Legambiente Terracina sottoscrive importante iniziativa congiunta per la prevenzione degli incendi boschivi nel pontino

TERRACINA (LT) – Legambiente Terracina anche quest’anno, il sesto anno consecutivo, ha siglato il protocollo di intesa per le attività di prevenzione e avvistamento nell’ambito della Campagna Antincendio Boschivo 2024 del Comune di Terracina, con la Polizia Locale, la Protezione Civile e le Associazioni di protezione Civile, Ambientaliste e Cittadine e ha operato con la sua squadra di avvistatori statici, ormai rodata da anni di impegno sul territorio, e in grande sintonia con il Gruppo di Protezione Civile Comunale, per monitorare il territorio durante l’estate, cercando laddove possibile di prevenire lo sviluppo di grandi incendi sul territorio, con decine di ore di servizio di avvistamento curato dai soci Legambiente nelle zone di Monte S. Angelo, Barchi, Punta e Monte Leano, San Benedetto, Mortacino, La Valle, Santo Stefano e Camposoriano/Valle Fasana.

Purtroppo, nonostante l’impegno profuso da tutta la struttura comunale e dai volontari, pur nella scarsità di risorse umane e strumentali, sono stati ingenti i danni riportati a Terracina con almeno 3 incendi riportati come gravi dal Sistema di Monitoraggio Europeo COPERNICUS- European Forest Fire Information System, ovvero la zona di Barchi, la zona di San Silviano-Campolungo, dove si è registrato un evento critico che poteva sfociare in tragedia vista la vicinanza delle case, e un vasto incendio nella zona alta di Camposoriano.

Legambiente Terracina ha recentemente aderito, in qualità di associazione che ha dedicato alla tutela dell’ambiente boschivo e forestale molta energia e impegno fin dalla sua nascita nel 2016, alla importante iniziativa dei colleghi del Circolo Intercomunale Legambiente “Luigi Di Biasio”APS, e insieme al WWF Litorale Laziale, Presidio di Libera Don Cesare Boschin, Associazione Svalvolati Into The Wild, Plastic Free Fondi, Fare Verde Terracina, Fare Verde Fondi ha sottoscritto un documento inviato alle istituzioni, tra cui il Presidente della Provincia di Latina, i Comuni di Campodimele, Fondi, Itri, Lenola, Monte San Biagio, Sperlonga, Terracina, i Parchi, le comunità montane, l’ATC/LT2, l’Arsial.  Il documento è disponibile sul sito https://inbosco.weebly.com/ e può essere sottoscritto da individui, comitati, associazioni, partiti politici e istituzioni.

Secondo i dati Ispra raccolti nello studio “Ecosistemi terrestri e incendi boschivi in Italia” – Stagione 2024, recentemente pubblicato, nei soli tre mesi compresi tra il 15 giugno e il 15 settembre, la superficie complessiva percorsa da grandi incendi boschivi, in tutta Italia, è stata pari a 45.783 ettari. Il Lazio è tra le regioni che registrano i dati peggiori e su questo triste primato incide pesantemente la provincia pontina. La provincia di Latina è l’undicesima della classifica nazionale e la prima nel Lazio. Sul territorio pontino il dato è impietoso: nei soli tre mesi estivi considerati sono andati in fumo 274 ettari di superficie forestale (considerando le aree superiori a 50 ettari).

Legambiente chiede da anni l’ aggiornamento tempestivo del catasto incendi e la sua concreta applicazione, come previsto dalla Legge, al fine di porre il divieto di nuove costruzioni per dieci anni e di modifica della destinazione d’uso per 15 anni, il divieto per 5 anni di attività di rimboschimento, con la periodica verifica dell’applicazione dei vincoli della legge 353/2000 e delle sanzioni, amministrative o penali, a seconda della gravità della trasgressione e di aumentare la repressione ed estendere le pene previste dal Codice Penale per il reato di incendio boschivo doloso (423bis del codice penale) a qualunque tipologia di incendio, con particolare riferimento a quelli che interessano il patrimonio naturalistico e quelle sottoposte a vincolo paesaggistico.  Inoltre chiediamo da anni il potenziamento della flotta aerea di proprietà pubblica, interna al Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, limitando il ricorso ai mezzi aerei privati, come anche quello della individuazione di stalle di sosta intercomunali per il sequestro del bestiame trovato a pascolare sulle aree vincolate dagli incendi, il  contrasto al bracconaggio tramite una continua verifica sulle licenze e l’adozione di meccanismi di rotazione annuale nell’assegnazione delle zone fisse di caccia al cinghiale.

