole ai fatti, perché presto non avremo più niente da perdere”.




Coronavirus, la Fipe lancia il “ristobond”

di REDAZIONE –

ROMA – La Fipe, Federazione Italiana Pubblici Esercizi, lancia il “ristobond” per sostenere il settore della ristorazione dopo l’epidemia da coronavirus e le misure restrittive imposte dal Governo. E’ stata così creata la piattaforma cirivediamopresto.it, che permette di mettere in contatto i consumatori con i loro ristoranti. In questa piattaforma è possibile comprare un “Buooono” per un pranzo o una cena, ma anche un aperitivo, che al momento del suo utilizzo, quando il lockdown sarà finito, avrà un valore superiore fino al 25%.
“Si tratta di uno strumento – spiega la Fipe – che consentirà di effettuare gli acquisti direttamente a favore dei ristoranti. Nexi, la PayTech leader dei pagamenti digitali in Italia, ha messo a disposizione XPay, il gateway che consente di accettare pagamenti online: le condizioni garantite da Nexi sono estremamente vantaggiose, perché la società ha rinunciato ai proventi derivanti dal canone mensile e a una parte delle commissioni su ogni transazione. L’iniziativa di Fipe, quindi, si differenzia dalle altre nate fino a ora sia perché le somme versate dai clienti vanno direttamente ai ristoranti, sia per le condizioni vantaggiose garantite da Nexi”.
Quattro i tagli di #Buooono: 15 euro, 25 euro, 50 euro e 100 euro. Al momento della cena, della pizza o dell’aperitivo il #Buooono avrà un valore più alto, fino al 25% in più di quanto è stato pagato.




Fipe: “Permettere il take away a bar e ristoranti come nel resto d’Europa”

di Redazione –

La Fipe, Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi, chiede al Governo di consentire ai ristoratori italiani di vendere piatti pronti da asporto ai clienti, nel rispetto delle norme di sicurezza sanitaria e di distanziamento, esattamente come accade nella maggior parte dei Paesi europei. Fipe ha infatti verificato che il servizio di take away è attualmente attivo in Francia, Germania, Danimarca, Regno Unito, Irlanda, Lituania, Malta, Svizzera, Turchia, Olanda e Finlandia.

“L’Italia ha mostrato agli altri Paesi come reagire in maniera efficace al Covid-19 dal punto di vista sanitario – commenta il presidente della Fipe, Lino Enrico Stoppani – ma sulla fase 2, quella della ripartenza del mondo economico e produttivo, siamo ancora indietro. D’accordo ragionare sulle precauzioni sanitarie, anche per evitare la ripartenza del contagio, ma non possiamo farci paralizzare dalla paura. È il momento di reagire e il modo migliore è anche quello di fare nostre le best practice degli altri, consentendo tra l’altro anche ai bar, ai ristoranti e agli altri Pubblici Esercizi il servizio di take away, oggi già possibile in quasi tutta la distribuzione alimentare. In questo modo si avrebbero numerosi vantaggi: un servizio in più ai cittadini, che potranno scendere al ristorante sotto casa per acquistare piatti pronti riducendo le code nei supermercati o nei negozi alimentari, e una opportunità commerciale per un settore strategico ed identitario della nostra economia, tra i più danneggiati dall’emergenza in corso. Perdere ulteriore tempo, significherebbe favorire l’agonia della ristorazione italiana”.

Secondo uno studio Fipe, il comparto rischia  di perdere oltre 28 miliardi di euro nel 2020, con circa 50.000 imprese che rischiano di non riaprire, con perdite di posti di lavoro per altre 300.000 persone.