A Bordo della nave Elettra a Civitavecchia per celebrare il 150esimo anniversario della nascita di Guglielmo Marconi

CIVITAVECCHIA- Domenica 10 novembre, a bordo di nave Elettra ormeggiata presso la banchina Cialdi del porto commerciale di Civitavecchia, si terrà un evento dedicato a Guglielmo Marconi in occasione delle celebrazioni del 150° anniversario dalla sua nascita.

La manifestazione vedrà la partecipazione della madrina dell’unità navale, la Principessa Elettra Marconi, diretta discendente dell’inventore delle comunicazioni via radio, che sarà accolta dal Comandante in Capo della Squadra Navale, ammiraglio di squadra Aurelio de Carolis.

Durante l’evento, la Principessa Marconi incontrerà l’equipaggio della nave, per celebrare il padre dell’innovazione che ha profondamente trasformato il panorama delle telecomunicazioni.




A Roma la mostra “Guglielmo Marconi. Vedere, l’invisibile”

ROMA- Si è tenuta questa mattina a Roma, nella Sala del Refettorio di Palazzo Venezia, la conferenza stampa di presentazione della mostra “Guglielmo Marconi. Vedere l’invisibile”, promossa dal Ministero della Cultura e organizzata e realizzata da Cinecittà e Archivio Luce, allestita al VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia, a Roma, e visitabile a partire dall’8 novembre e fino al 25 aprile 2025.

Sono intervenuti:

– Lucia Borgonzoni, Sottosegretario alla Cultura;

– Padre Paolo Benanti, Professore presso la Pontificia Università Gregoriana;

– Giovanni Paoloni, Professore presso la Sapienza Università di Roma, Dipartimento di Lettere e Culture Moderne;

– Giulia Fortunato, Presidente del Comitato Nazionale per le Celebrazioni del 150° anniversario dalla nascita di Guglielmo Marconi e della Fondazione Guglielmo Marconi.

LE DICHIARAZIONI

Lucia Borgonzoni: “Immortalato ancora bambino al fianco della madre Annie Jameson o mentre si gode un momento di relax insieme alla figlia Elettra. Il nome impresso su titoli di giornali dell’epoca che ne riconoscevano autorevolezza e meriti, il volto negli scatti in bianco e nero insieme ai più grandi del suo tempo. Questa mostra è un viaggio mai fatto prima sui passi di Guglielmo Marconi, alla scoperta della sua vita e della sua straordinaria eredità. Un ringraziamento speciale a chi ha collaborato alla realizzazione dell’ambizioso progetto, che restituisce l’immagine a tutto tondo del grande genio italiano”.

Padre Paolo Benanti: “Guglielmo Marconi, con la sua invenzione della radio, ha creato una tecnologia che ha rivoluzionato le comunicazioni globali, accorciando le distanze tra le persone e abbattendo le barriere geografiche. La radio ha reso possibile una diffusione più ampia e immediata delle idee, delle notizie e della cultura, facilitando così un dialogo globale. In un mondo che aspira alla pace, Marconi ci ha fornito uno strumento per ascoltarci, capirci e costruire ponti, dimostrando come la scienza e la tecnologia possano essere vettori di unione e comprensione reciproca”.

Giovanni Paoloni: “Marconi è stato un grande inventore e imprenditore. Uno degli argomenti più controversi della sua biografia è stato il suo rapporto col fascismo: come D’Annunzio e buona parte della classe dirigente del suo tempo ne condivideva l’orientamento politico fortemente nazionalista, e per questo nel 1923 aderì al Partito Nazionale Fascista. Nel 1927 assunse la presidenza del Consiglio Nazionale delle Ricerche, e dal 1930-1933, nominato presidente dell’Accademia d’Italia e dell’Enciclopedia Italiana, fu al vertice dell’organizzazione culturale voluta dal fascismo, e in tale veste sostenne l’autonomia della ricerca scientifica. Negli stessi anni continuò a dare notevoli contributi come ricercatore, in particolare sviluppando apparati e applicazioni basati sull’uso di onde corte e microonde”.