Inoltre tutti i Circoli locali di Legambiente sono impegnati a mettere in campo nei loro territori di competenza un modello di gestione integrata degli incendi (previsione, prevenzione, informazione, addestramento, contrasto, indagine, ricostituzione post-incendio) con una sempre maggiore integrazione delle attività di avvistamento statico e dinamico con le attività coordinate dal Direttore operativo di Spegnimento dei Vigili del fuoco, per rendere pienamente applicata la legge quadro sugli incendi boschivi (L. 353/2000) e le modifiche introdotte con la legge 155/2021, mettendo al centro i Piani di gestione forestale, integrandoli con le misure efficaci per l’attività pastorale e agricola e quelle per la tutela della biodiversità nel Parchi Nazionali, Riserve regionali e siti della Rete Natura 2000.  Molti incendi, infatti, derivano dall’uso del fuoco per fini agro-silvo-pastorali e i proprietari devono essere tutti responsabilizzati nella gestione della vegetazione nei loro terreni ed i cittadini devono essere preparati a riconoscere il rischio incendi ed a rispondere con comportamenti adeguati.

Per quanto riguarda i rischi per le persone, le case, gli animali è fondamentale ridurre l’abusivismo edilizio (a Terracina nella zona di S. Silviano/Campolungo molti rischi associati agli incendi sono stati acuiti  dal proliferare dell’abusivismo!) in considerazione al rischio legato agli incendi boschivi. Per questa ragione chiediamo che la pianificazione urbanistica e la pianificazione viaria tenga conto dei piani forestali che identificano le aree esposte al pericolo incendi.

“Voglio innanzitutto ringraziare i volontari del Circolo Legambiente di Terracina che hanno anche quest’anno dedicato tempo, risorse, energia all’ avvistamento paziente dei punti critici, ancora di più perché questo anno è stato particolarmente caldo e gli orari dell’avvistamento erano davvero sfidanti per chiunque. Ringraziamo poi i colleghi del Circolo Intercomunale Legambiente “Luigi DI Biasio” per aver stimolato la nascita di questa importante iniziativa coordinata, che supporteremo con ogni mezzo, e siamo soddisfatti del buon numero di risposte che sta già ottenendo. Questo perché la prevenzione deve iniziare adesso e deve essere chiaro che non possiamo aspettare di ridurci a ridosso dell’estate e pensiamo sia necessario lavorare da subito per la prevenzione del rischio, dovendo fare i conti con un territorio non pulito e non curato e spesso lasciato allo stato incolto. Chiediamo pertanto al Comune di Terracina, nella persona del Sindaco, all’Assessore con Delega alla Protezione Civile, al responsabile della protezione Civile di avviare da subito incontri mirati sia al riscontro della lettera inviata via PEC dalle nostre associazioni, magari procedendo ad una esplicita adesione alla lettera sul sito https://inbosco.weebly.com/ , sia alla definizione della gestione integrata del rischio incendio, al rafforzamento delle competenze e delle dotazioni (mezzi, strumenti, risorse) della Squadra AIB del territorio di Terracina in modo da poter affrontare l’emergenza con maggiore serenità, forti anche dello spirito collaborativo tra noi e la Polizia Locale, Protezione Civile Comunale, e Ufficio comunale ambiente, cementato negli anni. Annunciamo fin da ora che stimoleremo, anche grazie al coinvolgimento della nostra struttura legambiente regionale, anche la Regione Lazio, in modo da poter predisporre piani di prevenzione e risorse economiche adeguate alla criticità del nostro territorio. Inoltre ci impegneremo sulla diffusione del sistema europeo Copernicus per la mappatura del rischio incendio e sulla ridefinizione di piani urbanistici e viari adeguati proprio per ridurre i gravi rischi per le persone, gli animali e le cose. ” dichiara Anna Giannetti, Presidente del Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano”, Consigliere Nazionale dell’Associazione.




Legambiente Terracina commenta il premio di Legambiente “Comuni ricicloni”

TERRACINA-  Nei giorni scorsi si è svolto, nella sala Loffredo della Provincia di Latina, il quarto e ultimo appuntamento per l’ottavo Ecoforum del Lazio – promosso da Legambiente Lazio con il contributo di Conai- che ha premiato il 24 comuni ricicloni della provincia di latina, quelli cioè con una raccolta differenziata superiore al 65%. Il territorio pontino complessivamente ha raggiunto il 60,9% di differenziata.

