I carabinieri di Antrodoco eseguono una misura cautelare nei confronti di un uomo per violenza sessuale aggravata

ANTRODOCO (Rieti) – I Carabinieri della Stazione di Antrodoco hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale di Rieti a carico di uno straniero, 25enne, ora indagato per il reato di violenza sessuale aggravata.
L’uomo è stato sottoposto al divieto di dimora nel comune ove risulta residente, al divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa (con contestuale applicazione del braccialetto elettronico) e all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.
Il provvedimento è stato disposto al termine delle indagini svolte dall’Arma che hanno consentito di documentare vari episodi di violenza sessuale che l’arrestato avrebbe posto in essere nei confronti di una 14enne, nel corso di una relazione sentimentale durata qualche mese.
L’escussione dei genitori, l’audizione protetta della vittima nonché le ulteriori notizie assunte da altre persone informate sui fatti, hanno infatti permesso di individuare elementi di prova in merito ad atti sessuali che si sarebbero consumati tra i due senza la piena consapevolezza da parte della giovane ragazza.
Le risultanze delle indagini svolte dai Carabinieri, coordinate dalla Procura della Repubblica di Rieti, sono state condivise dall’Autorità Giudiziaria che ha ritenuto di dover applicare all’indagato le misure restrittive della libertà personale cui si è data esecuzione al fine di impedirgli di avvicinarsi nuovamente alla parte offesa.
Si dà atto, come di consueto, che il procedimento penale è ancora nella fase delle indagini preliminari e che eventuali responsabilità penali saranno valutate dall’Autorità Giudiziaria.




Guardia di Finanza. Misura cautelare a un tunisino per divieto di dimora nel Comune di Terni per i reati di rapina e minaccia

VITERBO – Nell’ambito del controllo del territorio a contrasto dell’illegalità diffusa nel viterbese, i finanzieri della Compagnia di Tarquinia hanno predisposto nel corso di queste ultime settimane, specifici servizi finalizzati alla repressione degli illeciti traffici sul territorio di competenza, utilizzando le Unità Cinofile di Civitavecchia. 

Nel corso di uno di questi servizi mirati alla prevenzione e al contrasto del traffico di sostanze stupefacenti, in Montalto di Castro (VT), in una zona nota quale teatro di spaccio, è stato rintracciato un soggetto di nazionalità tunisina, pluripregiudicato, ricercato poiché destinatario, tra l’altro, di una misura cautelare personale emessa dal GIP del Tribunale di Terni,

Tradotto presso la sede della Compagnia della Guardia di Finanza di Tarquinia, i militari, dopo le formalità di rito, hanno dato esecuzione all’ ordinanza che disponeva nei confronti dell’interessato l’applicazione della misura del divieto di dimora nel Comune di Terni in aggiunta al divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa dai predetti reati, in applicazione delle norme di cui all’articolo 282 ter c.p.p.. 

L’azione incessante anche in questo settore da parte delle Fiamme Gialle, contribuisce al costante mantenimento della sicurezza e della legalità a tutela dell’intera collettività. 




Onano, smantellata piazza di spaccio

ONANO ( Viterbo) – I Carabinieri della Stazione di Onano, in collaborazione del personale del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Montefiascone e delle limitrofe Stazioni Carabinieri di Acquapendente, Grotte di Castro e Valentano (quest’ultima dipendente della vicina Compagnia Carabinieri di Tuscania), hanno dato corso ad uno specifico servizio coordinato, finalizzato al contrasto di illeciti in materia di stupefacenti, all’interno di una località boschiva, documentando l’attività di spaccio posta in essere da alcuni giovani di origine nord africana.
L’operazione è il continuum di un incessante attività di contrasto dello spaccio di stupefacenti, svolta con lodevole costanza dal Comando stazione di Onano nei mesi di agosto, settembre e ottobre, che già in data 09.08.2023 aveva portato all’arresto di un malfattore il quale, vistosi scoperto, durante la precipitosa fuga tra i rovi, aveva gravemente ferito uno dei Militari operanti.
Le indagini condotte hanno permesso di individuare nel tempo diversi acquirenti, alcuni dei quali segnalati alla Prefettura per la sola violazione amministrativa ed altri, a seconda delle risultanze investigative, denunciati per le più gravi ipotesi penali di detenzione ai fini di spaccio. Le attività poste in essere dai Carabinieri hanno consentito di sequestrare circa 12 grammi di cocaina; un machete; bilancino elettrico di precisione; strumenti per il confezionamento dosi ed € 2000,00 in contanti. L’attività espletata ha evidenziato una platea di assuntori alquanto preoccupante per l’eterogeneità anagrafica, in quanto molti degli stessi non sarebbero giovanissimi.
Nel fine settimana, veniva posto in essere dalla Stazione Carabinieri di Onano unitamente al personale della Compagnia Montefiascone con l’apporto della limitrofa stazione Carabinieri di Valentano, un dispositivo che permetteva di cinturare un punto di spaccio con relativo bivacco, individuato anche grazie al contributo dei residenti, inserito all’interno della riserva naturale denominata “La Selva”, ai margini della strada comunale, nelle immediatezze dell’incrocio con la SR 74.
I carabinieri dopo aver eseguito un rastrellamento del bosco e smantellato completamente i manufatti di fortuna, posti in essere dagli stessi spacciatori, bonificavano l’area interessata, attraverso la raccolta differenziata dei rifiuti. Che venivano poi avviati all’isola ecologica comunale con l’ausilio degli operai del comune di ONANO, consentendo così, di restituire ai cittadini del piccolo comune della Tuscia, un l’area boschiva “La Selva” completamente ripulita e bonificata, ritornata al suo splendore originale per la gioia di tutti gli amanti della natura.
Continua l’incessante attività antidroga da parte dei Carabinieri, in tutta la provincia, molteplici infatti, negli ultimi mesi i sequestri e le operazioni di contrasto allo spaccio.