Giulia Fortunato: “Sono davvero molto lieta che si presenti oggi la mostra “Guglielmo Marconi. Vedere l’invisibile”, un progetto che pone l’accento sulla figura storica di Marconi attraversando alcuni dei grandi capitoli della Storia. “Uomo di due secoli e due patrie”, come lo descrisse la figlia Degna, Marconi fu esperto di relazioni e di comunicazione e divenne nel tempo un’influente figura diplomatica. L’avventura marconiana non può essere compresa se non nel contesto storico in cui è avvenuta, al crocevia di due secoli. Impossibile immaginarla al suo avvio in un tempo diverso dalla Belle Époque, con la sua straordinaria fiducia nell’uomo e nel progresso, un’epoca irripetibile, di cui Marconi è figlio e straordinario interprete, caratterizzata da fervore e opportunità senza pari nel campo tecnico e artistico”.

Elettra Marconi: “Ho il cuore pieno di gioia. Per me è davvero una grande emozione sapere che grazie a questa mostra il ricordo della vita e dell’attività di mio padre vivrà nella memoria di migliaia di donne e di uomini di tutto il mondo. Immensamente grata a coloro i quali hanno reso tutto ciò possibile”.

LA MOSTRA

Dall’8 novembre 2024 al 25 aprile 2025, gli spazi dell’Istituto VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia (Sala Zanardelli e Sala Regia) accoglieranno Guglielmo Marconi. Vedere l’invisibile, una mostra promossa dal Ministero della Cultura e organizzata e realizzata da Cinecittà e Archivio Luce. Nel percorso espositivo centinaia di documenti, foto, reperti, filmati che provengono da illustri archivi nazionali e internazionali per approfondire l’aspetto umano e l’avventura imprenditoriale dell’inventore bolognese. Un omaggio al genio italiano che ha cambiato il mondo. Un tributo che celebra non solo il signore del Wireless e padre della Radio, ma anche il giovane curioso e visionario.

Attraverso media e linguaggi differenti, la mostra – in otto sezioni – guida i visitatori a ritroso nella vita di Guglielmo Marconi. Dalla sua gioventù alla conquista transatlantica, l’esposizione ne mette in luce il profilo di startupper e quello di uomo di stato, esplorando i capitoli che lo portarono alla ribalta internazionale e quelli più privati, senza tralasciare il suo legame con il mare né la straordinaria eredità, ancora oggi così palpabile.

La mostra è realizzata con il patrocinio e il contributo del Comitato Nazionale Marconi.150 e con la collaborazione della Fondazione Guglielmo Marconi.

Sponsor della mostra sono ENEL, Fincantieri e Terna, con il supporto di Fondazione Leonardo che ha contribuito con il documentario “Elettra, la nave laboratorio di Marconi”, e con lo sviluppo di contenuti multimediali realizzati anche grazie a sistemi di intelligenza artificiale.

Ben 34 gli enti prestatori del materiale esposto in mostra, tra cui la Bodleian Libraries di Oxford, il MAECI, il Museo Storico della Comunicazione di Roma, l’Accademia dei Lincei, la Marina Militare, l’Esercito Italiano e l’Aeronautica Militare.

Si ringrazia Giovanni Pelagalli.