Comuni Ricicloni è un concorso volontario patrocinato da Legambiente cui concorrono le amministrazioni che inviano i quantitativi delle diverse tipologie di rifiuti attraverso i codici EER previsti dal D.M. 26 maggio 2016. Per i Comuni turistici è stato previsto un correttore che, in assenza dei dati relativi agli abitanti equivalenti, cerca di tenere in considerazione gli aumenti del numero di utenti nei mesi dell’anno in cui la popolazione aumenta di almeno il 30%.

Dal dossier ECOFORUM regionale presentato a dicembre scorso relativo a tutta la Regione Lazio già emergeva un dato critico relativo alla raccolta differenziata dei rifiuti urbani che cresce davvero molto poco nel Lazio, raggiungendo il 54,23% (dal 53,42% dell’anno scorso), rimanendo ancora lontana dal valore medio nazionale del 64%; dati che pongono la Regione al terzultimo posto in Italia.

Il Comune di Terracina, seppur tra i premiati, presenta un dato di Raccolta Differenziata del 2022 pari a 72,46% che è in discesa netta rispetto al 2020, che vedeva una percentuale dell’ 75,11%, segno dell’interruzione o almeno della sospensione della curva di miglioramento in questi ultimi anni. Inoltre Terracina ha perso, nonostante una ottima partenza nel 2016 anche con il contributo operativo del Circolo Legambiente locale, la sfida di diventare un Comune Plastic Free e Rifiuti Free. Mentre la produzione pro-capite complessiva di rifiuti è infatti positivamente leggermente scesa a 535,29 kg/pro-capite, resta purtroppo in costante aumento la produzione pro-capite della costosa e inquinante frazione indifferenziata (147,44 Kg/pro-capite), ancora molto lontana dai migliori Comuni, i Comuni Rifiuti Free, che producono meno di 75Kg/pro-capite di indifferenziata. E resta ancora critico, nonostante molti sforzi di Legambiente con le sue iniziative e campagne di contrasto alla plastica, l’indicatore di produzione della Plastica differenziata (17,07 Kg/abitante anno) purtroppo in aumento e ancora lontano dalla soglia dei 10 KG/pro-capite che determina l’ingresso nella classifica dei Comuni #plasticfree premiati da Legambiente.
Inoltre la tariffazione del servizio continua ad essere elevata e siamo in attesa delle risultanze complessive del progetto di adozione della nuova TARIFFA PUNTUALE (TARIP), considerando che avrebbe dovuto essere applicata in tutti i comuni del Lazio già entro il 2020 come stabilito nel Collegato alla legge di stabilità regionale del 8 agosto 2016 e ricordando che a dicembre scorso Legambiente ha già assegnato una menzione speciale ai Comuni di Itri e Monte San Biagio (comune limitrofo di Terracina) dove è stata attiva o è in via di attivazione la TariP – Tariffa Puntuale.
Già a febbraio 2021, il Comune di Terracina aveva richiesto alla Regione Lazio l’assegnazione di un contributo pari a 94.420 euro per il finanziamento del progetto denominato “Implementazione progetto tariffa puntuale” e il 23 giugno del 2021, la stessa Direzione Ambiente della Regione Lazio aveva comunicato al Comune che il progetto presentato era stato ammesso a finanziamento per il suddetto importo complessivo di 94.420 euro, tutti a carico dell’ente regionale. La Tarip rappresenta il cuore del sistema della differenziata visto che ha lo scopo di far pagare meno chi produce meno rifiuti (quindi inquina meno) e di ridurre la quota di rifiuti che vengono ancora avviati a smaltimento in inceneritori o discarica.

“Vogliamo complimentarci con l’Amministrazione terracinese che ha deciso di aderire anche per il 2023 alla campagna Comuni Ricicloni di Legambiente e ci auguriamo che si possa fare tesoro di tutto lo scambio di buone pratiche avvenuto nel contesto del recente Ecoforum a Latina. Non possiamo però non notare con un pizzico di campanilismo che sul podio dei Comuni Ricicloni della Provincia troviamo il Comune limitrofo di Fondi con una percentuale di RD pari a 82,9%, un comune che ha guadagnato posizione su posizione con un miglioramento graduale mentre Terracina perdeva chiaramente posizioni, invischiata in inerzie amministrative, proroghe tecniche, problemi giudiziari e commissariamenti. Mai come in questo momento di predisposizione del nuovo bando di gara ci sarebbe bisogno di riflettere sul modello organizzativo e su come ottimizzare costi e performance, visto che con un modello consortile che abbracci più comuni si potrebbe garantire non solo una migliore qualità della raccolta, ma anche sviluppare un’adeguata ed efficace rete impiantistica per il riciclo e il trattamento dei rifiuti ben distribuita sul territorio, considerando che sono già molti (forse troppi) gli impianti per il trattamento dell’organico in Provincia, che comunque presenta la percentuale più elevata della frazione organica del Lazio, mentre sarebbero necessari invece altri impianti industriali per nuove tipologie di materiali, dal tessile ai RAEE, agli scarti edili fino al riciclo chimico delle plastiche miste. Infine si ribadisce che, per passare da una buona percentuale di raccolta differenziata ad un quantitativo di secco residuo da smaltire inferiore ai 75 kg/abitante/anno, l’inserimento della tariffa puntuale è assolutamente necessario e va velocizzato. ” dichiara Anna Giannetti, Presidente del Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano”, Consigliere Nazionale dell’Associazione