PRESUNZIONE DI INNOCENZA
Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono fatte indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza, art 27 Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva.




Caprarola, carabinieri eseguono una misura cautelare

CAPRAROLA ( Viterbo) – In data 18.10.2023, durante un servizio di controllo del territorio, nel Comune di Caprarola, la pattuglia della locale Stazione Carabinieri notava un noto pregiudicato del posto, sul quale pendeva un’esecuzione di misura cautelare degli arresti domiciliari poiché resosi responsabile di atti persecutori in più episodi nei confronti di un concittadino. Immediatamente bloccato, veniva portato in Caserma per le formalità di rito e tradotto presso la propria abitazione in regime degli arresti domiciliari come disposto dalla Autorità Giudiziaria di Viterbo.

PRESUNZIONE DI INNOCENZA

Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono fatte indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza, art 27 Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva




Omicidio a Soriano nel Cimino, misura cautelare nei confronti di una donna

VITERBO – Nel pomeriggio di sabato 22 ottobre 2022, i carabinieri del Comando Provinciale di Viterbo, con il supporto di quelli della Compagnia CC di Tivoli (RM), hanno dato esecuzione ad una seconda ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Viterbo, su proposta della Procura della Repubblica, nei confronti di una donna, ritenuta – in concorso con altre due persone, già sottoposte a provvedimento restrittivo – gravemente indiziata del delitto di omicidio volontario.
Si ricorderà che il 7 agosto 2022 a Soriano nel Cimino (VT), un uomo del posto, appena uscito dalla sua abitazione, veniva bloccato mentre si trovava alla guida della sua autovettura ed assassinato con diversi colpi di arma da fuoco.
Le indagini immediatamente avviate sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Viterbo mettevano subito in evidenza che l’azione delittuosa era il frutto di un agguato organizzato in ogni minimo dettaglio, preceduto anche da sopralluoghi nella zona teatro dell’omicidio.
Nella prima fase delle indagini si accertava che tre persone, a bordo di due autovetture, una delle quali risultata asportata alcuni mesi prima, avevano raggiunto la località rurale di Acquafredda-Basso della Campana, dove attendevano l’uscita dalla propria abitazione della vittima, gli bloccavano la strada e a distanza ravvicinata gli esplodevano sei colpi di arma da fuoco al capo e alla parte superiore del corpo, provocandone la morte immediatamente.
Le indagini consentivano lo scorso 13 settembre di dare esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due italiani, residenti nella periferia est della Capitale, provvedimento tuttora in essere e, per uno di loro, confermato anche dal Tribunale per il Riesame di Roma.

Il successivo sviluppo investigativo ha permesso di accertare che il “gruppo di fuoco” si muoveva sulla base di precise indicazioni fornite da una donna che aveva preso parte alla pianificazione dell’azione omicidiaria fin dall’inizio della sua ideazione.
Gli elementi indiziari raccolti a carico della predetta sono stati ritenuti particolarmente gravi dal G.I.P. di Viterbo che, anche in ragione della sussistenza dell’esigenze cautelare, ha emesso il provvedimento restrittivo in questione.
La persona interessata dalla misura cautelare è stata associata presso la Casa Circondariale Rebibbia di Roma.
I fatti oggetto del procedimento penale de quo risultano avere una particolare rilevanza pubblica.
Infine, si ritiene opportuno richiamare il principio giuridico secondo il quale: <<Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono fatte indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza, art 27 Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva>>.




Capodimonte: Omette di dichiarare di essere sottoposto a misura cautelare e di essere titolare di tre società per percepire il reddito di cittadinanza

CAPODIMONTE (VT) – I Carabinieri della Stazione di Capodimonte unitamente ai Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Viterbo al termine di una mirata attività investigativa  hanno scoperto che un soggetto di Capodimonte, pregiudicato, pur di aderire al reddito di cittadinanza ometteva di comunicare di essere sottoposto a una misura cautelare in atto, oltre ad evitare di comunicare che era titolare di tre imprese in ambito agricolo, e riuscendo cosi a percepire il reddito. Scoperto è stato denunciato dai Carabinieri della stazione di Capodimonte che hanno comunicato all’ INPS la denuncia per fare revocare il beneficio avuto in modo fraudolento.