Orari di visita della mostra: Tutti i giorni (lun-dom) dalle 9:30 alle 19:30 (Ultimo ingresso giornaliero alle 18:45)

Costo del biglietto:

● Intero: € 15,00 + € 2,00 (supplemento mostra)

● Agevolato: € 2,00 + € 2,00 (supplemento mostra) per i visitatori dai 18 anni fino al giorno del compimento del 25° anno di età

● Gratuito: per i minori di 18 anni, le persone con disabilità e altre categorie di utenti

Per informazioni e prenotazioni:

Telefono: 06.32810960

Email: vi-ve.prenotazioni@cultura.gov.it

Sito web: https://vive.cultura.gov.it/it




Marconi: l’uomo che cambiò il mondo

VETRALLA ( Viterbo) – Si è concluso nella Scuola Secondaria di Secondo Grado di Vetralla il progetto “Marconi, ritratto di un grande scienziato” ideato dalle prof.sse Maria Giulia Mileto e Loredana Vaccarotti e sostenuto  dalla Dirigente, dott.ssa Deborah Puntel, allo scopo di presentare la straordinaria figura di Guglielmo Marconi e delle sue invenzioni, in occasione del 150° anniversario della sua nascita.

Nel percorso i ragazzi delle classi prime di Vetralla hanno approfondito lo studio del padre della telegrafia senza fili, attraverso l’esecuzione di ricerche, la visione di documentari e di filmati d’epoca, la realizzazione di numerose attività grafiche, limerick e poesie. Il progetto è culminato con l’evento di mercoledì 15 maggio alla presenza del giornalista Sandro Sassoli che ha presentato  agli studenti delle numerose Scuole collegate tramite Meet, un breve video realizzato dalla Rai e curato dallo stesso dott. Sassoli.

Il filmato ripercorreva le fasi salienti della vita dell’inventore: pietre miliari per l’ingresso nella modernità della comunicazione e della  connessione globale.

Il principe Guglielmo Giovannelli Marconi, diretto discendente e nipote del grande scienziato, con un collegamento telefonico, ha raccontato episodi e aneddoti inediti che hanno meglio delineato, il  profilo dell’inventore italiano. Ne è emersa la forza dell’uomo che ha creduto ai suoi sogni e li ha realizzati senza arrendersi alle difficoltà, l’etica granitica dello scienziato che ha messo il suo genio a servizio dell’umanità e del progresso.

Infine, per ringraziare il principe Marconi della sua disponibilità e dell’affettuosa vicinanza alla Scuola di Vetralla, gli alunni gli hanno donato una simpatica borsa, realizzata in cartone polionda: materiale semplice, sostenibile e funzionale.

Su di un lato della stessa, è stata applicata l’immagine tridimensionale del volto di Guglielmo Marconi, l’altro lato riporta l’illustrazione di una radio d’epoca.

Inoltre la borsa conteneva un’antica edizione di un libro, in lingua tedesca, sugli scritti di Guglielmo Marconi, donato alla scuola di Vetralla dall’Accademia Nazionale dei Lincei di Roma.

Speciali ringraziamenti per la partecipazione vanno alle scuole:

  • IC “P.zza Marconi” Vetralla,
  • IIS “A.Farnese” presso “Pietro Canonica” di Vetralla,
  • IC “Pietro Vanni” di Viterbo,
  • IC “Carmine” presso “B. Tecchi” di Viterbo,
  • IC “Falcone e Borsellino” di Vignanello

Un ringraziamento particolare al Comune di Vetralla nella persona dell’assessore Dario Bacocco.




Oggi, 25 aprile, si ricorda la nascita di Guglielmo Marconi

di ANNA MARIA STEFANINI-

Oggi, 25 aprile, non è solo l’anniversario della Liberazione, ma si ricorda anche la nascita di un grande italiano: Guglielmo Marconi, Premio Nobel per la fisica nel 1909. Egli nacque infatti il 25 aprile 1874 e trascorse l’infanzia a Pontecchio, Villa Griffone, cittadina vicino a Bologna, dove sviluppò le prime curiosità scientifiche e maturò la sua più grande scoperta: l’invenzione della radio. Una scoperta destinata a cambiare la storia!

Pensate che l’idea nacque così: lo scienziato lanciò da una finestra, tramite l’invenzione di un’antenna trasmittente, il primo segnale di telegrafia senza fili.