Legambiente Terracina sulle concessioni balneari e Pua

Legambiente Terracina si ritiene soddisfatta almeno parzialmente delle due delibere di giunta: con la DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE N. 103 del 29/12/2023, “Rivisitazione Piano di Utilizzazione degli Arenili comunali. Integrazione atto di indirizzo”, il PUA non solo non si annulla o si revoca (come nella orribile Mozione approvata a maggioranza) ma adesso più intelligentemente si “rivisita” in base ad alcuni indirizzi più specifici (solo quelli che si ritengono in linea con il quadro normativo e regolamentare attuale) e finalmente ci si adegua al moderno quadro europeo sulla concorrenza, menzionando esplicitamente, nella delibera di proroga DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE N. 104 del 29/12/2023 “Disposizioni sull’efficacia delle concessioni demani marittime e dei rapporti di gestione per finalità turistico-ricreative e sportive del Comune di Terracina. Adempimenti degli obblighi posti in capo alle autorità concedenti. Atto di indirizzo” le evidenze pubbliche che dovranno essere predisposte prima della fine del prossimo anno, e questo tenendo soprattutto conto del fatto che la Corte di Giustizia Europea (CGUE), con pronuncia C-348/22 del 20 aprile 2023, ha riaffermato l’obbligo di disapplicare disposizioni contrarie, gravante tanto sui giudici nazionali quanto sulle autorità amministrative, comprese quelle comunali e del fatto che, dopo la lettera di messa in mora della Unione Europea del 3 dicembre 2020, e le carenti disposizioni normative, l’Unione Europea ha definitivamente inviato il 16 novembre 2023 alla Repubblica Italiana il Parere motivato (INFR(2020)4118 C(2023)7231 final) ai sensi dell’articolo 258 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea in merito al quadro normativo che disciplina le autorizzazioni per l’utilizzo di beni demaniali marittimi, lacuali e fluviali per attività turistiche e ricreative con l’obbligo di rispondere entro due mesi ovvero entro il 16 gennaio prossimo. Comprendiamo che questa volta per alcuni operatori balneari terracinesi, che nel 2019 affermavano, in piena campagna elettorale europea, che qualcuno, una volta eletto, avrebbe addirittura fatto revocare la Direttiva Bolkestein, sarà un gran brutto risveglio, visto che il nostro Comune ha scelto, saggiamente, la via meno rischiosa per eventuali contenziosi (e quindi di nuovi debiti fuori bilancio) agganciando in modo esplicito la proroga alla definizione delle procedure di evidenza pubblica e purtroppo nella delibera giuntale si omettono anche gli impegni sulla valorizzazione delle piccole e medie imprese, sulla storicità degli esercizi e sugli investimenti effettuati, anzi si ribadisce che fare investimenti è a proprio rischio visto che le gare andranno sicuramente espletate e le concessioni assegnate entro il 2024.
E’ pur vero che qualche settimana fa, la Giunta Giannetti era stata invece autrice, a seguito della approvazione di una altrettanto pessima Mozione presentata in Consiglio Comunale sulla revoca o annullamento del PUA adottato, purtroppo approvata a maggioranza con l’unico voto contrario di Europa Verde, di una pessima delibera Deliberazione di Giunta Comunale – n. 73 del 13/11/2023 nella quale in barba alla tutela paesaggistica e l’interesse pubblico, si formulavano sciatti e superficiali indirizzi per gli arenili menzionando davvero al limite del ridicolo la “valorizzazione del pescato e dell’agricoltura locale” che non c’entrano nulla con le concessioni balneari, le quali ricordiamo vedono la ristorazione solo come “servizio complementare”. Ma invece con il nuovo quadro deliberativo comunale del 29 dicembre scorso, pur non revocando la pessima delibera, si propongono almeno alcuni indirizzi importanti che porteranno presumibilmente ad una accorta “rivisitazione” del documento adottato in via preliminare (e in corso di approvazione secondo il consueto iter regionale) e non ad un suo annullamento/revoca. Alcuni di questi indirizzi avrebbero potuto includere anche i suggerimenti e le osservazioni proposte dalle Associazioni ambientaliste, tra le quali Legambiente, che con il documento prot. 68281/I, aveva espresso il suo positivo giudizio in merito al PUA adottato nella fase Commissariale, mentre invece si lascia purtroppo sullo sfondo tutta la questione ambientale di riqualificazione delle coste e dell’abbattimento dei manufatti in cemento sostituendoli con gradevoli e amovibili strutture in legno, e la rinaturalizzazione/ripristino dei sistemi costieri per aumentare la biodiversità e anche per prevenire i rischi climatici e l’erosione costiera.
Sono ormai anni che Legambiente Terracina vigila sulla corretta applicazione delle Leggi e Regolamenti regionali in materia demaniale, che denuncia i rischi di costanti e continue violazioni, soprattutto in merito alla occupazione abusiva di demanio pubblico, alle difformità dei titoli edilizi rilasciati, alle “furbesche” interpretazioni delle norme sulla destagionalizzazione che hanno portato a una serie di sentenze avverse del TAR, sul mancato rispetto della Legge regionale sulle percentuali di spiagge libere e la mancanza di definizione (prima dell’adozione del PUA) degli ambiti. E’ anche da questo incessante lavoro di vigilanza e denuncia che nascono vertenze importanti, come quelle sulle spiagge libere e gli accessi negati, che ha portato anche le troupe della RAI (Agora’ e Mi manda rai 3) sulle nostre spiagge, ha fatto aprire vertenze in Regione Lazio, come quella relativa al mancato rispetto del regolamento del 50% di spiagge libere, o quella relativa alla nostra richiesta alla Regione Lazio di un commissariamento ad acta per la redazione del PUA temendo una sanatoria degli abusi, indagini e operazioni di polizia come Free Beach e i molteplici sequestri di stabilimenti e ripristino dello stato dei luoghi, caducazioni e revoche di concessioni, e processi come quello appena iniziato, il primo processo terracinese per abusi edilizi costieri, nel quale Legambiente Terracina è parte offesa per la Procura di Latina e costituenda parte civile.
Vogliamo ricordare a tutti che il DEMANIO è sacro ed è un bene pubblico che non può essere negato ai loro legittimi proprietari, ovvero i cittadini, e grazie alla collaborazione con il Coordinamento Mare Libero e con la Guardia Costiera, ma anche grazie al grande lavoro della Dirigente della Unità Demanio e Sviluppo Costiero Alessandra Pacifico, del Funzionario delegato Fernando De Crescenzo, e alla sensibilità dell’Assessore al Demanio Gianluca Corradini e del Presidente della Commissione Demanio Gavino Di Gregorio che ha voluto audire in Commissione sia Legambiente che Mare Libero, possiamo affermare che Terracina sta facendo i primi timidi passi verso la legalità delle coste e vogliamo riconoscere alla nuova Giunta, e a tutta l’Amministrazione il merito, con queste due delibere, di essersi, per così dire, messa sulla giusta strada, provando ad evitare cause e vertenze.
“Purtroppo dal 2019 il comparto balneare terracinese, a grande maggioranza, ha scelto, inseguendo alcuni pifferai magici locali, la strada delle proroghe fittizie, tutte gravate da profili di illegittimità e criticate perfino dal Presidente della Repubblica Mattarella nella lettera inviata il 24 febbraio 2023, con la quale veniva promulgata la legge di conversione del decreto-legge del 29 dicembre 2022 n. 198, affermando “specifiche e rilevanti perplessità in materia di proroghe delle concessioni demaniali e dei rapporti di gestione per finalità turistico-ricreative e sportive”, invece che continuare a lavorare sugli schemi di bando e le premialità socio-ambientali per il punteggio da assegnare, confidando persino nella assurda revoca o annullamento della Direttiva Bolkestein. Ed è proprio dal 2019 che Terracina ha intrapreso una strada di declino, perdendo una serie di primati regionali anche in ambito di lotta alla plastica sulle spiagge e in mare (qualcuno ricorderà la rete promossa da Legambiente denominata Terracina Plastic Free Beaches – una altra incompiuta terracinese- che avrebbe consentito una valorizzazione in linea con i dispositivi europei e che invece fu fatta fallire proprio dagli operatori balneari, oppure la PRASSI DI RIFERIMENTO UNI/PdR 92:2020 “Stabilimenti balneari – Linee guida per la sostenibilità ambientale, l’accessibilità, la qualità e la sicurezza dei servizi” – Beach services – Guidelines for environmental sustainability, accessibility, quality and safety of services- definita da Legambiente e ormai approvata a livello nazionale e oggi utilizzata da molti stabilimenti della penisola, che pure era stata già proposta anticipatamente nella versione draft agli operatori di Terracina, insieme a tante altre opportunità per utilizzo a basso costo di pannelli solari!). Oggi la politica dei pifferai magici è finita e purtroppo chi l’ha inseguita si trova adesso a combattere con le gare ad evidenza pubblica, con i vincoli paesaggistici e naturalistici del nuovo Piano di Utilizzazione degli Arenili regionale e comunale e senza aver lavorato sui criteri e le premialità (che infatti non sono neanche riportate nella delibera di giunta, così come non vengono esplicitati i criteri di valorizzazione delle imprese a conduzione familiare o le buone pratiche ambientali!). Invece di inseguire facili promesse avrebbero dovuto lavorare seriamente – anche con l’aiuto di Legambiente che si è sempre messa a disposizione del comparto a livello nazionale, regionale e locale- per promuovere tutti i criteri di accessibilità e sostenibilità ambientale e le buone pratiche che avrebbero portato oggi Terracina ad essere un comune leader in provincia. Scelte pessime di un comparto che guidato da una mala politica, la quale oggi se ne lava le mani o scrive letterine di fine anno prive di senso come quella del Vice Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sen. Matteo Salvini, per tentare salvataggi in extremis, ha scelto la via apparentemente più comoda e che ora, anche grazie alla pervicace e comoda inerzia del governo Meloni, sperimenterà senza paracadute il vero rischio di impresa e la dura concorrenza con conseguenze che ricadranno sugli attuali gestori, sui cittadini, sui turisti e sulle generazioni future. Ricordiamo poi che il principio di libera concorrenza è un pilastro della Unione Europea e ogni tentativo di aggirarla con meccanismi come la mappatura delle coste, con l’incredibile aumento del perimetro delle coste italiane e assegnando spiagge libere per far avviare nuove imprese, anziché mandare a gara quelle esistenti, è stata già bocciata dal Parere motivato della UE (INFR(2020)4118 C(2023)7231 final) e dall’avvio della procedura di infrazione, dopo la durissima lettera di messa in mora del 2020, infrazione che ricordiamo, costerà al nostro Paese soldi di tutti i contribuenti per reiterate violazioni di un solo comparto, già ampiamente favorito dai bassissimi costi dei canoni di concessione” dichiara Anna Giannetti, Presidente del Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano”, Consigliere Nazionale dell’Associazione.