Correva l’anno 1895. L’onda passò attraverso quella che diverrà poi “la collina della radio”.

Marconi è una figura fortemente attuale: è uno straordinario esempio di imprenditore e innovatore, da valorizzare anche in un periodo, come quello odierno, in cui l’importanza delle TLC, come infrastruttura critica anche per la gestione della situazione di crisi, è evidente, così come la tecnologia e l’innovazione possono aiutare le imprese e l’intero nostro Paese a risollevarsi.

Ecco l’identikit di Guglielmo Marconi.
Nascita: 25 aprile 1874, Palazzo Marescalchi, Bologna

Decesso: 20 luglio 1937, Roma

Nome completo: Guglielmo Giovanni Maria Marconi

Titolo di studio: Autodidatta

Sepoltura: Villa Griffone

Figli: Gioia Marconi Braga, Degna Marconi, Maria Elettra Elena Anna Marconi, altri

Nel 1901 furono trasmessi i primi segnali telegrafici senza fili tra Poldhu (Cornovaglia) e l’isola di Terranova (America settentrionale).

Forte delle sue scoperte, nel 1897 fondò in Inghilterra la “Marconi’s wireless Telegraph Companie”, non prima di aver depositato, a soli ventidue anni, il suo primo brevetto.

Marconi dedicò tutta la sua vita allo sviluppo e perfezionamento delle radiocomunicazioni.
Fu ispirato dal fisico tedesco Heinrich Rudolf Hertz: dalla lettura delle sue esperienze, Marconi prenderà ispirazione per quei lavori sulle onde elettromagnetiche che l’occuperanno per tutta la vita.

Ben 706 superstiti del noto disastro del Titanic devono la salvezza alla radio e, anche per questo, l’Inghilterra insignisce Marconi del titolo di Sir, mentre in Italia venne nominato Senatore (1914) e poi Marchese (1929).

Nel 1914, sempre più ossessionato dal desiderio di allargare le potenzialità degli strumenti partoriti dal suo genio, perfezionò i primi apparecchi radiotelefonici. Iniziò poi anche lo studio dei sistemi a fascio a onde corte e delle microonde, preludio al radar

Nel 1930 venne nominato Presidente della Real Accademia d’Italia.

Guglielmo Marconi morì a Roma, all’età di 63 anni, il 20 luglio 1937, dopo essere stato nominato dottore honoris causa dalle università di Bologna, di Oxford, di Cambridge, e di altre università italiane, senza dimenticare che all’Università di Roma è stato professore di radiocomunicazioni.

Un grande italiano, nato in un giorno importante per la nostra nazione.




Marco Abate è il nuovo Rettore dell’Università Guglielmo Marconi

di WANDA CHERUBINI-

ROMA- L’Università degli Studi Guglielmo Marconi ha un nuovo Magnifico Rettore, il Prof. Marco Abate, designato per il triennio 2024-2026. Questa nomina rappresenta un passo significativo nel percorso di crescita e sviluppo dell’ateneo, posizionandolo strategicamente per raggiungere nuove vette accademiche e formative.

Il Prof. Abate emerge come una figura di spicco nel panorama accademico sia nazionale che internazionale. La sua lunga e consolidata carriera è caratterizzata da un impegno costante nella promozione dell’istruzione e della ricerca scientifica. La sua nomina porta con sé un bagaglio di esperienza e una visione innovativa, elementi cruciali per affrontare le sfide contemporanee nel campo dell’istruzione superiore.

Non limitandosi alla sfera dell’istruzione, il Prof. Abate si è distinto anche nella promozione della ricerca scientifica e nell’accentuare la qualità della didattica. La sua leadership è destinata a contribuire in modo significativo allo sviluppo e al potenziamento delle attività accademiche dell’Università Guglielmo Marconi.