Legambiente Terracina Animalhelp molto soddisfatta della raccolta fondi in occasione del mercatino natalizio

TERRACINA- Domenica scorsa 17 dicembre in Piazza Garibaldi si e’ svolto come ormai di consuetudine il mercatino natalizio di Legambiente Terracina Animalhelp finalizzato alla raccolta fondi per le adozioni dei cani ospiti del canile comunale selezionati per la campagna #tiratefuorilezampe e il benessere dei cani, per avere finalmente un vero gattile e per la cura, sostentamento e le sterilizzazioni dei gatti delle colonie feline cittadine, il tutto per integrare gli scarni servizi offerti dal Comune di Terracina e dalla ASL. Come consuntivo 2023 delle attivita’ di Legambiente Terracina Animalhelp riportiamo i 5 bonus adozione di 100 euro ciascuno erogato agli adottanti dei cani selezionati per la campagna #tiratefuorilezampe e le decine di riconoscimenti di colonie cittadine presso la ASL e la turnistica per il sostentamento ma soprattutto le decine di interventi di salvataggio, stallo, cura e sterilizzazione effettuate, in ottima collaborazione con i referenti ASL, dalla squadra dei volontari Legambiente coordinata dalla referente Stefania Curati, Diana Campi, Donatella Ciofani, Patrizia Pagliaroli e Regina Scattola, Maria Luisa Ghianda, Marinella Cangini, Paola de Paolis, Maria Pia Caiazzo, Tina Mignardi
Ana Maria Medina. Legambiente Terracina Animalhelp ha raccolto in una giornata circa 1000 euro di fondi- tutti con ricevute firmate- che saranno vincolati nel fondo ed erogati solo ed esclusivamente per le finalita’ della raccolta, ovvero per i cani adulti presenti nel Calendario Legambiente, selezionati per la campagna #tiratefuorilezampe, erogando anche per il 2024 il bonus adozione di 100 euro, e per la campagna di sterilizzazioni a tappeto di alcune colonie feline cittadine e per altri interventi di pronto soccorso e cura.
“Vogliamo ringraziare tutti coloro che ci hanno aiutato a raggiungere questo importante risultato che supera di molto la raccolta fondi dell’anno scorso, ed in particolare Pensieri&Parole, le associazioni animaliste “Porgi una Zampa” e “Oasi di Cledi”, e il nostro grafico Marco Fortuna e tutti i volontari che a vario titolo ci hanno supportato e i tanti amici che sono venuti a donare e acquistare il calendario e i tanti oggetti artigianali!
Grazie a chi ha fatto i turni per coprire tutta la giornata, chi ci ha rifocillato con te’ caldo, dolci e pizza e chi semplicemente ha voluto essere con noi per sostenerci.
Dopo questo successo ci sentiamo ancora piu” impegnati a favorire adozioni di cani e gatti, ad intervenire sulle criticità degli animali in città e vigileremo sul nuovo gestore del canile comunale e sulle istituzioni (Comune e ASL) affinche’ impegnino sempre maggiori risorse economiche e in modo piu’ intelligente per i nostri pelosetti.” dichiarano Stefania Curati, referente Legambiente Terracina Animal Help e Consigliere del Direttivo del Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano” e Anna Giannetti, Presidente del Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano”, Consigliere Nazionale dell’Associazione, Dirigente del Raggruppamento Guardie Ambientali e Zoofile Volontarie Legambiente della Provincia di Latina.




La squadra Tartawatchers di Legambiente Terracina pronta per la nuova stagione 2022 di tutela della tartaruga Caretta Caretta

TERRACINA – L’aumento delle temperature legato al cambiamento climatico sta determinando un crescente numero di nidificazioni di tartaruga caretta caretta anche nell’area occidentale del Mediterraneo. Nella scorsa estate sono stati individuati ben 256 nidi e le regioni italiane più gettonate da mamma tartaruga sono Campania, Calabria e Sicilia ma non disdegnano Puglia, Sardegna, Lazio e Toscana e addirittura il Veneto dove lo scorso anno si è registrato il nido più settentrionale del Mediterraneo (Jesolo). https://www.legambiente.it/articoli/aiutaci-a-proteggere-i-nidi-delle-tartarughe-marine/
Grazie alla collaborazione ormai consolidata di Legambiente Lazio con TartaLazio, la Rete Regionale per la protezione della specie caretta caretta, confermata con la recente approvazione da parte della Regione Lazio del protocollo di intesa con Legambiente Lazio con la Determinazione n. G07761 del 15 giugno 2022, protocollo che è stato frutto anche del grande lavoro volontario fatto l’anno scorso dal Circolo di Terracina con la creazione di una squadra operativa e organizzata di volontari tartawatchers e con la predisposizione di strumenti tecnologici di controllo in remoto dei nidi, e che vede ora tutti i Circoli più attivi sulla costa impegnati anche nel salvataggio delle tartarughe in difficoltà secondo una procedura condivisa, sono ormai iniziate dal 15 giugno tutte le attività previste sul nostro litorale, con il monitoraggio mattutino sulle spiagge alla ricerca di tracce, la distribuzione lungo tutto il litorale dei cartelli di TartaLazio “Occhio alle Tracce” e le attività di sensibilizzazione degli stabilimenti balneari e con la campagna nazionale di Legambiente “Lidi Amici delle Tartarughe” con la sottoscrizione del protocollo Tartalove da parte degli stabilimenti balneari, e con la predisposizione di tutta la strumentazione per la vigilanza dei nidi da remoto, inclusa la webcam, in attesa di eventuali nidi. Durante la campagna 2022 di Legambiente “Lidi Amici delle Tartarughe” consegneremo ai lidi che hanno ospitato l’anno scorso i nidi di caretta caretta, ovvero Azienda Speciale del Comune di Terracina, Sirenella Beach, Onda Marina, una targa di benemerenza di Legambiente-Tartalove per il loro impegno nella tutela e salvaguardia di questa specie protetta e oggi in pericolo.
Ricordiamo poi che il Circolo Legambiente di Terracina ha partecipato attivamente, come formatore, ai due weekend di formazione di TartaLazio svoltesi presso il Parco del Circeo il 12 e 13 marzo scorso e presso il Castello di Santa Severa il 26 e 27 marzo scorso, proprio raccontando tutta l’esperienza entusiasmante dell’estate 2021 con ben 3 nidi a Terracina e con 171 carettine condotte amorevolmente in mare anche grazie ai volontari di Legambiente. Questa esperienza formativa è stata poi replicata il 27 aprile scorso in occasione della recente Giornata del Mare, organizzata a cura dell’ANMI, con una videoconferenza a cura della referente per l’educazione ambientale e coordinatrice della squadra TartaWatchers Annalaura Rossi, aperta a tutte le Scuole e agli Insegnanti.
La squadra quest’anno si struttura con un Coordinatore Annalaura Rossi che opera interfacciandosi con Tartalazio, affiancata da Patrizia Pagliaroli, e una squadra operativa composta da: Anna Giannetti, Marta Mina’, Alberta Franceschini, Regina Scattola, Marcello Di Lello, con il nuovo ingresso della giovane Aurora Azzola. Una squadra ormai collaudata ma aperta a nuovi ingressi, anzi a tale proposito si invitano tutti gli interessati a scrivere a tartawatchers@legambiente.it specificando che si vuole offrire attività volontarie nel periodo giugno-settembre sul litorale di Terracina.