Questa designazione rappresenta un’importante tappa nel processo di continua evoluzione dell’ateneo, evidenziando l’impegno costante verso l’eccellenza accademica. Con il Prof. Abate al timone, l’Università è ben posizionata per intraprendere nuove iniziative e progetti che mirano a elevare ulteriormente la sua reputazione nazionale e internazionale.

Il Magnifico Rettore Abate ha così scritto ai suoi studenti: “Care studentesse, cari studenti, è con grande piacere che inizio il mio mandato come Rettore dell’Università degli Studi Guglielmo Marconi, la vostra università, ed è mia intenzione creare un ambiente universitario in cui ognuno di voi possa sentirsi pienamente coinvolto e rappresentato. Un’università principalmente virtuale ma anche fisica in cui possiate sentirvi a vostro agio.

Un’università in cui possiate studiare con i vostri tempi, sicuri della qualità della formazione che vi state costruendo. Un’università in cui potrete confrontarvi con docenti di valore su temi di avanguardia.
Un’università che non vi dà solo un pezzo di carta ma che vi offre cultura, idee e occasioni per il miglioramento della vostra vita personale e professionale. Un’università che vi garantisce un ottimo team di supporto didattico, tecnico e amministrativo pronto ad aiutarvi a superare qualsiasi ostacolo.
Un’università con ambienti di studio che usufruiscono degli ultimi ritrovati della tecnologia digitale.
Un’università in cui la vostra voce è ascoltata, direttamente o tramite i vostri rappresentanti, e in cui le vostre proposte, i vostri suggerimenti e le vostre critiche sono attentamente considerate e guidano il nostro sviluppo futuro. Un’università, insomma, in cui potrete essere orgogliosi di esservi laureati. Questo è il mio impegno nei vostri confronti: rendere UniMarconi ancora migliore di quanto sia già ora, sempre più vostra, sensibile alle vostre esigenze e pronta a fornirvi la preparazione che desiderate. Vi faccio i miei migliori auguri per i vostri studi e il vostro futuro e, visto il periodo, ne approfitto per augurarvi anche un Buon Natale e un Felice 2024 in compagnia di UniMarconi!”

 

 