Anche quest’anno Legambiente ha attivato il servizio SOS Tartarughe, un numero unico per raccogliere le segnalazioni di tracce, nidi o il rinvenimento di piccoli di tartaruga sui litorali italiani. Un invito a cittadini, turisti e bagnanti a mobilitarsi in modo semplice, inviando un messaggio WhatsApp o un SMS al 349 2100989.
Legambiente ha poi recentemente insignito della Bandiera Tartalove- Amici delle Tartarughe Marine- il Comune di Capoliveri dell’Isola Elba, in Toscana, proprio per il suo grande interesse per la nidificazione delle tartarughe sul proprio territorio, cogliendone, oltre l’importanza naturalistica, il valore aggiunto in termini di messaggio promozionale, iniziando una collaborazione con Legambiente a diversi livelli: con la messa a disposizione degli uffici per le necessità di comunicazione e nella fortunata eventualità della scoperta di un nido, la sollecitazione agli operatori turistici perché sottoscrivano il protocollo Tartalove destinato ai Lidi amici delle Tartarughe, la messa in opera di cartelli rivolti a turisti e cittadini per invitarli a fare attenzione alle eventuali tracce, e addirittura un corso di formazione rivolto ai gestori dei lidi ed agli assistenti bagnanti, perché per primi partecipino al monitoraggio ed invitino gli ospiti a fare attenzione.
E’ intenzione del Circolo proporre anche il Comune di Terracina per questa bandiera, ma purtroppo rileviamo che nella recente ordinanza N. 3 del 2022 / DEMAR dell’8 giugno 2022 il Comune non ha neanche citato l’evento spettacolare dei tre nidi di caretta caretta dell’estate 2021 e non ha inserito nell’ordinanza nessuna prescrizione aggiuntiva per gli stabilimenti balneari, come ad esempio la prescrizione di utilizzare i mezzi meccanici per la pulizia solo la notte e non di prima mattina, così come non abbiamo mai ricevuto risposta sulla proposta di sottoscrizione del protocollo Medturtlerescue, protocollo di intenti per la costituzione di una rete di portatori di interesse per la protezione delle tartarughe, recapitato al Comune via PEC il 14 novembre scorso. Inoltre, poiché è in fase di redazione il nuovo Piano di Utilizzazione degli Arenili (PUA) e Legambiente ha chiesto l’intervento diretto della Regione Lazio, ci impegniamo fin da oggi a garantire che nel PUA sia menzionata sicuramente la presenza di ovo-deposizioni di caretta caretta sul nostro litorale sabbioso con tutte le conseguenti prescrizioni previste dal PUA regionale.
Ricordiamo infine la nostra campagna nazionale “Tartalove” e il sito internet dedicato alla campagna di adozione con le sezioni dedicate alle news, ai regali a tema e alle aziende https://www.legambiente.it/tartalove/ . Quando si effettua un’adozione simbolica si riceve un apposito certificato in formato PDF che riporta i dati di chi ha effettuato la donazione, il nome e la foto della tartaruga scelta e la descrizione di ciò che viene fatto a tutela della specie protetta. Il sostegno minimo richiesto è di 25 euro e tutte le donazioni sono deducibili dalla dichiarazione dei redditi. Sul territorio italiano sono presenti 3 strutture di recupero curate da Legambiente, rispettivamente a Manfredonia, a Pioppi (Marine Turtle Center) e a Talamone. Quest’ultima realtà è gestita in collaborazione con il Parco Naturale della Maremma.
Per chi fosse interessato oggi presso la sede ANMI di Terracina Via del Molo 42 si terrà alle ore 18 una presentazione, a cura del Circolo, di tutta l’esperienza Tartawatchers a Terracina, in occasione dell’evento “20 miglia in Kayak da Terracina a Gaeta, per un mare sicuro e per la tutela delle specie marine protette”.