2 LUGLIO 1897: Guglielmo Marconi brevetta la radio

DI ANNA MARIA STEFANINI-

Strano caso quello del brevetto della radio. Colpevolmente incompreso in Italia, Guglielmo Marconi è costretto a emigrare in Inghilterra per veder finalmente apprezzata la sua straordinaria invenzione.
Trentasette anni dopo, nel 1934, la Corte suprema USA riconosce al serbo-croato Nikola Tesla, naturalizzato USA, i meriti della prodigiosa invenzione; ma la sentenza è riconosciuta soltanto sul territorio USA.
Un riconoscimento analogo viene attribuito, dal Brasile, al brasiliano Roberto Landell de Moura.
Ma a stabilire per sempre i meriti arriva, nel 1909, il Premio Nobel per la fisica, conferito a Guglielmo Marconi per la sua rivoluzionaria invenzione.
Come per tante invenzioni la “radio” è il punto di sintesi di una catena di importanti scoperte precedenti.
Il primo a fornire una descrizione teorico-matematica completa di natura e propagazione delle misteriose “onde elettromagnetiche” è, nel 1873, il geniale fisico scozzese James Clerk Maxwell.
Quattordici anni dopo, nel 1887, il fisico tedesco Rudolf Hertz realizza un dispositivo che non soltanto conferma la teoria di Maxwell ma è in grado di generare e rilevare onde elettromagnetiche; in sostanza Hertz aveva inventato la prima “antenna”; in onore del grande studioso tedesco all’unità di misura delle frequenze delle onde elettromagnetiche è stato attribuito il nome di Hertz (abbreviato in Hz).
Ma nella comunità scientifica internazionale il fenomeno delle onde elettromagnetiche rimane circoscritto al livello di un interessante filone di ricerca teorica-sperimentale e nessuno è in grado di intravederne le enormi potenzialità nelle applicazioni civili, soprattutto nel campo della comunicazione a distanza.
Era come se la chimica fosse rimasta allo stadio di campo di ricerca teorica e nessuno si fosse dedicato a sfruttarne le scoperte per produrre medicine, nuovi materiali, coloranti etc.
Fortunatamente in Italia qualcuno guardava più in profondità dei circoli scientifici.
Il ventunenne Guglielmo Marconi (classe 1874) è tra i primi a gettare lo sguardo nel futuro e il primo, nel 1895, a ideare, costruire e sperimentare con successo un dispositivo in grado di generare un segnale elettromagnetico accoppiato a un altro dispositivo gemello captante, posto a distanza dal primo. Il celebre colpo di fucile sparato nella natia Pontecchio, frazione di Sasso Marconi (comune dell’Hinterland bolognese; Marconi è stato aggiunto in onore dell’illustre italiano) è l’artigianale conferma che il segnale inviato era stato chiaramente ricevuto dal maggiordomo di famiglia, spedito dietro una collina in attesa del prodigioso messaggio.
Il maggiordomo è il primo utente della storia di una trasmissione via radio.
L’esperimento dimostra chiaramente che il segnale prodotto da Marconi non soltanto è in grado di propagarsi a distanza ma anche di superare gli ostacoli.
Dunque porte aperte per l’invenzione del millennio? Invece no; incredibilmente il ministero delle Poste e Telegrafi di allora bolla come folle il progetto e al giovane Guglielmo non resta che cercare la via del riconoscimento all’estero. Fortunatamente Guglielmo è sostenuto dalla famiglia e grazie ad alcune conoscenze riesce ad attivare fruttuosi contatti nel Regno Unito e il 5 marzo 1896 è in grado di presentare a Londra la richiesta di brevetto; l’anno successivo, il 2 luglio di 126 anni fa non soltanto il brevetto gli viene formalmente riconosciuto ma l’Inghilterra mette a disposizione del giovane genio italiano ingenti risorse; risorse che apriranno alla sua invenzione la via per cambiare il mondo e a lui quella del Nobel.




25 aprile, Casapound: “Auguri a Guglielmo Marconi, mago dell’invisibile”

VITERBO- Riceviamo da Casapound Italia Viterbo e pubblichiamo: “Questo il testo dello striscione affisso stanotte dai militanti di CasaPound Viterbo, col preciso intento di dimostrare come la celebrazione di una data possa assumere carattere unificante ed universalmente riconosciuto.

Quasi superfluo ricordare in questa sede la figura di Guglielmo Marconi, gigante italiano del metodo empirico applicato alla scienza che attraverso geniali intuizioni seppe dare al mondo intero quella svolta nel campo della comunicazione a tutt’oggi considerata pilastro e testata d’angolo dell’era contemporanea. A tal fine si rimandano gli odierni dispensatori di sapere ad una maggiore applicazione sui libri di storia o su enciclopedie di chiara fama, affinchè non sprechino tempo prezioso nello squallido tentativo di ridurre alla sua appartenenza politica il prestigio che regalò all’Italia, la quale fu chiara e convinta ma che appartiene – appunto – a quella storia della nazione che contribuì a rendere grande.

Si auspica fondamentale, invece, una profonda e veritiera discussione intorno al 25 aprile, ad oggi mera propaganda politica a senso unico oltre che data puntualmente preceduta da giorni di stucchevole retorica cui neanche la destra di governo pare sottrarsi, prigioniera della pessima, inutile abitudine d’inseguire consenso e patenti d’agibilità su terreno nemico. Che tale ha tutta l’intenzione di restare, nessuna illusione a questo riguardo.
Non può esservi dubbio alcuno: così com’è il 25 aprile è una festa divisiva, il cui unico fine resta una proterva volontà di allontanare ogni tentativo di pacificazione nazionale oscurando ricorrenze davvero significative per l’Italia”.